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QDAIITA OIOHR&Tl

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Per cinquedìnonrividiil

mio

amabilevecchio,poiché tratto

un

giornodal desiderio didar

moto

alla

mia

perso-na, era andato

a

vederelacadutadelle

Marmore, e me

n’era tornato

danno

allasalute così,cheavea dovuto inchio-darmi novellamente aletto,ora

mai

divenuto per

me

abbo-minevole.

Nè a

luierastatoagevoleilvenir

da me,

quan-tunquelodesiderasse,esapesselacagionedel

non

vedermi.

Nelleore pomeridianedel sestogiorno mossi perlasua ca-sa,e rivedutdo,n'ebbi rimproveriafiettuosiperquella imprudenza.

Aveteragione, risposi,

ma

ponetemente all’età,ai desideri,alfastidiod’unalunga e

monotona

quiete.D’altro lato quella cascataè cosamirabile, impo-nente e

degna

divedersi,

può

contemplarsi senza sen-tirsicompreso da

un

sublimeorrore.IlVelino,dopo

lun-go

e placido corso,giugnesul ciglione di altissimo

mon-te.

Guardando

nella bella valle sottoposta,vedela

Nera

che pacificamente ne

gode

ilpossesso:lasua amenitàlo invita

ad

invaderla;

una

leggedinaturagl’impedisce di arrestarsi. Divieneallorafuriosoeterrìbile,e

disprezzan-do

rimmensurabilealtezza,giltasiprecipitosamente

come

percogliereaU’impcosatailpacifico rivale;

ma

la

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40 IL

RACCONTO

boia dellasua caduta compiesipriachegiungaalcorso di quello,ed urtandoinvece in grossimacignisiprecipita in

una

profonditàtenebrosaconspaventevole fracasso.

Esce furiosamentedaquestoabisso,e parterimontain altoe ricade poi inpioggiadisciolto,partecorreadas>

salircon impetol’avversarioche

non

cedeilsuoloe resi-ste.Siscontrano entrambiconfuria;sollevansiin spu-mantifluiti

;corronoturbolenti

come

l’irachelimuove,

ma

in fine rappaciati e divenuti consorti,corrono tran-quillamente aposarsiinsenoalTevere.Intanto

un

sotti-lissimovapores’innalza dalluogodellalotta,ecuopredi brillanterugiadalemolli erbette

,onde verdeggiaeterno ilvicino

monte

:quivisidispiegalietalabella iride,ed omasidi tutta la

pompa

deisuoi colori

,quasi intendesse diarrideree far plauso allaconchiusapace.

Bella

ma

troppoarditaquesta vostra idea, disseil si-gnor Alessandro,e

non

disdirebbea poetainglese;

ma

voi

non

sieteinglese,nèpoeta.

Poeta1iorisposi1eh,

mio

caro,poetisonopochissimi,nè sonotalitutticoloroche fannoversierime:lapoesianonconsente mediocrità

,

questain quella

può

dirsi

mai

aurea. Continuate ora lanarrazioneinterrotta

Ed

egliripreseadire.

— Da

che

mi

allontanai dallacasa diAdelina

non

ebbi piùpace.

Dopo

lecoseavvenute

non

convenivadi presen-tarmipiù in quellacompagnia,nè per

me

era più conso-lante la vistad’un oggetto caro,cheaveagiustotimore diperdere.Purelasperanza

non

era spentadel tutto nel

mio

cuore,e di tanto in tantoeraconfortatada qualche letteradiAdelina,laquale

non

potevadirmi cosa alcuna della nostra sorte,perchèessa

medesima

laignorava. L’a-raor nostro frattanto cresceva,e divenivapiùardentela nostra

fiamma

quanto piùilventodellacontraddizione eofiìava.

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PARTE

PRIMA 41 lamezzo aquestiturbamentidel'cuore,

lanimo mio non

perdevadimiraildisordine deimieiinteressi.Avrei volutocorrereperdarci sestopersonalmente,

ma

alla vo-lontà era contrarioilcuore, cheintanla incertezzadi destino

non

sapeadilungarsi dalcarooggetto,ondesi alimentavalasuavita.Scrissiinquelcambio piùlettere al

mio

procuratore,onestoedabileuomo,eglidiedi fa-coltàdi vendere edalienare inqualsicsi

modo

imiei fondijetemendodell’enlrare in

un

giudizio,cheèper al-trui

campo

ubcrto^ a

danno

dei semplici, gli faceva

pre-mura,

uve nonpotessevenireamigliori patti, di evitare lespeseelostrepitogiudiciario, di

non

far decorrere ul-teriori interessi,direnderpaghi condiscretezzaidesideri dei creditori, c faroperache rimanesse assolutamente sce-verod’ognipesoquelpocochene sarebbeavanzato.

Lo ammoniva

sopratuttoche badassebenealla verità dei de-bitiattribuitia

mio

padre;perocché sapevaessere

,a dif-ferenza deitempiantichi, posta lapubblicafede in

mano a

certiuomini,tracuinon

mancano

dicoloroiquali

,

purchétrovinolucro,usurpano financhelevirtù di Dio, efan parlareimorti,agevolmenteattestanofalsità,

crea-no

inviluppi,trovantestimonialor

modo,

ed’ognipiù abominevoleribalderiasono capaci{a).Attendeva con

im-(a)Mentreilvecchioprofierivaqueste parole,a

me

venivain mentequalche considerazione acconciaagliodiernitempi. Alcune professioni,comeNotari,Patrocinatori, Uscieri, Sensalievia di-cendo, conservanoin tull’igoverniunaspecie di privilegio,e per locondizioni acuiva soggettoilloro esercizio,eperla limitazio-nedelnumerodegli esercenti.Ciò èindispensabile,poiché più cheprofessionisonoesseuGcipubblici

,ilcui eserciziorichiede guarentigia neH'intereBsedei particolariedeipubblico.Importa, oltre alleindaginia prendersi sulamorale, esu lacapacitàdegli esercenti,assicurarecon limitarne il'numerolaloro sussistenza,e

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42 ILRÀCco?rro

pazienzarisposteaquestemielettere,edanchenel

buon

riuscimentodelle consigliatecose iofondava qualchespe*

ranzadimigliorestatoyedi

men

tristacondizionedei mieiaffari.

DalFaltra parte le pratiche del

Duca

pelmatrimoniodi Adelina prosperevolmente procedevano,ed accordateal*

cune

quistionisurtesugl'interessi,nuU'altrorimaneva

a

concbiuderlose

non

ilconsentimentodellagiovine, delquale molto dubitavail

Duca

,

a

cui ella

non

aveva

mai

fatto

buona

cera,e percontrario

ne

davasicurtàil padre,che sapevad'essermolto

amato

ed obbeditodalla figliuola.Questi infatti

un

giornotuttoamorevole e fe-stoso la

chiama

asb,e

dopo

averle

vagamele

parlato d’una gran fortuna mandatale dalcielo,allapresenza della

madre

viene alla particolarità delienozzedileicol

Duca,

efinìildiscorsoconqueste parole:cPreparatevi adunque,figliuola,a prendereiltitolodiDuchessa,che TÌ offrequelriccosignore,ilqualevi

ama

,vifarà feli-ceI.Adelina

come

colpita

da

improvviso fulmine

ammu-tofi,erisposeperleialgenitoreilpallore dimorte,che subitamentelecoperselebelleguance.Eglicompreseil sensodiquel

linguag^o

,

ma

tacqueelasciòinsegreto alla

madre

lacurad’indurla alle proposte nozze.

Le

letteredel

mio

procuratore

non

tardarono

a

giun-germi,

ma

piùfuneste delle precedenti. Cihadegli

uomini

vilmenteinteressali,nei quali l’avariziaponeilsuggello

nonporrein lollaconnoasfrenatacoocorreezalamoralecol bi-sogno.

Ma

lediverseautorità,percuimessoilgoverno viene eser-citandoquestafaGiillà tutelare,sono a bastanzarigorosiezelanti nell’eseguireilmandato?

E

lesollecitazioni de* candidatiedi

mo-tividipietà mai hanno alcun peso nell’animo loro? Confessiamolo pure.11nostro cuore soventeciseduce,

ma

in quell’atto dibontà non pensiamo maiaiguasti irreparabili di cuisiamo cagione.

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PARTE

PRIMA 43 alleporte delcuore,onde

non

v’entramai alcunnobile sentimento. Talieranoimieicreditori,e per

mala

sorte arealipresilapauradi rischiareperl’eccessudei debiti qualche porzionedelloroavere;laonde

nè manco

era

da

sperarsi quell' insidiosagenerositàequell'apparenle

non

curanza,chea render compiutalarovina d'undisgrazia*

toadoperasisovente

da

codestainfamerazza diusuraie diladroni. Essi

adunque

inesorabilinoncedettero

da

al*

cuna

loropretensione;ibenistabilifuronvendutiavii prezzo,ed

a me

non rimase che appenailvalore didu*

caliottomila inisterilìterreediscarso frutto.

Svanitalasperanzach’ioriponeva neU’aggiustamento deimieiafi^i,ed ignorandole novità nuzialiconcernenti Adelina,volgcvami aquell'unicache fondava nell’amordi lei. Il

mio

patrimonio perveritàeratenue,

ma

congiunto conla riccasuadoteformava pur

comodo

stato.

io tenevami per

uno

diquegliuominisfaccendati,ebeper singolar privilegio credonsi natialvivere oziosoepigro, e prendondilettodellasola dolcissimaarte del

non

far niente.

La mia

esperienza

mi

aveva datoassaitremende lezioni,ed eradeliberatodidarmiallamercatura,

o

al fo-ro,o

ad

altramanieradiprofessione,peraccrescerecon la industriail

mio

averecosàchebastasse,ondelaprole che poteva sopravvenirmi,

non

fosse,qualvedesispesso accaderemiseramente aquestitempi,

un

brancod’inleli*

cimessoal

mondo

dal capriccioe dall'imprudenza.

Ma

sipreparavanel sacrotempiodelle

mura

domesti*

che

un

altare,sulqualespirardoveva Adelina,vittima in-nocentesagriQcata dalle

mani

stesse del padre.

Oh

1santo ufficiodipadreconGdato all’uomodall’onnipossente brac-cio diDio

,quantospesso

mal

rispondi alle intenzioni di chiti

ha

messo sula terrapertenerelesueveci!L’amor paterno è

un

doversanto,divino,ed è

nn

istinto di

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44 ILRACCOiNIO

tura,

un

bisognodeU’amotproprio,concuisoventesi raiscliiaesiconfonde.

Ma

inluicaso tramutiito in crude-lissima tirannidesoffoca lavoce medesimadellanatura,e coloro cuisiè data la esistenza col debito di conservarla e renderlafelice,veggonsiinvecemiseramente immolati alla vanità,aH’ambizione,soventealcapriccio

,ospinti anzitemponelsepolcro,o aforzagittatineU’infelicitàe nellamiseria,senzapace, senzariposo

,senzaaleun sor-riso di gioia.

Le

dolcimanieredella

madre

e la severità delpadre

non

poteronotrarredallaboccadiAdelina

una

parola di cunseotimeatosinceroaquellenozze.Elladaquel

gior-no

perdèlaserenità e la pace.

Non

pertanto sofferente,

muta

attendevaconpacatezzaalleusatecure, esolnella nottetrovavaconforto sfogando-ildolore nelleJacrime e neisospiri,e nello scriverea

me

qualcheleltera

facendo-mi

partecipe de’ suoi affanni.Alla finedopodue mesiil

padreobbligatoa dare

una

rispósta al

Duca,

tutto acci-gliatoefurioso selefa innanzi,elarichiede delsuo consensoalleabborritenozzecon.minacce,econtal

tuo-no

divoceacuiella

non

era avvezza. Atterritalapovera Adelinarispose,sfe

non

aver volontàche per obbedirep laondedellasuadisponessesiccomedellapropria.

Da

que-sto istanteilsuo cuoresichiuse persempreallasperanza, edapprestandosia dar

mano

disposaal

Duca

,statuìdi troncare,

come

fece

,ogninostrocarteggio,e

mi

scrisse laseguenteletterapersignificarmiilsuoproposto,

c

Amico

del

mio

cuore

)Ogni speranzaè spenta per noi. Iosonoforzata

a dar

>

mano

disposaalducadi Ferias,e conessala

mia

jmente,

^ non

possoilcuore.Questa

dunque

èfultima

j letteracheviscrivo,poichéquinc’innanzimancherei, )facendolo,aimieinovellidoveri.11cuorehalesue

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PARTE

PRIMA 4S

» palle,lesue tendenze,ilsuogenio,iqualideggiono )essererispeltati

quando non

oppongansiall’oneslà.

La

>gioventù

ha

isuoi gusti,lesue idee,isuoi sentimenti, iisuoiistinti,isuoigodimenti,lesue pene,diversida

>quelli della vecchiezza,nèl’etàpossonmescersi e

con->fondersi tra di loro,nègliestremi legarsi,nèaccordarsi jleincompatibilità,nèavvicinarsiedintendersile

an->tipatie.Cosiffatteconsiderazioni

non

cadderoin

mente

1ai miei genitori,iquali

mi comandano

questenozze;

ma

mio

debito l’obbediree confidareil

mio

destino nelle )

mani

dicoluiche

m’impone

quest’obbligo.Addio>.

Talelettera

micoimè

d’irae dirammarico.

Non

seppi scernereed apprezzareinessa larara virtù diAdelina.

Parevamiinvece chefosse

una

delleordinarie

donne

,

che volgonlespalleconlafortuna,facilia mutareaffetto, particolarmente sealcunosipresenticonpiù abbaglianti titolidinobiltàodi fortuna.Immaginate orainche di-sperazioneiovenissi....

Avea

desiderio disaper oltre,

ma

il

commosso

Alessan-dro,che ancorsentiva l’amarodellerimembranze, troncava

ilracconto,ediomi accingeva apartire.

— Dimani

verrò dibuonora,gli dissi.Vedetequel rosso

come

difuoco al-l’occidente?Quelloè indizio di beltempo, ediosaprò giovarmene.

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