Il Teen Drama: punti di forza e punti di debolezza con specifico riferimento alla rappresentazione della sessualità
2.9 Qualche esempio anglosassone ed europeo
Il format, è definito dalla sua vocazione all’esportabilità, secondo uno schema che prevede regole globali e adattamenti locali. Si definisce a partire da un elenco di tratti distintivi che tollerano ampiamente integrazioni o varianti locali. Le regole fondamentali sono rispettate, dalla durata degli episodi alla progressione narrativa, fino a interi dialoghi; ma i personaggi sono calati nel contesto socio-culturale del paese di arrivo. Non si tratta soltanto di un adattamento superficiale; pur rispettando il set di regole, se si cambia il contesto si crea un mondo narrativo nuovo, con diversi valori in conflitto, differenti mentalità. Bisogna ricordare che quindi anche i teen drama raccontano storie appartenenti ai contesti a cui si riferiscono, per cui variano effettivamente di paese in paese: la scelta degli attori, le tematiche rappresentate, gli abiti, i look, le immagini, le inquadrature, nonché gli stili di vita rappresentati.
Basti pensare al ripetersi degli attori nel corso degli anni all’interno dei teen drama, i volti si ripresentano e a volte anche i ruoli ad essi associati, quasi facessero parte di una lunga narrazione
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che comprende ogni singolo prodotto. A volte i telespettatori ad esempio si interessano ad una serie, solo perché la presenza di un attore che già conosce la rende più familiare.
La stessa storia può incarnarsi in forme differenti in base alla cultura in cui si radica, concentrandosi in particolare sulle strutture ricorsive del mito e della fiaba, e può oggi trovare un nuovo territorio di studio ed esplorazione nella serialità televisiva contemporanea, che testimonia sempre più frequentemente come racconti derivanti da una stessa matrice possano differenziarsi fino a dar vita a testi diversi, che esibiscono marche profonde del contesto socio-culturale dal quale vengono prodotti. Il panorama della fiction televisiva americana, la più potente macchina narrativa originata dall’industria culturale del Novecento è infatti caratterizzata da numerose operazioni di reversioning, termine che indica l’acquisto da parte di società di produzione di paesi stranieri di concept di fiction tv perché ne vengano realizzate delle versioni locali (Penati, in Grasso, Scaglioni, 2009, p. 43).
Il format è la struttura di un programma che può generare una peculiare narrazione ed è concesso in licenza al di fuori del paese di origine al fine di essere adattato per audience locali (Chalaby, 2016, p. 13).
Un prodotto audiovisivo oggi tende a essere concepito come un marchio fortemente individualizzato, non solo in termini legali ed economici, ma anche emozionali. Si tratta di un insieme di valori funzionali ed emozionali, con la parte funzionale costituita da cosa i clienti ricevono e la parte emozionale da come lo ricevono (Singh, Oliver, 2015, p. 187). Anche una serie televisiva viene progettata per funzionare come brand (Barra, Scaglioni, 2013, p. 34), a livello di riconoscibilità e quindi di replicabilità.
Da questo punto di vista risulta molto interessante Polseres vermelles, un teen drama ibrido spagnolo composto da 5 stagioni, di 28 episodi, andato in onda dal 2011 al 2013. A seguire è andata in onda la versione italiana del format dal titolo Braccialetti rossi, composta da 3 stagioni, 19 episodi e andata in onda dal 2014 al 2016. Praticamente nello stesso lasso di tempo di Braccialetti rossi, quindi da 2014 al 2015, ma questa volta con una stagione e 13 episodi, è andato in onda il format americano Red Band Society.
È un teen drama ibrido in quanto si fonde con il medical drama. La serie racconta le vicende di un gruppo di ragazzi ricoverati in ospedale per varie cause, che stringono amicizia e fondano il loro gruppo (Braccialetti Rossi) per farsi coraggio a vicenda. È Leo, il leader e fondatore della squadra che regala ad ogni componente un braccialetto di colore rosso, che aveva ricevuto come identificativo in occasione dei suoi interventi chirurgici e che diventano il simbolo del loro gruppo.
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Sebbene in tutte le sue versioni sia effettivamente composta da pochi episodi, c’è chi, come Luca Bandirali (2016), la definisce il salto decisivo della fiction generalista verso i modelli di circolazione dei paratesti sui social media, uno dei cardini della serialità contemporanea complessa. Nell’articolo di Luca Bandirali (2016) si presentano gli estratti dell’intervista di Leonardo Marini, sceneggiatore di Braccialetti Rossi, a dimostrazione del fatto che anche se la trama è la stessa effettivamente la serie cambia in base al Paese. Egli racconta che è stato fatto un forte lavoro di adattamento che, soprattutto nella prima stagione, ha rivelato molte somiglianze con la serie catalana, anche se la personalità e la vivacità di quella italiana sono molto più originali. Dal punto di vista delle trame però è molto più evidente il distacco tra le due serie, soprattutto dal momento che quella italiana ha una terza stagione completamente inedita e assente nella serie originale.
È importante sottolineare, inoltre, come all’interno del contesto europeo e anglosassone esistano alcuni esempi di serie tv per adolescenti significativi e interessanti. Gli esempi che verranno fatti di seguito sono stati scelti sia per le similitudini in quanto mantengono una struttura abbastanza analoga a quella di partenza, definita dalle caratteristiche precedentemente delineate; sia per le differenze che caratterizzano fortemente gli esempi. Essendo un genere nato in America ha impiegato diverso tempo per attecchire negli altri Paesi.
Spesso il teen drama è stato valutato come un genere intrinsecamente americano in quanto al suo interno si presentano fattori prettamente americani, come ad esempio la squadra delle cheerleader e la squadra sportiva, il ballo di fine anno (Moseley, 2001, p. 43). Tuttavia, recentemente in Gran Bretagna è nato Skins, la serie televisiva andata in onda dal 2007. La trama si concentra intorno ad un gruppo di diciassettenni che vivono a Bristol ed è composta da sette stagioni e 61 episodi complessivi (Berridge, 2013, p. 785). Skins è stata esportata nel 2011 in America (Skins Us), con una stagione di 10 episodi totali, di 42 minuti a episodio dove ha subito un interessante processo di adattamento, culturale e linguistico, per soddisfare i gusti e le aspettative del pubblico statunitense.
Si è parlato molto della sua diversità con i teen drama statunitensi. Forse la più ovvia di queste differenze è effettivamente la modalità con cui viene affrontato il tema della sessualità. Le questioni riguardanti la sessualità, come è stato accennato, risultano centrali per questo genere di serie televisiva in quanto sono strettamente collegate alla maturazione fisica e psicologica dell’individuo. I vari momenti significativi in tale processo sono ad esempio i primi baci, gli appuntamenti e le prime esperienze sessuali. Ovviamente Skins non fa eccezione. Tuttavia, mentre i teen drama americani ritraggono l’adolescente come in una fase vulnerabile, ponendo forte enfasi sulla fragilità nell’ambito della vita sessuale degli adolescenti, all’interno della serie inglese vengono sottolineati
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invece l’indipendenza, la ribellione e il nichilismo. Tali giovani bevono alcool, utilizzano droga e hanno rapporti sessuali occasionali e questi non sono rappresentati come problemi da risolvere, cosa che tendenzialmente accade nelle serie statunitensi, ma sono parte della realtà quotidiana di un adolescente. In effetti, gli adolescenti di Skins hanno un numero maggiore di rapporti sessuali e sono anche più espliciti. In parte, l'attività sessuale adolescenziale intensificata può essere correlata alla narrativa più breve della serie britannica, in quanto gli episodi sono di meno di quelli delle serie americane. Una particolarità importante è che, incorporata nell'organizzazione narrativa e nella caratterizzazione di Skins, emerge la disuguaglianza fra generi differenti nelle rappresentazioni delle esperienze sessuali occasionali, che indica una riluttanza a ritrarre il desiderio sessuale femminile come attivo e potenzialmente piacevole (Berridge, 2013).
Si può affermare che quindi il messaggio che passa sia: droga, alcool, sessualità promiscua e ribellione.
Ma questi messaggi come vengono percepiti dai giovani?
È molto interessante a questo punto riportare qualche dato della ricerca del 2014 di Masanet e Buckingham, effettuata sui forum in cui gli utenti parlano di Skins.
Sebbene la serie comunichi in maniera esplicita, diretta e trasgressiva, tematiche estremamente delicate, comunque sembra avere un effetto positivo in quanto stimola delle riflessioni successive fondamentalmente sul primo rapporto sessuale e sull’omosessualità spingendo gli adolescenti a raccontare le proprie esperienze. Quando i giovani parlano della verginità, generalmente la considerano qualcosa di importante e di speciale. Essi discorrono della propria esperienza, usando esempi specifici e rappresentano anche le loro opinioni sotto forma di affermazioni o massime generali. Relativamente all’omosessualità le riflessioni sono diverse, mentre per alcuni aspetti sono personali, per altri si concentrano sugli esempi della serie. Le considerazioni dei partecipanti alla discussione sul forum riguardano l’omosessualità analizzandone diversi aspetti come ad esempio: se questo orientamento sessuale dipenda da una scelta o sia innato, sull'età media delle persone che si scoprono omosessuali, sulle reazioni di familiari e amici (Masanet, Buckingham, 2014).
È rilevante in questa sede, quindi, avanzare una riflessione inerente alla certezza che l’individuo possa essere condizionato da meccanismi emotivi lontani dalla coscienza e dalla razionalità. È noto che non è detto che ciò che viene fruito abbia lo stesso identico impatto su tutti gli individui perché essi hanno storie di vita, sensazioni ed emozioni diverse. Gli effetti involontari della televisione potrebbero essere considerati come una sorta di inversione dell'effetto placebo. Nell'esperienza televisiva un prodotto apparentemente innocuo produce un effetto reale proprio a causa della mancanza di consapevolezza della sua non-sicurezza (Ferrés, 1996, p. 41).
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Nell’esempio precedentemente affrontato invece un messaggio che può sembrare non corretto come l’ostentazione della vita sregolata di un gruppo di adolescenti può avere un effetto non solo innocuo ma addirittura positivo.
La televisione svolge una funzione socializzante fondamentale attraverso l'intrattenimento, perché sono i programmi di intrattenimento, e in particolare gli spazi immaginari, che spingono molti spettatori, e in particolare gli adolescenti, a guardare la televisione (Montero, 2006, p. 14).
Le fiction si basano su temi creati dalla realtà ma sono storie fittizie. Questi racconti inviano messaggi diretti all'inconscio del fruitore, agiscono attraverso le emozioni e, quindi, forniscono allo spettatore nuovi modelli attraverso i quali organizzare i propri criteri futuri per vedere la realtà, operando come agenti socializzanti.
Va citato un altro esempio interessante di teen drama che ha fatto discutere molto in quanto è stato accusato di essere troppo esplicito e questa volta nasce in Spagna.
Fisica o Chimica è una serie di produzione spagnola ed è stata trasmessa in Italia su Rai 4 dal 2008 al 2011 per sette stagioni e 77 episodi complessivi. In Italia è stata sommersa da aspre critiche che hanno portato alla cancellazione dal palinsesto televisivo in quanto considerato un prodotto troppo esplicito.
Una ricerca interessante è stata effettuata da Masanet e Medina Bravo nel 2012 ed è un’analisi qualitativa delle prime due stagioni di Fisica o Chimica inerente alla rappresentazione della sessualità. Risulta che al suo interno spesso si presenta un concetto di relazione non legato all'amore ed in molti casi, viene rivendicato il piacere sessuale fine a se stesso. Le autrici inoltre sottolineano come questa analisi sveli l'importanza di studiare la rappresentazione della sessualità all’interno della narrativa per i giovani e porti alla consapevolezza della rilevanza di successivi studi sulla rappresentazione della sessualità in queste serie.
Secondo Manuela Rossi (2013, p. 166) «Innanzitutto il merito di “Fisica o chimica” è proprio quello di parlare della sessualità, proponendosi in questo modo come strumento in grado di rispondere ai bisogni degli adolescenti che si affacciano sulla propria vita sessuale. Discutere sulla sessualità informando i giovani costituisce così un passo importante. In questo senso “Fisica o Chimica” propone non tanto una sessualità spinta o solo sesso, come avviene invece in altre fiction andate in onda anch’esse nella fascia protetta, come “Gossip Girl” o “Glee”, dove il ruolo femminile è molto ancorato alla dimensione erotica e quello maschile alla prestanza sessuale. Il teen drama spagnolo offre piuttosto dei discorsi, oltre che delle buone pratiche, sulla sessualità, che viene in un certo senso normalizzata, trattata come un argomento di vita quotidiana quale è nella vita reale di ragazze e ragazzi».
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Sono diversi gli spunti, all’interno della serie, inerenti alla sessualità e ad una corretta salute sessuale. L’utilizzo del preservativo, non è un tabù e non è neanche sottointeso ma è un elemento ricorrente nella fiction ed è dichiarato apertamente. Prima di avere un rapporto sessuale infatti non solo la coppia parla dell’importanza del suo utilizzo, ma viene anche mostrato, ribadendone in questo modo la rilevanza e la buona pratica che costituisce. In questo caso emerge anche la differenza di genere nell’atteggiamento verso l’anticoncezionale: i ragazzi infatti prendono meno seriamente l’importanza di utilizzarlo e ne farebbero anche a meno, mentre le ragazze riconoscono che non si può avere un rapporto sessuale senza, soprattutto se occasionale (Rossi, 2013, pp. 164- 165).
Entrambi i casi quindi sono significativi, in quanto anche se criticati perché troppo espliciti in realtà hanno la capacità di far parlare i giovani fra di loro e farli riflettere.
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