,isuoibisogui,iquali se
noa
deggionononesser soddisfatti,nemmeno
siconvieneche soddisfattisiano oltreiconGni,senonvoglia conculcarsi lagran leggedell’opportunità,disgraziatamentepoco co-nosciuta, e
meno
applicata.Correval’anno
1778
,ediocompivailsesto lustroquel giornomedesimo
incuirientrava in Parigi.La
lettera,
che
meco
recava,eradirettaaIVecker, allora Ministro di LuigiX.V1,econtenevacaldissimaraccomandazione per me.A
pocoa pocoquei Ministro presea ben volermi,e questasua benevolenza crebbecosi,chenominommi
suo segretario.Acquistai in taleuGciotuttalasua conGden-za,cheseppiconservare,non
abusandone mai,evitati*dosemprelasoverchia familiarità,laqualefanascere sovente antipatie,e,scoprendoqualchenascosto difet-to
,spesso ècagioneondesi
rompano
ipiufortilegami diamiciziae diamore. Solomi
permisididomandarlo che appagassela curiosità delmio
cuorecoldirmichi fos-se colui alqualeioandavadebitore di tantibeneGzi.Al cheeimi
rispose esserglifattoprecettodall’amico di te-nerlosemprecelato.Neckerera
uomo
ricco, benefico,moderato, generoso, amatoredelpubblicobene,protettore degliuomini illu-minati,incimaaiqualiavevalavanità di sedere;ma
questo difetto
non
glitoglievaalcunode’ pregi disommo
statista,esarebbeadesiderarsichefosserodella stessa tempraidifettidituttigliuominidi stato
,postoche an-coressideggiono rendereiltributo alle debolezze deH’u*
manità.Ioavevafattoaccurato esamedellasuaindole.
Ne amava
levirtù,ne scusavaglierrori,enulla omet-tevadiciòche eramestieriadevitardanni efar bene.E
semprefu questoilmio
proposito:a conseguireilquale e’mi
convennetalvoltafarmi seguacedegliuomininon
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C8 CONTINUAZIONEDEL
nACCONTO
Icorelici
ma
sperimentati,sapendo per pruova cheilbene in idea è spessod’impedimentoalfatto;equalchefiata contro la naturaitempradell’animomio
dovei, quantun-queincondizione diversa,raramenlarmidelfilosofo Ari-stippo,che
non
avendopotuto ottenereda
Dionisioilti-ranno
una
grazia,senoncol gettarglisiaipiedi, rimpro-verato dagliamicisuoidiquella bassezza,rispose,esser in quelli posteleorecchie del tiranno, eperòessersi in-chinatoperparlargli.Delrestooccupatodascriifastidiiioandava obhliando lepassatesventure, epensandoaU’avvenire, incaricava
ilmio procuratorediadoperarepelmiglioramentodelle pocheterrerimastemiilfruttodellemedesime.
Non
parlo deimolliamicie dellamoltaconsiderazione, chemi
procacciòilmiostato novello,nèdeiconsiderevoli gua-dagniacui lo stessom’avrebbe dato opportunità,senon*avessitenutosempreinnanzi agli occhi,
come
siagelosa esantacosal’onore,e
come
perdutouna
volta malage-vole sia riacquistarlo.Questa
mia
felicecondizioneperò doveva benpresto mutare.L’orizzonte politico dellaFrancia cominciavaad
ingomberarsidinuvoli. Gliabusicrescevanosenza fine; ildisordine nelle finanze eraimmenso
;ilpopolosi dole-va,e tra tanti elementi di disordineivecchicardini della monarchia minacciavanorovina.LuigiXVI,uomo
mode-rato e giusto, proclivealleriforme, inclinatoa render saldoiltrono
,poggiandolosu gl’interessi dei soggettiesule opinioni del
tempo
,eracapaced’ogni sagrifizio,per evi-tareilturbinechesipreparava;ma
pochiuomini inte-ressatiedegoisti,arrestandoo deviandolesuebuone
intenzioni,loposerobenpresto nelmalagevole
cammino
deH’incertezza,della contraddizione, dellemezze misure.La
cortearea bisognodiun uomo
,che nascondesseleDigilìzedbyGoogle
PARTE
SEC0I!4UA 69 piaghedello stalo,chenetacesselecagioni,fccesse cre-derefacileilpresente,edinspirasseconfidenzapel tem-poavvenire.Quest’uomofu trovato nellapersonadi Ca-lonne,chefuchiamatoalministero delle finanze inluogo diNecker.
Frattanto,
come
avvenir doveva,gli affaridellaFrancia andavano sempreppiùinfondo,edimieifacevansipiù difficili.Galonne,amatodalRe,odialo dal pubblico, portò innanzicome
espediente di far risorgere la finanzaquel mezzo che aveva cagionatoladisgrazia di molti ministri, cioè,l’abolizionedellepensioni digraziaedei privilegi nelpagamento
delleimposte.L’assembleadei notabili,
ch’eiriunìaquesto obbietto,chiamolloinvecealrendere iconti
,edalloraimbarazzatoconquest'opera
da
ragio-niere,lasciòilministero nellemani
deU’Àrcivescovodi Tolosa.Ilcattivostatodell’erariofu attribuitoa
Necker,ilqualepienodirammarico andò pertalcagionein esi-lio,edio restaispogliato diufficio.
L’arcivescovo,
uomo
deboleedostinato,
non
eraqueldesso,chei bisogni dellaFranciarichiedevano.Isuoi audacidisegni,
malamente
e debolmenteeseguili,
pro-vocarono
una
resistenzache dovevasievitare,o ritarda-re. Per sua operailtesorofuinteramentedissestato
,i
pagamentisospesi,leautorità poste inlotta;
ma
niente cu-randoeglicolestisconci,dopod’essersiarricchitoconla miseria pubblica, scese dal ministero.Albra
per seconda-reildesideriouniversale,eristabilirelaconfidenza,fu richiamatoNecker,e cosi tornai nell’anticostato.Egli pro-videinfattiai piòpressantibisogni,accrebbelasua po-polarità elaspinse incima,alloraquando
nellaquislione delnumero
deideputaticheintervenirdovevaneglistali generali, fu attribuitaaluilarisoluzione,chefosseuguale aquello deidueordini riuniti.DigilizedbyGoogle
70 CONTINUAZIONE
DEL RACCONTO
SECONDI OIORNATA.
A
que’tempiIoslato politicocd economicodellaFrancia era nelle peggiori condizioni.Maldifesaaldi fuori essa erapococonsiderata dallo straniero. L’interna amministra-zione presentava confusionee disordine,ead ogni passo ostacoli airindustria,all’ingegno.Le
impostemalamente ripartitegravavanoquasi esclusivamente sopra l’inBma classe,e di vessazionipienanera
lapercezione. Molti di-rittifeudaliancorsussistevano;cieranoprivilegi d'indivi-dui,diclassi,di Città,e divisa inpochemani
laterra,non
offrivaalmiserocultorechescarso e stentatopane.Le
dignitàvedevansimal
collocale,e quasi stazionarie nel-le famigliecome
nelle caste indiane. Incerteeranole leg-gi,mal
retta lagiustizia,adidatainalcuniluoghi a giu-risdizioni baronali,inaltriamagistraticompratoridei loro ufìcio, atroceilprocedimentopenale,lungoeruinoso ailitigantiilcivile.Le
qualicosenotavanogliuomini il-luminatiegl’industriosi,scontenti gliunie glialtridelnon
ricavare dal presente statoqueivantaggiacuisi cre-devano averdiritto,e del vedersistrumentidi civiltàe di ricchezza senza proprio proGtto.Erroredigovernoè que-sto perniziosissimo.Perocchéintuttiitempirarisonoquelli uomini chesitenganocontenti alpremio che dà asé stes-sa la virtù,eda
ben operare s’inducanopel soloamore
del retto,senzal’incitamento dellericompensesensibili.Necker conoscendol’imbarazzo inche eracondotto vol-' lelasciareilministero,delchefulietoLuigi,
a
cuiera molestalapopolarità diquell’uomo;epocodopo per soddisfare alpubblicodesideriochiamoUo
novellamente,ma
giàlamala
contentezzael’agitazioneerandivenuti generali.DigitizedbyGoogle