4. IL CALCOLO DEL COSTO DI PRODUZIONE: ESEMPLIFICAZIONE DI UN MODELLO
4.2. ANALISI PRELIMINARE DEL PIANO DEI CONTI
L'analisi del piano dei conti della contabilità generale è stata necessaria per comprendere la tipologia di conti che vengono movimentati nel corso dell'esercizio e quindi fare una prima analisi dei componenti positivi e negativi di reddito.
I vari costi sono stati raggruppati per destinazione, ossia in base alla funzione in cui sono stati sostenuti, ottenendo così una prima distinzione tra costi attinenti alla fase industriale ossia l'attività di trasformazione, costi dell'area commerciale relativi allo svolgimento delle attività di marketing e vendite, e costi dell'area amministrativa che raggruppano tutti i costi sostenuti per garantire il funzionamento generale dell'azienda.
Tale distinzione è necessaria per l’ottenimento della configurazione di costo pieno di prodotto in riferimento alle distinte fasi dell’attività produttiva, inoltre consente di elaborare una struttura di conto economico definita a “Costi e Ricavi del venduto”, che evidenzia risultati importanti come il Margine Lordo Industriale.
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Il prospetto sottostante rappresenta il Conto Economico della Cantina del Vermentino relativo all’esercizio 2016/2017, riclassificato per destinazione.
CONTO ECONOMICO A COSTI E RICAVI DEL VENDUTO
Esercizio 2017 % RICAVI NETTI DI VENDITA 9.087.588 100,00%
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 9.384.669 103,27%
Rettifiche di ricavi -297.081 -3,27%
(-) COSTO DEL VENDUTO 7.315.521 80,50%
Esistenze iniziali di magazzino 2.463.649 27,11%
- Rimanenze finali di magazzino -2.777.109 -30,56%
+ Acquisti materie prime, sussidiarie e di consumo 6.324.311 69,59%
Uve Conferite dai soci 3.313.140 36,46%
+ Costi per servizi industriali 274.447 3,02%
+ Costi per il personale industriale 475.999 5,24%
+ Ammortamenti industriali 433.093 4,77%
+ Altri costi operativi Industriali 121.131 1,33%
MARGINE LORDO INDUSTRIALE 1.772.068 19,50%
- Costi Commerciali 1.378.289 15,17%
- Costi Amministrativi 574.078 6,32%
+ Altri Proventi E Ricavi Diversi 377.871 4,16%
Ricavi accessori 44.345 0,49%
Altri ricavi e proventi 333.526 3,67%
RISULTATO OPERATIVO (EBIT) 197.571 2,17%
(+/-) RISULTATO GESTIONE FINANZIARIA -110.368 -1,21%
Proventi finanziari 1.829 0,02%
Interessi ed altri oneri finanziari -112.197 -1,23%
RISULTATO DELLA GESTIONE ORDINARIA 87.203 0,96%
(+/-) RISULTATO GESTIONE STRAORDINARIA -86.874
Proventi straordinari 16.226
Oneri straordinari -103.101
RISULTATO AL LORDO DELLE IMPOSTE 329
- IMPOSTE D'ESERCIZIO -21
UTILE (PERDITA)D'ESERCIZIO 308
Esso evidenzia l’incidenza percentuale sui ricavi di vendita di tutti costi della gestione operativa, quindi dei costi industriali, commerciali e amministrativi; si fa notare in particolare che il costo relativo alle uve conferite dai soci, che presenta un’incidenza sui ricavi del 36%, in realtà deve essere letto come un valore positivo in quanto rappresenta l’avanzo di gestione dopo aver coperto tutti i costi operativi.
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Il passo successivo è stato quello distinguere i costi in base alla modalità di attribuzione all'oggetto di costo, e quindi, individuare i costi diretti e indiretti rispetto alla bottiglia di vino.
Dall’analisi dei costi risultanti dal bilancio relativo all’esercizio 2016/2017 emerge quanto evidenziato dal grafico 1: i costi diretti incidono sul totale del costo di produzione per il 56% e comprendono sia i costi industriali (ad esclusione del costo relativo alle uve conferite dai soci di cui si parlerà nel paragrafo successivo) che i costi commerciali. I costi indiretti si riferiscono ai costi industriali, commerciali e amministrativi ed incidono sul totale per il 44%.
Grafico 1 – Ripartizione % dei costi diretti e indiretti rispetto all’oggetto di costo
4.2.1. I costi diretti industriali e commerciali
In generale il costo di una bottiglia di vino dipende dal costo:• dei singoli elementi che la compongono, e per i quali è possibile stabilire in maniera oggettiva il costo d'acquisto in quanto alla base vi è uno scambio commerciale che presuppone il pagamento di un prezzo per l'ottenimento di quel fattore oggettivamente rilevabile nella fattura d'acquisto ricevuta. Si tratta dunque di costi diretti di materiali per i quali risulta agevole l'imputazione al prodotto;
• del vino contenuto nella bottiglia, il quale è funzione dei costi sostenuti per la sua produzione e il suo imbottigliamento. Questo costo dunque dipende dall'assorbimento dei fattori produttivi utilizzati nello svolgimento del processo di produzione di quel specifico vino, e per i quali non è possibile misurarne il consumo in maniera oggettiva.
Costi Diretti 56% Costi Indiretti
44%
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COSTO BOTTIGLIA DI VINO X
Costi diretti Bottiglia Tappo Capsula Etichetta Anteriore Etichetta Posteriore Cartone Altri costi
TOTALE COSTI DIRETTI Costi indiretti (€/litro)
Vino A
Vino B
…
TOTALE
Il passaggio più problematico dunque è quello di riuscire a quantificare il costo di produzione del vino allo stato sfuso (€/hl), per poi attribuirlo a ciascuna bottiglia in base alla sua capienza, determinando così il costo del prodotto finito.
COSTO PRODUZIONE VINO A
a) Costi diretti Uva Altri costi b) Costi indiretti Attività Vinicola Attività Invecchiamento Attività Imbottigliamento TOTALE Volume di produzione (HL) COSTO € /HL
• Il costo della materia prima: uva
Generalmente tra i costi direttamente attribuibili al prodotto rileva il costo della materia prima, in questo caso dell'uva: ciascun vino deriva dalla trasformazione di determinate uve selezionate per le quali sarebbe possibile quantificarne il costo da imputare direttamente al prodotto in cui sono confluite se fossero oggetto d'acquisto da soggetti terzi. Si avrebbe a disposizione infatti una fattura d'acquisto che dà la misura certa del costo da imputare al prodotto.
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Questo discorso non può essere effettuato nel caso in oggetto, in quanto la materia prima non viene acquistata da terzi ma viene conferita dai soci. Essendo una società cooperativa, come già ampiamente spiegato nel primo capitolo, essa è finalizzata al perseguimento dello scopo mutualistico che si concretizza in una remunerazione dei conferimenti ad un valore maggiore rispetto a quello che i soci avrebbero potuto ottenere dalla collocazione della stessa uva sul mercato.
La remunerazione viene effettuata in via residuale in base al risultato della gestione e, contabilmente costituisce un costo d'acquisto della materia prima (voce b6 del conto economico) che può essere determinato solo alla chiusura dell'esercizio.
Dal punto di vista della società un valore della voce b6 elevato può essere letto in maniera positiva perché costituisce in realtà l'avanzo di gestione, dopo la copertura di tutti i costi; non dovrebbe costituire però il valore da prendere in considerazione per il calcolo del costo di produzione: la sua inclusione infatti fornirebbe un'informazione di costo distorta, perché assumerebbe valori elevati a seguito della valorizzazione dell'uva a consuntivo in base al risultato d’esercizio.
• Altri costi diretti industriali
Tra gli altri costi diretti industriali si rilevano le seguenti voci di costo:
- “Acquisto per miglioramento produzione”, si tratta del costo sostenuto per l’acquisizione di
uve/mosti da terzi nei casi in cui la produzione propria sia insufficiente a garantire livelli di produzione adeguati. Generalmente si utilizza per la produzione di vino comune.
- “Diritti per produzione imbottigliamento DOP”, è un costo che viene sostenuto per
l’imbottigliamento del vino DOP e che non varia a seconda della tipologia di vino DOP imbottigliato.
• I costi diretti commerciali
Tra i costi diretti commerciali si evidenziano in modo particolare i costi per le provvigioni dei rappresentanti comprensivi degli oneri assicurativi.
4.2.2. I costi indiretti di prodotto
I componenti negativi di reddito non classificati come costi diretti rappresentano costi indiretti di tipo industriale, commerciale e amministrativo e possono essere attribuiti ai diversi prodotti solo attraverso l'utilizzo di metodologie adeguate di imputazione dei costi indiretti.
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Grafico 2 – Ripartizione percentuale dei costi indiretti per destinazione
Come già accennato la metodologia utilizzata per la ripartizione dei costi indiretti è quella tradizionale dei centri di costo che verrà descritta nel dettaglio nei paragrafi successivi, dopo aver definito il piano dei centri di costo.