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Le aree protette in Sicilia

Le aree naturali protette in Sicilia

2.4 Le aree protette in Sicilia

Fig.2.1 Cartina delle riserve in Sicilia88

La Sicilia non è solo arte e cultura ma è anche natura e dispone di immensi paesaggi naturalistici alcuni costeggiati da chilometri di spiagge situate in zone poco accessibili e per questo ben protette e conservano ancora la loro selvaggia natura. Le bellezze naturali della regione siciliana sono testimoniate dai parchi e dalle riserve che si trovano sparse nell’isola. In Sicilia tutto è iniziato il 18 maggio 1980 quando duemila ambientalisti manifestarono pacificamente per opporsi alla cementificazione del tratto di costa compreso tra gli

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133 abitanti di Castellamare del Golfo e San Vito Lo Capo: uno dei più importanti ecosistemi dell’isola. Essa non fu una semplice manifestazione di protesta, ma una rivoluzione culturale la cui portata può essere compresa soltanto con la contestualizzazione storica dell’evento. Il 6 gennaio di quell’anno, appena quattro mesi prima la manifestazione, era stato assassinato il presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, un politico che aveva avviato iniziative concrete per contrastare la collusione tra mafia e politica. Prima di lui c’era stato altro spargimento di sangue. Questi eventi portarono molti onesti cittadini a considerare il potere della Mafia nel controllo e nella gestione del territorio siciliano e la suddetta manifestazione ebbe la funzione di rivendicare pubblicamente il diritto di difendere il patrimonio naturalistico siciliano, inteso come bene della collettività. La manifestazione ricordata come “ La marcia dello Zingaro” ebbe conseguenze inaspettate: diede inizio ad una fase legislativa che dopo appena un anno portò, con il voto favorevole di tutti i gruppi parlamentari dell’Assemblea Regionale Siciliana, all’istituzione della prima area protetta della Sicilia: “ La Riserva Naturale dello Zingaro” risalente al 6 maggio 1981 ed estesa circa 1600 ettari. E’ uno dei pochi tratti costieri in Sicilia dove non esiste una strada litoranea. Oggi le aree naturali protette della Sicilia comprendono quattro parchi regionali, e uno istituendo, che occupano una superficie di 185.824 ettari, pari al 7,2% del territorio della regione, e 76 riserve naturali regionali, per una superficie complessiva di 85.181 ettari, pari al 3,3 % della superficie regionale; se a parchi e riserve naturali si

134 aggiungono i 218 Siti di Interesse Comunitario (Sic) e le 29 Zone di Protezione Speciale (Zps), la superficie protetta complessiva è di 502.618 ettari. La tutela delle aree di valenza ambientale finora istituite è di competenza della regione, attraverso l’assessorato Territorio e Ambiente. Tuttora non esistono nell’isola parchi e riserve naturali statali, anche se è stata prevista l’istituzione del Parco Nazionale dei Monti Iblei. Con riferimento a questa iniziativa legislativa, la Corte Costituzionale ha stabilito- con la sentenza n.12 del 2009- che in materia di parchi nazionali la competenza è esclusivamente dello Stato, anche nelle Regioni a statuto speciale. Tutte le province siciliane possono vantare la presenza di risorse naturali, anche se la distribuzione per provincia vede la supremazia di Palermo, che accoglie circa il 35% della superficie totale delle riserve siciliane, seguita da Messina, con il 15%. Agli ultimi posti si collocano Enna(6%) e Agrigento (4%).

Il primo parco ad essere istituito in Sicilia nel 1987 è stato il Parco dell’Etna famoso per il suo vulcano attivo più alto d’Europa. Oltre ad essere il vulcano attivo più alto d’Europa, l’Etna è una montagna viva dove si possono trovare colate laviche recenti, prive di forme di vita, e colate antichissime su cui sono presenti elementi naturali di Pino laricio, Betulla e faggio.

135 Fig.2.2 Parco dell’Etna

Il secondo Parco Naturale Regionale istituito in Sicilia nel 1981 è il Parco delle Madonie dove si trovano le più antiche rocce di Sicilia, formatesi (della catena sono, Pizzo Carbonara (1979m.), monte icieie Monte Ouacella (1869m.), Monte dei Cervi (1656m.). Pur facendo parte dello stesso complesso montano hanno ognuna un aspetto diverso. Aguzze o tondeggianti.

136 Il terzo parco regionale siciliano è il Parco dei Nebrodi istituito il 4 agosto 1993, con i suoi 86.000 ettari di superficie è la più grande area naturale protetta della Sicilia. I monti Nebrodi,con le Madonie ad ovest e i Peloritani ad est, formano l’appennino siculo. Gli elementi essenziali che più caratterizzano il paesaggio naturale dei Nebrodi sono la dissimmetria dei diversi versanti, la diversità di modellazione dei rilievi, la ricca vegetazione e gli ambienti umidi.

Fig.2.4: Parco dei Nebrodi

Il parco naturale siciliano istituito più recentemente è il Parco Fluviale dell’Alcantara, istituito nel 2001 al posto della preesistente riserva e comprende quella parte di territorio delle province di Messina e Catania che forma il bacino fluviale del fiume Alcantara, ed è situato nel versante nord dell’Etna, allo scopo di proteggere e promuovere il

137 sistema naturale esistente. Eventi geometrici e geologici di grande intensità,hanno formato la struttura degli attuali basalti.

Fig.2.5: Parco Fluviale dell’Alcantara

Nel 2010 è stato istituito il Parco naturale regionale dei Monti Sicani che comprende il massiccio montuoso dei Monti Sicani, situato nella zona centro-occidentale della Sicilia. Il parco raggruppa quattro riserve naturali preesistenti: la Riserva naturale orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio, la Riserva naturale orientata Monte Carcaci, la Riserva naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco e la Riserva naturale orientata Monte Cammarata, ma il 9 aprile 2011 il Consiglio di giustizia amministrativa ne ha sospeso l’istituzione.

138 Fig. 2.6: Parco dei Sicani

Tra le 76 riserve naturali regionali, ne citiamo alcune:

- La Riserva naturale Lago di Pergusa, in provincia di Enna,

importante per i flussi migratori di tantissime specie di uccelli;

- La Riserva naturale Oasi faunistica di Vendicari,situata nel

territorio tra Noto e Marzameni in provincia di Siracusa, importante per la presenza di pantani che diventano luogo di sosta durante il periodo della migrazione degli uccelli e per la presenza di biotipi differenti;

- La Riserva naturale Oasi del Simeto,situata alla foce del fiume

Simeto nella piana di Catania, la cui costa affaccia sul Mar Ionio; - La Riserva naturale Macalube di Aragona situata tra Aragona

e Agrigento e comprendente un territorio la cui peculiarità è la presenza di fenomeni eruttivi. Nonostante il diffuso e accresciuto

139 interesse manifestato dalla Regione nei confronti dell’ambiente, in Sicilia non esiste ancora un vero Sistema di aree protette capace di interconnettere le attività dei vari Enti gestori, stimolare una crescita integrata di tutto il territorio interessato, di promuovere lo sviluppo delle economie locali. È per superare tale carenza che la Sicilia si propone di realizzare “ aree cuscinetto” e “corridoi ecologici”, che mettano in relazione funzionale le varie aree protette, in modo da creare un sistema basato sul “ bioregionalismo” (C.Saragosa,2005), cioè in modo da creare delle “Bioregioni” con diverso grado di protezione. Numerosi autori hanno contribuito ad affermare il bioregionalismo, tra questi Peter Berg, per il quale l’idea di bioregionalismo iniziò a formarsi nel 1972 durante lo svolgimento della Conferenza Onu sull’ambiente a Stoccolma. Da allora si diffuse la necessità di approfondire la sfera ecologica nei comportamenti individuali, sociali e istituzionali. In questo periodo nacque il concetto di “ Bioregione” quale riferimento per la collocazione dell’individuo nella biosfera, ovvero l’insieme di zone della terra in cui le condizioni ambientali permettono lo sviluppo della vita. Secondo Beniamino Caravita di Toritto “ la tutela dell’ambiente va intesa come la tutela

dell’equilibrio biologico della biosfera o degli ecosistemi considerati”

(D.A. Limone, M.Mancarella , G. Preite,2008).

Nella strategia messa a punto dalla Regione Siciliana per il periodo 2000-2006 venne confermato il ruolo prioritario affidato alle risorse naturali nel perseguimento degli obiettivi di sviluppo globale dell’Isola.

140 In particolare, analizzando il POR Sicilia, si nota il forte peso dato all’Asse Risorse naturali, che convogliava oltre il 25% del totale delle risorse finanziarie previste per l’attuazione dell’intero Programma Operativo e si prefiggeva di “ creare nuove opportunità di crescita e

di sviluppo sostenibile: assicurare l’uso efficiente e razionale e la fruibilità di risorse naturali, riservando particolare attenzione alla tutela delle coste; adeguare e razionalizzare reti di servizio per acqua e rifiuti; garantire il presidio del territorio, a partire da quello montano, anche attraverso le attività agricole; preservare le possibilità di sviluppo nel lungo periodo e accrescere la qualità della vita”.

L’universo degli enti gestori delle riserve siciliane è composto da nove soggetti differenti, quali le Province Regionali, l’Azienda Forestale Demaniali della Regione Siciliana, Legambiente, Lipu, Club Alpino Italiano, WWF, Rangers, Ente Fauna Siciliana, Università di Catania. Trentatré riserve, che peraltro inglobano l’80 % della superficie complessiva, sono gestite dall’Azienda Foreste Demaniali e altre 15 dalle Province.

È evidente, quindi quanto sia modesta la partecipazione delle associazioni ambientaliste alla gestione delle riserve siciliane, anche se si segnala una crescente disponibilità da parte della Regione ad affidare le aree protette a tali soggetti. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha stilato un elenco ufficiale delle aree naturali protette (EUAP). Questo elenco viene aggiornato periodicamente e attualmente è in vigore il 6° Aggiornamento

141 approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 115 alla Gazzetta Ufficiale n.125 del 31 maggio 2010. È importante ricordare che, in Sicilia numerose riserve hanno avuto e hanno tuttora differenti possibilità di sviluppo, fruibilità turistica e integrazione con l’ambiente esterno.