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Analisi dei rapporti sintattic

Analisi delle forme imperative

3.2 I Tempi Presente e Aoristo

3.2.2 Analisi dei rapporti sintattic

L’Imperativo raramente si associa ad avverbi che possono essere utili per una distinzione dei valori aspettuali e azionali. In generale l’AO, per via del suo valore perfettivo, può combinarsi con forme che indicano iterazione o durata determinata, mentre il PR con quelle indeterminate.383 Questo vale anche per l’Imperativo, ma sono molto rari nel campione gli avverbiali temporali durativi o frequentativi. Avverbiali del tipo ‘in X tempo’, ricorrono solo 3 volte e sono uniti a imperativi AO. Per lo più compaiono avverbi di tipo deittico o indicanti la rapidità con cui deve essere compiuta l’azione.384 Per quanto riguarda quelli di tipo deittico come nu'n e toivnun, su 30 ricorrenze abbiamo 11 AO e 19 PR. Gli avverbi indicanti la velocità, che danno quindi un senso di maggiore urgenza all’imperativo al quale sono accostati, sono 16, di cui 13 sono con il PR e 3 con l’AO.385 Questi sono principalmente: tacevw", tacuv, tavcista.

Dall’analisi del campione sono emerse delle correlazioni tra alcuni elementi del contesto e l’uso dei Tempi.386 Si è visto per esempio che, quando il soggetto è

rappresentato da una serie non definita e non quantificata di individui, compare più

381 Il verbo ajkouvw ricorre nei due Tempi AO-PR nei seguenti rapporti: in Euripide 36-24, in

Demostene 33-6, nei quattro Vangeli 5-12. Nell’Iliade e Odissea ricorre 11 volte, di cui 10 all’AO.

382 Nel database i due verbi sono stati segnalati con un indice specifico, diverso da quello dei verbi

normali e da quello dei politematici.

383 Come è stato rilevato da Armstrong (1981), con l’AO si combinano gli avverbiali frequentativi

cardinali, molto meno gli avverbiali frequentativi iterativi, che invece accompagnano spesso il PR con valore abituale.

384 Per un’analisi degli avverbi di rapidità si veda lo studio di Lazzeroni (1957).

385 In termini percentuali corrisponde all’81% da rapportare al 60% dei PR sul campione totale. 386 Per quanto riguarda la deissi spaziale, la presenza di elementi deittici non sembra determinare una

deviazione nella distribuzione dei Tempi. Nel caso in cui essi siano presenti, se sono di tipo distale compaiono con l’AO (anche si tratta solo di 5 casi).

frequentemente il PR (70%)387. Questo si può notare anche nel caso di ordini il cui soggetto è rappresentato dal coro. La maggiore frequenza del PR si spiega con il fatto che tali azioni sono spesso connotate da una ripetizione indefinita, caratteristica dell’imperfettivo.388

Si è notato, inoltre, che non c’è una correlazione particolare tra i Tempi e la presenza/assenza del complemento oggetto. Se consideriamo i due Tempi, i casi all’AO senza il compl. ogg. sono 120 su 227 (53%)389, e i casi al PR senza il compl. ogg. sono 212 su 342 (62%)390. Sul totale del campione i casi senza il compl. ogg. rappresentano il 58% (su 569) e quindi non c’è una deviazione significativa. In totale, i casi senza compl. ogg. sono 332, di questi il 64% sono al PR e il 36% sono all’AO; mentre quelli con il compl. ogg. sono 237, dei quali il 55% sono al PR e il 45% all’AO. Sul totale del campione c’è un 40% di AO, quindi anche in questo caso non abbiamo una deviazione marcata.391 La presenza del complemento oggetto è invece più correlata all’Azionalità, infatti, mentre sul campione generale il 61% degli imperativi è costituito da verbi telici, se ci limitiamo agli imperativi con complemento oggetto, la percentuale sale al 74%.

Per quanto riguarda il rapporto tra i Tempi e le caratteristiche del complemento oggetto, sono emerse alcune tendenze da evidenziare. All’interno degli imperativi AO e di quelli PR, ha una certa rilevanza il tratto della numerabilità. L’AO si associa più frequentemente ad un compl. ogg. di tipo numerabile (94% delle forme all’AO con compl. ogg.), rispetto a quello che manca di questo tratto (6%); anche al PR è più frequente il compl. ogg. numerabile (79%). I due valori del 94% e 79% vanno confrontati con il valore dell’86%, relativo ai compl. ogg. numerabili in tutto il campione. Quindi, all’AO abbiamo uno scostamento verso il tratto numerabile (di 8 punti percentuali).392

Relativamente ai complementi oggetto caratterizzati dalla quantificazione, si nota che il 76% delle forme all’AO ha un compl. ogg. quantificato. Tale percentuale

387 73 volte su 104, da rapportare al 60% rappresentato dal PR nel campione totale. 388 Si vedano per esempio gli imperativi PR in Tesm. 953 e 985.

389 Quelli con il compl. ogg. quindi sono 107 (47%). 390 Quelli il compl. ogg. sono 130 (38%).

391 Risultati molto simili emergono dall’analisi del campione dei verbi con un tema solo e quelli

politematici.

rappresenta una deviazione di 10 punti percentuali rispetto al 66% dei complementi oggetto quantificati sul campione totale.

Per gli altri tratti - definitezza, concretezza, animatezza - invece non si rilevano deviazioni significative. Vediamo la tabella riassuntiva dei valori percentuali e assoluti per tutti i tratti del complemento oggetto:

Presente Aoristo Definito 78% (102) 81% (86) Non definito 22% (28) 19% (21) Quantificato 57% (72) 76% (81) Non quantificato 43% (56) 24% (26) Numerabile 79% (103) 94% (100) Non numerabile 21% (27) 6% (7) Concreto 62% (81) 69% (74) Non concreto 38% (49) 31% (33) Animato 22% (28) 31% (34) Non animato 78% (102) 69% (73) Totale 130 107

Tabella 8. Rapporto tra i Tempi e le caratteristiche del complemento oggetto

La Tabella 8 risponde alla domanda: considerando soltanto gli imperativi PR con complemento oggetto, quanti di questi presentano un complemento oggetto definito (o quantificato, numerabile, ecc.)? Analogamente per l’AO. Possiamo invece porci la domanda: quale percentuale degli imperativi con complemento oggetto definito (o quantificato, ecc.), è al PR (o all’AO)? Per rispondere a questa domanda analizziamo, quindi, come si distribuiscono le varie caratteristiche dei complementi oggetto nei due Tempi (Tabella 9). I risultati più rilevanti riguardano la numerabilità, la quantificazione e l’animatezza. Particolarmente interessante è il caso del tratto non numerabile (34 casi); infatti fra tutti gli imperativi con complemento oggetto non numerabile, il 21% è con imperativi AO e il 79% con imperativi PR, e questo

costituisce uno scostamento evidente dalla percentuale di imperativi AO (45%) e PR (55%) che hanno un complemento oggetto sul campione totale.393

Un altro dato importante è quello relativo al complemento oggetto non quantificato (82 casi), che ricorre per il 32% con l’AO e per il 68% con il PR. Dunque, nel caso di un complemento oggetto non quantificato c’è una netta prevalenza degli imperativi PR (con una deviazione di 13 punti percentuali).

Infine, per il tratto dell’animatezza (62 casi), vediamo che i complementi oggetto animati ricorrono di più con imperativi all’AO, nel 55% dei casi, questo dato va confrontato con il 45% di AO con compl. ogg. sul totale.

Quanto alla definitezza e alla concretezza, non c’è una deviazione marcata nelle percentuali. Vediamo nella Tabella 9 l’elenco delle caratteristiche del compl. ogg. e la loro distribuzione nei due Tempi394:

Presente Aoristo totale

Definito 54% (102) 46% (86) 188 Non definito 57% (28) 43% (21) 49 Quantificato 47% (74) 53% (81) 155 Non quantificato 68% (56) 32% (26) 82 Numerabile 50% (103) 50% (100) 203 Non numerabile 79% (27) 21% (7) 34 Concreto 52% (81) 48% (74) 155 Non concreto 60% (49) 40% (33) 82 Animato 45% (28) 55% (34) 62 Non animato 58% (102) 42% (73) 175

Tabella 9. Rapporto tra le caratteristiche del complemento oggetto e i Tempi395

393 Si veda Mourelatos (1981).

394 Si può notare che se il compl. ogg. è al genere neutro tende ad esserci di più il PR (su 16 casi 11

sono al PR). In termini percentuali sarebbe il 69% da rapportare al 55% dei PR sul campione degli imperativi con complemento oggetto.

395 Ricordiamo che queste percentuali sono da rapportare alle percentuali dei Tempi sul totale: 60%

All’interno del campione in alcuni casi l’Imperativo regge delle proposizioni argomentali e in alcuni casi l’uso di PR o AO varia a seconda del tipo di subordinata. Qualora l’Imperativo regga un’interrogativa indiretta prevale l’AO (10 casi su 13)396. Nel caso in cui l’Imperativo sia seguito da un’interrogativa diretta, è più frequente l’AO con 9 casi su 13.397