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La valutazione nel contesto nazionale e locale

SOLUZIONI ADOTTATE

2.4. La valutazione nel contesto nazionale e locale

2.4.1. Gli attori del processo di valutazione al livello nazionale e

locale

A livello nazionale, il Quadro Strategico Nazionale (QSN) è il documento di orientamento strategico che gli Stati Membri presentano alla Commissione Europea per determinare la lista dei programmi operativi in attuazione della politica di coesione comunitaria, e la loro allocazione finanziaria, come previsto dall’art. 27 del Regolamento generale CE 1083/2006 sui Fondi Strutturali.

I programmi operativi devono essere declinati per Obiettivo e per Fondo, e garantire il rispetto del principio di addizionalità.

Il QSN italiano per la Programmazione 2007-2013 (Ministero dello Sviluppo Economico, 2007) stabilisce la responsabilità del Ministero dello Sviluppo Economico, nella sua qualità di coordinatore del Comitato Nazionale di Valutazione (composto dalle Amministrazioni centrali, dalle Regioni e dai rappresentanti scelti del partenariato istituzionale), che è responsabile del processo di integrazione della valutazione all’interno dei processi decisionali, attraverso l’Unità di valutazione degli Investimenti Pubblici del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo (UVAL).

L’importanza del partenariato economico-sociale viene nuovamente sottolineata nel QSN, considerandolo uno strumento in grado di permettere e facilitare il processo decisionale. Tale processo si realizza attraverso una verifica degli effetti tenendo conto della capacità del complesso di conoscenze all’interno del tessuto sociale intermedio, necessaria per migliorare l’efficacia delle politiche di sviluppo. Il coinvolgimento di diversi attori nel processo di valutazione deve essere tradotto attraverso l’azione amministrativa coinvolgendo i partner durante l’intero processo decisionale. Il suddetto coinvolgimento deve attivarsi a partire dall’identificazione delle scelte e dall’implementazione delle azioni ai fini di raggiungere gli obiettivi previsti, fino alla sorveglianza e la valutazione. Inoltre, nel testo del QSN (Ministero, 2007) si precisa che il principio di partenariato deve rappresentare un metodo condiviso e integrato durante l’intero processo, a partire dalla programmazione e fino alla valutazione degli interventi. Il coinvolgimento delle parti economiche e sociale permette di diffondere il consenso e

di rafforzare la legittimità sociale, nonché di migliorare l’efficacia delle scelte e di aumentare la responsabilità degli attori.

Al fine di soddisfare le diverse funzioni della valutazione, essa deve essere realizzata attraverso la costruzione di un set di domande basato sulla partecipazione e utilizzando modalità organizzative idonee nel processo di gestione e per la disseminazione dei risultati ottenuti, nonché di sostenere la qualità e di contribuire alla diffusione della cultura della valutazione.

Il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) è descritto come un insieme di attività di sostegno e di indirizzo tecnico metodologico finalizzate a migliorare e a valorizzare le attività di valutazione, assicurando la trasparenza dei risultati.

Il SNV è fondato su attività collettive coordinate da strutture pubbliche coordinate dall’UVAL del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione del Ministero dello Sviluppo Economico. All’UVAL è infatti affidato il compito di attivare e coordinare tali attività da svolgersi in collaborazione con la Rete dei Nuclei di Valutazione ex Legge 144 del 1999 e con le strutture nazionali di riferimento attive nell’ambito dei processi di valutazione delle politiche nazionali e regionali, in particolare per la valutazione degli interventi del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo di Orientamento e Garanzia per l'Agricoltura (FEOGA): ISFOL (struttura nazionale di valutazione FSE), e INEA.

Nell'attivazione e nello svolgimento delle sue attività il SNV si è quindi strutturato come un soggetto collettivo. Il Sistema ha compiti di proposta metodologica, di orientamento e monitoraggio delle attività di valutazione connesse con l'intervento dei fondi strutturali. In particolare, l'attività del Sistema è indirizzata a sostenere l'operatività del Sottogruppo valutazione del Gruppo di lavoro "valutazione e monitoraggio" del Comitato di Sorveglianza.

L’Unità di Valutazione degli Investimenti Pubblici (UVSAL) svolge attività di supporto tecnico alle amministrazioni pubbliche, elaborando e diffondendo metodi per la valutazione dei progetti e dei programmi di investimento, ai fini di ottimizzare l’utilizzo dei fondi strutturali.

L’Unità fornisce specifiche valutazioni con riguardo alla rispondenza dei programmi e dei singoli progetti di investimento agli indirizzi di politica economica; in modo particolare si attribuisce attenzione maggiore alla fattibilità economico-finanziaria delle iniziative e sulla loro compatibilità in confronto con altre soluzioni. Le attività

dell’Unità, nell’attuazione di un programma unitario, sono articolate, dal 2002, in tre aree:

• metodi e studi per le politiche pubbliche;

• modernizzazione e innovazione delle amministrazioni pubbliche; • valutazione dei programmi.

Al livello locale, i partecipanti al processo di valutazione sono rappresentati dalla regione, dal Comitato di Sorveglianza, nonché dalle parti economiche e sociali e dai rappresentanti degli interessi ambientali. Ai fini di raggiungere gli obiettivi di sviluppo locale previsti sia al livello europeo che al livello nazionale, le regioni hanno un ruolo molto importante nel processo si programmazione e valutazione; le regioni quindi hanno competenze nel disciplinare l’attività di programmazione, attuazione e finanziamento attraverso il Piano Operativo e piani annuali di attuazione; per quanto riguarda la valutazione, la ragione seleziona un valutatore indipendente per l’esecuzione della valutazione e collabora con esso.

Per quanto riguarda la regione Emilia Romagna, il Comitato di Sorveglianza del Piano Operativo Regionale 2007-2013, Competitività Regionale e Occupazione si è insediato ufficialmente il 31 gennaio 2008; il Comitato di Sorveglianza ha un ruolo cruciale in quanto è l’organismo previsto dalla normativa europea, avendo il compito di garantire la qualità e l’efficacia dell’attuazione del programma. Il Comitato di Sorveglianza è composto dalla Commissione dell’UE, dai Ministri con competenze in materia, dalle Province della Regione Emilia Romagna, dalle parti sociali regionali, dalla Consigliere Regionale di Parità e dal rappresentante delle Direzioni Generali Regionali con responsabilità nella Programmazione dei Fondi Strutturali. I principali compiti del Comitato di Sorveglianza sono stabiliti dal Regolamento interno del Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo FSE e all’art.2 vengono elencati come segue:

• esamina e approva, entro 6 mesi dall’approvazione del Programma Operativo, i criteri di selezione delle operazioni finanziate ed approva ogni revisione di tali criteri, secondo le necessità di programmazione; • viene informato sui risultati della verifica di conformità ai criteri di

selezione effettuata dall’Autorità di Gestione sulle operazioni avviate prima dell’approvazione di detti criteri;

• valuta periodicamente i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi specifici del Programma Operativo, sulla base dei documenti presentati dall’Autorità di Gestione;

• esamina i risultati dell’esecuzione, in particolare il conseguimento degli obiettivi fissati per ogni asse prioritario, nonché le valutazioni di cui all’articolo 48.3 del Regolamento (CE) del Consiglio n. 1083/2006; • esamina ed approva i Rapporti annuali e finali di esecuzione prima della

loro trasmissione alla Commissione europea;

• è informato in merito al Rapporto annuale di controllo e alle eventuali osservazioni espresse a riguardo dalla Commissione europea in seguito all’esame del Rapporto;

• può proporre all’Autorità di Gestione qualsiasi revisione o esame del programma operativo di natura tale da permettere il conseguimento degli obiettivi dei Fondi o di migliorarne la gestione, compresa quella finanziaria;

• esamina ed approva qualsiasi proposta di modifica inerente al contenuto della decisione della Commissione relativa alla partecipazione dei Fondi; • è informato del piano e delle attività di informazione, di comunicazione e

di pubblicità;

• svolge attività di sorveglianza anche sulle forme di intervento a titolarità della Regione Emilia-Romagna relative al periodo di programmazione 2000-2006.

Nel documento “Avvio della nuova Programmazione comunitaria – Modello di governance del sistema” presentato al Comitato di Sorveglianza del 31 gennaio 2008 si presentano dati quantitativi per l’avvio della programmazione; nella tabella successiva è rappresentato il numero di bandi emessi al 31 dicembre 2007:

Tabella 5 - Bandi emessi, Regione Emilia-Romagna

BO FE FC MO PR PC RA RE RN RER