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PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DEI CONTI DELLA CONTABILITÀ ANALITICA

4. IL CALCOLO DEL COSTO DI PRODUZIONE: ESEMPLIFICAZIONE DI UN MODELLO

4.4. PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DEI CONTI DELLA CONTABILITÀ ANALITICA

Come visto nel paragrafo 3.6.1 l’impostazione di un piano dei conti di contabilità analitica, secondo la logica del sistema duplice contabile, prevede l’accensione di diverse categorie di conti. Di seguito verranno esposti per ciascuna categoria i conti che potrebbero essere accesi per la creazione di un piano di contabilità analitica a partire da quelli movimentati nella contabilità generale dell’azienda in oggetto50.

4.4.1. Conti Componenti Elementari

Riprendono i componenti elementari positivi e negativi di reddito della contabilità generale e, data la molteplicità dei conti movimentati, potrebbe essere opportuno creare per quei costi che risultano omogenei per la loro causa di sostenimento un unico conto elementare in cui sono raggruppati appunto più voci di costo provenienti dalla contabilità generale51.

Ipotizzando di attribuire a tale categoria il codice 2, si potrebbero creare dei conti componenti elementari come elencati nella tabella seguente.

CONTI COMPONENTI ELEMENTARI CO. A

COD. COD.

2.01 Uve conferite da soci 2.11 Manutenzione Fabbricati 2.02 Acquisto miglioramento produzione 2.12 Energia elettrica 2.03 Diritti per produzione DOP 2.13 Spese Generali Industriali 2.04 Acquisto materiali prodotti di consumo 2.14 Costi diversi di struttura 2.05 Trasporti su acquisti 2.15 Provvigioni agenti 2.06 Magazzino Prodotti enologici 2.16 Costi Commerciali 2.07 Magazzino Imballaggi 2.17 Costi Amministrativi 2.08 Ammortamenti di COA 2.18 Oneri Finanziari 2.09 Personale Dipendente 2.19 Ricavi di vendita 2.10 Manutenzioni impianti macchinari e

attrezzature

Contabilmente i conti che accolgono costi diretti di prodotto vengono scaricati direttamente in

dare dei relativi conti produzione, mentre i conti relativi ai costi indiretti saranno scaricati direttamente,

o indirettamente secondo opportune basi di ripartizione, sui conti accesi ai centri di costo individuati nel piano52.

50 Non viene esposta la parte relativa alla ripresa dei conti della co.ge. accesi ai componenti positivi e negativi di

reddito attraverso l’utilizzo di conti di riferimento.

51 È possibile che alcune voci di costo, omogenei per la loro causa di sostenimento, vengano girati in contabilità

analitica per mezzo di specifici conti di riferimento, ma che poi vengano fatti confluire in un unico conto elementare di costo di contabilità analitica. G. Capodaglio, Manuale di contabilità analitica, 2011.

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Di seguito si descrivono nel dettaglio (ad eccezione dei conti 2.01, 2.02, 2.03 e 2.15 relativi a costi diretti di cui si è parlato nel paragrafo precedente):

• Il conto “Acquisto Materiali prodotti di consumo” riguarda costi per materiali di consumo utilizzati principalmente nelle attività svolte nella fase di imbottigliamento.

• Il conto “Trasporti su acquisti” accoglie i costi di trasporto collegati all’acquisto di materie prime tra cui uva/mosti per il “miglioramento produzione”, materiali per l’imbottigliamento e materiali di manutenzione.

• I conti “Magazzino Prodotti Enologici” e “Magazzino Imballaggi” accolgono i valori relativi alle disponibilità iniziali di materie, alle acquisizioni (carichi di magazzino) e ai consumi (scarichi di magazzino) effettuati nell'esercizio “Esistenze Iniziali + Acquisti d’esercizio –

Rimanenze Finali”; in questo modo è possibile anche quantificare e valorizzare le rimanenze

alla fine dell'esercizio53.

Nello specifico, il conto Magazzino Prodotti Enologici si riferisce ai prodotti impiegati nella fase di vinificazione, mentre il conto Magazzino Imballaggi comprende tutti i materiali che compongono la bottiglia di vino, quindi bottiglia di vetro, tappi, capsule, etichette, ecc.

• Il conto Ammortamenti di CO. A comprende tutti gli ammortamenti relativi all'apparato tecnico che supporta i diversi centri produttivi nello svolgimento delle operazioni di produzione, gli ammortamenti relativi ai fabbricati e anche a beni utilizzati nell'area amministrativa e commerciale. In particolare, confluiscono in tale conto gli ammortamenti rilevati in contabilità generale come indicati nella tabella sottostante:

53Attualmente il criterio utilizzato in contabilità generale per la valorizzazione delle rimanenze di imballaggi e di

prodotti enologici è quello dell'ultimo costo d'acquisto. Nelle rilevazioni di COA, invece, possono essere impiegati altri criteri di valorizzazione degli scarichi di magazzino (LIFO FIFO CMP per periodo o per movimentazione) che conducono all’ottenimento di un diverso valore delle giacenze di magazzino: in questo caso emergerà una differenza di valore delle rimanenze rispetto al valore indicato in contabilità generale. Nel caso in cui, al contrario, il criterio utilizzato in co.ge sia lo stesso della contabilità analitica non emergono differenze per cui non sorgono problemi nelle rilevazioni di contabilità analitica.

In ogni caso, alla fine dell’esercizio, il saldo avere dei conti magazzino rappresenta il valore delle rimanenze finali da riportare in co.ge per mezzo di un conto di riferimento che funziona in dare.

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• Il conto Personale Dipendente riprende tutti i costi relativi al personale impiegato nello svolgimento dell'attività industriale, dell'attività amministrativa e anche commerciale, quindi comprende salari e stipendi, oneri sociali, trattamento di fine rapporto, e altri costi relativi al personale.

• Il conto Manutenzioni impianti macchinari e attrezzature riprende tutti i costi relativi all’acquisto di materiali di manutenzione e alle manutenzioni specifiche di impianti macchinari e attrezzature.

• Il conto Manutenzione Fabbricati accoglie i costi relativi sia alle manutenzioni dei fabbricati strumentali sia i costi per i materiali di manutenzione dei fabbricati.

• Il conto Energia Elettrica: accoglie il costo per il consumo di energia elettrica complessivo, quindi sia il consumo sostenuto nella fase di produzione sia i consumi che si rilevano per il funzionamento degli uffici.

• Nel conto Spese generali Industriali si possono raggruppare costi di varia natura legati allo svolgimento dell'attività industriale e che non trovano collazione diretta negli altri centri di costo. Anch'essi devono essere considerati nel calcolo del costo di prodotto e distribuiti sui vari centri utilizzando un criterio adeguato. Nel prospetto sottostante si evidenziano in avere i conti della contabilità generale (ripresi per mezzo di conti di riferimento) che vengono fatti confluire nel conto di contabilità analitica “Spese generali Industriali”.

DARE AVERE

2.13 Spese Generali Industriali

Attrezzatura minuta c/rif.

Carburanti e lubrificanti opificio c/rif.

Magazzinaggio c/rif.

Prestazioni occasionali c/rif.

Prestazioni eseguite da terzi c/rif.

Analisi eseguite da terzi c/rif.

Noli passivi c/rif.

Costi per godimento beni di terzi c/rif.

DARE AVERE

2.08 Ammortamenti di COA

Ammort.ordinario impianti c/rif.

Amm.to ordinario fabbricati strumentali c/rif.

Ammort.ordinario macchinari c/rif.

Ammort.ordinario attrezzatura varia c/rif. Ammort.ordinario attrezzature di laboratorio c/rif.

Ammort.ordinario automezzi c/rif.

Ammort.ordinario mobili e arredi c/rif.

Ammort.ordinario macchine d'ufficio elettroniche c/rif. Ammortamento altre spese pluriennali (su mutui) c/rif. Ammort.ordinario autoveicoli non deducibili c/rif.

Ammort. altre immob. immat. c/rif.

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• Il conto Costi diversi di struttura costituisce un conto creato per accogliere costi di diversa natura che sono legati in qualche modo alla gestione dello stabilimento. Nel prospetto sottostante si evidenziano in avere i conti della contabilità generale (ripresi per mezzo di conti di riferimento) che vengono fatti confluire nel conto di contabilità analitica “Costi diversi di struttura”.

• Il conto Costi commerciali accoglie tutti i costi relativi allo svolgimento dell'attività di vendita dei prodotti e anche di marketing. Sono esclusi i costi per le provvigioni degli agenti e i relativi oneri in quanto si tratta di costi attribuibili direttamente ai prodotti.

• Il conto Costi Amministrativi accoglie i costi legati allo svolgimento di attività amministrative e gli oneri non attribuibili alla fase industriale.

Nel prospetto sottostante si evidenziano in avere i conti della contabilità generale (ripresi per mezzo di conti di riferimento) che vengono fatti confluire nei conti della contabilità analitica accesi ai costi commerciali e amministrativi.

DARE AVERE DARE AVERE

2.16 Costi

Commerciali 2.17

Costi

Amministrativi

Carburanti e lubrificanti automezzi c/rif Spese postali c/rif Materiale pubblicitario c/rif Utenze telefoniche c/rif

Omaggi a clienti c/rif Compensi a terzi per Consulenze

c/rif

Trasporti per vendita merci c/rif Spese legali e recupero crediti c/rif Spese di pubblicità c/rif Compensi a collegio sindacale c/rif Assicurazioni automezzi c/rif Utenze telefoniche radiomobili c/rif Spese di rappresentanza c/rif Spese amministrative c/rif Spese viaggi e soggiorni c/rif Canoni di assistenza c/rif Trasporti e logistica x vendita estero c/rif Assistenza software c/rif

Trasporti altri c/rif Spese per certificazioni c/rif

Premi di assicurazione automezzi c/rif Cancelleria e piccole spese d’ufficio c/rif

Spese di manut. automezzi propri c/rif Manutenzione macchine ufficio c/rif Compensi associati in partecipazione c/rif Valori bollati c/rif

Contributi Inps associati in partecip. c/rif Tasse di possesso automezzi c/rif Contributi Promozionali a cliente c/rif Sanzioni c/rif

Pubblicità, inserzioni e affissioni c/rif Spese generali varie c/rif Fiere mostre e convegni c/rif Contributi associativi c/rif Omaggi in natura prodotti a clienti c/rif Arrotondamenti passivi c/rif

Spese di pulizia c/rif.

DARE AVERE

2.14 Costi diversi di struttura

Spese di vigilanza c/rif.

Oneri di gestione GSE (fotovoltaico) c/rif.

Assicurazioni passive c/rif.

Spese gestione depuratore c/rif.

Servizi di derattizzazione e disinfestazione

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• Il conto Oneri Finanziari comprende le voci di costo relative a interessi passivi su mutui, su prestiti d'esercizio, su finanziamenti bancari, commissioni disponibilità fondi, ecc.

4.4.2. I centri di costo

Tali conti vengono caricati in dare per la parte di costi attribuibili direttamente o indirettamente ai relativi centri di costo, e poi scaricati in avere, per attribuire il loro saldo o ad altri centri, o ai conti produzione oppure ai conti magazzino prodotti finiti, al fine di determinare il costo di prodotto. Ipotizzando di attribuire a tale categoria il codice 3, si elencano nella tabella sottostante i conti relativi ai centri di costo così come individuati nel piano dei centri definito nel paragrafo precedente.

3. CENTRO DI COSTO COD. 3.01 Vinificazione 3.02 Invecchiamento 3.03 Imbottigliamento 3.04 Laboratorio Analisi 3.05 Reparto Manutenzione 3.06 Gestione Stabilimento 3.07 Gestione Commerciale 3.08 Amministrazione Generale

4.4.3. I Conti Produzione

Nella definizione dei conti produzione bisogna tener presente la distinzione tra:

• Linea di produzione: si riferisce alla produzione di vino allo stato sfuso e assorbe tutti costi dell’attività di vinificazione.

• Prodotto finito: si riferisce al vino contenuto nella bottiglia, che può essere frutto dell’assemblaggio di vini diversi per i quali sono stati sostenuti costi di vinificazione differenti e che dovranno incidere sul costo di prodotto in proporzione alle percentuali di mix dei vini assemblati. Sul conto del prodotto finito dovranno essere caricati anche i costi relativi

DARE AVERE

2.18 Oneri Finanziari

Oneri e comm. Banc. trans. op. estere c/rif

Oneri e commissioni bancarie c/rif

Interessi Passivi su mutui c/rif

Commissioni Disponibilità Fondi c/rif

Interessi Passivi su prestiti d'esercizio c/rif

Interessi Passivi su finanz. a breve c/rif

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all’eventuale processo di invecchiamento/affinamento, ai materiali impiegati per il confezionamento e al costo dell’attività di imbottigliamento.

In particolare, una linea di produzione può riferirsi ad una specifica tipologia di vino derivante:

• dalla lavorazione di una tipologia di uva o di un uvaggio (mix di uve diverse lavorate insieme) destinate già nella fase di conferimento alla produzione di un prodotto specifico (linea di produzione e prodotto finito coincidono).

Vino A Prodotto X

• dalla lavorazione di una tipologia di uva il cui vino può essere destinato alla realizzazione di più prodotti e assemblato con altri vini derivanti dalla vinificazione di altre tipologie di uve (da una linea di produzione vengono realizzati più prodotti).

Prodotto X Vino B

Vino A Prodotto Y Vino C

Bisognerebbe dunque creare dei conti produzione per tipologia di vino da caricare in dare di tutti i costi sostenuti per la sua realizzazione, ossia dei costi diretti industriali (principalmente costo dell’uva, costo dei prodotti enologici utilizzati) e delle quote dei costi indiretti industriali legati all’attività di vinificazione. Dividendo il costo totale così ottenuto per il volume prodotto si ottiene il costo unitario del vino sfuso (€/hl).

Tali conti dovrebbero poi essere scaricati in avere e caricati in dare dei conti produzione accesi ai prodotti finiti per la quota di competenza derivante dalla percentuale di mix di assemblaggio definita nella scheda tecnica del prodotto.

Considerando che nel caso dell’azienda in oggetto la maggior parte delle linee di produzione attivate sono destinate già in fase di conferimento dell’uva alla produzione di un prodotto specifico (linea di produzione e prodotto finito coincidono), nell’esemplificazione seguente i conti produzione fanno riferimento direttamente al prodotto finito imbottigliato.

Ipotizzando di attribuire a tale categoria di conti il codice 4, si elencano nella tabella sottostante i conti relativi ai principali prodotti realizzati:

4. CONTI PRODUZIONE

COD. LINEA ORO COD. LINEA CLASSICA 4.01 Arakena c/produzione 4.06 Funtanaliras c/produzione 4.02 Funtanaliras c/produzione 4.07 Aghiloja c/produzione 4.03 Aghiloja c/produzione 4.08 S'Èleme c/produzione 4.04 Galana c/produzione 4.09 Bàlari c/produzione 4.05 Kìri c/produzione 4.10 Tàmara c/produzione

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Tali conti vengono poi scaricati in avere del valore del prodotto finito quando il ciclo produttivo è terminato e per lo stesso valore vengono caricati i conti magazzino prodotti finiti.

4.4.4. I Conti Magazzino Prodotti Finiti

Bisognerebbe accendere un conto magazzino per ogni tipologia di prodotto che rileva in dare tutti i costi della fase industriale sostenuti per la realizzazione del prodotto finito (costo pieno industriale), ed in avere il valore del costo dei prodotti venduti (costo pieno industriale del venduto). Il saldo di tali conti rappresenta il valore delle giacenze di prodotti finiti in magazzino.

I conti accesi al magazzino sono classificati allo stesso modo dei conti produzione elencati nella tabella precedente ma codice categoria 5 e la dicitura seguente: “5.02 - Funtanaliras oro c/magazzino

prodotti finiti”.

4.4.5. I Conti Ricavi e Margini

Sono conti accesi con riferimento a ciascun prodotto e hanno la funzione di determinare il risultato analitico delle varie tipologie di prodotti. Sono caricati in dare del costo industriale del venduto (proveniente dal conto magazzino prodotti finiti), dei costi commerciali ed amministrativi riferiti ad ogni prodotto e imputati direttamente, se possibile e conveniente, oppure provenienti da centri di costo relativi alla fase commerciale ed amministrativa.

Sono caricati in avere per la parte dei ricavi derivanti dalla loro vendita. Il saldo di tale conto rappresenta il margine attribuibile al prodotto che può essere positivo (saldo dare) o negativo (saldo avere). Anche questi conti seguono l’ordine dei conti produzione elencati nella tabella precedente ma con codice di categoria 6 e la dicitura seguente: “6.02 - Funtanaliras oro c/ricavi e margini”.

4.1.1.

I Conti Differenza

Come spiegato nel paragrafo 3.6.1 i conti differenza vengono utilizzati per neutralizzare delle differenze che possono emergere nella rilevazione dei valori fra contabilità analitica e contabilità generale.

In particolare, dal conto economico di contabilità generale si rilevano tra i costi della produzione dei componenti negativi di reddito che non dovrebbero essere imputati ai prodotti: si tratta dei costi per accontamento per rischi e per accontamento svalutazione crediti v/ clienti che, in fase di ripresa dei conti

4.11 Abbaìa c/produzione 4.12 Thaòra c/produzione

4.13 Vigne del portale Moscato c/produzione 4.14 Vigne del portale brut c/produzione 4.15 Vigne del portale brut Rosè c/produzione

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dalla contabilità generale devono essere caricati in un conto differenze acceso ai “Componenti negativi

non incorporati”. In sede di chiusura

finale il conto in oggetto verrà caricato in dare del conto

“Riepilogo de

i

risultati” i

n modo da raccordarlo con

risultato finale rilevato in c

ontabilità generale. Ipotizzando di attribuire alla categoria dei conti differenza il codice 7, il conto acceso ai “Componenti negativi non incorporati” identificato col codice 7.01, accoglie i costi della contabilità generale indicati nel prospetto.

DARE AVERE

7.01 Componenti non incorporati negativi

Acc.to svalutazione crediti v/clienti c/rif

Acc.to indennità suppletiva clientela c/rif

Acc.to rischi c/rif

Nel caso in cui dovessero rilevarsi altre differenze di valorizzazione dei componenti di reddito tra le due contabilità è necessario servirsi di appositi conti differenze per consentire il raccordo finale tra la contabilità generale e la contabilità analitica. Per fare alcuni esempi potrebbero verificarsi casi di:

• differenze nella valorizzazione degli ammortamenti, dovute al fatto che nelle rilevazioni di contabilità analitica può essere considerato, ad esempio, il costo di un’immobilizzazione che dal punto di vista civilistico è già stata completamente ammortizzata ma che continua ad essere utilizzata nel processo produttivo. Può essere ricalcolato il valore dell’ammortamento di un determinato bene in base a ragionamenti di tipo tecnico-economico per tener conto delle reali condizioni di sfruttamento dello stesso, che può essere maggiore o minore rispetto al valore determinato secondo le norme civilistiche e fiscali54;

• differenze nella valorizzazione delle rimanenze iniziali di magazzino, dovuto all’utilizzo di criteri di valutazione diversi nelle due contabilità55;

differenze nella valorizzazione delle rimanenze finali, dovute ad un diverso valore risultante dall’inventario fisico rispetto al valore derivante dalle rilevazioni contabili di magazzino. Può trattarsi di differenze definite fisiologiche legate ad errori di calcolo delle quantità nell’inventario, o ad errori di rilevazione contabile.

54 In tal caso il maggior valore rispetto alla co.ge dovrebbe essere accolto in un conto della co.an accesso alle

differenze e in sede di imputazione tale differenze va attribuita ad esempio al centro amministrazione generale perché non realmente sostenuto e quindi non deve contribuire alla determinazione del valore delle rimanenze di bilancio. G. Capodaglio, Manuale di contabilità analitica, 2011.

55 L’utilizzo di criteri di valutazione diversi nelle due contabilità è dovuto ad esempio al fatto che la redazione del

bilancio civilistico deve essere effettuata in ossequio al principio della prudenza mentre le rilevazioni interne devono far emergere i valori effettivi sia positivi che negativi, per cui bisogna adottare criteri adeguati in funzione delle caratteristiche dei fattori produttivi e dello svolgimento del processo produttivo.

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4.1.2.

Il Conto Riepilogo Risultati

Conto Riepilogo Risultati: tale conto ha la funzione di accogliere tutti i risultati delle produzioni

relative all’esercizio di riferimento e accoglie la chiusura di tutti i conti accesi alle differenze (vedi par. 3.6.1).

4.2. SVOLGIMENTO DELLA CONTABILITÀ ANALITICA PER CENTRI DI