1.11 Metodi di stima del sommerso
1.11.2 Metodi indiretti
I metodi indiretti sono di carattere macroeconomico e vanno a stimare l'economia sommersa facendo un confronto tra dati provenienti da diverse fonti statistiche o utilizzando il metodo della domanda di moneta.
la differenza tra grandezze diverse: si basano sul confronto tra valori di una stessa grandezza economica rilevati da fonti indipendenti; le due grandezze messe a confronto dovrebbero risultare uguali, le eventuali discrepanze sono attribuite ad attività irregolari. Alcuni metodi più utilizzati sono: differenza tra la produzione del reddito, rilevata presso le imprese, e il suo utilizzo per consumi, investimenti e risparmi, rilevato presso le famiglie (Macafee (1980)). Questo metodo si basa sull’affidabilità delle risposte, a volte molto limitata soprattutto dal lato delle famiglie; differenza tra reddito reale e quello dichiarato (Liberati, Pisani, Serra (2002)), calcolata paragonando le stime di contabilità nazionale e le dichiarazioni al fisco per il pagamento dell'Irap. La differenza esistente tra le due grandezze, rese omogenee, rappresenta l'ampiezza dell'evasione; differenza tra
occupati dal lato della domanda, quindi le famiglie, e dell'offerta, le imprese (l. Castellucci - m. Bovi (1999));
metodo degli “input fisici” (Kaufmann, Kaliberda (1996)): studia l’economia sommersa osservando il consumo di input fisici come l’elettricità. L’attività sommersa è calcolata partendo dalla conoscenza del valore dell'elettricità erogata e dal consumo delle attività regolari. Questo metodo presenta alcune imperfezioni che sono: numerose attività non fanno uso di elevati consumi energetici; il rapporto tra energia consumata e reddito prodotto è variabile nel tempo e nello spazio; non si può applicare a quei paesi dove il consumo di energia elettrica è molto ridotto;
Currency demand approach: l’economia sommersa è stimata attraverso l’ipotesi che un eccesso di moneta in circolazione non imputabile ai bisogni dell'economia regolare sia dovuto alle necessità di una economia non visibile. Esistono diversi metodi. Il metodo delle transazioni di Feige (Feige (1996)), si basa sulla equazione quantitativa della moneta MV = pT10. Il reddito totale, pT, si calcola sotto l'ipotesi che V sia costante e che si conosca M. Il reddito irregolare si calcola per differenza tra il valore così calcolato e il valore del reddito regolare conosciuto da altre fonti; i metodi del rapporto tra quantità di moneta e depositi a vista, che stimano la variazione dell'economia sommersa relativamente ad un anno base. Il modello (Gutmann (1977)) studia il rapporto tra moneta e depositi negli Stati Uniti a partire dal 1939, in quell’anno il valore dell'economia sommersa era considerato basso. Il metodo si fonda sull'ipotesi che, in situazioni normali, il rapporto tra moneta e depositi resti invariato, il surplus di moneta liquida viene attribuito alla presenza di economia sommersa. Anche questo metodo presenta dei limiti in quanto essendo la moneta l'unico strumento di scambio nell'economia sommersa, si è visto che la velocità di circolazione della moneta è la medesima sia nell'economia sommersa che in quella emersa.
Quindi il Currency demand approach, prevede che le transazioni sommerse avvengono in contanti, questo è l’unico strumento in grado di non lasciare tracce
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M è la quantità di moneta, V è la velocità di circolazione della moneta, p sono i prezzi, T sono le transazioni totali
e di garantire l’anonimato; un aumento delle domanda di circolante di conseguenza comporta un aumento dell’economia sommersa. Per risolvere il problema dell’eccesso di contante, imputabile all’economia sommerso, si è predisposto un’equazione di domanda di circolante. In questa equazione vengono inserite alcune cause del sommerso economico, e come variabili di controllo sono utilizzati il tasso di interesse, il reddito e la tecnologia dei pagamenti. Quantità di moneta imputabile al sommerso si ottiene tenendo in considerazione la differenza tra la domanda di contanti stimata e quella simulata facendo assumere alla variabile causa un valore nullo o pari al suo minimo storico nel periodo considerato. Quindi, calcolando per un anno “base” la velocità di circolazione data dal rapporto tra il PIL nominale e il circolante legalmente utilizzato, dove il circolante legalmente utilizzato è dato alla differenza tra il circolante totale e il circolante illegale causato dal sommerso. Il Pil sommerso si calcola sotto l’ipotesi che la velocità di circolazione sia la stessa nell’economia emersa e in quella sommersa, inoltre il Pil è dato moltiplicando la velocità per l’eccesso di circolante.
Molti autori hanno individuato la relazione tra economia sommersa e l’uso del circolante, affermando che una quota del circolante sia detenuta dal sommerso; questo approccio deriva dal metodo delle transazioni sviluppato da Feige (1979) e da Tanzi (1980), e si basa su tre assunzioni principali:
1. nell’economia sommersa si effettuano spesso operazioni in contanti; 2. la causa principale del sommerso è l’elevata tassazione e l’elevata
imposizione di regole per attività economiche; 3. la teoria quantitativa della moneta.
Attraverso la stima econometrica, solitamente condotta con il metodo di stima dei minimi quadrati ordinari, viene calcolata la domanda di circolante complessiva in funzione di una serie di variabili, in parte riconducibili alle motivazioni standard della preferenza per la liquidità, in parte specifiche della preferenza per la liquidità dovuta alla presenza di economia sommersa.
L’equazione stimata da Tanzi (1980) è la seguente:
ln
Dove:
la variabile dipendente è il rapporto tra circolante e M2,
le variabili esplicative sono la tassazione (T), il rapporto tra monte salari (WS) e il PIL (NI), il tasso di interesse (R), il PIL pro capite (Y).
Per ottenere la stima che riguarda la domanda del circolante standard si prendono in considerazione delle restrizioni per le variabili specifiche. Dalla differenza tra le due serie si ottiene un eccesso di domanda di liquidità. L’ammontare di reddito imputabile all’economia sommersa si ottiene osservando la velocità di circolazione della moneta. Sono stati introdotti, inoltre, degli indicatori allo scopo di togliere dalla stima del sommerso la criminalità. Il currency demand approach è molto utilizzato in letteratura, è dunque possibile utilizzarlo anche per effettuare dei confronti internazionali, tuttavia sono presenti anche delle critiche a questo metodo, in quanto: non tutte le transazioni nell’economia sommersa avvengono in contanti; si rischia di sottostimare il sommerso in quanto è difficile includere nell’equazione tutte le cause dell’economia sommersa; è difficile individuare un anno base senza sommerso nel quale calcolare la velocità di circolazione.