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Aspetti specifici: teen drama e sessualità adolescenziale-giovanile

Il Teen Drama: punti di forza e punti di debolezza con specifico riferimento alla rappresentazione della sessualità

2.7 Aspetti specifici: teen drama e sessualità adolescenziale-giovanile

Sono diverse le problematiche rilevanti all’interno dei teen drama: il rapporto con i genitori, il rapporto con gli amici, il consumo di droga e di alcool. Queste tematiche vengono affrontate in maniera diversa in base alla serie televisiva presa in considerazione e al periodo temporale in cui si colloca.

Di certo l’amore, la sessualità e le problematiche ad essa correlate hanno sempre un ruolo rilevante in quanto parte fondamentale del processo di crescita. Quello che si trasforma è l’equilibrio tra le varie componenti. Questa è una sfera interessante in quanto particolarmente discussa e controversa. Ad aprire le danze della rappresentazione della sessualità collegata all’adolescenza è stato Beverly Hills 90210, ma con esso non sono finite le polemiche. Infatti alla fine degli anni Novanta, sebbene le difficoltà precedenti di portare il sesso degli adolescenti in televisione non esistessero più, queste comunque non erano del tutto sparite. Ciò è particolarmente evidente con Dawson’s Creek, esempio di teen drama in cui i temi e le problematiche della sessualità sono fra i più dibattuti (Cosenza, in Pozzato, Grignaffini, 2008, pp. 277-291).

La prima stagione è andata in onda nel 1998 negli USA (in Italia nel 2000) e le reazioni dell’opinione pubblica statunitense sono state a questo proposito controverse. Da un lato i “moralisti” ritenevano troppo spinti ed espliciti i dialoghi dei giovani di questa serie tv; dall’altro gli “illuminati” consideravano tutto quel discorrere di sessualità un modo intelligente e adeguato per educare e informare gli adolescenti, senza falsi tabù su tutto ciò che può turbare la loro vita psicologica e sessuale: dalle preoccupazioni per il proprio aspetto fisico, alla masturbazione, fino a temi socialmente rilevanti come l’uso del preservativo. Inizialmente i ragazzi di Dawson’s Creek sono tormentati, oltre che dagli inevitabili subbugli ormonali quotidiani, dal rimpianto per l’amicizia asessuata dell’infanzia e dalla difficoltà di distinguere amicizia, amore e attrazione fisica; ben presto però il problema principale diventa quasi ossessivamente, la perdita della verginità,

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ovvero come e con chi avere il primo rapporto sessuale. Infine, le loro riflessioni si avvicinano sempre più ai modi in cui la sessualità è tipicamente rappresentata nelle serie televisive americane (anche per adulti), che la inseriscono nel quadro idealizzato dell’amore romantico, secondo cui si hanno rapporti sessuali in modo sensato, felice e pieno solamente con la persona di cui si è innamorati. La serie riserva poi un‘attenzione particolare all’omosessualità maschile, utilizzando le vicende di Jack McPhee; dal suo iniziale problema nell’ammettere di essere omosessuale (innanzitutto a se stesso), al coming out a scuola, dalla continua lotta contro i pregiudizi della provincia americana al rapporto appagante con il fratello di Pacey, con il quale alla fine adotterà una bambina, ovvero la figlia della sua migliore amica Jen che morirà precocemente (Cosenza, in Pozzato, Grignaffini, 2008, pp. 277-291).

Anche in Buffy l’ammazza vampiri, teen drama ibrido in cui la protagonista è una cacciatrice di vampiri, esistono nuove forme di rappresentazione della sessualità all’interno dell’universo adolescenziale. Un esempio interessante è l’esplicitazione dell’omosessualità (Zagarrio, 2007, in Maio, p. 22), che in questo caso è femminile.

Inoltre, sebbene si parli di sessualità ma non di malattie sessualmente trasmissibili in maniera diretta, c’è chi (Maio, 2007, pp. 70-76) ne identifica all’interno di questa serie una forte presenza ritenendo il vampirismo parallelismo metaforico con il tema dell’HIV/AIDS.

L’accusa che è stata mossa spesso contro diversi teen drama che hanno avuto particolare successo, come ad esempio The O.C., 90210 o Gossip Girl, è che abbandonino o trattino con estrema superficialità gran parte delle problematiche adolescenziali.

C’è chi sostiene (Palin, in Grasso, Scaglioni, 2009, pp. 85-94) che il motivo vada ricercato nel cambiamento di funzione di questo genere televisivo, che è passato da un ruolo educativo ad un dovere di intrattenimento; da uno spettatore passivo ad un fan che vuole essere coinvolto attivamente in ciò che fruisce. Se Beverly Hills 90210 doveva “educare” il proprio pubblico, tanto da spingere gli adolescenti a chiamare numeri verdi per risolvere i propri problemi, oggi il teen drama è consapevole di avere a che fare con spettatori più smaliziati, che non accettano più lezioni dalla televisione, ma che hanno bisogno di confrontarsi, di ricevere continuamente nuovi stimoli: cosa che avviene grazie alle chat e ai gruppi dedicati, che nascono autonomamente su facebook, myspace e twitter, riunendo adolescenti da una parte all’altra dell’oceano (Grasso, 2007).

All’interno di Gossip Girl, le vicende amorose dei personaggi sono in primo piano. C’è chi (Rossi, 2013, p. 162) sostiene che «l’errore sia mostrare il sesso in tutto il suo carattere edonistico e meccanico, senza fare mai cenno all’uso di contraccettivi e ai rischi che ne sono connessi; il sesso è rappresentato come puro momento di piacere che non contempla alcun tipo di rischio e di pratica

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protettiva come l’uso del preservativo; la rappresentazione dell’atto sessuale è decisamente esplicita, spinta, se non addirittura pornografica; i personaggi femminili sono spesso rappresentati in una posizione subordinata all’uomo e sempre vestiti con completi intimi accattivanti che non lasciano spazio all’immaginazione; i personaggi maschili invece restano i dominatori, intraprendenti e sicuri».

Viene criticata anche la rappresentazione della sessualità presente in Glee (Rossi, 2013, p. 162), reputato dello stesso genere. Questa tipologia di rappresentazione non ha sicuramente nulla di formativo perché spalma sullo schermo scene attinenti alla sessualità intorno alle quali non vi è alcun tipo di riflessione e offre in questo modo una visione distorta della realtà e della vita sessuale. Uno studio condotto nel 2010 (Moyer-Gusé, Nabi, 2010) dall’Università dell’Ohio ha confrontato gli effetti su un gruppo di giovani studenti della serie televisiva The O.C. e di un documentario creato ad hoc sul tema della sessualità. Lo studio ha coinvolto 353 studenti tra i 18 e i 25 anni. Entrambi i gruppi hanno visto programmi che trattavano il tema delle gravidanze indesiderate.

Metà di loro ha guardato un episodio della serie televisiva The O.C., nel quale i due adolescenti Ryan e Teresa, incontravano le difficoltà relative alla gravidanza indesiderata a seguito di un rapporto non protetto; l’altra metà ha visionato un documentario che trattava la tematica delle difficoltà associate alla mancanza di pianificazione delle gravidanze sviluppato dalla National Campaign to Prevent Teen Pregnancy trasmesso su Channel One. Immediatamente dopo la visione dei programmi, i partecipanti hanno compilato un questionario in cui veniva chiesto quanto erano stati coinvolti emotivamente dai programmi, quanto si erano identificati nei personaggi e altre tematiche. Dopo due settimane i giovani partecipanti sono stati nuovamente contattati e intervistati sulle loro intenzioni nell’utilizzo dei metodi contraccettivi. I ricercatori hanno constatato che ragazze e ragazzi hanno risposte differenti alla visione dei diversi programmi. La visione del documentario ad hoc e dell’episodio di The O.C. non hanno dato prova di effetti sui ragazzi, mentre per le ragazze ci sono state differenze; infatti le ragazze che hanno guardato l’episodio della serie The O.C. hanno risposto di essere molto più interessate a pianificare e adottare misure preventive della gravidanza. È importante in questo studio che coloro che hanno dichiarato di essersi identificati con i due personaggi della serie televisiva hanno in seguito affermato di sentirsi vulnerabili rispetto a rapporti sessuali non protetti e di voler utilizzare quindi dei metodi contraccettivi. Il fatto di sentirsi invulnerabili è la principale motivazione che spinge ragazze e ragazzi a non usare anticoncezionali. Il meccanismo di identificazione è efficace per veicolare il messaggio che nessuno è invulnerabile e che quindi è necessario usare contraccettivi. Questo

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discorso vale soprattutto per le ragazze. I ricercatori credono tuttavia che se ai ragazzi venissero proposti temi legati alla sessualità all’interno di programmi e fiction che loro preferiscono si potrebbero ottenere gli stessi risultati avuti con le ragazze.

È vero che la sessualità e le problematiche ad essa correlate hanno un ruolo estremamente rilevante all’interno dei teen drama, in quanto parte fondamentale del processo di crescita.

Di contro però non sono tematiche facili da divulgare soprattutto se ad essere presa in considerazione è la fase dell’adolescenza.

Dawson’s Creek è vista come diretta erede generazionale di Beverly Hills 90210, ma, essendo ambientata in un'anonima cittadina di provincia, ha come protagonisti ragazzi più semplici (e non i ragazzi privilegiati della serie precedente), che rappresentano una parte più ampia del pubblico in cui gli adolescenti riescono a riconoscersi.

La serie ha un suo tratto preciso e distante da quello di Beverly Hills 90210 e, pur rientrando nello stesso genere, ne cambia lo stile; infatti, assume uno sguardo più intimista, cervellotico e machiavellico trattando di primi baci, prime volte e droga in maniera più sensibile. Inoltre viene data una grande importanza all’omosessualità maschile attraverso il personaggio di Jack.

Da notare la differenza con Kurt (Glee), personaggio molto diverso e a primo impatto maggiormente stereotipato (ad esempio è decisamente più effemminato e alla moda) che, sebbene all’inizio finga di essere innamorato di una ragazza per nascondere la propria omosessualità, e diventi membro della squadra di football per ostentare virilità di fronte al padre, comunque sembra superare molto più velocemente di Jack le problematiche psicologiche a riguardo. Infatti, poco dopo (tutto si risolve nei primi episodi della prima stagione) decide di fare coming out e rivela, prima ai compagni del Glee Club, quindi al padre, di essere omosessuale. Per Kurt dunque la diversità di genere diventa stimolo all’autodeterminazione (Vellar, 2011).

L’influenza e la partecipazione delle serie televisive nella vita degli adolescenti si percepiscono nelle serie stesse: all’interno di Dawson’s Creek, sono riconoscibili diversi “omaggi” ad altri teen drama precedenti. Ad esempio, quando Dawson chiede «Adesso cosa impariamo da questo momento alla 90210», oppure quando Joey scherza dicendo che non può uscire di casa perché ha sentito dire che Luke Perry è tornato (Birchall, 2004).

In Teen Wolf, metafora e narrazione diretta si fondono ed è evidente come l’adolescenza e le problematiche sessuali ad essa collegate siano i temi maggiormente ricorrenti. La trasformazione in lupo diventa narrativamente funzionale per una serie di sottotesti: uno su tutti, la mutazione del corpo in età adolescenziale, ma può anche essere metafora tanto dell’erezione quanto di una irrefrenabilità sessuale e molto altro ancora (Fradegradi, 2016).

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