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Crescitismo/ Growthism

Nel documento Green Deal Europeo (pagine 118-121)

La costante solare è la misura dell’intensità della radiazione solare incidente sulla Terra. È definita come il flusso di radiazione solare in- cidente su una superficie perpendicolare ai raggi solari e posta all’e- sterno dell’atmosfera alla distanza media dal Sole (1.50 x 108 km).

Il suo valore è stato misurato sperimentalmente per mezzo di misure satellitari ed è stato stimato pari a 1360.8±0.5 Wm-2 da

Kopp e Lean (2011). Il termine “costante solare” può trarre in errore, perchè il suo valo- re non è costante, ma varia leggermente a causa della variazione dell’attività solare, per cui è preferibile parlare di Irradianza Totale Solare (TSI). Le misure sperimentali evidenziano infatti una variabi- lità di 1.6 Wm-2 con ciclicità di 11 anni legata ai cicli di attività solare.

È un termine fondamentale in tutti i bilanci energetici del sistema

climatico.

Il concetto di “crescitismo” (“growthism” in inglese) è stato intro- dotto nel dibattito dell’ecolinguistica da M.A.K. Halliday durante

un convegno dell’AILA a Thessaloniki nel 1990. Halliday (1992, 84-87) spiega che le ideologie del crescitismo, sessismo e classismo sono parte della grammatica delle lingue che parliamo, così come l’idea che le risorse siano infinite e che gli esseri umani occupino una posizione speciale all’interno degli ecosistemi. In particolare fa notare alcune caratteristiche riscon- trabili nelle lingue SAE (Standard Average European, le lingue let- terarie dell’Europa accomunate dall’influenza culturale del latino nel periodo medievale) che rendono difficile trasmettere alcuni concetti fondamentali per coltivare una maggiore sensibilità am-

bientale. • Nelle lingue SAE le risorse sono rappresentate come prive di limiti: “acqua”, “energia”, “petrolio”, “aria” sono nomi di massa non numerabili. Possiamo usare partitivi (“dell’acqua”) ma non pos- siamo usare i numerali (“un petrolio”). Sappiamo che si tratta di risorse finite, ma la lingua le rappresenta come se l’unica fonte di restrizione fosse il nostro modo di quantificarle (“un barile”, “un serbatoio”) e questo porta a percepirle come inesauribili.

Bibliografia - Kopp, G., and J.L. Lean. “A new, lower value of total solar irra- diance: evidence and climate signif- icance”. Geophys. Res. Lett., 38, L01706, 2011.

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• Nelle coppie di contrasti come “grande” e “piccolo” la parola legata alla crescita è usata come neutra. Quindi chiediamo “a quale velocità viaggia l’auto” (non a quale lentezza), “quanto è alto l’edificio” (non quanto è basso). Quando ci sono pro- prietà che si esprimono in gradi, qualità e quantità sono abbinate, la grandezza è associata alla positività e ciò che è picco- lo è negativo. Halliday aggiunge che l’uso dei diminutivi come vezzeggiativi appare in contrasto con questa osservazione, ma viene neutralizzato dalla natura patriar- cale della società.

• Le nostre lingue tendono a non am- mettere agenti non umani, per esempio “cosa sta facendo la foresta?” è tenden- zialmente considerata dai parlanti un’e- spressione non accettabile. Se osser- viamo la transitività dei verbi abbiamo gli esseri umani all’estremo più attivo e gli oggetti inanimati all’altro estremo. Se parliamo di eventi in qualche misura distruttivi, allora soggetti normalmente inanimati diventano agenti “il terremoto ha distrutto la città”, “un ramo è caduto sull’automobile”. Ma difficilmente diremo che “la foresta sta accogliendo forme di vita, si sta occupando di ripulire l’atmo-

sfera, sta prevenendo le alluvioni”.

• La posizione speciale degli umani è espressa attraverso i pronomi riferiti alle persone: “egli” “ella” si riferiscono agli umani, e per gli esseri non umani si usa “esso” “essa”. Questa separazione netta, sottolinea Halliday, non è tanto legata alla dicotomia umano/non-umano, quan- to a una dicotomia cosciente/privo di coscienza: solo gli esseri coscienti capi- scono, hanno opinioni e preferenze. Ec- cezionalmente accogliamo all’interno di questa categoria alcuni animali addome- sticati, ma fatichiamo a concepire il Pia- neta come un’entità vivente. Di nuovo, in caso di azioni distruttive, tendiamo ad at-

tribuire agentività, magari attraverso forme metaforiche per esempio rappre- sentando un virus come un nemico che vuole distruggerci.

In conclusione, Halliday riprende il col- legamento al sessismo nel linguaggio e fa notare come da un lato l’esistenza di scelte linguistiche sessiste – così come razziste – sia riconosciuto nella società e combattuto attraverso istituzioni e linee guida. Dall’altro lato, invece, il classismo non è altrettanto riconosciuto, né esisto- no tentativi di arginarlo. Il motivo, spiega, è che la rimozione dei pregiudizi sessisti o razzisti non minaccerebbero l’ordine sociale esistente, la società capitalista potrebbe esistere senza discriminazioni sessiste o razziste. Invece, un’oggettiva analisi linguistica volta a rivelare il clas- sismo implicito tende a essere osteggiata poiché la società capitalista non può esi- stere senza discriminazione di classe. E l’egemonia che la specie umana si è arrogata nei confronti delle altre, conclu- de Halliday, è inseparabile dall’egemonia usurpata da un gruppo di umani verso gli altri e non è possibile eliminare soltanto una delle due, fin quando esisterà l’una esisterà l’altra.

Bibliografia

- Halliday, M. A. K. (2001). “New Ways of Meaning: The Challenge to Applied Linguistics”. In A. Fill & P. Mühlhäusler (Eds.), “The Ecolin- guistics Reader: Language, Ecol- ogy and Environment” (pp. 175–202). London and New York: Continuum.

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ambito disciplinare fisico ambientale autori Tommaso Orusa Elisa Palazzi Claudio Cassardo Gianni Latini

/Criosfera/ Cryosphere

La criosfera è la porzione della superficie terrestre coperta da acqua allo stato solido. Essa comprende le coperture di neve, il ghiaccio presente su mari (definito ghiaccio marino), laghi e fiumi, i ghiacciai terrestri, le calotte polari (come Groenlandia e Antarti-

de) e suoli gelati (permafrost). La criosfera è una delle componenti del sistema climatico più interessate dai cambiamenti climatici: l’innalzamento delle tem- perature medie annuali dovute al riscaldamento globale non è equamente distribuito sul Pianeta nelle diverse aree e nei diversi ecosistemi e, in particolare, tale innalzamento è funzione della latitudine e della quota. Infatti, le regioni più interessante dall’in- nalzamento delle temperature sono quelle polari e quelle mon- tane, in particolare quelle ricoperte da ghiacciai. L’impatto dei cambiamenti climatici sulla quantità di acqua presente allo stato solido sulla Terra è importante, in quanto incide sul rapporto di volume tra acqua e ghiaccio (con l’effetto dell’innalzamento del livello del mare) e la densità e la salinità delle acque oceaniche. Queste ultime sono variabili determinanti nella regolazione delle

correnti oceaniche, che hanno un ruolo fondamentale sul clima

globale e le sue variazioni. Per approfondire i temi legati alla criosfera, vedi anche le voci “Albedo”, “Bilancio di massa dei ghiacciai”, “Copertura nevosa

ed equivalente in acqua del manto nevoso”, “Carotaggio”, “Gla- ciazioni ed ere glaciali”.

Bibliografia

- Ananicheva, M., et al.  “Snow, water, ice and permafrost in the Arctic (SWIPA): climate change and the cryosphere”. Arctic Monitor- ing and Assessment Programme (AMAP), 2011. - Bishop, Michael P., et al. “Global Land Ice Measurements from Space (GLIMS): remote sens- ing and GIS investigations of the Earth’s cryo- sphere”.  Geocarto International  19.2 (2004): 57-84. - Huggel, Christian, et al. “Loss and Damage in the mountain cryosphere”. Regional Envi- ronmental Change  19.5 (2019): 1387-1399. - Yumashev, Dmitry, et al. “Climate policy impli- cations of nonlinear decline of Arctic land perma- frost and other cryosphere elements”.  Nature communications  10.1 (2019): 1-11.

- Knight, Peter G., ed.  “Glacier science and envi- ronmental change”. John Wiley & Sons, 2008. - Marshall, Shawn J.  “The cryosphere”. Vol. 2. Princeton University Press, 2011. - Shepherd, Andrew, Helen Amanda Fric- ker, and Sinead Louise Farrell. “Trends and connections across the Antarctic cryo- sphere”.  Nature  558.7709 (2018): 223-232. - Tang, Qiuhong, Xuejun Zhang, and Jennifer A. Francis. “Extreme summer weather in north- ern mid-latitudes linked to a vanishing cryo- sphere”. Nature Climate Change 4.1 (2014): 45-50. - Tedesco, Marco, “Remote sensing of the cryosphere”. John Wiley & Sons, 2014.

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Nel documento Green Deal Europeo (pagine 118-121)