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3. Strumenti consolidati per la valutazione nell’ambito dello sviluppo locale

3.2. Gli strumenti consolidati di valutazione

3.2.3. Analisi Costi-Benefic

L’analisi costi benefici (Cost-Benefit Analysis, CBA) rappresenta il metodo per valutare la convenienza economica di una determinata scelta, che pone in relazione i costi ed i benefici di diversi interventi, espressi in moneta, ai fini di migliorare l’efficienza, cioè raggiungere con costi minori gli stessi risultati, l’efficacia, con costi costanti, risultati migliori e la produttività, con costi inferiori, ottenere risultati migliori. L’obiettivo principale di tale analisi si basa sul calcolo di tutti i costi degli interventi con relative conseguenze, tenendo conto dei prezzi del mercato. Il momento per la realizzazione di un’analisi costi benefici si rende opportuno nel momento in cui le scelte devono essere fatte non tanto tra più programmi di intervento quanto nell’ambito di un ben definito programma, valutando, in termini monetari, se i benefici ottenibili superano i costi da sostenere.

L’importanza dell’analisi costi benefici emerge anche in seguito ad uno sguardo sulla normativa europea, che mediante l’art.40 del Regolamento 1083/2006 precisa, con riferimento ai progetti grandi che accedono ai finanziamenti attraverso i Fondi Strutturali, che devono essere presentate informazioni circa l’analisi costi benefici e che

la Commissione è tenuta a fornire indicazioni sulla metodologia da seguire per la realizzazione dell’analisi costi benefici. In seguito si rende opportuno sottolineare che l’analisi costi benefici è richiesta per due motivi: un primo motivo è rappresentato dalla necessità di dimostrare che un progetto e sostenibile dal punto di vista economico e influenza in modo positivo il raggiungimento degli obiettivi previsti e della politica regionale europea. Il secondo motivo è rappresentato dal fatto che si deve dimostrare che l’intervento dei Fondi Strutturali è utile e necessario al fine di considerare il progetto valido dal punto di vista finanziario. L’obiettivo dell’analisi costi benefici è rappresentato quindi dalla necessità di identificare e valutare tutti i risultati possibili e monetizzarli ai fini di stabilire i costi ed i benefici dell’intervento. I dati da utilizzare per la realizzazione di tale valutazione sono i prezzi di mercato; inoltre si rende utile precisare che non è sempre facile reperire tali prezzi in quanto non esiste un mercato per tutti elementi (per esempio ambiente, la non-presenza di malattie, ecc) e quindi non viene fatta la valutazione sotto l’aspetto monetario, ma sottolinea l’importanza e la convenienza del progetto. L’analisi dei costi sociali e dei benefici, misurati in termini monetari, rappresenta la base per la realizzazione dell’analisi costi benefici, e si rende estremamente utile per poter individuare un’eventuale alternativa ai fini di massimizzare i benefici utilizzando la stessa quantità di input. Nel documento Guide to

Cost-Benefit Analysis of Major Projects (Commissione Europea, 1997) si precisano

invece anche gli errori più frequentemente incontrati durante il processo di valutazione ed in particolare durante l’analisi costi benefici; per esempio l’analisi dei valori degli indicatori socio economici (come reddito pro-capite, tasso di disoccupazione, consumi, ecc) deve essere realizzata; è da evitare invece affermare che un intervento avrà come conseguenza lo sviluppo locale e il benessere collettivo per il semplice motivo che tale semplice affermazione non è misurabile; il prodotto interno lordo pro-capite di una certa area di riferimento rappresenta un indicatore misurabile, ma solo gli interventi grandi è sostanziali solo in grado di produrre un effetto misurabile con tale indicatore; eventualmente si potrebbe soltanto fare una previsione del PIL di lungo termine con e senza l’intervento.

Il procedimento dell’analisi costi benefici si rende divisibile in cinque momenti presentati in seguito (Stokey e Zeckhauser, in Bezzi, 2001): un primo momento rappresentato dall’identificazione del progetto, il secondo dalla determinazione dei loro effetti sia positivi che negativi, un terzo rappresentato dalla valutazione degli effetti in termini monetari, il quarto, il calcolo del beneficio netto, ed infine, l’ultimo momento è rappresentato dall’identificazione dei criteri di scelta.

Con riguardo ai momenti dell’analisi costi benefici, facendo riferimento allo stesso documento (Guide to Cost-Benefit Analysis of Major Projects) è possibile identificare una precisazione più dettagliata, nel senso che dopo l’identificazione degli obiettivi si dovrebbe individuare il progetto idoneo, successivamente si procede con la realizzazione dell’analisi di fattibilità e delle opzioni, seguito dall’analisi finanziaria ed economica, per procedere successivamente con l’analisi multicriteria ed infine concludere con l’analisi di sensibilità e di rischio.

La definizione degli obiettivi deve rappresentare un’immagine delle variabili sociale ed economiche che potrebbero soffrire un cambiamento in seguito all’implementazione del progetto, considerando ovviamente gli obiettivi delle politiche al livello europeo. Per procedere invece all’identificazione del progetto idoneo ai fini di raggiungere gli obiettivi previsti si rende utile definire lo schema logico del progetto, includendo de soglie finanziarie stabilite e il raggiungimento degli obiettivi deve pervenire attraverso una coerenza delle azioni da svolgere. Per quanto riguarda l’analisi di fattibilità si rende utile ricordare che anche semplici esempi concreti mettono in luce alcune pratiche utili; in tale proposito un indice per l’analisi di fattibilità dovrebbe riportare al suo interno l’analisi dell’ambiente socio-economico, della domanda e offerta dei prodotti del progetto, alternative tecnologiche e la rappresentazione di un piano di produzione, le risorse umane disponibili, la localizzazione del progetto, analizzando le condizioni ambientali, infrastrutture, ecc., un analisi della tempistica, anche con riguardo ad eventuale acquisti programmati, seguita dall’analisi finanziaria, considerando le assunzioni, gli investimenti, i prezzi dei fattori produttivi, il capitale d’esercizio e le fonti di finanziamento; in seguito si passa all’analisi socio-economica dei costi e dei benefici considerando le distorsioni dei prezzi e dei salari, gli aspetti fiscali, ecc. In fine si passa all’analisi dei rischi determinando le variabili critiche attraverso l’analisi di sensibilità, una simulazione di situazione ottimistica e pessimistica e attraverso l’analisi delle probabilità.

Per quanto riguarda l’analisi finanziaria le questioni da prendere in considerazione sono rappresentate dallo stabilire l’asse temporale, stabilire il costo integrale dell’investimento ed i ricavi totali, determinare il valore residuale a fine anno, considerando l’inflazione e la sostenibilità. Seguendo l’analisi finanziaria precedente e dal cash flow realizzato si deve individuare la metodologia per realizzare l’analisi economica, nel senso che si possa calcolare il tasso di rendimento economico (Commissione Europea, 1997).

Con riguardo all’analisi della sensibilità si devono individuare le variabili prese in considerazione per il calcolo degli input ed output nelle analisi precedenti (finanziaria ed economica); la procedura per lo studio dei rischi stabilisce che l’analisi deve essere preceduta dall’analisi di sensibilità (l’impatto previsto in seguito ai cambiamenti ipotizzati degli indicatori che stabiliscono i costi ed i benefici, impatto previsto quindi sugli indici finanziari ed economici). L’analisi di sensibilità ha il ruolo di scegliere variabili alle quali variazioni influenzano il tasso di rendimento interno o il valore attuale netto in modo maggiore; per quanto riguarda l’analisi della probabilità del rischio si suggerisce di utilizzare poche variabili e utilizzare metodi diretti per il calcolo mediante metodi analitici con più indipendenti.

L'analisi finanziaria è utilizzata maggiormente ai fini di valutare il cash flow, i ricavi ed i costi ottenuti in seguito all’intervento, ai fini di identificare la migliore soluzione per massimizzare il profitto. La definizione dei costi e dei benefici, nel caso in cui l’attore è un’impresa, diventa più complessa per il fatto che l’impresa ha come obiettivo la massimizzazione del profitto, e quindi si rende più problematica la definizione dei benefici riguardanti la collettività o l’ambiente. Questo aspetto rappresenta una delle difficoltà per chi è incaricato con la realizzazione della valutazione, perché deve dimostrare abilità ed esperienza ai fini di individuare anche i risultati non monetizzabili. Un altro limite che si potrebbe presentare di fronte al valutatore è rappresentato dal valore che dovrebbe attribuire alle variabili presi in considerazione (sia in uscita che in entrata) e stimare i prezzi dei beni che non sono presenti sul mercato (il benessere sociale, la qualità dell’ambiente, la presenza di non-malattie, la conservazione del paesaggio, ecc.); il prezzo di mercato spesso non rappresenta il costo opportunità e attraverso la stima del prezzo ombra si intende a determinare un sistema di valori ai fini di identificare il costo opportunità non solo dal singolo ma anche dal punto di vista della collettività.

La valutazione economica si basa quindi , con riguardo ai fattori produttivi di un intervento, sulle stime dei costi opportunità e con riferimento ai prodotti, la disponibilità del consumatore a pagare. Come accennato precedentemente, i cash flow dell’analisi finanziaria rappresentano il start-up dell’analisi economica e ai fini di definire degli indicatori riguardanti i risultati economici si rende utile fare alcune correzioni (Commissione Europea, 2006); fra queste ricordiamo la correzione fiscale, come la dedizione dell’IVA e delle sovvenzioni o altri pagamenti inclusi nel puro trasferimento di denaro; in ogni caso non solo le imposte dirette devono essere contenute nei prezzi ma anche quelle indirette ai fini di realizzare le correzioni delle esternalità; come già

noto, alle esternalità di solito non si attribuisce un valore in moneta e quindi si rende utile realizzare una stima del loro valore; tale valore è utile monetizzarlo sia per le esternalità negative (un nuovo impianto che aumenta l’inquinamento) che per quelle positive (il trasferimento del trasporto delle merci dalle strade sul acqua, decongestionando le strade); visto che ci sono anche altri fattori che spostano il valore dei prezzi da un equilibrio che caratterizza la concorrenza perfetta (monopolio, diverse barriere presenti nel commercio, l’incompletezza delle informazioni, ecc.) si rende utile utilizzare quindi i prezzi ombra (contabili) che rappresentano la disponibilità di pagare dei consumatori.

A questo punto si ritiene opportuno sottolineare alcune precisazioni circa la valutazione monetaria dell’ambiente; come accennato in precedenza gli interventi su un territorio comportano delle modifiche sull’ambiente; tali modifiche riguardano la qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, cambiamenti climatici, degrado del paesaggio, ecc., modifiche che influiscono sul normale funzionamento dell’ecosistema, provocando un aumento o una diminuzione della qualità dei beni ambientali.

In questo senso il documento “Guida all’Analisi Costi-Benefici dei Grandi Progetti” definisce il valore economico totale del cambiamento come il valore monetario del benessere dovuto alle modifiche della qualità dell’ambiente ed è diviso in valore d’uso e di non uso:

Valore economico totale = valore d’uso + valore di non uso

Nella composizione del valore d’uso si ritrovano i benefici che l’individuo trae dalla risorse ambientali (ricreative o produttive); il valore di non uso invece rappresenta il beneficio che potrebbe derivare dalle risorse senza il loro uso in modo diretto ed è costituito dal valore di esistenza (disponibilità di pagare collegata a utilizzi futuri o presenti) e il valore di eredità (le generazioni presenti ricavano per le generazioni future); schematicamente il valore economico totale può essere rappresentato nello schema successivo:

Figura 7 - Valore Economico Totale nell'Analisi Costi Benefici

Fonte: Guida all’analisi costi benefici dei progetti di investimento, 2003, www.ec.europa.eu/regional_policy.

Per misurare i benefici monetari sono state identificate nel suddetto documento sono state identificate sei metodologie: la prima è rappresentata dalle spese difensive ed i costi risparmiati; segue la funzione dose risposta, i prezzi edonici, il metodo dei costi di viaggio, metodo basato sul mercato ipotetico (valutazione contingente) e l’ultimo metodo rappresentato dai trasferimenti di benefici.

Il primo metodo (spese difensive/costi risparmiati) riguardano la reazione delle persone e imprese di fronte ai cambiamenti dell’ambiente. Tale reazione si riferisce alle spese che vengono sostenute per diminuire gli impatti; il problema che si presenta di fronte a questo metodo è rappresentato dal fatto che gli individui hanno reazioni diverse: per esempio un individuo preferisce trasferirsi invece di sostenere tale spesa, o la spesa sostenuta è minore nei confronti del disagio.

Ai fini di stabilire la relazione fra un impatto sull’ambiente (risposta) e l’impatto fisico sull’ambiente (la dose) viene utilizzata la tecnica dose risposta e si basa su informazioni

relative “agli effetti fisici dell’inquinamento” e tali informazioni sono utilizzate attraverso un modello economico (stima, funzione di utilità o produzione, variazioni dei profitti delle imprese, guadagni/perdite degli individui).

I prezzi edonici invece analizzano i mercati dove stessi prezzi subiscono variazioni in seguito ai cambiamenti ambientali (per esempio i prezzi delle case); in questo caso, di solito, si utilizzano le tecniche econometriche ai fini di isolare una caratteristica precisa; tale metodo è stato applicato anche per misurare il costo (beneficio) di una modifica dei rischi di incidenti. I metodi dei costi di viaggi invece, prova la realizzazione di una stima del livello di disponibilità a pagare di un individuo per usufruire di un servizio ambientale, in base al costo da sostenere (viaggio, ingresso, spese, ecc) per beneficiare di attività ricreative. La valutazione contingente analizza il parare del individuo in modo diretto mediante la domanda “quanto sei disposto a pagare..” attraverso compilazioni di questionari. L’ultimo metodo è meno preciso per il fatto che viene applicato quando non esistono dati disponibili, sono molto onerosi o manca il consenso politico; i valori vengono importati e trasferiti nell’area d’interesse; per tale ragione il processo viene denominato “trasferimento di benefici”; tale processo si realizza in tre passi; il primo è rappresentato dalla rassegna della letteratura sul nostro oggetto di indagine, seguita dalla scelta di studi idonei e confrontabili ed infine i calcoli dei dati nel nuovo contesto; ai fini di usufruire di tali trasferimenti alcuni database sono stati realizzati come per esempio Environmental Valuation Reference Inventory (EVRI) in Canada e negli Stati Uniti US Environment Protection Agency.

L’analisi costi benefici gioca quindi un ruolo cruciale nella politica regionale europea; tale analisi deve dimostrare la convenienza di un intervento e deve contribuire al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla Commissione e nel limite della normativa in merito. Le indicazioni emerse dalla Commissione hanno il ruolo di contribuire all’aumento dei benefici in termini di semplificazione delle procedure per accedere ai fondi e aumentare l’efficienza in termini di decisioni più idonee e veloci per i grandi progetti. In fine si rende utile precisare che un’analisi costi-benefici richiede molta attenzione e abnegazione nella sua realizzazione ed un impegno oneroso per quanto riguarda il tempo e le risorse; si ritiene in ogni caso che tali attività di valutazione siano fondamentali nel processo di valutazione ex-ante di interventi pubblici.

Fabbisogno di dati ed applicabilità

Come accennato precedentemente, l’analisi costi benefici stima gli effetti finanziari ed economici di un intervento; tale stima si realizza attraverso la realizzazione fra i costi e i

benefici considerandoli in valore monetario. L’analisi costi benefici necessità una corretta identificazione dell‘insieme dei costi e i benefici risultati dall’intervento ai fini di realizzare il loro confronto, offrendo la possibilità di decidere l’accettazione o il rifiuto dell’intervento stesso. La criticità nell’applicazione dell’analisi costi benefici è rappresentata dal fatto che tale analisi presuppone l’esplicitare in termini monetari tutti i costi e i benefici derivanti e questa operazione risulta molto spesso difficile; in particolare la difficoltà consiste nella quantificazione, nell’apprezzamento del valore economico in termini monetari dei beni per i quali non ci sono prezzi di mercato (ad esempio quelli ambientali). La realizzazione dell’analisi costi benefici, implica quindi un’elevata professionalità da parte del valutatore ai fini di ottenere una valutazione qualitativa e realistica; in numerosi casi si rende utile costituire una team valutativa, formata da diverse figure professionali; come conseguenza un tale processo di valutazione diventa un’attività costosa e con tempi lunghi da allocare.

3.2.4. Valutazione monetaria e non monetaria degli effetti ambientali