21 #iocucinoacasa Lockdown italiano: pratiche culinarie in quarantena
22. Alice oltre la soglia Arte e cultura durante la quarantena
Cristina Balma Tivola [email protected]
Gianluigi Mangiapane [email protected]
22.1 La crisi
Il decreto dell’8 marzo 2020 ha previsto la chiusura totale di qualsiasi attività culturale a livello nazionale, ma il mondo della cultura non è per questo andato in quarantena. A venti giorni dall’en- trata in vigore del decreto è infatti possibile, facendo riferimento a strumenti di comunicazione e interazione online, scaricare libri, guardare film, ascoltare musica e podcast, esplorare musei e collezioni: in sintesi, trovare risorse culturali di qualsiasi tipo rese fruibili a tutti.
Per esempio, sin dalle prime avvisaglie nel nord Italia, in forma di chiusure e riaperture a singhiozzo dei musei già dalla fine di febbraio, molte istituzioni hanno subito provato a reagire: non tanto per coprire le eventuali perdite di incassi dovute ai mancati ingressi, ma per posizionarsi, nell’ambito della crisi e dell’emergenza, non come soggetti passivi, ma come soggetti attivi. Sono nate così spontaneamente e a macchia di leopardo una serie di iniziative sia a livello nazionale, sia a livello regionale, che, dopo una settimana, il MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo)1ha raccolto sotto gli hashtag # iorestoacasa e # laculturanonsiferma, attualmente molto diffusi, e sono stati proprio i musei tra i primi promotori di tali iniziative.
Per citarne solo alcuni, menzioniamo i casi del Museo Guggenheim a Venezia che dal giorno seguente al decreto ha pubblicato online immagini e racconti delle opere della collezione, i tour virtuali della Pinacoteca di Brera e dei Musei Vaticani, il progetto “Ipervisioni” con cui si possono vedere le opere degli Uffizi e ascoltarne in podcast i racconti relativi e, proprio in una delle città colpite più drammaticamente, la Fondazione Brescia Musei articola un ricco programma quotidiano di iniziative a tutto tondo da parte dei musei che vi afferiscono (dai programmi per i bambini, alle vi- site virtuali, agli approfondimenti sulle opere, ai racconti dei curatori). Il MiBACT recepisce questo
sforzo, riportando sul proprio canale YouTube video dedicati di ventidue musei (al 25 marzo 2020). Contemporaneamente, il Museo Tattile Varese3lancia su Twitter un ulteriore hashtag in sostegno alla cultura: # museichiusimuseiaperti, che diventa presto di diffusione nazionale. L’hashtag è sempre accompagnato da immagini e descrizioni dei diversi patrimoni culturali, provenienti dai profili di poli museali, parchi archeologici, musei d’arte e d’arte contemporanea. In Piemonte è quindi utilizzato molto dalle istituzioni, quali il Castello di Rivoli, il Museo Accorsi-Ometto e il Museo Nazionale dell’Automobile di Torino.
22.2 Le reazioni
A Torino, il Museo Egizio reagisce sin dalla prima settimana di chiusura intermittente a fine febbraio con la realizzazione e pubblicazione sui propri canali social, fino al 22 marzo, di una serie di video dal titolo Le passeggiate del Direttore4, in cui Christian Greco si muove per le sale del Museo vuoto e ne illustra il patrimonio, per poi avviare una serie di iniziative analoghe promosse con l’hashtag # LaCulturaCura. Anche realtà più piccole come la Pinacoteca Agnelli adottano lo stesso sistema: la direttrice Marcella Pralormo illustra così alcune opere della collezione in brevi video intitolati # museiaperti5.
Molti musei, poi, si rivolgono ai bambini e ai loro genitori fornendo una serie di attività per passare il tempo a casa: per esempio, il Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando dell’Università di Torino promuove l’iniziativa Il museo in cameretta, in cui ogni lunedì pubblica sul proprio sito web6del materiale da scaricare per far scoprire il corpo umano giocando. Anche l’Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta propone un’esperienza simile dal titolo Disegniamo l’arte... da casa: l’iniziativa, che prima della quarantena si svolgeva presso i musei della regione e si rivolgeva a bam- bini e bambine dai sei ai dieci anni, è stata adattata invitando i bimbi a disegnare le opere dei musei a partire da una galleria di opere selezionate, che si possono trovare sia sul sito web del singolo ente, sia sul sito web degli Abbonamenti Musei7. A Disegniamo l’arte... da casa aderiscono molti musei, come il Museo Ettore Fico, il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti, la Reggia di Venaria Reale, ma anche diverse realtà come l’Abbazia di Fruttuaria di San Benigno Canavese (TO). Altri enti museali sfruttano, invece, le potenzialità di Facebook e di Instagram per postare le immagi- ni del proprio patrimonio, accompagnate da brevi descrizioni: i musei aperti possono così mostrare parti delle collezioni che si trovano attualmente nei depositi, mentre alcuni musei, già in precedenza chiusi al pubblico a causa lavori di riallestimento, possono mostrare le raccolte non accessibili da anni. Esempio di quest’ultimo caso è l’iniziativa Oggetti in libera uscita del Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET), attivo sia sul sito web che sui social network8. Anche l’Archivio Mai Visti del Centro Arte Singolare e Plurale della Città di Torino pubblica sulla propria pagina Facebook9 Un artista al giorno, ossia un post con l’immagine di un’opera 2Si veda il canale Youtube dell’iniziativa https://www.youtube.com/user/MiBACT (ultimo accesso 25 marzo 2020). 3Si veda il profilo Twitter del Museo Tattile Varese https://twitter.com/museotattile_VA/status/1231982459199348739 (ultimo accesso 25 marzo 2020).
4Si veda la pagina Facebook della Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino @museoegizio. 5Si veda la pagina Facebook della Pinacoteca Giovanna e Marella Agnelli @PinAgnelli.
6Si veda il link https://www.museoanatomia.unito.it/il-museo-in-cameretta-iorestoacasa/ (ultimo accesso 25 marzo 2020).
7Si veda il link https://piemonte.abbonamentomusei.it/Mostre-e-Attivita/Disegniamo-l-Arte-da-casa (ultimo accesso 25 marzo 2020).
8Si veda il link https://www.museoantropologia.unito.it/attivita/eventi/ (ultimo accesso 25 marzo 2020); si vedano anche la pagina Facebook del MAET @MusAntropoEtno e il profilo Instagram @maet_torino.
22.2 Le reazioni 153 custodita nell’Archivio, che conserva una delle più grandi e ricche raccolte di arte irregolare in Italia. La messa in scena virtuale delle opere e degli allestimenti attinge a tutte le possibilità multimediali disponibili. Le (OGR) (Officine Grandi Riparazioni) della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, per esempio, usano la piattaforma musicale Spotify per condividere una playlist dal titolo OGRismusic: a collaborative playlist for life’s little pleasure10e una raccolta di podcast denominata “OGRisart” per appassionati di arte contemporanea. In maniera simile, Camera – Centro Italiano per la Fotografia ha creato uno «spazio virtuale di racconto e condivisione [. . . ] per continuare a raccontare le tante storie che la fotografia può offrire»11 in cui si possono trovare podcast e playlist (pubblicati sul canale YouTube), ma anche guide offerte in supporto ai docenti che stanno continuando a fare lezione ai loro alunni da casa. Lasciando Torino e tornando ai territori che più di tutti stanno subendo gli effetti dell’emergenza, si scopre che Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo lancia addirittura una propria radio in streaming in questo periodo, Radio GAMeC, intenzionalmente concepita come un’emittente “dal fronte”, che ogni giorno, per mezz’ora, trasmette informazione e approfondimenti tra cronaca, arte, letteratura e società. Questa stessa urgenza e questa volontà di sostegno non solo alle aree più colpite, ma a tutto il territorio nazionale, porta la stessa Wikipedia ad aprire una chiamata alla scrittura12, per tutto il mese di marzo sino alla prima settimana di aprile compresa, al fine della creazione e/o del miglioramento di voci riguardanti i beni culturali e i musei presenti sul territorio, come forma di promozione e amplificazione della conoscenza.
Accanto a iniziative di scrittura come questa, altre riguardano invece la lettura, come per esempio quelle legate all’evento Io leggo Dante a cura del MiBACT, in cui si articola la celebrazione a livello nazionale del 25 marzo, dedicato a Dante Alighieri, mentre, ispirandosi al Decameron di Boccaccio, un gruppo di scrittrici (tra cui Teresa Ciabatti, Chiara Valerio, Helena Janeczek, Michela Murgia, Valeria Parrella e Alessandra Sarchi) ha organizzato un festival in digitale di letteratura su Facebook in base al motto Una storia ci salverà, contribuendo così a trasformare il web in un grande palcoscenico.
A livello torinese, infine, la Fondazione Circolo dei Lettori ha ideato e pubblicato sul proprio blog un Dizionario dei tempi incerti, le cui parole sono scelte e definite per descrivere il momento attuale da autori e intellettuali coinvolti nel progetto dalla Fondazione.
Sempre a Torino, la parola viene portata in scena e trasmessa a porte chiuse in diretta streaming, come nel caso dello spettacolo Madres, originariamente previsto per il 4, 5 e 6 marzo al CineTeatro Baretti, che adesso è possibile vedere online su Facebook. Il teatro sullo schermo di un computer, come in passato in televisione, non è chiaramente la medesima esperienza dello spettacolo dal vivo, ma, come nel caso del sito e della pagina Facebook del Teatro Stabile, accanto alle riprese degli spettacoli è possibile rendere disponibili brevi clip di pochi minuti che raccolgono brani, commenti, poesie e riflessioni dei protagonisti della scena italiana. Similmente, il Teatro Regio propone # operaonthesofa sul suo canale YouTube, mentre gli abbonati al TPE (Teatro Piemonte Europa) ricevono direttamente via e-mail o WhatsApp i link per accedere a contenuti esclusivi.
10Si veda la pagina su Spotify https://open.spotify.com/playlist/6NwkInwBQejUBqoyI1akP1 (ultimo accesso 25 marzo 2020).
11Si veda il sito web https://bit.ly/2QSagvD (ultimo accesso 25 marzo 2020).
12Si veda il sito web https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Writing_week/Locked_down (ultimo accesso 26 marzo 2020).
Non solo i professionisti del teatro, ma anche quelli dell’arte hanno ora spazio nella rete. Curatori co- me Adriana Rispoli lanciano call ad hoc nazionali in progetti quali emergencyexit_artinquarantine13 su Instagram, cui rispondono in tantissimi con i propri contributi visivi inediti e con messaggi che sono frammenti di pensiero, reazioni e intersezioni tra il singolo e il mondo esterno, o reazioni a ciò che sta accadendo. artistsinquarantine14è invece una mostra, sempre su Instagram, che riunisce dodici artisti provenienti dai primi territori interessati dall’emergenza con opere site specific: curata da Giada Pellicari, vuole far riflettere sui cambiamenti repentini (anche in termini di possibilità di lavoro e di perdita di opportunità) che si affrontano davanti a una situazione del genere. Pro- blematiche, queste, che chiaramente investono qualsiasi abitante del territorio (non solo) italiano, al momento. Proprio per dare voce e possibilità di auto-documentazione della propria situazione di confino a qualsiasi cittadino attualmente in quarantena, Vera Pravda e Viafarini propongono di realizzare e inviare video di quindici secondi al confiniartproject15: testi e immagini saranno pubbli- cati sulla pagina Instagram del progetto e successivamente confluiranno in un’opera d’arte collettiva. La mobilitazione parte anche dal basso e ovunque sorgono iniziative auto-organizzate che agiscono in quei pochi spazi fisici ancora praticabili. A Torino, da anni, c’è il caso del fenomeno del Concertino dal Balconcino promosso ogni domenica da Daria Spada e Maksim Cristan, che proprio in questo periodo avrebbero dovuto presentarsi all’ennesima, forse definitiva, udienza d’una causa promossa dalla Procura per il reato di «disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone»16: mentre l’udienza salta, tutto il Paese esce a sua volta disperatamente sui balconi e partecipa al “rito” improvvisato di suonare, cantare, stare in qualche modo “insieme”, cercando così di sopperire a quel bisogno di comunicazione, di relazione, di socialità che ora sono venuti a mancare.
Ma è soprattutto in rete che si esprime questo tentativo, con proposte improvvisate, dettate dal- l’urgenza, dalla consapevolezza e dal bisogno di “fare qualcosa”, in questo momento così grave e inquietante in cui ci si scopre così fragili. Ed ecco nascere iniziative di singoli, come quella di Maurizio Pisani, già ideatore di Seeyousound – festival di cinema e musica che a Torino è stato brutalmente interrotto a due giorni dall’inizio proprio dalla prima ordinanza di chiusura a fine febbraio –, che due volte al giorno legge brani dalla sua ricca biblioteca personale in brevi video in diretta Facebook, o collettive, come la pagina Facebook e blog Mirabilia, in cui vengono segnalati – per la gioia di grandi e piccini costretti a casa – oggetti, pratiche, eventi «dalle diverse culture del mondo, per conoscere l’umanità e farsi sorprendere, affascinare, meravigliare dalla sua creatività e dalle sue pensate»17. E chissà, forse, nella solitudine della reclusione, pratiche espressive artistiche lasciate da parte nel corso dell’esistenza ora diventano per tanti sconosciuti un modo per esternare, pur senza un pubblico, il sentire del momento.
22.3 Riflessioni
Di fatto, non sono solo i professionisti dell’arte e della cultura, in questa situazione di emergenza, a cercare di dare il proprio contributo al bene collettivo per il tramite di qualsiasi strumento dispo- nibile, ma anche i cittadini comuni. Nell’assistere all’attivarsi di tali energie, iniziative, tentativi, sembrano riecheggiare le parole di Victor Turner quando, a proposito della communitas “spontanea” che nasce in seguito e in reazione a una crisi in corso in una società, scrive che in tale condizione si assiste a «un confronto diretto, immediato e totale tra identità umane differenti» (TURNER1986, p.
13Si veda il sito web https://www.instagram.com/emergencyexit_artinquarantine/?hl=it (ultimo accesso 26 marzo 2020).
14Si veda il sito web https://www.instagram.com/artistsinquarantine/?hl=it (ultimo accesso 26 marzo 2020). 15Si veda il sito web https://confiniartproject.weebly.com/ (ultimo accesso 26 marzo 2020).
16Panzarella 2020, si veda: https://bit.ly/2UowxTQ.
22.3 Riflessioni 155 92), in cui «gli individui che vi interagiscono sono totalmente assorbiti in un unico evento fluido simbolico» (TURNER1986, p. 93) i cui confini «coincidono idealmente con quelli della specie umana» (TURNER1986, p. 91).
Meriterebbero ancora menzione tantissime offerte/proposte che spaziano dallo streaming dei con- tenuti audiovisivi alle possibilità di accesso e download gratuito reso disponibile da moltissimi archivi, alle produzioni individuali o collettive d’opere d’arte “irregolare” e/o “di comunità” e via dicendo, ma sarebbe un’impresa davvero titanica. Sebbene le iniziative continuino a moltiplicarsi, va da sé che il criterio con cui ne abbiamo citate alcune e tralasciate altre non può essere quello della completezza: in questa ricognizione ci siamo soffermati sulle istituzioni più conosciute in Piemonte e sulle proposte più differenti possibili in quanto hanno saputo coinvolgere pubblici, app e mezzi espressivi molto diversificati, citando infine alcune di quelle che, promosse da non professionisti, a nostro avviso sono testimonianza di quel desiderio di partecipare col proprio contributo in questo momento difficile.
Sempre in relazione ai musei, per esempio, si dovrebbe ricordare uno degli aspetti più gravi di que- sta situazione emerso già a febbraio grazie alla presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie, Evelina Christillin. Intervenendo durante la trasmissione televisiva Otto e mezzo condotta da Lilli Gruber (26 febbraio 2020), Christillin ha denunciato il dramma economico vissuto da molte persone che non potranno percepire lo stipendio: molti lavoratori dei musei, infatti, sono impiegati in cooperative a causa dell’esternalizzazione del servizio e, pertanto, sono pagati a cottimo, così come il personale dei servizi educativi e le guide museali.
Dopo tanti anni di tagli alla cultura, a livello sia nazionale sia regionale, la precarizzazione del lavoro e l’impossibilità quindi di garantire nuove assunzioni o migliorare il welfare pubblico per queste categorie di professionisti, i mancati ammortizzatori sociali diventano una delle questioni prioritarie nella gestione dell’emergenza durante e post-pandemia. Ma è appunto tutto il mondo del- la cultura che soffre questa situazione, ed è per questo motivo che da metà marzo raccoglie adesioni in rete e arriva alle testate nazionali l’appello degli Assessori alla Cultura che denunciano al Gover- no lo stato di crisi per la cultura e lo spettacolo e chiedono misure specifiche di sostegno al reddito18. Per gli antropologi che si occupano di ricerche sul ruolo dell’arte e della cultura nei momenti di crisi profonda di una società, la teoria di Victor Turner (cfr. TURNER1972, 1986 e 1993) è un
riferimento essenziale. Una crisi disvela le fragilità e le debolezze della società, mette in dubbio i suoi punti di riferimento e i suoi valori, individua gli errori nelle pratiche e nelle leggi, getta nello smarrimento e nella paralisi i suoi membri. In una visione che molti critici di Turner ritengono troppo ottimista, la cultura può accompagnare la riflessione e fornire, se non ipotesi di soluzione, almeno aggiustamenti e magari nuove strade da intraprendere.
I primi aggiustamenti sono già visibili: in futuro sarà di certo necessario dare avvio a iniziative che portino all’effettivo miglioramento delle condizioni in cui versano le istituzioni culturali e le persone che vi lavorano, e si spera che si faccia tesoro delle buone pratiche in materia di audience engagementrealizzate in questo periodo attraverso il web e con l’impiego delle tecnologie. Infine, e qui si va in un territorio inedito di esplorazione, ispirazione e utilizzo da parte della società, bisognerà prendere in considerazione tutti quei progetti nati in maniera spontanea e dal basso e vedere dove possono portarci, nella prospettiva di raggiungere una situazione più stabile e di maggiore benessere sociale come “comunità” (cfr. TURNER1986).
22.4 Bibliografia
PANZARELLAM., 2020, Effetto coronavirus: ora la musica dal “balconcino” non è più un reato, TorinoOggi (26 marzo 2020), Torino.
TURNERV., 1972, Il processo rituale. Struttura e antistruttura, Brescia (ed. orig. 1969). TURNERV., 1986, Dal rito al teatro, Bologna (ed. orig. 1982).