In Italia i contribuenti si distinguono tra persone fisiche, società di persone e società di capitali, di seguito verranno analizzate le caratteristiche delle diverse categorie di contribuenti.
1.9.1 Persone fisiche
Per l’anno d’imposta 2012, il Dipartimento delle Finanze (MEF (2014)) pubblica le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche, questi contribuenti sono assoggettati all’IRPEF. Nel 2012 il PIL ha avuto una consistente contrazione,-0,8% in termini nominali e -2,5% in termini reali, in controtendenza rispetto alla lieve ripresa registrata nei due anni precedenti.
Dai dati si nota che più di 41,4 milioni di contribuenti hanno assolto direttamente l’obbligo dichiarativo presentando i modelli di dichiarazione Unico e 730, mentre hanno assolto indirettamente l’obbligo attraverso la dichiarazione dei sostituti d’imposta, Modello 770. L’introito dichiarato a livello nazionale è pari a 800 miliardi di euro mentre quello medio è pari a 19.750 euro.
Se si osserva il reddito complessivo dichiarato dal contribuente mediano, che rispetto alla media non è influenzato da valori particolarmente elevati, il valore
scende a 15.654 euro; significa che la metà dei contribuenti non supera tale valore. L’analisi della distribuzione dei redditi evidenzia che il 5% dei contribuenti con i redditi più alti, detiene il 22,7% del reddito complessivo, ossia una quota maggiore a quella detenuta complessivamente dalla metà dei contribuenti con i redditi più bassi, mentre il 90% dei soggetti dichiara un reddito complessivo fino a 35.819 euro.
L'analisi territoriale indica che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (23.320 euro), seguita dal Lazio (22.100 euro), mentre la Calabria ha il reddito medio più basso con 14.170 euro; nel 2012 il reddito medio nelle regioni del centro cresce meno della media nazionale.
Dalla ricerca basata sulla tipologia di reddito risulta che i lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato pari a 36.070 euro, mentre per quanto riguarda gli dagli imprenditori il reddito medio dichiarato risulta essere di 17.470 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 20.280 euro, quello dei pensionati pari a 15.780 euro e il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate è pari a 15.850 euro.
Se si effettua un confronto con l’anno d’imposta precedente si nota una crescita dei redditi medi da pensione di +1,7% e da lavoro dipendente di +1,3%, che diventa +0,3% considerando i premi di produttività. Mentre si nota una diminuzione dei redditi legati alle attività imprenditoriali e professionali: impresa -8%, lavoro autonomo -14,7% e partecipazione -4,9%; queste diminuzioni sono dovute dall’ingresso a tassazione ordinaria dei soggetti che sono stati costretti ad uscire dal vecchio regime dei minimi, in quanto non erano in possesso dei requisiti per il nuovo regime fiscale di vantaggio. Mettendo a confronto le dichiarazioni del periodo d’imposta 2012 con quelle del 2008 emerge che i lavoratori dipendenti sono circa 350 mila in meno, i pensionati si riducono di 190 mila, gli imprenditori scendono di 32 mila e 138 mila soggetti in meno che dichiarano reddito da partecipazione. Dal confronto si rileva inoltre che ci sono 128 mila lavoratori autonomi in più.
In termini di redditi medi dichiarati il reddito medio degli autonomi è diminuito in termini reali del 14,3%, quello degli imprenditori è sceso dell’11% e quello dei dipendenti si è ridotto del 4,6%, mentre il reddito medio da pensione è aumentato del 4,6%.
1.9.2 Società di persone e società di capitali
Il Dipartimento delle Finanze attraverso il comunicato stampa di gennaio 2014, diffonde le statistiche sulle dichiarazioni IRES ed IRAP relative all'anno d'imposta 2011 e presentate nel corso degli anni 2012 e 2013; alcune società di capitali di grandi dimensioni possono presentare la dichiarazione entro settembre 2013, se il periodo d’esercizio che non coincide con l'anno solare.
Di conseguenza nel 2011 si è rilevato un rallentamento della crescita del PIL e dalla ripresa dell’inflazione; nell’anno d’imposta 2011 le dichiarazioni delle società di capitali sono state 1.097.152, si è verificato un incremento rispetto l’anno precedente dell’1,4%. Nell’anno si è verificato un incremento delle situazioni di fallimento, liquidazione o estinzione, che hanno riguardato circa 112.000 società, pari al 10,2% del totale.
Per quanto concerne il reddito dichiarato circa il 62% dei soggetti dichiara un reddito d’impresa rilevante ai fini fiscali, mentre il 32% dichiara una perdita; rispetto all’anno precedente si registra un aumento del 3,4% dei soggetti che dichiarano un reddito mentre, i soggetti che dichiarano una perdita diminuiscono del 2,9%.
Le società di capitali hanno dichiarato complessivamente un imponibile di 126,9 miliardi di euro, con un lieve incremento dell’1,1% rispetto all’anno d’imposta precedente, tuttavia, non recupera i valori dell’ ultimo anno prima della crisi economica, il 2008. L'incremento dell'imponibile dichiarato riguarda le società che liquidano l’imposta ordinariamente tra le quali, i settori con crescita maggiore sono il manifatturiero commerciale, mentre nel settore delle attività finanziarie e assicurative, delle costruzioni si assiste ad una contrazione dell’imponibile.
Nel 2011 il 59% delle società di capitali dichiara un’imposta per un ammontare di 34,8 miliardi di euro, un incremento dell’1,2% rispetto all’anno d’imposta 2010, mentre il rimanente 41% non dichiara imposta o ha un credito; l’incremento dei soggetti che dichiarano imposta è dovuto al nuovo regime di riporto delle perdite fiscali pregresse. Mentre per quanto concerne l’IRAP, il numero dei soggetti che hanno presentato la dichiarazione per l’anno d’imposta 2011 è di 4.632.934, si registra un decremento dell’2,1% rispetto all’anno d’imposta 2010.
Il totale del valore della produzione dichiarato ha avuto una diminuzione dello 0,13% rispetto l’anno d’imposta precedente perchè è stato influenzato dalla crescita del valore della produzione netta negativo. Per le società di persone si presenta un incremento del valore della produzione dell’1,4%.
La distribuzione percentuale per attività economica della base imponibile totale evidenzia che il 49% della base imponibile è attribuibile ai quattro settori: manifatturiero (21%), commercio (12%), attività finanziarie (10%), costruzioni (6%); rispetto all’anno precedente vi è un rallentamento della crescita del settore manifatturiero e del commercio, una ripresa del settore finanziario e una contrazione del settore delle costruzioni.
L’imposta rilevata nel 2011 è pari a 33 miliardi di euro, con un incremento dell’1,8% rispetto all’anno d’imposta 2010; l’aumento dell’imposta dichiarata si è verificato in maggior misura per le società di capitali che rappresentano il 57% dell’imposta totale, mentre è stato più contenuto per le società di persone.
La distribuzione territoriale sulla base del luogo in cui è svolta l’attività produttiva evidenzia che il 54% dell’imposta è prodotta al Nord e il 15% al Sud, in linea con l’andamento dell’anno precedente.