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MONITORAGGIO SUGLI INFORTUNI MORTALI IN ABRUZZO

2. ANALISI DEI DATI

In totale sono stati codificati ed inseriti a sistema 46 eventi relativi a casi mortali denun-ciati relativi all’anno 2002 (a fronte dei 45 riportati nel Rapporto Annuale INAIL 2002). La documentazione presente nei fascicoli delle Sedi INAIL era talvolta carente; in diversi casi era disponibile la sola relazione ispettiva INAIL che non sempre ha permesso di avere un quadro completo della situazione (età dell’infortunato, data infortunio etc…). Gli infortuni denunciati sono stati preliminarmente classificati sotto “Macro aree” di pertinenza, vedi Tabella 1 e Figura 1.

Tabella 1 Macro aree

Agricoltura 9 19.6% di cui 1 in itinere

Industria, Commercio e Servizi 24 52.2% di cui 5 in itinere

Costruzioni 7 15.2%

Altro (non tutelato, altra sede, non infortunio…..) 6 13.0%

Totale 46

L’aspetto infortuni mortali relativi alla macro area industria, commercio e servizi può essere ulteriormente suddiviso evidenziando in tal modo l’elevata influenza degli infortuni in itinere e degli incidenti stradali (vedi Tabella 2 e Figura 2).

Tabella 2

Industria, Commercio e Servizi

Infortuni in Itinere 5 21%

Incidenti stradali (sul lavoro) 13 43%

Altri infortuni 6 36%

TOTALE 24 100%

Gli infortuni “in itinere” relativi al tragitto casa-lavoro e viceversa sono relativi a 5 casi e riguar-dano l’uso dell’automobile (4) e dello scooter (1).

Fig. 1: Distribuzione degli infortuni mortali per “macro aree”.

Gli infortuni sul lavoro dovuti ad incidenti stradali incidono per circa il 28% e, come chiaro dalla Tabella 3 e dalla Figura 3 hanno una certa prevalenza dei casi in cui l’infortunato era alla guida di una automobile (8 casi su 13); trattasi in particolare di agenti di vendita o comunque di per-sonale della ditta che usava regolarmente l’automobile per svolgere attività di lavoro.

Tabella 3

INCIDENTI STRADALI (sul lavoro)

Automobile 8 61%

Camion, furgone 4 31%

Treno 1 8%

Fig. 2: Ripartizione degli infortuni mortali nella macro aera Industria, commercio e servizi.

Figura 3: Infortuni mortali per incidenti stradali: Mezzo guidato.

Gli infortuni nell’ambito strettamente industriale hanno un incidenza relativamente modesta se confrontato con il peso del settore nel mondo produttivo. Nel complesso, nella maggior parte dei casi, sembrerebbe ci siano state più lacune organizzative che strutturali. Gli interessati erano spesso soli al momento dell’incidente e, almeno in un caso, questo avrebbe potuto evi-tare l’esito mortale (vedi Tabella 4 e Figura 4).

Tabella 4 INDUSTRIA

Caduta dall’alto (scala) 2 32%

Puntura d’insetto 1 17%

Annegamento sub 1 17%

Ribaltamento con carrello elevatore 1 17%

Impigliamento su mulino 1 17%

TOTALE 6 100%

Gli infortuni in agricoltura costituiscono una aliquota importante del dato totale se confronta-to con l’effettivo peso sul sistema produttivo. Nel mericonfronta-to trattasi in gran parte di attività agri-cole “marginali” non riconducibili ad aziende agriagri-cole intensive.

L’infortunato è molto spesso relativamente anziano e solo sul luogo di lavoro; fra le modalità di accadimento prevale nettamente il ribaltamento alla guida del trattore avvenuto in condizioni di relativa pendenza e/o instabilità del terreno.

Fig. 4: Modalità di accadimento degli infortuni nell’industria.

Gli infortuni con esiti mortali riconducibili nell’ambito del settore delle costruzioni incidono per circa il 15% del totale; fra le modalità di accadimento più frequenti sono da segnalare certa-mente la morte per caduta dall’alto o per caduta di oggetti dall’alto (vedi Tabella 5 e Figura 5).

Tabella 5 COSTRUZIONI

Cadute dall’alto (scala o ponteggio) 3 43%

Colpito da oggetti caduti dall’alto (crollo ponteggio, gru) 3 43%

Investimento (su autostrada) 1 14%

TOTALE 7 100%

Si segnalano infine un certo numero di situazioni che, pur se denunciate, non sono da con-siderare infortuni sul lavoro in quanto trattasi di morte per malore (sul luogo di lavoro), sog-getti non tutelati etc… principalmente nei settori trasporti e costruzioni (vedi Tabella 6 e Figura 6).

Tabella 6 ALTRE SITUAZIONI

Malore, Morte non dovuto ad infortunio 4 66%

Soggetto non tutelato (pensionato) 1 17%

Probabile suicidio 1 17%

Totale 6 100%

Fig. 5: Infortuni mortali nelle costruzioni: modalità di accadimento.

3. CONSIDERAZIONI FINALI

L’analisi del fenomeno infortuni mortali è cosa alquanto complessa; per una migliore compren-sione di tutti gli aspetti è possibile individuare delle macro aree da analizzare singolarmente.

Nel merito l’13% circa degli infortuni denunciati non sono da considerate tali in quanto tratta-si di catratta-si di malore sul luogo di lavoro, soggetti non tutelati etc… .

Circa il 30% degli infortuni è costituito da incidenti stradali in orario di lavoro. Un ulteriore 11%

circa è costituito da infortuni mortali “in itinere”, accorsi per incidente stradale nel tragitto casa-lavoro e viceversa (quasi tutti relativi ad automobile). Nel complesso l’infortunistica stradale inci-derebbe per circa il 40% dei casi totali; per gli stessi è difficile fare delle considerazioni di meri-to in quanmeri-to sarebbe argomenmeri-to per più ampie considerazioni sulla sicurezza stradale in genere.

Ben il 20% circa degli infortuni riguarda l’agricoltura; gli stessi costituiscono una aliquota importante del dato totale se confrontato con l’effettivo peso sul sistema produttivo. Nel meri-to trattasi in gran parte di attività agricole “marginali” prevalentemente non riconducibili ad aziende agricole intensive. L’infortunato tipo è fra i 50 e 60 anni molto spesso è solo sul luogo di lavoro; fra le modalità di accadimento prevale nettamente il ribaltamento a bordo del tratto-re avvenuto in condizioni di tertratto-reno non ottimale (in pendenza, irtratto-regolatratto-re o bagnato).

Il comparto delle costruzioni incide per circa il 15% dei casi totali. In linea con i dati naziona-li modanaziona-lità di accadimento più ricorrenti sono le cadute di persona dall’alto e la caduta di ogget-ti dall’alto. Un caso molto dubbio relaogget-tivo ad un Collaboratore Coordinato e Conogget-tinuaogget-tivo (Co.Co.Co.) caduto da un ponteggio non sarebbe stato riconosciuto dall’INAIL.

Gli infortuni avvenuti in ambito nettamente industriale sono relativamente pochi. In almeno un caso si è avuto una concomitanza con altri lavori dati in sub-appalto. Altri due casi riguardano una puntura da insetto (probabilmente inquadrabile come “pura fatalità”) ed un sub probabil-mente colto da malore che purtroppo era solo al momento dell’infortunio.

Per il futuro ci si ripropone di analizzare le circostanze di merito soprattutto in riferimento agli aspetti organizzativi e comportamentali che, almeno nel settore industriale e delle costruzioni, sembra essere il punto debole più ricorrente.

Si segnala, infine, la tendenza a denunciare casi anomali che potrebbero essere meglio regolamen-tati (malore, suicidio, morte all’estero di un fotografo che verosimilmente era in vacanza etc…).

BIBLIOGRAFIA

INAIL - Rapporto Annuale Nazionale 2002 - Ed. INAIL, pagg.178.

Fig. 6: Altre situazioni (infortuni mortali denunciati che non sono stati ritenuti tali).

VIGILANZA CONGIUNTA CON L’ISPETTORATO DEL LAVORO SU INFORTUNI