gaidisventura! Sopratutto restai inconsolabileper quel-ladelgiovineEnrico Bertrand,edella
vaga
giovinetta LauraBariotsuafidanzata. Erastatoquegli denunzia-tocome
sospettoperaverpromessalamano
disposo a Laura appartenente ad una famigliaesule aristocratica, ed operaera stata cotestadiuno
deicomponentiil tri-bunalerivoluzionario,perchènutriva incoreinonesto de-siderioperquellagiovinesventurata. Tratto inprigione e destinatogià a morteinsul’apriledei suoi anni,non
sentiva altro dolorechequello di lasciare lasuaLaura
,
laqualedeliberatasidi far
comune
lasorte dilui, seguil-lo nel carcere,e posciainnanziai giudici,non
ancor sa-zid’umano
sangue.11tremendotribunale sentenziòla mortediEnrico,e sospeseilsuogiudicioperLauretta, laquale,accortasichele sivolea fare,apattiinfami,il funestodonodella vita,gridò control’iniquoaccusatore disvelandoimalvagisuoifini.Pienoeglid’ontae dispet-to,e fuori di speranza,provocòlacondanna
di entram-bi,nèiltribunale arreslossi alla beltà, alla giovinezza, al-Pinuocenza. Ripercossol’eco del giudicio nellaprigione, fuun
pianto,un
lutto,un
cordogliogenerale.Le
due vit-time mute,addoloratenon
piangevanono
,ma
l’una l’al-tracon languidoe gelatosguardo mirandosi preparavan-8ÌaH’ullimo supplicio, edicevanonel loro silenzioasèmedesime
ed anoiquantofallacisieno lesperanzedella vita.Intantolearbitrarieesecuzionicontinuavanoconla stessa ferocia.Giàtuttigliuomini
da non
guaridi tem-pocoronatiinCampidoglio,s’eranovistiprecipitare dal-larupetarpea.IGirondinitimidinei disastri delle ri-voluzioni,edimperiti delmaneggiaregliuominiicui vizinon
conobbero, eranocadutil’nnsopraTaltro,sa-DigitizedbyGoogte
84 CONTINUAZIONEDEI,
RACCONTO
.grìGcaliall’iradei loroavversari
meo
generosi, più au-dacie d'ogniritegnomaggiori.La
virtù,ogni orna-mento,ognifiored’ingegnoinFranciaerano già estin-ti.C
perchènullamancasse a compierelaprofanazione el’anarchia,non contentoilfuroreconvenzionaledipormano
allecose della terra, volleancheattaccarele san-zioni del Cielo;rovesciòglialtarie lacroce;ilculto della solaragioneproclamò:diquellaragionecosi de-pressa, cosi dalle passioni vinta esoggiogata.Intal gui-sa,distrutta l’aulorilàdelCielo,annientataquella delta terra,spentoilpotere deirintelletto,minacciatetuttele vite,decimatelefortune, regolatiarhitrariaroentei pat-ti,mutatiinomi
deliecose, distruttelecredenze, vcdea-sidominarenellaFrancia confusione, fame,terrore, ra-pina,eduna
tenebrosaincertezzache agghiacciaval’ani-ma
,erendevadesiderabile l’estremopunto.Mi rammento
d’essermiappressatouna
voltaal giovi-neUoche
inqueltempo ancoregliingratamente impri-gionato,ed esclamandoavergli detto:<Perchètantefol-lioj)tantidelUti, tantierrori?Perchènonconciliare gli
animi? Non
mettereinaccordoisentimenti?Non
con-giungeregrinleressi delpopoloconquellidella sovrani-tà?I—Ed
egliinterrompendomi avermidetto:cPerchè gliuomini sonouomini?
>Allaqualeinterrogazione io tacqui, e cessata inme
lameraviglia, taciturnomi
posi a considerarelamalvagità dell’umananatura.E
volgendolamentea quelle turbolenze,aquella sfre-nataanarchia,a, quell’operare senzadisegno, aquella cecità di desiderii,ionon
sapeva determinare qual sa-rebbe peressere l’avvenire dellaFrancia.Un
popolo in-contentabile,nonrettoda
alcunpotere;un
popolo,che aveatantevicendesostenuto,che erapassatopermezzo
a centocontraddizioni,cheeglimedesimo non
sapevaDigitiicdbyGooglc
PAHTE
SECO?iDA 85 qual cosadesiderasse,dicheavessebisogno,pareva-mi
dovesse(ornare alla vita selvaggia, lasciare la comu-nanzacivile,e io(almodo
sciogliereimelanconicivoli diqualchefilosofo diquellempo.Nè
tornavamiinmen-te,chelavita delle nazionihacertiocculti elementi, pei quali essacontinua
quando
pursembraestinta;cheil
male,
come
ilbene, hailsuoapogeo, giuntoalquale forzaèchedechini.I
montanari
infattinon godettero a lungodella loro. vittoria.
La
discordia facileadinsinuarsinellepopolariadunanze
litrassealpatibolo.IDanionisiie gli Eber-tùliperderono l’unodopol’altrolavita,mentreiloro nemici,gustato l’amore del potere, e violentimodi
ado-prando perconservarlo,preparavanolapropria caduta.
Robespierre,loroprincipalesostegno,
uomo
pienodi va- -nilàsenzagrandezza d’animo, chesinascosesemprenel pericolo,esimostravapoi allatribunaquando
quelloera passato,perattribuireasèilmeritodelleoperealtruie coglier plausie corone,venneanch’esso in discredito.
L’umanità,svegliataad
un
(rattoda
lungo sonno,fèun movimento
controlaviolenza rivoluzionaria, e Robespier-reeSaint-Just s’ebbero la sorte dei lorocompagni.SBSTA eiOBNATA.
Dopo
lamortediRobespierrelalottadei fazionari dura-vaedurava purnel patireilpopolo;perocché venutome-no
erailcommercio
etutti glialtrimezzi pervivere.Ma
inquestaguerraindecisavedevasichelaconfidenza ela pietàsottentravanoa
mano
amano
alfurore ed allo spa-vento;leleggisifaceanpiùmiti,e miglioriforme anda-va acquistandola giustizia.Infine lamoderazionevinseil‘
terrore,icaldi patriottifurondisarmatiepostiafreno;
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86 CONTINUAZIONE
DEL RACCONTO
rivocatiidecretirivoluzionari;abolitoilcultodella ra-ffione, e dataoperaalsistema delle varie amministrazio-ni dellostato.*
E
siffattecoseavvenivano mentrela Fran-ciariportavavittoriecontro gl’invasori,conchiudeva trat-tatie paci,evedendosimeno
minacciata, concedevala libertàai sospetti.Cositoltodaquelluogodìmorteiopensavaditornare inItalia,dove già l’amoredi novitàaveva cominciato a portare confusione e dissesto;
ma
in questopunto novel-leturbolenze nellaVandea
fecerosichelaconvenzione spedisse colàilGeneraleHocbe
,giovinechedisemplice soldatosalitoeraaquelgrado,e col qualeavevaio stretta amicizia nelle prigioni. Egli intalcongiunturavollechelo seguitassi.—Ad
ognipasso vedeansi in quel paese gli avan-zidell’iradevastatrice;icastellideigrandi,che
non
piùricordavanoitempidei trovatori e dei crociati,erano ab-battutiIinfrantiglialtari;demolitelecapanne3devastate lecase.
Ed
inmezzoallamiseria,allosquallore,alla di-struzione,gliuominifuggitivicercavanolasalvezzanei monti,nellevalli,e traleselve.Priachelafuriadellaconvenzionemettesseilpiè tra queipopoli pastori,chesenon avevanprogredito nella civiltàe nel sapere,avevanoserbatiintattigli affettidel cuore edicostumi, essiavevanoun
modo
dì vitaquasi pa-triarcale.Ognifamigliaavevailsuocapo acui cieca-mente obbediva;riceveva dal signore delluogouna
quan-titàdisuolo,e divideva conluiifruttidelsuosudore.Traisignorimedesimiera
un
viversemplicee senzafasto.1sacerdoti
non
corrottidall’opulenza,epperò
non
fattise-gno
alla critica deimalvagi,siadoperavano conamore
econzeloallecuredelloroministero,che paternalmente esercitavano.Cosìvivevanoquellepopolazioniuna
vita invidiabile,in
uno
statadisemplicità,di purità, di
con-DigitizedbyGoogic