• Non ci sono risultati.

Pericolo riserve naturali in Sicilia

Le aree naturali protette in Sicilia

2.6 Pericolo riserve naturali in Sicilia

Nonostante i buoni propositi riguardo la promozione di progetti eco- sostenibili e sulla salvaguardia delle are naturali protette, la realtà mostra che l’Italia è lontana dai parametri di sostenibilità. La distruzione delle foreste rappresenta un allarme da non sottovalutare. L’anno 2011 è stato definito dall’ONU l’anno delle foreste. È’ importante che i governi e le imprese si uniscano in un’azione comune per fermare la distruzione di porzioni di territorio che purtroppo spesso appartengono a zone protette. Così per far fronte a tale allarme il WWF ha lanciato in Italia la nuova piattaforma web “Imprese per le

147 Foreste” per una gestione forestale sostenibile. Nel nuovo rapporto lanciato dal WWF si analizzano le cause della deforestazione e si identificano le opportunità per passare dal mercato attuale ad un nuovo modello di sostenibilità, di cui possono beneficiare i governi, le imprese e le comunità. In base ad un analisi globale, se non si interviene subito oltre 230 milioni di ettari di foreste scompariranno entro il 2050. Il problema si avverte anche a livello europeo, infatti fino a settembre 2010, la rete dei siti di Natura 2000 dell’UE ha perso 56.164 ettari,che equivale al 33,5% di tutto il territorio andato in fiamme. La maggior parte delle aree interessate sono terreni agricoli(42%), poi foreste ed altri territori boscati per il 22%. La perdita di foreste comporta gravi conseguenze come la perdita di estensione degli habitat con la conseguente perdita della variabilità genetica e tale problema riguarda anche la Regione Siciliana.

Aldilà dei problemi riguardanti la sfera forestale, diversi articoli di giornale pubblicati nell’anno 2012 hanno diffuso notizie riguardanti il pericolo delle riserve naturali siciliane a causa di una riduzione dei fondi del 70%. Il 2010 è stato l’anno della Biodiversità eppure in Sicilia viene ricordato per l’abolizione di fatto delle aree naturali protette; in effetti, nel bilancio regionale 2010 sono stati tagliati drasticamente i fondi destinati ai Parchi ed alle Riserve naturali della Sicilia ed ulteriori tagli anche più consistenti sono stati previsti dalla legge finanziaria 2011, causando così la riduzione di oltre il 70% delle risorse per la conservazione della natura e per la gestione delle aree

148 naturali protette. Le conseguenze rischiano di essere molto gravi perché in questo modo viene ostacolata la conservazione di specie e habitat, spesso protetti sia a livello nazionale che europeo, diminuisce la valorizzazione e la promozione dei territori in cui ricadono i parchi e le riserve per non parlare della perdita ella sensibilizzazione e della crescita culturale delle comunità locali. Un altro ostacolo viene posto allo sviluppo economico sostenibile. In altre parole il taglio dei fondi per la gestione ordinaria delle aree naturali protette e la mancata attivazione delle risorse comunitarie, rischiano di destinare interi territori all’abbandono, al degrado e alla speculazione edilizia. Soprattutto in riferimento alla mancata attivazione delle risorse comunitarie va precisato che nei cassetti della Regione giacciono totalmente inutilizzati oltre 140 milioni di euro per le aree naturali protette provenienti dai fondi strutturali 2007/2013, ma nessuno negli uffici competenti lavora a “ progetti specifici”. In un articolo apparso su La Repubblica il 13 dicembre 2010 , Anna Giordano, una responsabile del WWF Goldman Environmental Prize (il nobel dell’ambiente) nel 1998, afferma che “ quasi sempre,dietro la nascita di una riserva c’è una storia di contrasto con la criminalità. Dalle Saline di Trapani, preda dei bracconieri e speculazioni varie, a Capo Roma, dove il riconoscimento regionale ha bloccato lottizzazioni e discariche. Un passo indietro della Regione significherebbe far tornare in pista mafia e abusi”. A rischiare sono soprattutto le ventisei riserve gestite per la Regione da sigle storiche come Legambiente, WWF, Italia nostra, Lipu, Cai, Gruppo ricerca ecologica etc. Tutte queste

149 associazioni si sono già viste ridurre il contributo regionale dell’80%. Questi tagli hanno anche danneggiato a livello economico molti dipendenti. Non sono mancati scioperi e proteste da parte del personale delle riserve Siciliane, sostenuto dal sindacato Cgil-Filcams per la grave situazione. Su “Buongiorno Ustica” del 30 novembre 2010 Angelo Dimarca, responsabile regionale del Dipartimento conservazione natura di Legambiente ha affermato: “ le associazioni ambientaliste e l’Università di Catania in qualità di enti gestori delle riserve naturali sono indebitate complessivamente per oltre un milione di euro e 90 dipendenti sono a rischio licenziamento”.

150

CAPITOLO III

I

PARCHI

LETTERARI

IN

151 3.1 I Parchi letterari

La letteratura è sempre stata testimone di usi e costumi e della conoscenza di un popolo specifico, grazie ai geni che la creano con il loro attento lavoro, non solo di fantasia ma anche di ricostruzione culturale. Un sistema per conservare, rivalutare e recuperare il patrimonio letterario è la creazione di Parchi letterari, un nuovo modo di intendere la letteratura immersa nel luogo che l’ha determinata ed in cui essa è stata creata. I parchi letterari sono un ideale luogo della memoria di alcuni geni letterari. Essi partono spesso da spunti semplici, come un racconto per aiutare ad apprezzare meglio le produzioni letterarie e permettono di conservare gli aspetti più genuini del territorio di provenienza e di nascita delle opere d’arte letteraria. L’obiettivo è quello di creare una via alternativa al turismo culturale, coinvolgendo gli enti e le popolazioni locali, rivalutando il patrimonio paesaggistico del sud Italia insieme a centri storici minori e promuovendo una serie di itinerari turistico culturali che abbracciano i luoghi dell’ispirazione letteraria, assieme ad altri luoghi come i parchi archeologici, i siti rupestri e le zone balneari .Il prodotto turistico principale dei Parchi Letterari è rappresentato dai cosiddetti “Viaggi Sentimentali”, che consistono in percorsi uniti a spettacoli e rappresentazioni, volti alla scoperta dei luoghi dell’ispirazione

152 attraverso una dimensione emozionale che coinvolge i cinque sensi.L’idea dei parchi letterari, nata alla fine degli anni Ottanta per impulso della Fondazione Ippolito Nievo89, si è sviluppata ed ampliata a seguito della Sovvenzione Globale della Commissione Europea, attraverso l’azione di Sviluppo Italia, della stessa Fondazione Nievo e del Touring Club Italiano. Il progetto, prevede l’ideazione di Parchi Letterari nelle regioni italiane nei luoghi che hanno ispirato grandi autori della letteratura italiana, nonché le località dove essi sono nati e vissuti; e dove ancora oggi si possono raccogliere le loro memorie, infatti i Parchi Letterari , non sono altro che percorsi attraverso i luoghi di vita e di ispirazione dei grandi scrittori italiani. L’idea di fondo si è sviluppata e ampliata nel mezzogiorno di Italia nel 1995, a seguito di una “Sovvenzione Globale” della Commissione Europea che ha finanziato un progetto pilota italiano denominato “ I Parchi Letterari” promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Italiana nel 1997.I parchi nati nel mezzogiorno d?Italia, con il finanziamento della Sovvenzione globale si distinguono da quelli attuate dalla Fondazione Nievo, perché sono ideati come strutture che per la creazione delle imprese con l’istituzione dei parchi letterari, l’intero territorio diviene un museo, un’opera d’arte da visitare, da apprezzare, con tutte le sue bellezze e le sue caratteristiche da quelle paesaggistiche a quelle culturali che unite all’arte, alla storia, al

89

La Fondazione Nievo, nata per volere dei pronipoti dello scrittore Ippolito Nievo riconosciuta con Decreto del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali del 12.10.94, persegue la finalità di mantenere e divulgare il patrimonio storico ed artistico, si prefigge anche di diffondere la conoscenza dei maggiori autori italiani e la conservazione dei luoghi della loro ispirazione, attraverso l’attuazione dei I Parchi Letterari.

153 folclore, all’enogastronomia e alle tradizioni popolari, contraddistinguono un luogo dall’altro, pronto per essere visitato e ammirato come un vero e proprio museo all’aperto. Un parco letterario nasce tramite una Convenzione tra la Fondazione Nievo e un Ente Pubblico; all’interno della Convenzione, le parti stabiliscono di assegnare la gestione organizzativa ad un ente giuridico privato(Associazioni,Cooperativa,Società profit etc.) al quale, tramite contratto, viene concesso l’uso commerciale dei diversi marchi. Oltre a incentivare il turismo culturale, con visite guidate, eventi culturali, premi, mostre ed altro, i parchi offrono spazio ad attività imprenditoriali, come ad esempio i vecchi mestieri che stanno scomparendo90.