• Non ci sono risultati.

Internet per cercare relazion

1.8 Adolescenti, sessualità ed internet

1.8.2 Internet per cercare relazion

Internet diviene attraverso i social network, uno strumento utile agli adolescenti per approfondire le conoscenze fatte nella vita “off-line”. Su facebook in particolare e sui social network in generale gli utenti possono crearsi profili muniti di fotografie, elenchi di interessi personali, dati utili a

37

contattarli e altre informazioni personali. Essi possono inoltre comunicare con amici e con altri utenti tramite messaggi privati o pubblici. Al cuore del social networking vi è uno scambio di informazioni personali. Gli utenti sono più che lieti di rivelare particolari intimi della propria vita personale, di postare informazioni esatte e di condividere fotografie (Bauman, 2011).

Sempre più spesso anche le relazioni romantiche passano attraverso la rete e trovano nei social network sites importanti alleati per ciò che concerne soprattutto la fase di corteggiamento iniziale. Questa può essere definita una danza digitale che gradualmente avvicina i due interessati sino a sfociare anche in incontri faccia a faccia (Scarcelli, 2015, p. 68).

Il flirt inizia solitamente dalla richiesta dell’amicizia su facebook, primo passo obbligato per capire se vi sia un minimo di interesse da parte del potenziale partner. Attenzione che verrà poi accuratamente vagliata grazie a quella definita da Scarcelli (2014) “like strategy” che consiste nell’apprezzare, attraverso la funzione del “mi piace” di facebook, determinati contenuti della bacheca personale del soggetto da corteggiare in modo da far notare la propria presenza. Se gli apprezzamenti vengono corrisposti si passa in un secondo momento a commenti e poi a messaggi privati. Gli adolescenti quindi devono imparare una vera e propria grammatica del corteggiamento che va dall’attenzione ai tempi che precedono la risposta del soggetto corteggiato, ai modi di chiudere una sessione di chat, ecc. I social network diventano per i giovani un aiuto per combattere l’imbarazzo iniziale e per gestire in modo meno diretto un eventuale rifiuto. Inoltre l’utilizzo di queste piattaforme, permette agli adolescenti di estendere l’esperienza dell’altro ben oltre le interazioni faccia a faccia, per farsi un’idea, anche se superficiale, in base a ciò che l’altro pubblica nella propria bacheca. Questa è vista come un punto di accesso all’intimità secondo due differenti accezioni che riguardano il mostrarsi e l’osservare l’altro. Da un lato si utilizza la propria pagina personale per mettere in scena una specifica performance identitaria. Dall’altro lato, la bacheca diviene il buco della serratura grazie al quale si può osservare l’altro senza essere troppo invadenti, raccogliendo comunque informazioni utili a capire quanto possa essere interessante il soggetto in questione e quali carte giocare nell’interazione mediata o non mediata. Guardare la rappresentazione che il ragazzo o la ragazza che si vuole conquistare mette in scena su facebook si rivela quindi, una sorta di chiacchierata preparatoria (Scarcelli, 2015, pp. 68-69).

Anche sul web sono palesi le differenze di genere nel corteggiamento e le aspettative di ruolo che ciascuno deve mantenere e spesso si ripropongono i meccanismi di differenziazione e di segregazione che affliggono la società fuori da internet (Scarcelli, 2015). Mantenere una certa reputazione e rimanere spendibili nel mercato amoroso sono azioni che possono passare anche da ciò che ciascun adolescente fa nei siti di social network. Spesso le aspettative di comportamento

38

legate al genere si riproducono all’interno degli ambienti digitali, il che dimostra che il web non è un ambiente differente rispetto a quello “reale”, ma è uno strumento che amplifica le potenzialità dell’interazione, dotandola di nuovi spazi e nuovi tempi. Qui persiste infatti ciò che in sociologia è chiamato il “doppio standard”(o “doppia morale”). Mentre i ragazzi sono ritenuti liberi di sperimentare le proprie doti seduttive nel nome di una figura maschile, rappresentata secondo l’immagine stereotipata del cacciatore, le ragazze devono mantenere un certo contegno per evitare di essere etichettate come “facili”. Lo studio di Scarcelli (2015) ha fatto emergere due differenti livelli: uno connesso al modo di mostrarsi in rete quasi esclusivamente mediante il proprio profilo facebook, e l’altro riguardante il corteggiamento vero e proprio. Dal primo punto di vista è interessante notare che emergono alcune ambivalenze nei discorsi degli adolescenti, soprattutto per quanto riguarda i ragazzi. Vi è una sorta di doppio binario su cui si muove il corteggiamento. La discriminante sta nel fine ultimo che i giovani si pongono e che si distingue tra il tentare di instaurare un rapporto che possa trasformarsi in una relazione di lungo periodo e, invece, un incontro più o meno occasionale, basato quasi solamente sul rapporto sessuale. Il modo di presentarsi di una ragazza nel suo profilo e la reputazione che crea all’interno del gruppo dei pari, anche attraverso la sua facciata digitale, possono diventare rilevanti. Un profilo con immagini provocanti potrebbe infatti essere confuso con un indice di maggiore disponibilità della ragazza. Tutto ciò porta le giovani a vagliare bene cosa postare o non postare nel proprio profilo, per evitare di inserirsi nella categoria, creata dai ragazzi, che meno si confà al desiderio di provare a costruire un tipo di legame più solido.

Per ciò che riguarda invece un livello più connesso al corteggiamento il doppio standard si palesa nella fenomenologia del flirt online mantenendo piuttosto rigidi i ruoli di genere e le convenzioni, secondo le quali il primo passo dovrebbe essere compiuto dal ragazzo.

Ciò non riguarda la fase della richiesta di amicizia o il corteggiamento in sé, durante il quale ragazzi e ragazze indifferentemente usano le strategie più consone per conoscere l’altro e per comprendere se vi sia un interesse. È l’incontro faccia a faccia ad essere attribuito ai ragazzi. Sono questi ultimi infatti, secondo le parole degli intervistati (sia maschi che femmine) che devono proporre l’incontro. Il fatto che sia una ragazza a fare una richiesta di questo tipo potrebbe mostrare una certa “abitudine” nel farsi avanti che, in modo quasi automatico, indicherebbe una certa propensione alla promiscuità (Scarcelli, 2015, pp. 70-71).

Oltre a facebook sono molte le modalità, anche più dirette con cui l’individuo può trovare un partner, o un partner sessuale.

39

Certo è che l'uso di internet sin dalla tenera età rende i giovani maggiormente preparati. Questo è il modo per visitare siti di contenuti sessuali, espandere il proprio bagaglio di conoscenze, avere esperienze di cybersesso e conoscere partner sessuali. Infatti sono diversi gli studi si concentrano sull’analisi, in Spagna dell'uso di Internet da parte dei giovani per contattare i partner sessuali (Zaldívar, Díez, 2009, pp. 228-233; Buhi, Klinkenberger, McFarlane, Kachur, Daley, Baldwin, et al., 2013, pp. 28-33).

In questo specifico ambito, i risultati dello studio confermano che i ragazzi usano tale mezzo più per contattare partner rispetto alle ragazze, in particolare lo fanno i ragazzi che affermano di avere avuto rapporti sessuali con altri uomini. Tra i fattori associati sia ai ragazzi che alle ragazze al non utilizzo del preservativo nell'ultima relazione sessuale influiscono sia l'età dell’individuo che l'eventuale uso del preservativo durante il primo rapporto.

È interessante notare come l’aver contattato partner sessuali su Internet è stato associato a giovani che dichiaravano di non utilizzare il preservativo durante l'ultimo rapporto sessuale. Sono stati effettuati numerosi studi che mostrano una possibile associazione fra l'uso di Internet per contattare i partner sessuali e la maggiore prevalenza di pratiche sessuali a rischio, specialmente nell’ambito di uomini che compiono attività sessuale con uomini (Liau, Millett, Marks, 2006; Folch, Muñoz, Zaragoza, Casabona, 2009).