AMBITO DI STUDIO: LA VALLE DEL FIUME AMASENO
1.7 Uso del suolo
1.7.2 Analisi degli aspetti paesaggistic
Le trasformazioni che si sono succedute a partire dagli anni Cinquanta del Novecento e che tutt’ora continuano a incidere sul territorio della valle hanno provocato una crescente disgregazione dell’identità locale e dei processi di patrimonializzazione e valorizzazione del milieu territoriale. L’opera di tutela e di recupero dei paesaggi identitari della cultura locale appare quindi sempre più un’azione di rilevante importanza, in sinergia con un forte coinvolgimento endogeno degli attori locali.
Il territorio della valle dell’Amaseno merita di essere inserito in quell’Italia «rimasta ancora fedele a quella del passato […] non ingombrata dai nuovi segni che si
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sovrappongono tanto spesso violentemente alle immagini ereditate» (TURRI, 1979, p. 67).
La tutela del paesaggio deve essere promossa da una «cultura diffusa, capace di convincere ogni cittadino del suo valore come elemento identitario e come manifestazione del livello di cultura, di progresso, di vita civile, oltre che di originalità, da esibire nei confronti di chi vive al di fuori» (TURRI, 2000, p. 74).
Per la definizione delle strutture paesaggistiche che identificano la valle fluviale è stato preso in esame il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)101.
Si tratta di un piano paesistico basato su una specifica normativa d’uso e ha l’obiettivo di tutelare i valori del paesaggio ai sensi dell’art. 135 e 143 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 «Codice dei beni culturali e del paesaggio ai sensi dell’art. 10 della legge 6/7/2002, n. 137», modificato dai successivi decreti legislativi integrativi e correttivi del 24 marzo 2006 n. 156 e n. 157.
Il PTPR definisce il paesaggio tutte quelle «parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell’art. 131 del Codice» (PTPR, p. 4).
Il piano prende come riferimento anche la definizione di paesaggio contenuta della Convenzione Europea del Paesaggio in base alla quale si definisce il paesaggio una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni (CONVENZIONE EUROPEA SUL PAESAGGIO, 2000).
Il PTPR è uno strumento della pianificazione territoriale volto al governo del paesaggio attraverso il quale la Pubblica Amministrazione promuove specifiche misure di tutela, valorizzazione, ripristino e in alcuni casi creazione di paesaggi. Al contempo, esso favorisce anche la “fruizione sostenibile” coinvolgendo gli attori locali nel processo di patrimonializzazione del milieu territoriale. Il piano è composto nello specifico da quattro tavole ognuna delle quali analizza un preciso aspetto paesaggistico. Le tavole A «Sistemi e ambiti di paesaggio», individuano gli ambiti di paesaggio, le fasce
101 Il PTPR è redatto sulla base della legge Regionale n. 24 del 6/7/1998 “Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposte a vincolo paesistico”.
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di rispetto dei beni paesaggistici, le aree e punti di visuale, gli ambiti di recupero e valorizzazione del paesaggio. I «Beni del paesaggio»102 sono contenuti nelle tavole B103
e comprendono la descrizione dei beni paesaggistici di cui all’art. 134 comma 1 lettere a), b) e c) del Codice attraverso la loro restituzione cartografica. Le tavole C si riferiscono ai «Beni del patrimonio naturale e culturale», i quali, pur non appartenendo a termine di legge ai beni paesaggistici rappresentano la loro integrazione. Esse riportano anche l’identificazione puntuale dei punti di vista e dei percorsi panoramici, nonché l’individuazione degli ambiti in cui promuovere progetti di valorizzazione e gestione del paesaggio104. Infine, le tavole D contengono le proposte comunali di
modifica dei PTP vigenti.
In particolare, l’analisi delle tavole A ha consentito di identificare i principali sistemi del paesaggio naturale della valle, di individuare specifici obiettivi di tutela e di miglioramento della qualità del paesaggio e di visualizzare i fattori di rischio e vulnerabilità.
102 I beni paesaggistici definiti dalla tavola B sono inerenti a immobili ed aree sottoposti a vincolo paesaggistico tramite dichiarazione di notevole interesse pubblico con provvedimento dell’amministrazione competente di cui all’art. 136 e 143 del Codice.
103 Queste tavole non comprendono le aree tutelate per legge di cui al comma 1 lettera h) dell’art. 142 del Codice: “le aree interessate dalle università agrarie e le zone gravate da usi civici” disciplinati nell’art. 11 della Lr 24/98.
104 Le tavole C sono state analizzate in particolare per l’individuazione di itinerari culturali volti alla promozione sostenibile del territorio della valle di cui si parla nel V capitolo.
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Figura 32. La valle dell’Amaseno nella tavola A Sistemi e ambiti del paesaggio, PTPR, Regione Lazio
Come si evince dalla figura ? il territorio della valle dell’Amaseno è costituito prevalentemente dal Sistema del paesaggio naturale105 e da quello definito del Paesaggio
naturale di continuità106. Entrambi rappresentano un complesso ambientale unitario e
una primaria area di tutela e valorizzazione. Questi due ambiti di paesaggio sono diffusi in maniera omogenea nella media e alta valle, nella piana di Amaseno e nell’area dove era situata la Selva di Fossanova, il cui patrimonio boschivo fu quasi completamente distrutto dal disboscamento promosso nell’ambito dei lavori idraulici della Bonifica Integrale degli anni Trenta del Novecento e di cui oggi è possibile ritrovare le tracce dell’antico paesaggio forestale nel SIC IT 6040004 “Bosco di Polverino”.
Nella tabella 6 sono evidenziati gli obiettivi di tutela e i fattori di rischio che minacciano la qualità paesistica.
105 Secondo il PTPR il paesaggio naturale è “costituito dalle porzioni di territorio caratterizzate dal maggiore valore di naturalità per la presenza dei beni di interesse naturalistico nonché di specificità geomorfologiche e vegetazionali anche se interessati dal modo d’uso agricolo. Tale paesaggio comprende principalmente le aree nelle quali i beni conservano il carattere naturale o seminaturale in condizione di sostanziale integrità” (PTPR, pag. 33).
106 Identificato in tutti quei territori collocati internamente alle aree dei paesaggi naturali che evidenziano un elevato valore di naturalità e seminaturalità.
106 Componenti del paesaggio da salvaguardare Obiettivi di tutela e miglioramento della qualità paesistica Fattori di rischio
Corsi d’acqua, boschi, aree montane, biotipi, monumenti naturali
Conservazione delle
peculiarità delle
morfologie del paesaggio naturale
Utilizzo delle risorse idriche compatibilmente con la tutela della biodiversità e del sistema delle acque inteso come risorsa ecologica ed elemento di connessione dei paesaggi Conservazione e integrazione della vegetazione di golena lungo le rive dei fossi Riorganizzazione spaziale degli insediamenti urbani attraverso severe politiche di localizzazione, misure
specifiche di
contenimento dei
frazionamenti fondiari e di uso del suolo
Valorizzazione dei beni geografici
Tutela della biodiversità e della funzione ecologica delle aree forestali
Consumo del suolo
provocato dall’espansione urbana
Abusivismo e
frazionamenti fondiari con uso promiscuo Erosione, inondazioni e
fenomeni di
inquinamento delle acque dell’Amaseno
Distruzione delle aree boschive dovuta a un uso incontrollato delle risorse
forestali, incendi,
urbanizzazione, fenomeni franosi
Attività estrattive, discariche e depositi a
cielo aperti (che
interessano in particolare l’area di Priverno e Roccasecca dei Volsci)
Aree di pregio con elementi di interesse naturalistico connessi ai paesaggi urbani o in evoluzione Valorizzazione della funzione di connessione dei paesaggi e costituzione di complessi paesaggistici unitari
Fenomeni di intrusione e consumo del suolo causati dalla riconversione di aree verdi a fini insediativi
Abusivismo, aree
estrattive, discariche e depositi a cielo aperto
Corridoi naturalistici Conservazione e
valorizzazione del
Interruzione di processi ecologici e ambientali
107 patrimonio storico, culturale e archeologico Aree di margine di particolare qualità vegetazionale Protezione e fruizione de
paesaggio naturale Modificazione peculiarità vegetazionali e delle morfologiche
Tabella 6. Obiettivi di tutela e fattori di rischio del paesaggio naturale della valle dell’Amaseno. Elaborazione dell’autore
Parallelamente all’alto corso del fiume Amaseno è possibile identificare un vasto territorio caratterizzato da comprensori a naturale vocazione agricola che conservano caratteri specifici del paesaggio agrario tradizionale. Tali aree sono definite dal PTPR nell’ambito del sistema del “Paesaggio agrario di rilevante valore. In questa porzione della valle è possibile individuare diversi territori caratterizzati dalla produzione agricola estensiva e alcune aree costituite da colture specializzate. Il paesaggio agrario di rilevante valore costeggia il corso d’acqua, spingendosi fino alle pendici dei centri storici di Priverno, Prossedi, Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano, per poi progredire verso la pianeggiante valle che si estende dal centro di Amaseno. La valle fluviale, in alcuni ambiti specifici raccordati ai territori agricoli di rilevante valore, è contraddistinta da vaste aree agricolo-produttive (colture permanenti e grandi estensioni di seminativi) caratterizzate da elevata qualità paesistica.
La tabella 7 descrive le principali componenti del paesaggio agrario.
Componenti del paesaggio agrario da salvaguardare Obiettivi di tutela e miglioramento della qualità paesistica Fattori di rischio
- Aree agroforestali con vegetazione arbustiva o a pascolo naturale
- Conservazione delle peculiarità delle
morfologie del paesaggio agrario
- Modificazione della compagine vegetale o della morfologia
- Aree di fondo valle a utilizzazione
prevalentemente agricola
- Riqualificazione e recupero dei caratteri naturali propri - Tutela dei beni del patrimonio naturale e culturale - Modificazioni dell’assetto fondiario, agricolo e colturale - Modificazioni dei caratteri strutturanti il territorio agricolo
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- Aree agricole ricadenti nelle aree di competenza di ZPS e nei SIC
- Conservazione degli insiemi paesaggistici connettivi delle grandi valli fluviali
- Recupero degli ambiti parzialmente compromessi e ripristino ambientale - Interruzione di processi ecologico e ambientali - Fenomeni di intrusione e di consumo del suolo causati da processi di riconversione di aree libere verdi a fini insediativi - Seminativi di grande
estensione
- Prati stabili (foraggera permanente) - Aree di coltivazione specializzata (vigneti e uliveti) - Riqualificazione delle caratteristiche dei paesaggi a rischio di degrado mediante: 1-riconduzione a metodi di coltura tradizionale 2-contenimento e riorganizzazione spaziale degli agglomerati urbani esistenti
3-uso del suolo
compatibile con la tutela del paesaggio agricolo - Tutela e valorizzazione delle architetture rurali Sviluppo dell’agriturismo e dei prodotti locali di qualità
- Rafforzamento delle città rurali come centri di sviluppo regionale e promozione del loro collegamento in rete - Modificazioni dell’assetto percettivo, scenico o panoramico e dell’assetto fondiario, agricolo e colturale - Suddivisione e frammentazione - Consumo del suolo agricolo a causa dell’urbanizzazione e al progressivo abbandono dell’attività agricola - Modificazione della funzionalità ecologica, idraulica e dell’equilibrio idrogeologico
Tabella 7. Obiettivi di tutela e fattori di rischio del paesaggio agrario della valle dell’Amaseno. Elaborazione dell’autore su analisi dei dati del PTPR
Nella piana di Sonnino e in quella di Priverno e di Amaseno si estendono diversi territori ad uso agricolo definiti “Paesaggi agrari di continuità” e caratterizzati da una rilevante funzione connettiva di conservazione della continuità del sistema del paesaggio agrario.
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Tutti i comuni che costituiscono la valle dell’Amaseno rientrano nella categoria del “Paesaggio dei centri e nuclei storici”107 e intorno ad essi è stata istituita una fascia
di rispetto di 200 metri, volta a garantire la tutela della loro identità culturale. Si tratta di insediamenti storici costituiti da organismi urbani di antica formazione che hanno dato origine alle strutture urbane contemporanee. L’area del borgo di Fossanova, ricca di testimonianze storico-archeologiche di rilevante valore che hanno profondamente inciso il processo di territorializzazione e definizione della struttura urbana è delimitata dal “Paesaggio dell’insediamento diffuso”, mentre il SIC bosco di Polverino, contraddistinto da lembi forestali di vegetazione boschiva di particolare valenza naturalistica, rientra nella categoria “Parchi, ville e giardini storici”.
Componenti del paesaggio dei centri e nuclei storici
da salvaguardare
Obiettivi di tutela e miglioramento della
qualità paesistica
Fattori di rischio
- Centri storici e loro aree di
rispetto - Tutela dell’integrità fisica e valorizzazione dell’integrità culturale del centro storico
- Modificazioni dell’assetto
insediativo storico - Insediamenti storici
puntuali situati al di fuori delle strutture urbane che costituiscono poli
riconoscibili
dell’organizzazione storica del territorio (Privernum) - Viabilità storica
- Aree di interesse archeologico
- Mantenimento e ripristino dell’impianto urbano
- Salvaguardia della struttura degli insediamenti e dei paesaggi culturali rurali e urbani mediante:
1-rafforzamento delle città rurali come centri di sviluppo regionale e promozione del loro collegamento in rete 2-conservazione degli elementi costitutivi del patrimonio storico e archeologico
3-creazione e gestione di aree attrezzate per la fruizione dei
- Attività che pregiudicano la caratteristica di testimonianza storica e identitaria del paesaggio determinandone la deconnotazione - Abbandono e deterioramento - Attività che pregiudicano le attività di scavo archeologico
107 A questa categoria fanno riferimento gli insediamenti urbani storici di antica formazione che hanno dato origine alle città contemporanee e che hanno mantenuto la riconoscibilità delle tradizioni e dei processi che hanno presieduto alla loro formazione; essi sono costituiti dal patrimonio edilizio, dalla rete viaria e dagli spazi inedificati. Sono comprese anche aree situate fuori dalla struttura urbana, come nel caso dell’antica città di Privernum, che costituiscono elementi riconoscibili dell’organizzazione storica del territorio. La loro identificazione è avvenuta in seguito all’analisi delle planimetrie storiche e nello specifico il Catasto Gregoriano.
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beni di interesse storico archeologico
4-promozione delle attività didattica e conoscitiva
- Creazione e gestione di aree attrezzate per la fruizione dei beni di interesse storico archeologico in funzione della realizzazione di parchi archeologici di cui all’art. 31 ter della legge regionale 24/98
Tabella 8. Obiettivi di tutela e fattori di rischio del paesaggio dei centri e dei nuclei storici della valle dell’Amaseno. Elaborazione dell’autore su analisi dei dati del PTPR
La bassa valle dell’Amaseno è contraddistinta dalla diffusa presenza del “Paesaggio degli insediamenti in evoluzione”, categoria che identifica tutte le aree parzialmente edificate e in via di trasformazione urbana. Si tratta di territori a vocazione agricola108 e che in seguito alle sistemazioni idrauliche del corso del fiume e dei terreni
circostanti hanno convertito la loro destinazione d’uso e sono stati inglobati nei tessuti urbani contemporanei. Questo fenomeno ha interessato con tempi e modalità diverse tutti i comuni vallivi ma si è concentrato in particolare nell’area periferica di Priverno, situata a ovest verso la piana pontina e a ridosso del bosco di Polverino, incidendo negativamente sulla biodiversità dell’area protetta.
Le tracce degli assetti colturali sono oggi fortemente compromessi dal fenomeno dell’inurbamento, dai frazionamenti eccessivi e dal conseguente abbandono di diverse zone che hanno provocato una considerevole perdita della ricchezza del patrimonio materiale e immateriale della cultura agraria (COGOTTI, 1980).
108 Tale condizione emerge dall’analisi dell’uso del suolo rappresentato nelle cartografie storiche realizzate dal XVIII secolo in poi.
111 Componenti del paesaggio degli insediamenti urbani da salvaguardare Obiettivi di tutela e
miglioramento della qualità paesistica Fattori di rischio - Insediamento residenziale e/o produttivo continuo di recente formazione
- Gestione dell’ecosistema urbano attraverso:
1-controllo dell’espansione 2-promozione di tessuti integrati 3-conservazione e riqualificazione degli elementi costitutivi del patrimonio naturale urbano - Riqualificazione e rucupero della struttura degli insediamenti e dei paesaggi urbani:
1-incentivi alla costruzione di opere contemporanee di valore archittettonico
2-conservazione e
ricomposizione di insiemi architettonici di qualità da ristrutturare
3-conservazione degli elementi costitutivi del patrimonio culturale - Eliminazione progressiva delle relazioni visive, storico-culturali, simboliche - Danni provocati dallo sfruttamento incontrollato di aree a rischio idrogeologico - Depositi e discariche incontrollate
Tabella 9. Obiettivi di tutela e fattori di rischio degli insediamenti urbani della valle dell’Amaseno. Elaborazione dell’autore su analisi dei dati del PTPR