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, ammalalo in quel tempo, non sedeva alla coavenziooe

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Impazientedelloattendere,sipresenta

un

giornoin casa dilui,esebbeneeistessenel

bagno

,consenti di ascoltarla. Introdotta allapresenzadiquelmostroalien*

tementeloconsidera,erimaneattonita diquella mise-rabileGgura;quindigliparla,ediltristo

uomo

non sa altro profièrirecheparole disangue,di terrore, di mor-te.Allora Carlottacontuttol’impelo delsuo sdegno, tratto

uno

stile,lo

immerge

nelcuoredellosciagurato

,

che disperatamente morì. Sorpresaed imprigionatala eroina, non negailsuofallo,

non

perde

un

istantela sua calma,e sostieneilgiudizio dimorte contranquillità e confermezza.Maratfrattantoproclamavasi

un

martire, edilpopolo,dimenticodella santità vera,nedeponevail

corponelPantheon,e

come

santolovenerava.

Air annunziodiquesta mortemanifestossivivissima agitazione neiclubs,particolarmentetraiGiacobini,i quali colseroquestaoccasione perporrein attola dit-tatura rivoluzionaria, edar

bando

interamentealle pra-tichepiù

comuni

d’umanitàe di giustizia. Infattila

Yandea

eramessa asaccoed a fuoco;incendialiisuoi

bo^hi

;distrutte leraccolte

;atterrateleabitazioni

;

ru-batiibestiami; scannatigliuomini.

Da

pertuttolo ave-re e la vitaavevano perduto

Gn

l’ombradisicurezza.

Il

mal

talentoe la fantasia degli agenticonvenzionali avevan potenzadilegge.

Le

prigioniriempivansidi uo-minisospetti,che quindi erano mandati a mortein

mo-di varii,reiedinnocentichefossero

,senza processo,

o

contalprocedura, chesariameglioobbliareper

non

ag-gravarel’onta e l’infamia della razza

umana.

E

scoppiataimpetuosamentelavendetta Giacobina

,

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PARTE

SECONDA

81 perdutoogniavanzodiriguardo,sipose

mano

al pro-cesso diMariaAntonietta,ilcuiassassiniofu

come

se-gnaledi tantialtricheloseguirono. Iopassocon silen-zio

,a risparmiodìdolore,i

nomi

ditante vitecare e pregevoli,ditantiuominivenerabili, di tante virtuose matrone, chelasciaronoilcaposotto lascure rivoluziona-ria.Tralascio di ridire le dolorose circostanzecheli

ac-compagnarono

a quelpasso.Persone d’ogniqualità, di ogni.condizione,d’ognietà,Generali,raaesirati,

mem-bri dellevarieassembleesalirono l’undopol’altroil pal-coferale,reidelia capitaicolpa, d’essersi mostratiamanti dellamoderazioneedelPordine,avversi all’anarchiaed allaviolenza.Così confusiiJ)Uonico’ tristi,s’ebberotutti la

medesima

fortuna,e mortefu

compenso a

virtù,e questadopolode fuggitivaandò perdutanell’onta

comu-ne*encll’obblio.

In questotempo appuntolasortemostrossi

meco

più sdegnata.Invaso

un momento

dalla

brama

dicoloroche Ciceroneappellaanimalideliagloria,avevadettatoin

un

giornale

un

articolo,colqualepigliavaa dimostrare essere impoliticoilsistemaadoperatonellaguerradella Yandea.

La

qualcosaessendodenunziatabastò

a

fare cheiofossipreso

come

sospettoed imprigionato.

fiCIKTA BIOSKATl.

Condottoin

una

dellemolte prigioni che erano allo-rain Parigi,iocientrai

come

nellacittàdolente, la-sciandosa quelle sogliequalunque speranza.

Ma

ci

ha

pei miserialcunbeneanchenetcolmodella disgrazia, quello di trovar veriamicinei

compagni

della sventura.

Anzi par chelasinceraamiciziasia

una

consolazione ri-serbatasolamenteagl’infelici,tra’qualiadifferenza dei

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82 COiTTINUAZIONEDEI,

RACCONTO

ravoritidallafortuna,ilegamidellamorenon facilmen-te sirompono,loinividilobbiello dellacommiserazione deimieicompagai,e trovaichelapietà erasi ricoverata conl'innoceoza in quelluogo,dovediradoponeva al-tra voltailsuopiede.

Non

pertantoalvedermiinquell’antro dimorte, atten-devaad ogni

momento

sulcapoilcolpodellascure,e sfavamisoloemalinconico

digrumando

Ira

me medesi-mo

levicendedella vita,idolorosi misteridell’ umani-tà.

Un

giornofuiscosso dalladolcearmoniadivari istrumeoti.Quelconcerto musicale

mi

richiamòalla vi-tadei sensi,nèso dirvi qualicommozioniioprovassi al suonodiquei svariatistrumentidestramentetoccali.

Oh

ProvvidenzadiDio!Quanti elementidi conforto hai tu postia prò dell’uomoe nellanatura chelocirconda,e nelleartidicuiiohai fattocapace.Trassi allora versoil

luogo,

donde

venivaquellasoavee dolcemelodia, e conobbi chelamusica,icrocchi,isollazzisbandili

da

Parigi eransianch’essiricoverali nelle prigióni.

Questa considerazioneapporlommi qualcheconforto,

ma

natoitaliano,proclive allamalinconia,non avente

come

ifrancesi facileattitudine ai piaceri,non avea cuor disedere nelle brigatechesitrovavanoinquei luoghidiproscrizione.

Ammirava

gli attidibeneficenza, ilegamidiamiciziaedi

amore

chesiandavan forman-do,

ma

non godevadiquella singolareconfusione di ordini, di fortune, diopinionichequivi erasi fatta,nè deiconcentimusicali, delleaccadèmieletterarie, deH’a)-legria, delcontentocheviregnavano.

Le

qualicose fa-cevano dimenticaregliaffanni inquellecasedi desola-zione,edallora soltantorinoovellavansiidolori

quando

lasetedeisanguenovelle vittimeimmolava,e rompe-vaCOSIigià formati legami eleamicizie contratte.

Ed

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PARTE SECONDA

SS

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