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7.5 L'accettabilità delle tecniche

7.6.5 Alcune problematicità

Nel corso dell'analisi sono state notati alcuni aspetti problematici, alcuni dei quali erano già stati anticipati dal professor Souissi nel corso dell'intervista548. In primo luogo dal punto di

vista grafico, alcuni esercizi presentano degli errori di stampa che non ne facilitano l'esecuzione549.

Inoltre, si è notato come nell'edizione stampata a cui si ha avuto accesso, manchino alcune pagine, sia nel volume di produzione e comprensione orale che in quello di grammatica. Infine, è stato più volte notato come talvolta i vari esercizi presentino delle problematicità specifiche, nell'organizzazione degli item. Ad esempio nel volume di comprensione e produzione scritta, come si è visto, può capitare che lo studente possa ricercare la soluzione alle domande, sia a risposta multipla che aperte, direttamente nel testo letto. Così come, nel volume di produzione e comprensione orale, si è evidenziato come siano presenti alcuni item la cui soluzione si può ritrovare nel corpus delle domande successive ecc.

Si può quindi concludere che, sebbene sia evidente l'attenzione dedicata dai compositori alle più moderne teorie sull'apprendimento linguistico, nonché l'efficacia e l'utilità della pratica in classe nella rielaborazione e aggiornamento del metodo, sarebbe utile una ulteriore revisione di alcuni aspetti, al fine di porre rimedio alle problematicità evidenziate.

548 Vedi appendici 1.

Conclusioni

In questo lavoro si è proceduto all'analisi delle tecniche didattiche utilizzate nei manuali del primo livello dell'Istituto Bourguiba di Tunisi, sulla base dei criteri proposti da Balboni550. La

scelta di concentrare l'analisi sulle tecniche didattiche è stata motivata dall'importanza delle stesse nel processo di apprendimento.

L'ipotesi di partenza si basava sull'assunto, proposto da Balboni, che le tecniche didattiche non abbiano un valore di per se ma debbano essere analizzate in relazione all'approccio e al metodo su cui si basano. Questo lavoro mirava pertanto a verificare l'effettiva coerenza delle tecniche con l'approccio e il metodo utilizzati all'Istituto.

Si è scelto di concentrare il lavoro proprio sul Bourguiba per una serie di ragioni. In primo luogo, per la sua importanza storica, in quanto rappresenta uno dei primi istituti nel mondo arabo che si sono occupati di didattica dell'arabo. Inoltre, esso propone un metodo proprio, basato su un approccio comunicativo integrato per l'insegnamento dell'arabo standard, sviluppato metodologicamente sia sulla base delle teorie più recenti sulla didattica delle lingue, sia basandosi sulla esperienza diretta dei professori in classe, dandogli così un taglio personale. Infine, la mia presenza a Tunisi e la mia esperienza come studentessa dell'Istituto, che sono state determinanti nella possibilità di reperire le fonti, hanno indubbiamente contribuito a motivare la mia scelta.

Per procedere all'analisi delle tecniche si è dunque, coerentemente con l'assunto sopracitato, tentato di identificare quali fossero le basi teoriche su cui si basa il metodo nonché quali fossero gli scopi dello stesso. Non trovando delle indicazioni precise, se non qualche indicazione generale nell'introduzione ai volumi, si è optato per parlare direttamente con i professori che hanno contribuito alla stesura dei manuali. Il quadro che se ne è ricavato delinea un metodo basato sull'approccio comunicativo integrato, che miri a portare lo studente a padroneggiare delle competenze linguistico-comunicative che gli permettano, non solo di esprimersi in maniera linguisticamente corretta, ma anche di sapersi adeguare ai vari contesti

in cui può venirsi a trovare durante il suo soggiorno in Tunisia, tramite la creazione in classe di situazioni comunicative autentiche.

Su questa base teorica ci si può dunque aspettare che le tecniche proposte dall'Istituto mirino prevalentemente a portare lo studente alla comunicazione, nei diversi contesti situazionali. Si è dunque visto come, nei volumi del primo livello, i testi e le tecniche siano legati nei contenuti all'esperienza diretta dello studente, ma solo parte di esse richiedono scambi comunicativi pienamente significativi. Inoltre l'utilizzo della lingua standard in contesti di conversazione quotidiana come quelli presentati, costituisce un falso pragmatico, in quanto la variante linguistica preposta a questi scambi è indubbiamente il dialetto. Questa criticità viene superata nei livelli successivi, con l'utilizzo di materiale autentico.

Si tratta indubbiamente di questioni problematiche su cui sarebbe necessario uno studio più approfondito, anche alla luce del recente dibattito, portato avanti su più fronti, della questione della diglossia nell'insegnamento dell'arabo a stranieri.

Si è dunque proceduto all'analisi delle tecniche, che costituisce il fulcro del lavoro. Per fare questo, si sono utilizzati i criteri sopracitati di pertinenza, economicità, comparabilità, tecnologie, accettabilità, autonomia, e adattabilità psicologica. Per ogni tipologia di tecnica proposta dai volumi si è dunque proceduto all'analisi, aggiungendo per ogni sezione, uno o più esempi pratici estrapolati dal testo.

Dai risultati dell'analisi si è riscontrato come appaia evidente la presenza di una solida base teorica dietro la scelta e la strutturazione degli esercizi, in quanto, non solo si è riscontrata una attenzione verso lo sviluppo equilibrato delle differenti abilità e una spinta costante alla comunicazione, ma si è anche notata l'attenzione prestata agli aspetti emotivi legati agli studenti, dalla strutturazione delle consegne (che non utilizzano l'imperativo), al tentativo di legare i testi alle sue conoscenze ed esperienze personali, nonché di tener conto delle sue necessità di interazione con l'ambiente circostante, dal caffè all'amministrazione, alla scoperta delle tradizioni tunisine e un confronto con le proprie. Inoltre dal punto di vista pragmatico, si è riscontrato come le tecniche siano mediamente eseguibili velocemente, e facilmente nelle aule dell'Istituto, ad eccezione delle tecniche di produzione scritta, la cui effettiva esecuzione in classe è a discrezione dell'insegnante.

Alcune problematicità riscontrate e attività, ad esempio la presenza di distrattori inefficaci, problemi grafici ecc. potrebbero essere risolte in una revisione di alcune parti del testo.

Appendici 1