4 L’ABOLIZIONE DEL SET ASIDE OBBLIGATORIO: LE IMPLICAZIONI AMBIENTALI E GLI
4.6 Alcune considerazioni conclusive
Il set aside obbligatorio è stato definitivamente abolito nell’ambito della “valutazione dello stato di salute” della PAC (il cosiddetto Health Check), essendo evidente già da tempo come, dal punto di vista del controllo dell’offerta dei seminativi, la messa a riposo dei terreni fosse uno strumento obsoleto ed inefficiente, che non consentiva al settore cerealicolo europeo di adattarsi all’evoluzione dei mercati.
L’abolizione della misura è inoltre strettamente legata al percorso evolutivo della PAC, che mira ad un graduale superamento di tutte le misure di intervento sui mercati, proponendo un sostegno ai produttori sempre più compatibile con il quadro degli accordi internazionali, prevalentemente come risposta alle pressioni internazionali nell’ambito dei negoziati multilaterali del WTO.
È innegabile che l’andamento del mercato del 2007, caratterizzato dalla riduzione degli stock e dalla crescente domanda di cereali, abbia di fatto accelerato il percorso decisionale che ha portato all’abolizione della misura. Nonostante dalla seconda metà del 2008 il mercato abbia mostrato una netta inversione di tendenza, con un incremento dell’offerta che ha avuto un effetto negativo sui prezzi, la Commissione Europea ha mantenuto la posizione già emersa nei documenti preparati in preparazione all’Health Check, confermando l’abolizione della misura.
Un’analisi più dettagliata dell’evoluzione della misura nel quadro della politica agricola comunitaria fa evidenziare come la natura e le modalità di applicazione del set aside erano profondamente cambiate dal momento della sua introduzione, con un crescente riconoscimento della sua importante funzione paesaggistica ed ecologica, soprattutto in termini di conservazione della biodiversità nelle aree caratterizzate da una produzione intensiva di cereali.
Per questi motivi, nell’ambito dell’Health Check della PAC, la Commissione Europea ha enfatizzato la necessità di implementare, contestualmente all’abolizione del set aside obbligatorio, una serie di misure sostitutive che permettessero di mantenere i benefici ambientali precedentemente assicurati dalla messa a riposo dei terreni.
La strategia ambientale della nuova PAC si basa sulle cosiddette “nuove sfide” (cambiamento climatico, biodiversità, bioenergia, gestione delle risorse idriche e ristrutturazione del settore lattiero-‐caseario), affidate perlopiù a misure da implementare nell’ambito del secondo pilastro. Se lo Sviluppo Rurale sembra essere uno strumento necessario per proporre misure innovative in campo ambientale, sono altresì evidenti i problemi legati alla
carenza delle risorse finanziarie disponibili, alla diversificazione delle modalità di applicazione delle misure tra i vari Stati membri e alla difficoltà di valutare il reale impatto di queste misure.
Il mantenimento dei vantaggi ambientali che aveva introdotto il set aside è stato così esplicitamente legato al rafforzamento di alcune norme della condizionalità. Questo strumento, in teoria, potrebbe avere effetti benefici paragonabili a quelli del set aside obbligatorio, sia in termini di conservazione della biodiversità, sia per quanto riguarda la gestione sostenibile delle risorse idriche e per la promozione di pratiche agricole più virtuose. In realtà è evidente che la condizionalità presenta ancora molti limiti, tra tutti l’elevata diversificazione dei regolamenti applicativi a livello nazionale, la sovrapposizione di alcuni standard con alcune misure agro-‐ambientali del secondo pilastro e soprattutto un sistema di controllo e di monitoraggio del tutto inefficace. L’Health Check ha avviato un necessario processo di semplificazione del regolamento, ma è solo superando tali limiti che potranno essere raggiunti gli importanti obiettivi ambientali che vengono affidati a questo strumento.
Riferimenti bibliografici
ARETÉ E DEIAGRA (2008): Evaluation of the set aside measure 2000 to 2006, Rapporto finale
per DG-‐Agricoltura e Sviluppo Rurale.
BARBERO, G. E ZEZZA, A. (1994): Set-‐aside Policy and Programs in the EEC. In Anania, G., Colin
A.C. e McCalla, A.F. (edited by) Agricultural Trade Conflicts and GATT: New
Dimensions in U.S.-‐European Agricultural Trade Relations. Westview Press, Boulder,
USA.
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE (2007): Comunicazione della Commissione al Parlamento
Europeo e al Consiglio, In preparazione alla “valutazione dello stato di salute” della PAC riformata, COM(2007) 722 definitivo, Bruxelles 20.11.1007.
CORTE DEI CONTI EUROPEA (2008): La condizionalità costituisce una politica efficace? Relazione
speciale n. 8, Lussemburgo.
DE FILIPPIS, F. (a cura di) (2002): Le vie della globalizzazione: la questione agricola nel WTO.
Franco Angeli, Milano.
DE FILIPPIS, F. (2004): ( a cura di) Verso la nuova PAC. La riforma del giugno 2003 e la sua
applicazione in Italia. Quaderni del Forum Internazionale dell’Agricoltura e
dell’Alimentazione, n.4 -‐ febbraio 2004.
DE FILIPPIS, F. (2009): L’Health Check della Pac: uno sguardo d’insieme, in corso di stampa sui
Quaderni del Gruppo 2013 e su QA/Rivista dell’Associazione Rossi-‐Doria, n. 1, 2009.
DE FILIPPIS, F. E SALVATICI, L. (2008): La bolla agricola: reazioni eccessive o interessate?
Agriregionieuropa, Anno 4, n. 13.
DEIAGRA (2006): Study on implemneting the energy crops CAP measures and bio-‐energy
market, Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria dell’Università di Bologna,
Bologna.
HENKE, R. (2004): Il riorientamento delle politiche di sostegno all’agricoltura nell’UE, PAGRI -‐
HODGE I., READER M., REVOREDO C., (2006): Project to Assess Future Options for Set aside. Report for the Department for Environment, Food and Rural Affairs, University of Cambridge, Department of Land Economy.
HODGE, IAN, LATACZ-‐LOHMANN, U., MCNALLY, S., RENWICK, A. AND RUSH, C. (2003): Beyond money
for nothing; beyond set aside? EuroChoices 2 (2) 26-‐31.
IEEP (2007): Evaluation of the application of Cross Compliance as foreseen under Regulation
1782/2003, Part I: descriptive report Final, Deliverable prepared for DG Agriculture.
IEEP (2008): The Environmental Benefits of Set aside in the EU -‐ A summary of evidence, Institute for European Environmental Policy, study prepared for DEFRA, February 2008.
LENUCCI, V. (2005): Gestire il set aside, un problema in più. L’informatore Agrario, n. 21, 20-‐26
maggio.
ORÉADE-‐BRÈCHE (2002): Evaluation de l'impact des mesures communautaires concernant le gel
des terres, Rapporto finale per DG-‐Agricultura e Sviluppo Rurale.
SARDONE, R. (2008): La coltivazione di materie prime no-‐food sulle superfici a riposo (par.
2.4.3) in Zezza (a cura di) Bioenergie: quali opportunità per l’agricoltura italiana, INEA, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli.
SEVERINI S. E VALLE, S. (2008): The abrogation of set aside and the increase of cereal prices: can
they revert the decline of cereal production generated by decoupling? Paper
presented at the 109th EAAE Seminar “The CAP after the Fischler reform: national
implementations, impact assessment and the agenda for future reforms”, Viterbo, November 21-‐22.
SILCOCK P., LOVEGROVE C., (2007): Retaining the Environmental Benefits of Set aside -‐ A Policy
Options Paper. Report for LUPG, Cumulus Consultants Ltd.
SOTTE, F. (2008): Chiuso l’Health Check, apriamo una riflessione sulla PAC per dopo il 2013,
Agriregionieuropa, Anno 4, Numero 15, dicembre.
VAN BUSKIRK J. & Y. WILLI (2004): Enhancement of Farmland Biodiversity within Set aside Land,
Conservation Biology n. 18, pp. 987-‐994.
ZEZZA, A. (1990): Set aside e aiuto ai redditi agricoli: problematiche alla luce di un'analisi quantitativa attraverso la Banca Dati INEA. Rivista di Economia Agraria, Anno XLV n. 3, pp. 443-‐463.
5 L’ELIMINAZIONE DELLE QUOTE LATTE IN ITALIA: ANALISI D’IMPATTO ATTRAVERSO