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Effetto rimbalzo/ Rebound Effect

Nel documento Green Deal Europeo (pagine 159-161)

ambito disciplinare sociologico autore Osman Arrobbio

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Nel campo delle politiche ambientali ed energetiche, con effetto rimbalzo ci «[…] si riferisce a risposte comportamentali, o siste- miche di altro tipo, che controbilanciano gli effetti di misure finalizzate a ridurre gli im- patti ambientali» (Hertwich, 2005).

Fra le numerose definizioni di effetto rimbal- zo, questa permette di cogliere un importan- te aspetto: gli effetti delle misure risultano indeboliti, se non controbilanciati, da risposte che derivano o dipendono, in maniera più o meno diretta, dalle misure stesse. Si prenda un fatto universalmente accettato: le performance tecniche (di ogni tipo: energe- tiche, organizzative, ecc.) sono generalmente migliorate. È quello che si chiama per l’appun- to progresso tecnico, tecnologico o organiz- zativo. L’efficienza, tra cui quella energetica, è andata via via aumentando in tutti i campi. I consumi però, di energia, di risorse materiali in generale e di risorse non materiali quale il tempo, non solo non sono diminuiti, ma sono finanche aumentati. Possono eventualmente essere diminuiti in alcune pratiche, in alcuni settori, in alcune regioni, in alcuni anni, ma non nel lungo periodo e a livello mondiale. Un tale paradosso lo si può ritrovare gene- ralmente spiegato, seppur implicitamente, nel seguente modo: esistono delle forze che spingono all’aumento del consumo di risorse. Queste possono essere, per fare alcuni esem- pi: il sistema economico, taluni stati, il marke- ting ossessivo e la debolezza dei consumatori in sua risposta, l’aumento della popolazione. Gli aumenti di efficienza finora raggiunti non sono bastati a contrastare tali forze e si ren- de perciò necessario continuare a perseguire - possibilmente con maggiore decisione - la “strategia dell’efficienza” (Arrobbio e Pado-

van, 2018). L’effetto rimbalzo capovolge tale inter- pretazione: il consumo di risorse aumen- ta a causa degli aumenti di efficienza.

Per quanto questo possa sembrare con- trointuitivo e paradossale - è difatti anche noto come Paradosso di Jevons - è in realtà spiegabile con una certa facilità: se l’utilizzo di una risorsa diviene più efficiente, quindi più facile e meno costoso, si sarà propensi a usarla di più e non ad usarla di meno (Je- vons, 1865). Esisterebbe, per dirla in altri termini, una relazione sistemica tra efficien- za ed espansione (Santarius et al., 2016). Le obiezioni a questo ragionamento si ba- sano generalmente sulle ipotesi relative alla “sazietà dei consumatori”. Queste possono essere maggiormente valide in alcuni paesi - quelli a più alto reddito pro-capite, aventi un livello più o già elevato di soddisfacimento dei loro bisogni - e in alcuni campi. Si prenda ad esempio il caso del riscaldamento domestico: si suppone che la richiesta di ulteriori aumenti delle temperature invernali negli spazi chiusi, se non si è già arrestata, difficilmente comun- que proseguirà molto oltre, anche se doves- sero apparire - e diffondersi - caldaie o siste- mi di coibentazione sempre più efficienti. Ma in molti campi ciò risulta essere stato finora ben lungi dal verificarsi: le lampadine sono divenute più efficienti ma sono au- mentati i punti di illuminazione artificiale; i motori sono divenuti più efficienti ma la di- mensione media delle automobili è aumen- tata; i frigoriferi sono ora più voluminosi di un tempo; le aspirapolveri più potenti; e per ritornare al caso del riscaldamento, le abita- zioni sono comunque diventate più grandi o è aumentato lo spazio abitato pro-capite. E se anche l’aumento della richiesta di que- sti servizi energetici dovesse arrestarsi, nuovi modi di utilizzare i risparmi conseguiti grazie ai miglioramenti di efficienza potranno co- munque continuare a manifestarsi. O appa- riranno proprio in virtù dell’esistenza di tali risparmi inoperosi.

Non tutti vedono gli stessi rapporti causa-ef- fetto in questo complesso scenario. Da un

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Bibliografia

- Arrobbio O., Padovan D., (2018) “A vicious tenacity: the efficiency strategy confronted with the rebound effect”. Fron- tiers in Energy Research 6, 114 - Hertwich E. G., (2005) “Consumption and the rebound effect: an indus- trial ecology perspective”. Journal of Industrial Ecol- ogy 9(1–2), pp. 85–98. - Jevons W. S., (1865) “The coal question: an inquiry concern- ing the Progress of the nation, and the probable exhaus- tion of our coal-mines”. The Macmillan Company, London. - Santarius T., Walnum H.J., Aall C. (2016) “Rethink- ing climate and energy poli- cies. New perspectives on the rebound phenome- non”. Springer, New York.

lato è possibile difatti vedere i due fatti - aumento di efficienza e aumento del consumo - come causalmen- te separati: per esempio, le lampadine sono più effi- cienti e, incidentalmente, sono contemporaneamente aumentati i punti di illuminazione artificiale. Dall’altro lato è possibile vedere nei due fatti delle relazioni causa-effetto, ma che possono essere fra loro diametral- mente opposte: le lampadine sono state rese più efficienti perché sono aumentati i punti di illuminazione artificia- le; i punti di illuminazione artificiale sono aumentati per- ché le lampadine sono divenute più efficienti.

Risulta essere purtroppo assai arduo dimostrare inequivo- cabilmente la correttezza di una di queste ipotesi interpre- tative o l’infondatezza di un’altra. Ad ogni modo, non re- sta che constatare che non si intravvedono segnali di una inversione duratura della tendenza generale all’aumento del consumo di risorse. Sia che gli aumenti di efficienza siano inefficaci in tal senso, sia che siano la causa di tale tendenza, l’effetto rimbalzo sembra suggerire la necessità di una revisione delle strategie di mitigazione dei proble- mi ambientali e di quelli legati all’esaurimento delle risorse che superi la centralità attualmente attribuita alla “strategia dell’efficienza”.

Nel documento Green Deal Europeo (pagine 159-161)