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Il problema dei casi incert

Analisi delle forme imperative

3.2 I Tempi Presente e Aoristo

3.2.4 Il problema dei casi incert

Non è sempre facile individuare il valore veicolato dai due Tempi, ma il contesto e le altre informazioni possono aiutarci a comprenderlo.399 Quando il valore

analizzato non è apparso immediatamente chiaro, l’imperativo è stato catalogato

nella banca-dati come incerto. Consideriamo dunque questi casi che, ricordiamo, sono 102 (il 18%), di cui 97 al PR e 5 all’AO. Gli imperativi più problematici sono dunque quasi esclusivamente al PR. Per comprendere le ragioni di questi dati è necessario analizzare in modo specifico e separato il campione degli imperativi in questione. Si possono rintracciare in molti casi elementi che permettono di ricondurre queste forme al valore aspettuale basico, per altre invece ciò non sembra possibile. Le difficoltà che si riscontrano nella definizione del valore degli imperativi PR mostrano che questo Tempo a volte non è caratterizzato dal suo valore tipico imperfettivo e non sembra distinguibile dall’AO.

All’interno delle forme al PR di difficile interpretazione, è interessante notare che la quasi totalità dei casi, il 92%, è costituita da imperativi con valore telico, percentuale che mostra unadeviazione significativa se rapportata al 44% dei telici sul totale dei PR. Se consideriamo poi il tratto della duratività, la maggioranza dei PR incerti è costituita da quelli con valore non durativo, ossia il 63% da rapportare al 30% dei non durativi al PR. Prendendo in esame il campione totale degli imperativi PR (certi e incerti), notiamo una maggiore concentrazione dei telici nel gruppo degli incerti (59% da rapportare al 28% degli incerti sul totale dei PR), e lo stesso vale anche per i non durativi (60% da rapportare al 28% degli incerti sul totale dei PR). Per riassumere, il campione degli incerti al PR è principalmente costituito da verbi telici e non durativi, ed è anche quello in cui si concentra la maggior parte dei verbi telici e non durativi che ricorrono nel campione generale degli imperativi PR (certi e incerti).

Abbiamo visto che gli avverbi che indicano l’urgenza e l’immediatezza ricorrono più frequentemente con il PR, se analizziamo questi casi emerge che la maggior parte di questi avverbi compare con gli imperativi di valore incerto. Tale dato sembra essere una conferma del valore “inceptive”, individuato da Ruijgh (1985) per il PR, con il quale si indica l’inizio immediato dell’azione. Nelle sue osservazioni, Ruijgh prende spunto dalle considerazioni degli antichi grammatici greci. Apollonio Discolo, come visto nella prima parte della ricerca, in una delle sue descrizioni dell’Imperativo aveva caratterizzato il PR come un Tempo indicante “un ordine immediato”.400

Dall’analisi del campione emerge che alcuni verbi presentano maggiori difficoltà di altri. Il verbo levgw è il più frequente nel campione con 58 casi, tra cui uno solo all’AO. Dei 57 casi al PR, 24 non sono chiaramente interpretabili come imperfettivi. Un altro verbo frequente è fevrw, che compare 3 volte all’AO e 13 al PR, di questi 12 sono di difficile interpretazione. Il verbo pauvw ricorre 12 volte, 7 all’AO e 5 volte al PR, e i 5 imperativi al PR sono incerti. Il verbo lambavnw, che compare 16 volte, è incerto in 5 casi sui 6 al PR. Il verbo ejavw, che ricorre 8 volte al PR e 6 all’AO, è incerto in 5 casi (4 PR e 1 AO). Si veda la seguente tabella riassuntiva, in cui i verbi sono stati elencati in ordine di frequenza del verbo sul campione totale:

Presente Aoristo

imperfettivo incerto perfettivo incerto totale

levgw 33 24 1 58 fevrw 1 12 3 16 lambavnw 1 5 10 16 skopevw 9 6 15 ejavw 4 4 5 1 14 pauvw 5 7 12

Tabella 11. Verbi frequenti con valori incerti

Gli imperativi incerti dei 6 verbi elencati sopra costituiscono oltre la metà del totale (57 imperativi su 103). In particolare, gli imperativi di due verbi, levgw e fevrw, rappresentano da soli più di un terzo dell’intero campione degli incerti. Altri verbi con più di una forma incerta sono fravzw, che è difficilmente interpretabile nei 2 casi in cui compare al PR, mentre gli altri 5 AO sono chiari; cwrevw, che su 7 volte al presente è incerto 2; keleuvw, 3 volte al PR con valore incerto; kataklivnw 2 volte al PR, entrambe incerte; badivzw 4 occorrenze al PR, di cui 2 incerte. I restanti casi incerti sono rappresentati da verbi che per lo più ricorrono una volta sola.

Il verbo levgw va considerato a parte, per via della sua alta frequenza, come abbiamo detto, ricorre 58 volte, di cui 57 al PR. Queste forme si concentrano soprattutto nella Corona di Demostene (36 volte), in quanto, trattandosi di un’orazione, è il verbo più usato, e nelle Rane (12 volte), in cui i due poeti tragici,

Euripide ed Eschilo, devono rispondere alle numerose domande di Dioniso. Tra questi imperativi PR di levgw, però, quelli di maggiore incertezza sono nella Corona e nel Simposio; nelle Rane infatti sono per lo più spiegabili in termini di imperfettività. In Demostene questi imperativi, oltre ad avere un valore poco chiaro, si trovano a volte in alternanza o insieme agli imperativi AO di ajnagignwvskw, usati anch’essi per ordinare al segretario di leggere. Alcune forme imperative PR di levgw, di carattere telico e con il complemento oggetto, incontrate in Demostene, pur essendo incerte dal punto di vista aspettuale, possono essere intese nel senso di ‘inizia e continua a leggere’, e quindi l’accento non sarebbe posto sulla completezza dell’azione ma sullo svolgimento.401

Il verbo fevrw compare solo tre volte all’AO con temi diversi (due con il tema ejnegk- e uno con il tema oij-), e con valore perfettivo. I restanti casi al PR, tranne uno, sono tutti di difficile interpretazione e non sembrano riconducibili al valore imperfettivo. Generalmente essi indicano delle azioni concrete che comportano lo scambio di oggetti tra i protagonisti del dialogo. Il verbo fevrw, al PR, sembra dunque essere neutro rispetto ai valori aspettuali, caratteristica che si può ricollegare all’uso di fevre con valore avverbiale.402

Il verbo skopevw presenta 6 casi incerti, per alcuni di questi è possibile recuperare forse un valore imperfettivo, come per esempio nel caso della Corona 18, 252- 256.403

È spesso difficile percepire le differenze nei valori degli imperativi PR e a AO dei verbi ejavw e pauvw.404

401 Si veda quanto dice Grassi a proposito di questi verbi: “Esistono anche alcune curiose anomalie

(forse soltanto apparenti): per es. è noto che gli oratori attici (e specialmente Demostene) quando nei processi si rivolgono al cancelliere per invitarlo a leggere una legge, una testimonianza, ecc. adoprano di solito l’imperativo aoristo anavgnwqi oppure l’imperativo presente levge, sebbene in entrambi i casi si tratti in certo modo della stessa azione. Lo Humbert pone quest’uso tra quelli inspiegabili (op. cit. p. 177). Più inspiegabile sarebbe se uno stesso verbo fosse adoprato in contesti su per giù uguali ora nell’imperativo aoristo, ora in quello presente, senza alcuna ragione plausibile. Ma qui i due verbi sono diversi, e da ciò dipende in questo caso il diverso modo di concepire l’azione… levge significa “esponi (leggendo)”, e quindi l’azione è vista nel suo svolgersi: in greco in questo caso non si adopra l’imperativo aoristo eijpev per la stessa ragione per cui in italiano non si userebbe l’imperativo “di’” (avente per solito valore perfettivo) in espressioni come “di’ il tale articolo del codice”, ma si direbbe “esponi…””. (1963: 195-6 n. 2).

402 Ricordiamo che le forme di fevrw con valore avverbiale non sono state inserite nel campione

utilizzato per le analisi. Mandilaras (1973: 301) nota che gli imperativi di fevrw hanno un valore aspettualmente neutro nei papiri non letterari e anche in greco moderno.

403 Il passo è riportato nel paragrafo 4.5. 404 Si vedano gli esempi nel paragrafo 4.5.

Un gruppo di imperativi PR, particolarmente difficili da spiegare in termini aspettuali, sono quelli usati per indicare azioni concrete e ‘gestuali’. Tra questi troviamo imperativi come lavmbane, ai\re, fevre, xundei'te, cavla, uJpoluvete. Delle 5 forme incerte di lambavnw, 4 indicano una concessione in risposta ad una richiesta, e questa connotazione potrebbe giustificare il loro carattere di imperfettività.405

L’imperativo PR di calavw, invece è difficile da spiegare, soprattutto se confrontato con l’imperativo dello stesso verbo all’AO. In entrambi i casi l’azione sembra avere un carattere perfettivo.

Altri imperativi al PR che sono difficili da ricondurre al valore imperfettivo, sono quelli di alcuni verbi di movimento (10 casi), perché indicano azioni puntuali e definite, caratteristiche dell’AO. Nelle Rane, per esempio, vi è una serie di imperativi di questo tipo, che sono dei composti del verbo baivnw: ei[sbaine, diavbaine, e[kbaine, e[mbaine. Oltre a questi troviamo delle forme PR di badivzw e cwrevw.

In due passi delle Rane compaiono degli imperativi del verbo fravzw difficili da spiegare.406 In particolare, in uno dei due si trovano, a poca distanza, due imperativi, uno all’AO e uno al PR, in cui non sembra possibile individuare una differenza nei valori veicolati dalle due forme.

All’interno delle forme che, ad una prima analisi, erano state considerate incerte si possono distinguere quei casi che, pur non presentando in maniera chiara un valore aspettuale, neppure lo escludono, e quelle forme che restano meno comprensibili. Inoltre, verbi come levgw e fevrw, che contribuivano ad accrescere la percentuale, sono da considerarsi in maniera separata. Per alcuni imperativi è stato possibile individuare, ad un’analisi più approfondita, delle caratteristiche che giustificano la scelta di quel determinato Tempo, come nel caso di skopevw. In altri casi, potrebbe essere presente un valore di maggiore immediatezza e urgenza, per cui il locutore con il PR sottolinea l’importanza di iniziare subito l’azione. Il gruppo che resta più difficile da spiegare è quello degli imperativi indicanti azioni concrete. Le restanti forme imperative non sembrano presentare i valori aspettuali basici dei due Tempi e il loro uso sfugge alla nostra comprensione.407 In conclusione, alla luce delle

405 Si veda Bakker (1965: 95) sull’uso concessivo dell’imperativo PR in greco moderno. 406 Ran. 110 (1 PR, 1 AO e 1 Congiuntivo AO), riportato nel Capitolo 4, e Ran. 1507.

considerazioni esposte fin qui, il numero complessivo degli imperativi PR da considerarsi realmente incerti può essere sensibilmente ridotto.