ambientale autrici Simona Fratianni Alice Baronetti
L’aridità è una caratteristica climatica ristretta ad aree geografiche con poca precipitazione. Ad esempio, le regioni che sono caratterizzate da precipitazioni annue inferiori a 250 mm. In queste condizioni le scarse piogge non consentono la nascita e lo sviluppo di vegetazione completa, pertanto il territorio delle regioni a clima arido si presenta generalmente roccioso o sab- bioso.
L’aridità può essere di tipo strutturale, quando tali condizioni sono permanenti o semipermanenti, o di tipo occasionale, quan- do è legata a eventi eccezionali di lunga durata. L’aridità (e la sua associata scarsità idrica) è, quindi, una condizione idrologica e climatica a lungo termine, a causa della quale le popolazioni locali devono mettere in atto delle strategie di adattamento.
Essa si differenzia dalla siccità in quanto la prima è una condi- zione che si verifica per un tempo protratto nel tempo, mentre la seconda è temporanea (deficit idrico).
Bibliografia
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ambito disciplinare fisico ambientale autori Tommaso Orusa Elisa Palazzi Claudio Cassardo Gianni Latini/Atmosfera/ Atmosphere
L’atmosfera è l’involucro di gas che circonda la Terra, trattenuto
dalla forza di gravità. Pur essendo molto sottile rispetto alle di- mensioni del Pianeta, possiede una struttura piuttosto complessa ed è suddivisa in strati, denominati “sfere”. Partendo dalla superfi- cie e andando verso l’alto esse sono: troposfera, stratosfera, me- sosfera, termosfera, ionosfera ed esosfera. Senza entrare nei dettagli, si può dire che ogni sfera è caratte- rizzata da un diverso “gradiente verticale”, che descrive come la temperatura dell’aria varia con la quota. Ad esempio, la tempe- ratura diminuisce man mano che si sale di quota in troposfera, lo strato compreso tra la superficie terrestre e la quota di 12-14 km (8 km ai poli, 16-20 km all’equatore), mentre aumenta con la quota in stratosfera, lo strato situato al di sopra della troposfera fino a circa 30 km. Tra una sfera e l’altra esiste una regione di transizione in cui il gra- diente di temperatura cambia segno e che è denominata “pausa”. Tra la troposfera e la stratosfera, ad esempio, si trova la tropo-
pausa. Tralasciando la presenza di polveri e aerosol (di origine naturale o antropica), l’atmosfera terrestre è una miscela di gas avente la se- guente composizione chimica media al suolo (le percentuali indi- cate sono in volume, in percentuale % o ppm = parti per milione):
A tali gas si aggiunge il vapore acqueo (H2O), la cui percentuale è
piuttosto variabile (dallo 0% al 6%), e l’ozono (O3), con concentra- zione intorno allo 0,000004% (0,04 ppm). Sono anche presenti ossidi di azoto (NO, NO2; N2O), monossido di carbonio (CO), am- moniaca (NH3), biossido di zolfo (SO2) e solfuro di idrogeno (H2S).
A parte azoto e ossigeno molecolari che sono i gas dominanti Azoto (N2): 78,084% Ossigeno(O2): 20,946% Argon (Ar): 0,934%
Diossido di Carbonio – Anidride carbonica (CO2): 0,0412% (415 ppm- dato di agosto 2020) Neon (Ne): 0,0018% (18 ppm) Elio (He): 0,000524% (5 ppm) Metano (CH4): 0,00016% (2 ppm) Kripton (Kr): 0,000114% (1,1 ppm) Idrogeno (H2): 0,00005% (0,5 ppm) Xeno (Xe): 0,0000087% (0,08 ppm).
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nell’atmosfera terrestre, gli altri gas sono presenti solo in tracce, ma non per questo il loro ruolo è meno importan- te. Tra i gas in traccia troviamo infatti i principali inquinanti atmosferici (come gli ossidi di azoto) e i gas climalteranti (anche detti gas serra, come diossido di
carbonio, metano, vapore acqueo). L’atmosfera, in particolare la troposfe- ra, è dominata da molti fenomeni che influiscono fortemente sulle condizioni ambientali al suolo e dunque sulla vita di animali e vegetali. Per esempio, l’andamento della tem- peratura con la crescita dell’altitudine, il gradiente termico verticale descritto in precedenza, può variare molto nella troposfera e in modo differenziato da regione a regione. Nei bassi strati il suo andamento definisce la “curva di stato” che condiziona fortemente l’evoluzione meteorologica di una regione. Oltre alla temperatura, anche la pressio- ne atmosferica e l’umidità delle masse d’aria non sono costanti e variano da regione a regione; queste differenze determinano lo spostamento di masse d’aria che hanno caratteristiche diffe- renti tra loro, originando brezze e venti, sia su scala locale/regionale sia su scala continentale. La scienza che studia gli spostamenti delle masse d’aria, le loro variazioni e i
fenomeni collegati è la meteorologia. Anche la composizione chimica base dell’atmosfera non è stabile ed è in- fluenzata da fenomeni sia di origine na-
turale (per esempio le eruzioni vulcani- che) sia di origine artificiale/antropica come per esempio le emissioni di dios- sido di carbonio, di metano o di altri gas e particelle volatili, dovuti alla combu-
stione di materiali o ad altri fenomeni
non naturali.
Inoltre è importante ricordare che l’e- sistenza dell’atmosfera, come involu- cro gassoso che protegge la superficie terrestre dalle radiazioni solari ad alta energia e come sede di importanti fe- nomeni che innalzano la temperatura nei pressi del suolo (effetto serra), è fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle diverse forme di vita. Proprio il fenomeno dell’effetto serra naturale che si manifesta in atmosfera, fa di questa componente del sistema
climatico l’elemento più direttamente
interessato dal riscaldamento globale e, in generale, dai cambiamenti clima-
tici.
È infatti in atmosfera che si sviluppano e si scatenano gli eventi meteorolo-
gici estremi ed è in atmosfera che la
concentrazione di anidride carbonica e degli altri gas climalteranti aumenta a causa delle emissioni di origine antropi- ca; in cascata, tale variazione delle con- centrazioni dei gas serra ha poi impatti su tutte le altre componenti del sistema
climatico globale e sulle attività umane
stesse che sono, al tempo stesso, origi- ne e “bersaglio” di tali cambiamenti.
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Bibliografia
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ambito disciplinare socio-ambientale autore Tommaso Orusa