2 LE SOGLIE MINIME PER L’EROGAZIONE DEGLI AIUTI
2.3 Un’analisi degli impatti a livello aziendale
Il ricorso al campione Rica per l’analisi proposta, deriva dalla disponibilità di informazioni a livello aziendale offerta da tale fonte. La Rica è uno strumento informativo finalizzato alla conoscenza delle caratteristiche economiche delle aziende agricole europee, i cui risultati annuali vengono rilevati attraverso un’indagine campionaria. Il campione nazionale si compone di circa 17.000 aziende agricole ed è stratificato per Orientamento tecnico economico (Ote) ed Unità di dimensione economica (Ude). Dal 2003 la scelta delle unità di rilevazione avviene con criteri di casualità, i quali assicurano una rappresentatività statistica al campione. Nel campione di rilevazione sono escluse le aziende al di sotto delle 4 Ude, dimensione economica corrispondente a € 4.800 di reddito lordo standard aziendale.
E’ necessario, dunque, sottolineare che i risultati successivamente riportati risentono della composizione del campione e soprattutto del fatto che è costituito da aziende cosiddette professionali, il che evidentemente non consente di fare le opportune riflessioni sulle aziende di piccolissime dimensioni, tra l’altro molto diffuse nei territori rurali del Paese. Tuttavia, grazie alla presenza di informazioni di dettaglio -‐ relative sia alle caratteristiche strutturali che economiche -‐ a livello aziendale, la Rica rappresenta uno strumento importante per analisi micro-‐economiche, fornendo informazioni non desumibili da altre fonti statistiche disponibili a livello nazionale.
Pur essendo il campione Rica non pienamente rappresentativo delle aziende di piccole dimensioni, anche in questo caso la soglia fisica di 1 ettaro escluderebbe aziende che percepiscono importi molto più elevati dei 250 euro della soglia economica. Queste aziende percepiscono in media un premio unico aziendale (PUA) pari a circa 550 euro. Anche la soglia di 0,5 ettari escluderebbe aziende che percepiscono importi superiori all’applicazione della soglia economica, in tal caso la media degli importi erogabili è di circa 446 euro.
25 European Commission, “CAP Health Check – Impact Assessment Note N° 4”, D (2008) MC/15329, Brussels,
Per quanto riguarda l’applicazione della soglia economica, il confronto tra il campione di aziende escluse con importi minimi di 250 euro con quelle del resto del campione Rica evidenzia differenze sia in termini strutturali che economici (tabella 2.4).
Naturalmente la dimensione media delle aziende, sia in termini economici (PLV, Reddito netto, reddito lordo standard) che fisici (SAU aziendale, UBA), è decisamente più elevata per le aziende che rimangono beneficiarie del pagamento unico; tuttavia, se si guarda alle performance aziendali per ettaro di SAU la situazione si capovolge, evidenziando migliori prestazioni economiche per le aziende che percepiscono aiuti pubblici di importo limitato. E’ interessante sottolineare che l’incidenza dell’aiuto al reddito netto ed al reddito familiare per le aziende con pagamenti inferiori ai 250 euro non raggiunge l’1%, mentre per quelle con pagamenti superiori rappresenta oltre un quarto del reddito netto e quasi la metà del reddito familiare (tab. 2.4).
Tabella 2.4 Caratteristiche del campione di aziende con PUA maggiore e minore di 250 euro
Medie aziendali
Variabili descrittive
Aziende con PUA minore di
250euro
Aziende con PUA maggiore di 250
euro
UBA (n°) 10,5 41,8
SAU (ha) 9,6 42,5
Reddito lordo standard (euro) 35.623,6 72.958,8
Produzione lorda vendibile (euro) 56.417,5 126.017,3
Reddito netto (euro) 23.329,3 50.002,1
Reddito familiare (euro) 17.443,0 33.212,1
Totale importi PAC (euro) 143,4 13.487,2
Produzione lorda vendibile per ettaro di SAU
(euro) 10.741,0 4.509,7
Reddito netto per ettaro di SAU (euro) 4.032,8 1.739,8
Reddito familiare per ettaro di SAU (euro) 2.909,4 1.149,3
Totale importi PAC su reddito netto 0,6% 27,0%
Totale importi PAC su reddito familiare 0,8% 40,6%
Fonte: elaborazioni su Banca dati Rica, anno 2006
Soffermando l’attenzione sulle aziende che ricevono importi inferiori ai 250 euro è possibile verificare se si tratta di aziende di piccole dimensioni, situate in aree marginali e deboli da un punto di vista economico, oppure se gli importi limitati del sostegno siano la conseguenza di scelte aziendali orientate verso la sostenibilità economica che prescinde dall’intervento pubblico.
Il confronto tra le aziende che ricadono in comuni appartenenti ad aree caratterizzate da svantaggi naturali (ai sensi della direttiva 75/268/CE) o in zone con vincolo ambientale (SIC, ZPS, direttiva nitrati, ecc.) con il resto del campione non evidenzia differenze evidenti né nelle percentuali di aziende con premi inferiori ai 250 euro né sotto il profilo economico. Le percentuali di aziende con importi inferiori a 250 euro presenti nelle aree svantaggiate sono le stesse di quelle riscontrate nelle altre aree, conseguentemente non è possibile affermare che le aziende escluse abbiano un maggiore probabilità di risiedere in aree più vulnerabili rispetto alle aziende che percepiscono premi più elevati. Inoltre, sembrerebbe che la localizzazione in aree sensibili non si rifletta negativamente sulla capacità aziendale di produrre reddito, anzi le aziende escluse di tali aree realizzano un reddito netto, espresso in ettari di SAU, mediamente superiore a quelle localizzate in altre aree. Dunque, adottando le opportune cautele, trattandosi di una analisi fatta su un campione con le caratteristiche
sopra evidenziate, non risultano differenze economiche sostanziali tali da far ritenere che le aziende escluse localizzate in aree svantaggiate siano più sensibili delle aziende in altre aree (tabella 2.5).
Tabella 2.5 Caretteristiche del campione di aziende con PUA minore di 250 euro
Aziende con PUA minore di 250 euro
Variabili descrittive
Aree svantaggiate o
con vincolo
ambientale Altre aree
UBA (n°) 12,7 6,3
SAU (ha) 11,4 6,3
Reddito lordo standard (euro) 32.548,2 41.271,6
Produzione lorda vendibile (euro) 61.481,5 47.117,6
Reddito netto (euro) 26.238,2 17.987,0
Reddito familiare (euro) 20.162,0 12.449,5
Totale importi PAC (euro) 143,5 143,2
Produzione lorda vendibile per ettaro di SAU
(euro) 9.449,8 13.112,2
Reddito netto per ettaro di SAU (euro) 4.110,3 3.890,5
Reddito familiare per ettaro di SAU (euro) 3.113,1 2.535,4
Totale importi PAC su reddito netto 0,5% 0,8%
Totale importi PAC su reddito familiare 0,7% 1,2%
Fonte: elaborazioni su Banca dati Rica, anno 2006
Inoltre, la differenza tra i redditi riscontrati nei due gruppi di aziende evidenzia una incidenza del PUA inferiore per quelle aziende situate in aree svantaggiate o con vincolo ambientale. Nella tabella 2.5 si evidenzia una media di importi Pac di 143 euro a fronte di un reddito netto di 26.000 e di 18.000 euro circa nelle due aree.
Pertanto – adottando le prudenze opportune in quanto l’ammontare del PUA dipende ovviamente dal tipo di aziende che casualmente ricadono nel campione, dagli ordinamenti produttivi e dunque dalla struttura delle OCM di riferimento -‐ sembrerebbe che le aziende in aree svantaggiate abbiano meno bisogno dell’aiuto per sopravvivere. In ogni caso, è abbastanza pacifico affermare che comunque per entrambe le tipologie di aree l’importo del PUA è davvero poca cosa rispetto al Reddito familiare per ettaro, soprattutto se si considera che un imprenditore (o comunque un produttore), per beneficiare dell’aiuto, deve sostenere dei costi (tempo, spostamento per fare domanda, pagamento ai centri di assistenza, ecc.).
2.4 Conclusioni
L’analisi qui proposta, sui pagamenti diretti minimi erogabili, è stata rivolta ad evidenziare gli effetti derivanti dall’applicazione di soglie più elevate di quella attualmente adottata in Italia, sia sull’universo di beneficiari che sulle singole aziende agricole.
L’impatto sull’universo di beneficiari ha mostrato dei tagli piuttosto consistenti di aziende che sarebbero escluse dall’applicazione di una soglia di 250 euro, soprattutto in corrispondenza di alcune regioni, ma avrebbe un impatto molto limitato sull'importo dei pagamenti diretti. Dall’analisi dei dati Rica emerge che le aziende che percepiscono piccoli importi non sono aziende particolarmente sensibili da un punto di vista economico o che risiedono in aree marginali. E’ probabile che si tratti di aziende che avevano già in passato
orientato la loro produzione al mercato piuttosto che basarla sull’esistenza di sovvenzioni pubbliche.
A livello aziendale sembrerebbe, dunque, che la soglia di 250 euro non incida molto sul reddito delle aziende, al contrario comporterebbe una evidente semplificazione gestionale ed amministrativa derivante dalla riduzione del numero di pratiche annuali presentate, istruite, controllate e liquidate, con conseguenti risparmi in termini di costi amministrativi a carico degli enti erogatori dell’aiuto e dei singoli beneficiari.
Infine, sarebbe interessante chiedersi se l’entità così limitata di tali trasferimenti garantisca l’efficacia dell’intervento stesso: se le aziende sono economicamente vitali esso non può certo configurarsi come un reale sostegno economico o come una modalità per incidere sui comportamenti imprenditoriali; al contrario se si tratta di aziende economicamente deboli da un punto di vista economico, risulta difficile pensare che con tali importi si possa fornire un adeguato sostegno al reddito, per esse sarebbero probabilmente necessarie altre forme di sostegno.
Riferimenti bibliografici
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RETE RURALE NAZIONALE 2007 2013 (2008): “L’Health Check in Italia”, Roma, luglio.
3 LA MODULAZIONE NELL’ HEALTH CHECK DELLA PAC: EFFETTI NAZIONALI E