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EVOLUZIONE DELLE REALTÀ LAVORATIVE ED ADEGUAMENTO CLASSIFICATIVO: IL CASO DEI PORTI TURISTICI

6. NUOVE PROSPETTIVE TARIFFARIE

La parte tecnica dell’iter procedurale per la creazione di un nuovo riferimento classificativo che l’Istituto attiva attraverso le strutture deputate (Direzione Centrale Rischi, CONTARP, CSA, ecc.) si può riassumere in:

I) individuazione delle attività peculiari che dovranno essere inserite nella nuova voce;

II) identificazione della “popolazione di riferimento” da inserire nella nuova voce;

III) elaborazione dei parametri necessari alle valutazioni statistico-attuariali;

IV) formulazione della voce.

I numerosi sopralluoghi effettuati, l’analisi della documentazione raccolta e gli studi compiuti indicano che, fra tutte le attività svolte nell’ambito di questo settore, quelle peculiari e tipiche

vengono esercitate a prescindere dalle dimensioni, dall’ubicazione e dall’organizzazione speci-fica dell’approdo e sono:

• l’attività d’ormeggio, che si concretizza essenzialmente nel fornire assistenza alle unità da diporto, nelle fasi di attracco e di salpamento: da terra, alle cime d’ormeggio, e dall’acqua, con l’ausilio di gommoni che aiutano ad effettuare le manovre di accosto, per le imbarcazio-ni di maggiori dimensioimbarcazio-ni. Questi servizi sono forimbarcazio-niti dagli assistenti all’ormeggio, eventual-mente coordinati dal nostromo per le realtà più grandi.

L’ormeggio si deve considerare comprensivo di altre operazioni quali la piccola manutenzio-ne degli impianti, la pulizia, la guardiania dato che, soprattutto manutenzio-nelle piccole realtà, od almeno nei periodi di minor attività, viene svolta dallo stesso personale addetto all’assi-stenza.

• l’alaggio, che coincide, nelle spiagge attrezzate, con l’attività stessa di approdo, in quanto le imbarcazioni, ovviamente di piccole dimensioni, vengono ricoverate in secca in un’apposi-ta area, mentre nelle strutture di dimensioni maggiori o nei porti canali ove normalmente le imbarcazioni sostano all’attracco le operazioni di alaggio vengono svolte solo periodicamen-te (ad esempio ad inizio e fine stagione) o nella necessità di effettuare lavori di carenaggio.

• l’assistenza per le piccole necessità, meccaniche o impiantistiche, laddove sia possibile farvi fronte con semplici attrezzature e con capacità limitate;

• l’assistenza subacquea, sempre offerta nelle strutture di maggiori dimensioni, essendo pre-vista per legge la presenza di un sommozzatore autorizzato e certificato da specifico corso.

È in genere svolta da un dipendente che ha seguito apposito corso e che, quando il suo inter-vento non è richiesto, opera usualmente alla stregua degli altri assistenti all’ormeggio (le strutture di più modeste dimensioni, esentate dall’obbligo della presenza di un subacqueo, si avvalgono della collaborazione temporanea di operatori specializzati che prestano la loro opera a richiesta).

• l’attività di direttore del porto (coadiuvato da un vice direttore) e nostromo, istituzional-mente richieste nei porti di maggiori dimensioni, ma non sempre presenti nelle realtà di dimensioni più modeste dove è il responsabile od il titolare della concessione ad assolverne le incombenze.

Come già detto, i cantieri navali svolgono un’attività consistente in lavori di carenaggio o d’of-ficina di una certa rilevanza, ben distinta da quella degli approdi turistici, pur operando nelle loro adiacenze e spesso nello stesso bacino (in genere riguarda gli approdi di maggior rilevan-za), sono sempre estranei all’attività portuale e pertanto non sono stati presi in considerazio-ne ai fini della formulazioconsiderazio-ne della nuova voce.

Allo stesso modo sono state escluse le attività di rifornimento carburanti (sempre presente nelle strutture di dimensioni maggiori ed anche in numerose realtà minori), la manutenzione specia-listica degli impianti tecnici e tutte le altre attività accessorie precedentemente elencate che hanno in sé tutti i connotati per dar luogo a riferimenti tariffari autonomi.

Occorre precisare, riguardo al rimessaggio delle imbarcazioni, che, seppure è comprensibile e giustificabile la presenza nel medesimo ambito, tale prossimità tuttavia non risulta stretta-mente necessaria allo svolgimento dell’attività portuale, che rimane a sé stante e segue un ciclo produttivo completamente autonomo e indipendente, caratterizzato da rischi propri, peculiari e specifici.

Stabilite le attività peculiari, sono state esaminate le PAT rispondenti ai criteri di rappresenta-tività statistica (attive nel periodo di riferimento per il monitoraggio delle retribuzioni, degli infortuni e degli oneri per l’Istituto; di dimensioni tali da raggiungere una numerosità del per-sonale in rapporto agli addetti del settore significativa ed impiegante tutte o la maggior parte delle funzioni peculiari del settore), in modo da identificare il personale che svolge tali attività peculiari ed individuare le voci della corrente classificazione.

Una volta disponibili i vari parametri relativi a popolazione, retribuzioni, voci tariffarie di

pro-venienza, infortuni ed oneri vari, ecc., si è stati nella condizione di formulare la dizione della nuova voce in grado di descrivere in modo unitario il complesso di attività svolte nei porti turi-stici. Il lavoro è al momento in corso di esame da parte degli Uffici competenti in vista dell’ag-giornamento dei nomenclatori disposto dal D.Lgs.38/2000.

BIBLIOGRAFIA

CENSIS: Barca, Porto, Mare- Convegno CNEL “Turismo Nautico ed Ambiente”, S. Margherita Ligure, 14/05/1999.

CENSIS: Diportismo: che fatica! - II^ indagine sul turismo nautico in Italia, Roma, Giugno 2002.

CENSIS: La stima dell’indotto potenziale della nautica da diporto - rapporto finale - Roma, Maggio 1998.

FEDERAZIONE DEL MARE/CENSIS: II Rapporto sull’Economia del Mare, Franco Angeli Editore, anno 2002.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI :I Quaderni della Nautica 2002.

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI: Il diporto Nautico, anno 2000.

RISCHI PROFESSIONALI DEGLI ADDETTI AI SERVIZI DI APPRODO TURISTICO G. Barcellona*, D. Bellomo*, S. Casini*, D. D’amico*, E. Davi’*, S. Di Chiara*, G. Giannettino*, G. Giaquinta*, R. Li Causi*, M. Montana*, R. Sciarrino*

* INAIL - Direzione Regionale Sicilia - Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione

RIASSUNTO

Le nuove strategie dell’INAIL impongono l’esigenza di conoscere, in maniera capillare sull’inte-ro territorio nazionale, i comparti psull’inte-roduttivi in espansione tra cui i servizi di appsull’inte-rodo turistico dedicati alle unità da diporto, soprattutto, imbarcazioni e natanti.

In considerazione del corrente potenziamento o della costruzione di nuovi approdi turistici in Sicilia e dei prevedibili risvolti occupazionali, l’individuazione delle molteplici fasi operative del ciclo produttivo ha consentito di ricavare utili indicazioni tecniche sulla figura emergente addetta all’ormeggio, alla custodia, alle piccole manutenzioni, eccetera, che, specialmente nelle piccole realtà imprenditoriali, si occupa anche di quelle operazioni accessorie non stret-tamente legate al processo principale.

Sulla base dei rischi professionali censiti è possibile attivare iniziative prevenzionali sul territo-rio, anche tramite le associazioni di categoria, evocando i doveri di informazione, consulenza e assistenza citati nell’art.24 del D. Lgs. 626/1994.

SUMMARY

The aim of the present paper is the research of those parameters useful to define the produc-tion process of touristic marinas in Sicily by spot inspecproduc-tions: we report the results of a metho-dical hazard identification and risk assessment.

The collection of information made possible to identify a new professional figure employed in mooring, haulage, launching, electricity and water facilities, guarding of boats and routine maintenance of the marina and its equipments.

INAIL could be able to play the social role of information, welfare aid and consulting on risk asses-sment for any marina enterprises in order to prevent any work-related accident in the future.