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Articoli determinativi e preposizioni articolate

Nel documento Antichi testi trevigiani (pagine 143-145)

COMMENTO LINGUISTICO

52. Articoli determinativi e preposizioni articolate

Le forme forte e debole dell’articolo determinativo maschile singolare paiono ancora distribuite in base al contesto così come illustrato da Gröber, tuttavia con non trascurabili eccezioni. L’articolo lo, maggioritario nel nostro testo, ricorre per lo più dopo consonante, sia primaria (è sistematico dopo per: 11r.30, 14v.41, 16v-17r.1, 22r.21, 24r.9, 32r.2, 18, 32v.29) che secondaria (2r.8, 3v.14, 4r.2, 4v.2, 5r.24, 6r.14, 6v.21, 8r.17, 8v.23, 9v.36, 38, 10v.18, 12r.19, 30, 12v.13, 15, 20, 23, 14v.12, 15r.11, 40, 15v.16, 16v.19, 20r.6, 23r.25, 24r.15, 27r.23, 28r.10, 29v.2, 32, 34, 32v.16); è esclusivo anche dopo meser: 5r.25, 29, 29v.25, 30v.29, 31v.25; si noti che il contesto è sempre preconsonantico (compare anche davanti a -ç: lo çudes 32v.29): non si registrano casi per la forma elisa davanti a vocale. Troviamo la forma forte di seguito a vocale solo nei seguenti casi: lavorier de piliçaria lo qual 1r.5, ave lo remit 13v.13, Nicolò lo qual 17r.4, ave lo Riç 19v.41.

El, forma derivata da lo per apocope in posizione postvocalica e successiva prostesi,238 è invece

impiegato nella maggior parte dei casi nel contesto dato da vocale precedente e consonante successiva, e sempre in forma piena (del tipo ave el 2v.14, 5r.24, 28, 15r.30, 23v.32, 33v.22, ma anche frare el qual 23v.2 ai quali si aggiungono gli esempi delle preposizioni articolate deboli, per cui vd. più avanti); in tre occasioni el è impiegato dopo consonante, mai primaria ma rimasta scoperta in seguito all’apocope: die’ dar el figuol 3r.27 (ma dar lo fio 14v.12 32r.2), tut el mes 7r.24, c.i.1, c.e.1, 7, Pinamont el qual 22r.21;239 in un unico caso, infine, el è utilizzato a inizio di frase: El tos 22r.21.240

237 Poiché la forma esclusiva anche per il femminile è so, si è deciso di analizzare la sequenza soa|meda 12r.7-8 come so

ameda ‘sua zia’ nonostante l’accapo: si tratterebbe della forma sdrucciola (dunque da leggersi: àmeda) < AMĬTA e non

di quella con spostamento di accento e aferesi pure attestata, già in tempi antichi, in alcune zone dell’Italia settentrionale, Veneto compreso (per la questione cfr. BERTOLETTI 2006b, in partic., per gli esempi d’area veneta, pp.

160-164; cfr. poi infra, Glossario I, s.v.).

238 Tale trafila, già ricavabile dalla norma enunciata da GRÖBER 1877 sull’articolo il, è stata poi riformulata e

argomentata da VANELLI 1992 (1998), RENZI 1993 e RENZI-VANELLI 1993.

239 Tra Pinamont e el è stata inserita in un secondo momento, in interlinea, l’espressione da iiij lb. e v s.

240 El è l’unica forma a comparire in questo contesto anche nei testi d’area padovana e veronese (cfr. TOMASIN 2004a, p.

169 e BERTOLETTI 2005, p. 214). L’interpretazione del gruppo el in posizione iniziale come forma dell’articolo

determinativo maschile singolare, s’intende, è qui frutto di una scelta editoriale (come pure sarà nel caso dello stesso gruppo grafico contenente però un pronome personale di III s.: cfr. § 54), suggerita dalla constatazione che l’articolo viene altrove espresso nella forma piena (addirittura, come si è appena visto, se preceduto da e). Va tuttavia sottolineato

La grandissima maggioranza dei sostantivi maschili plurali è introdotta da un quantificatore numerale, espresso sempre in cifre romane: l’utilizzo dell’articolo determinativo maschile plurale svincolato da una preposizione risulta così drasticamente ridotto;241 in particolare, ricorre per lo più nella costruzione del pronome relativo ‘i quali’ (per cui cfr. § 56), dove compare nella forma ie, sempre tra parola uscente in vocale e parola con attacco consonantico, con <i> = iod o [dʒ] che riflette la palatalizzazione -LL- per influsso di -Ī (cfr. § 34) ed e che funge da appoggio in posizione preconsonantica; la stessa forma in ie dnr. 11v.3, ie veretoni 16r.25 e nella formula antroponimica da ie Gros 19v.12.242

La forma del determinativo femminile è sempre la (1v.3, 5r.7, 12, 6v.16, 7r.18, 23, 8r.28, 9r.2, 20, 10r.2, 11v.2, 13v.8, 16r.25, 16v.13, 18r.2, 19v.24, 20r.7, 9, 221r.2, 21v.4, 23v.8, 25r.29, 28r.19, 29v.26, 31r.16, 31v.15), che in alcuni casi è assegnata a un antroponimo (del tipo, assai diffuso in tutto il Settentrione, la Maria 7v.43, la Laurençuta 7v.2, la Laurença 7v.49); si registra elisione davanti a vocale tonica (cfr. il tipo l’altra 2r.16, 18v.15 e l’atra 19v.30, 23r.7, per cui cfr. § 47); al plurale abbiamo le 2v.18.

Quanto alle preposizioni articolate al maschile singolare, le forme forti e deboli sono utilizzate indiscriminatamente in posizione preconsonantica; tra le forti: dalo 4v.6, 8r.21, 12r.21 (tot. 6); per le deboli: a el 15r.20, dal 3r.31, 3v.16, 6r.5 (tot. 32), da el 6r.17, 14v.16, del 8v.25, 15r.25, 17r.5 (tot. 7), de el 21v.25; davanti a vocale troviamo la forma con elisione del’an 15r.28, c.i.1. Al maschile plurale troviamo de ie dnr. 11v.3, de ie veretoni 16r.25 e da ie Gros 19v.12.

Il toponimo da Usoler 4r.7, 11 (che sarà ‘Soler’, corrispondente all’attuale Nucleo Soler: cfr. Indice toponomastico, s.v.) e l’antroponimo da Ulegnan 15v.11 (insieme con da Olegname App. 5.2r.10, che rappresenteranno il cognome Dal Legname, ancora attestato in area veneta) testimoniano di un processo di vocalizzazione di l, fenomeno assai diffuso in Veneto, specie nella varietà lagunare (cfr. almeno STUSSI 1965, p. XLVI-XLVII). Il fatto che con la sola eccezione dei personali Renaut 7v.8, 11, 20r.26 e Çeraut 29v.2, 7 (poco indicativi in quanto nomi personali, inoltre di matrice colta) nel registro di conti non si diano altri casi di vocalizzazione né in corpo di parola né in contesti fonosintattici (cfr. § 12; in fonosintassi, limitandoci al contesto più produttiv, che spesso il nostro scrivente comincia un periodo con e congiunzione: in particolare, tale abitudine sembra essere riservata a un preciso contesto, quello delle registrazioni degli avvenuti pagamenti (che vengono quasi sempre isolati nella pagina tramite l’allineamento al margine destro); la sistematicità con la quale ricorre all’espediente di e congiunzione in posizione iniziale assoluta in questa sola tipologia di periodo spinge a escludere, per contesti differenti, la lettura e’ l.

241 Più numerose sono le occorrenze dell’articolo determinativo maschile plurale nei testi posti in Appendice: la forma

più utilizzata è li (5.2r.1, 6.10v.12, 17, 24, 27, 7.2v.5, 6, 7, 13, 20, 25, 7.3r.1, 5, 7, 11, 16, 18, 7.3v.12, 14, 7.4r.2, 23, 7.4v.9, 19, 7.5r.4, 15, 20, 26, 7.5v.10, 11, 13, 14, 15, 16, 10r.2), alternata solo con i 1.5, 8, 2.3, 9.10v.6.

242 Per il valore di affricata palatale sonora di <i> cfr. § 3; più avanti (§ 54.II) si vedrà come ie è anche la forma del

pronome obliquo di III s.; abbiamo già rilevato che ie in funzione di articolo determinativo maschile plurale in posizione preconsonantica compare anche nel volgare mantovano di Belcalzer (cfr. GHINASSI 1965 (2006), pp. 76, 82).

dato da l + laterale, cfr. dal Lança 12r.23) suggerisce d’individuare in queste particolari forme un processo di vocalizzazione cristallizzato, o forse proveniente da fuori, nel quale la consonante vocalizzatasi viene analizzata come iniziale del nome, non già come parte dell’articolo.243

Per il femminile singolare registriamo ala 28v.22, 14r.19, 15r.24, 15v.37, c.i.1, dala 1r.1, 3r.21, 25 (tot. 20), dela 7r.19, 8v.34, 12r.2 (tot. 11); al plurale: dale 2v.19, 10r.34, 16r.13, dele 15v.37, 16r.25.

Per la preposizione su segnaliamo su el 3v.17 e sula 2v.18.

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