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Il rapporto tra i Tempi e l’Azionalità

Analisi delle forme imperative

3.2 I Tempi Presente e Aoristo

3.2.1 Il rapporto tra i Tempi e l’Azionalità

Esaminiamo ora il rapporto tra i Tempi e l’Azionalità, che si è rivelata una categoria importante nell’analisi. Il primo dato che emerge è questo: sul campione totale degli imperativi al PR e all’AO, per quanto riguarda il parametro della telicità, il 61% degli imperativi ha valore telico; se invece consideriamo il parametro della duratività troviamo che il 54% degli imperativi ha valore durativo. Rispetto invece ai Tempi considerati separatamente, risulta che il campione delle forme all’AO (227) è costituito prevalentemente da verbi telici, circa l’85% dei casi; mentre nel campione

365 Secondo Grassi (1963: 195) tendenzialmente le norme e i precetti generali sono espressi al PR al di

dei PR (342) c’è una maggiore presenza di verbi non telici, circa il 55%.366 Risulta dunque un legame particolarmente stretto tra l’AO e la telicità.

Azionalità

Telici Non telici Totale

Aoristo 85% (193) 15% (34) 227

Presente 45% (152) 55% (190) 342

Tabella 4. Rapporto tra i Tempi e la telicità

L’analisi delle occorrenze, secondo il tratto della duratività, mostra nel campione dei PR una maggioranza di forme di tipo durativo (circa il 70%); mentre per il campione all’AO prevalgono le forme non durative (circa il 70%).367

Azionalità

Durativi Non durativi Totale

Aoristo 30% (68) 70% (159) 227

Presente 70% (239) 30% (10) 342

Tabella 5. Rapporto tra i Tempi e la duratività

Se invece selezioniamo tutte le forme imperative con valore telico, abbiamo una maggioranza di AO, con il 56% (ricordiamo che le forme all’AO rappresentano il 40% del campione totale), mentre le forme non-teliche sono in maggioranza al PR, con l’85% (i PR sono circa il 60% del campione totale). Per quanto riguarda invece il tratto della duratività, notiamo che gli imperativi con valore azionale durativo sono nettamente più numerosi al PR (circa il 78% del totale dei durativi), mentre quelli con valore non durativo sono in maggioranza all’AO (circa il 61% del totale dei non durativi).

366 Queste percentuali sono da confrontare rispettivamente con il 61% dei telici e il 39% dei non telici

sul campione totale.

367 Questi risultati sono in linea con quanto segnalato da Grassi (1963) e Berrettoni (1976). Anche

Ruijgh (1985: 20), nota che i verbi nettamente ‘terminativi’ compaiono prevalentemente all’AO e quelli con valore iterativo, stativo, continuativo sono per lo più usati al PR.

Nella Tabella 6 è riportata la distribuzione dei Tempi in relazione alle varie classi azionali:

Azionalità

Trasformativi Risultativi Continuativi Stativi Puntuali Totale

Aoristo 68% (153) 18% (40) 12% (28) 0 3% (6) 227

Presente 29% (99) 15% (53) 48% (166) 6% (22) 1% (2) 342

Tabella 6. Rapporto tra i Tempi e le classi azionali

Se confrontiamo queste percentuali con quelle di ciascuna classe azionale sul totale del campione, risulta che i trasformativi, i quali sul campione totale costituiscono il 44%, all’AO rappresentano il 68%, e quindi che l’AO è fortemente connesso con questa classe azionale.

Esempi di imperativi con valore nettamente trasformativo nel campione sono quelli di verbi quali lambavnw “prendo”, divdwmi “do”, e[[rcomai “vado”, ajpoduvw “tolgo, spoglio”. Tra i risultativi ci sono imperativi di levgw “dico, leggo (per es. una lettera)”, fravzw “insegno, mostro, dico”, deivknumi “dimostro”. Gli imperativi catalogati come stativi nel campione presentano le caratteristiche degli stativi non permanenti.368 Si tratta di forme imperative dei verbi qarrevw “ho coraggio, sono fiducioso”, e[[cw “ho, possiedo”, uJgiaivnw “sono sano”, sigavw e siwpavw “taccio, sto in silenzio”, mevnw “rimango”, ajmelevw “sto tranquillo”. Tra i puntuali abbiamo, per esempio, gli imperativi di paivw “colpisco” e kataneuvw “faccio un segno, annuisco”.

Nel caso in cui siano presenti dei sintagmi direzionali, i verbi hanno quasi esclusivamente valore telico, infatti, di 37 forme 30 sono teliche.369

Per quanto riguarda i verbi con preverbio, notiamo che essi nel 76% dei casi hanno un valore telico, rispetto al 61% dei telici sul campione totale.370 Tale elevata

percentuale è dovuta in particolare ad alcuni preverbi che hanno un valore telicizzante. Tra i preverbi che compaiono più frequentemente, e che quindi ci permettono di individuare delle tendenze più nette riguardo al valore telico, abbiamo:

368 Gli stativi permanenti, infatti, per la loro natura non possono essere utilizzati all’Imperativo. 369 Si tratta dell’82% rispetto al 61% di forme teliche sul campione totale.

ejk- 11 volte solo con forme teliche, ajpo- 26 volte su 28 (pari al 93%), para- 11 volte su 13 (85%), ajna- 13 su 18, (72%), kata- 15 su 21 (71%).371 Il preverbio pro~- è più frequente, invece, con forme che non hanno valore telico (6 volte su 8).372

Relativamente al rapporto tra i preverbi e il tratto durativo, ajpo-, para-, e kata- sono per lo più non durativi, rispettivamente con il 93% (26 forme su 28), il 77% (10 su 13), e il 71% (15 su 21).373 Per gli altri preverbi non c’è una deviazione particolare, anche se va aggiunto che compaiono poche volte. Se consideriamo quindi i casi in cui ci sono delle deviazioni interessanti nel rapporto tra i preverbi e le classi azionali374 (in ordine di frequenza del preverbio), emergono i seguenti dati:

trasformativi risultativi continuativi stativi puntuali totale

ajpo- 93% (26) 0 7% (2) 0 0 28 kata- 62% (13) 10% (2) 19% (4) 0 10% (2) 21 ajna- 39% (7) 33% (6) 22% (4) 0 6% (1) 18 para- 77% (10) 8% (1) 15% (2) 0 0 13 ejk- 64% (7) 36% (4) 0 0 0 11 pro~- 25% (2) 0 75% (6) 0 0 8

Tabella 7. Rapporto tra i preverbi e le classi azionali

Le percentuali più nette riguardano ajpo-, kata-, para- e ejk- con i trasformativi, e pro~- con i continuativi.

Nelle opere analizzate alcuni verbi compaiono in tutti e due i Tempi (34 verbi per un totale di 211 imperativi), altri invece più volte in solo Tempo (53 verbi con un

371 Oltre ai cinque preverbi citati, meta- ed ejn-, pur comparendo solo 4 volte ciascuno hanno tuttavia

sempre valore telico. Il preverbio ejpi-, invece, con 10 casi telici su 17 (59%) è in linea con la media del 60% dei telici sul campione totale.

372 Di questi preverbi che abbiamo elencato possiamo notare che apo- è molto più frequente all’AO,

ejk- e para- ed ejpi- sono più o meno ugualmente distribuiti al PR e all’AO, e pro~- compare 6 volte su 8 al PR. Riguardo a pro~- va notato che in 5 volte, delle 8 in cui ricorre, si tratta dello stesso verbo (prosevcw).

373 Ricordiamo che le percentuali dei durativi e non durativi sul campione sono rispettivamente del

54% e del 46%.

totale di 197 forme imperative), altri ancora appaiono una sola volta (161 verbi).375. Se consideriamo i verbi che, pur possedendo i due Tempi, compaiono soltanto in uno dei due con una certa frequenza, vediamo che quelli usati al PR sono più tipicamente durativi e non telici,376 come per esempio oJravw (9 volte), e[[cw (8 volte), sigavw (7

volte) e siwpavw (3 volte), prosevcw (5 volte), eu[comai (5 volte), qarsevw (4 volte), badivzw (4 volte)377, cwrevw (7 volte). Tra i verbi che compaiono solo all’AO, troviamo in prevalenza quelli telici e non durativi, come per esempio divdwmi (10 volte)378 e ajpodivdwmi (3 volte), e[rcomai (8 volte) e ajpevrcomai (2 volte), deivknumi (7 volte).379

Inoltre, anche alcuni verbi che nel campione ricorrono nei due Tempi, tendono a comparire maggiormente in uno dei due, a seconda della loro Azionalità. Ad esempio, un verbo tipicamente telico come lambavnw è nettamente più frequente all’AO, con 10 occorrenze su un totale di 16.380 Anche il verbo fravzw, compare più frequentemente all’AO (5 forme rispetto alle 2 del PR) sempre con valore telico. Il verbo ajpoduvw, di azionalità telica, ricorre 4 volte, di cui 3 sono all’AO. Per quanto riguarda ei\pon, che ricorre 19 volte notiamo che ha sempre valore telico.

Altri verbi, infine, compaiono in entrambi i Tempi in relazione alla diversa caratterizzazione aspettuale, senza che ci sia una significativa prevalenza dell’uno o dell’altro. Tra questi, per esempio, il verbo ajkouvw, che ricorre 9 volte, di cui 6

375 Il campione formato da opere di vari autori permette di evitare effetti come quello segnalato da

Ruijgh (1985: 20), per cui un certo scrittore predilige un verbo in un certo Tempo e la forma composta per l’altro. Ruijgh infatti nota un’apparente disuguaglianza nell’uso dei Tempi del verbo kteivnw (59 AO e 1 PR) da parte di Erodoto, che si può spiegare con il fatto che Erodoto preferisce la forma composta ajpokteivnw all’AO. Ciò nonostante, non sono numeri da prendere in maniera assoluta, perché è sempre possibile che alcuni di questi Tempi debbano essere rapportati a Tempi di altri verbi di significato simile.

376 Valore basico che compare nella maggior parte delle ricorrenze.

377 Il verbo badivzw è uno di quelli usati da Aristotele negli esempi in Metafisica 1048b, 18-1048b, 34

e Etica nicomachea 1173a 35 e ss.

378

Il rapporto tra l’AO e il PR di divdwmi è nell’Iliade-Odissea 38 a 2, in Euripide 48 a 3, in Demostene 11 a 0, nei quattro Vangeli 27 a 3.

379 Una simile tendenza di certi verbi con determinate caratteristiche è stata notata anche da Grassi

(1963) e Ruijgh (1985), i quali ritengono però, pur avendo impostazioni teoriche diverse, che non vada considerata come determinante nella scelta dei Tempi. Si vedano anche le considerazioni di Berrettoni (1976) riguardo ad un diverso comportamento nell’uso dei Tempi in funzione di caratteristiche azionali diverse, come mostrano per esempio zh'n e biou'n. Quando questi verbi in periodo classico presentano il paradigma completo, zh'n per il suo valore azionale è raramente usato con l’AO e il Pf, mentre biou'n è spesso usato con questi due Tempi.

380 È interessante notare che uno degli esempi al PR di questo verbo ha il significato metaforico di

‘prendere visione’ (Dem. 18, 246). In Euripide gli imperativi di lambavnw sono 12 all’AO e 2 al PR, in Demostene 110 all’AO e 2 al PR, nei quattro Vangeli 5 all’AO e 0 al PR. Nell’Iliade e l’Odissea compare solo all’AO, la forma per il PR è lavzomai ma non compare mai all’Imperativo.

all’AO e 3 al PR381, poievw (8 PR e 4 AO), fulavssw (4 PR e 3 AO), parabavllw (2 PR e 2 AO).

Per quanto riguarda i verbi skopevw e skevptomai, che tendenzialmente erano considerati come parti di un unico paradigma382, il primo compare 15 volte al PR, di

cui 6 sono incerte, il secondo ricorre 7 volte all’AO, sempre con valore perfettivo. Complessivamente, il valore azionale dominante in entrambi è quello non telico e durativo.