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L’avvento del fintech: una rivoluzione digitale nei servizi finanziar

IL DIGITAL BANKING E IL SOCIAL BANKING

3.7 L’avvento del fintech: una rivoluzione digitale nei servizi finanziar

Con il termine Fintech, seppur ad oggi non esista una definizione univoca e condivisa del fenomeno, si identifica un settore composto da società che utilizzano la tecnologia per rendere i sistemi finanziari più efficienti.

Tale fenomeno prosegue da alcuni anni di pari passo con l’adozione dell’elettronica da parte del settore finanziario, dell’utilizzo di internet e del digital banking, già ampiamente descritto.

Nonostante i labili confini circa una sua puntuale definizione è possibile collocare la nascita del fenomeno nel 2009, stesso anno di comparsa del Bitcoin36

Analizzando il termine in modo puntuale appare evidente che il termine FinTech altro non sia che un allargamento del termine Tech andando ad evidenziare un passaggio dal mondo software a quello finanziario nel solito modo in cui la digitalizzazione fa evolvere l’internet banking dall’impostazione iniziale a quella fruibile grazie alla nascita del mobile banking ed allo sviluppo dei software open source. E’ dunque la nascita del nuovo mondo della finanza.

Non è certo un caso che il suo sviluppo abbia origine proprio a seguito della crisi economica del settore bancario del 2008 a seguito della forte perdita di fiducia da parte dei consumatori del settore finanziario.

A questo va aggiunto come, la sempre più stringente normativa sul credito volta ad una maggior trasparenza nei confronti dei clienti, l’apertura e la liberalizzazione del mercato del banking abbia comportato un rallentamento della capacità innovativa degli attori bancari tradizionali.

36 Bitcoin (simbolo: ; codice: BTC o XBT) è una moneta elettronica creata nel 2009, il cui inventore è noto con lo pseudonimo Satoshi Nakamoto, sviluppando un'idea dello stesso autore presentata su Internet

a fine 2008. Convenzionalmente, il termine Bitcoin maiuscolo si riferisce alla tecnologia e alla rete

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Almeno nei primi anni del FinTech la sempre più frequente velocizzazione dell’internet banking e l’incapacità di rinnovare i propri sistemi di Information Technology ha reso le banche di stile tradizionale sempre più indifese generando consistenti problemi di costi ed efficienza.

Il modello della “banca tuttofare” da sempre osannato si è rivelato presto un boomerang, un ostacolo, rispetto alle nuove sfide regolamentari e di mercato.

Il FinTech pertanto rappresenta una fase di digitalizzazione del settore: gli stessi canali fisici, che non necessariamente spariscono, si trasformano digitalizzandosi secondo una user experience sempre più semplice.

Detto questo, siamo comunque sempre lontani da un futuro senza banche, ciò che è importante sottolineare è piuttosto come la fine del decennio scorso abbia determinato un profonda trasformazione del concetto stesso di banca: da Banca a Banking ed alla futura nascita di Banche Mobile Only.

E’ questa dunque la nuova realtà del XXI secolo, anche se in Italia la cultura marginale rispetto ai nuovi processi di globalizzazione, ne impedisce la piena consapevolezza.

Il capitale stesso ne ha preso consapevolezza e spinge nella direzione del percorso ormai iniziato: dalla fine della crisi finanziaria ad oggi sono stati investiti nelle startup FinTech cifre che superano i 50 miliardi di dollari.

Le banche stesse hanno iniziato ad intraprendere questa strada con la creazione di specifiche attività: nascono le Corporate Venture Capitalist (CVC) dedicati al FinTech e investimenti diretti da santanderInnoventures, Sberbank, Visa, JP Morgan, American Express e Goldman Sachs. Tutti i “big” hanno ormai iniziato ad investire nel FinTech.

Questo comportamento non ha solo valenza finanziaria, ma anche e soprattutto competitiva per un futuro sempre più prossimo.

Le evidenze empiriche dimostrano che i segmenti più finanziati ed anche i più affollati, ad esclusione del Bitcoin e del Blockchain37, sono il Leanding (prestiti) ed i Payments (pagamenti).

Secondo McKinsey il comparto del lending è la principale fonte di ricavi del settore bancario (circa il 40%,38). Segue il comparto dei pagamenti, secondo infatti anche negli investimenti FinTech.

Detto ciò appare opportuno dare uno sguardo al retailing bancario constatando come il mondo dei servizi finanziari sia semplificabile in 3 macro servizi per i clienti: i pagamenti, il credito (lending) e la gestione del risparmio.

Questi 3 blocchi, attraversati dalle trasformazioni in atto, sono 3 verticali che, attraverso l’unblundling digitale, possono essere oggetto di nuovi scenari competitivi e soluzioni non solo dei canali digitali lato clienti ma anche nei pagamenti e nei software accessori: la tecnologia sta davvero trasformando il settore sotto tutte le prospettive possibili.

Il FinTech sta mirando ai vari componenti del retail banking sia sulle tre verticali di area prodotto, sia sui servizi a valore aggiunto e sia sulle piattaforme e sistemi software ad essi correlati: ogni segmento all’interno dei 3 blocchi diventa oggetto di digitalizzazione.

Al 2016 Venture Scanner conta ben 1362 startup catalogate del FinTech.

Il Fintech nonostante sia recente è già in continua evoluzione: è già evidente ed importante lo sviluppo di FinTech companies che hanno come clienti le banche stesse, i cui già alti dati di budget in Information Tecnology39 sono destinati a salire vertiginosamente non solo per una sempre più stringente normativa regolamentare ma proprio nell’ottica di saper rispondere alla digitalizzazione del 37 Una blockchain (in italiano letteralmente: catena di blocchi) è una base di dati distribuita, introdotta dalla valuta Bitcoin che mantiene in modo continuo una lista crescente di record, i quali fanno riferimento a record precedenti presenti nella lista stessa ed è resistente a manomissioni. La prima e più conosciuta applicazione della tecnologia blockchain è la visione pubblica delle transazioni per i bitcoin, che è stata ispirazione per altre criptovalute e progetti di database distribuiti.

38 Si veda: Mc Kinsey, “Global Banking, Annual Review, 2015

39 La spesa globale annua in IT del settore bancario è stimata essere intorno ai 180 mld di dollari, di cui 48 mld in nuovi investimenti, fonte Celent

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settore stesso, trasformando i propri sistemi e favorire la digitalizzazione del proprio modello di business.

In Italia il settore FinTech ha dimensioni ancora ridotte in quanto al funding (stato di sviluppo e quota di mercato già raggiunta). Ad ogni modo risulta presente in tutti i verticali e segmenti analizzati, dal lending, al trading, fino ai servizi per le PMI cominciando una vera e propria azione di sviluppo anche internazionale cercando di superare le difficoltà inerenti ad una inferiore penetrazione di internet, alla cronica mancanza di capitali ed alle resistenze delle stesse banche.

I dati empirici mettono in luce come il 25% delle banche ed affini non si relazionino in alcun modo con le nuove realtà emergenti, sottovalutando la convenienza di eventuali collaborazioni.

Gli istituti finanziari tradizionali potrebbero beneficiare dello sviluppo del FinTech oltre che in termini di persone ed idee anche nella misura in cui riescano a raggiungere segmenti di clientela meno servita fornendo al cliente una qualità superiore ed a costi ridotti.

Dal lato del consumatore (business to consumer) la novità principale è la normalizzazione del rapporto del cliente con la banca/promotore nell’ottica di minimizzazione del rischio in relazione al profilo cliente dovuto a condotte non professionali o predatorie. Il tutto a tutela anche dell’operatore di sportello, che come la recente cronaca italiana insegna (Caso Banca Etruria), è ignaro dei rischi associati ai prodotti venduti.

L’impatto positivo sarà comunque limitato, almeno in queste fasi di sviluppo del FinTech, per le grandi aziende finanziarie dove la rete distributiva non potrà essere completamente sostituita nell’attività di promozione e acquisizione della clientela, mentre per le aziende finanziarie di medie e piccole dimensioni il Fintech sarà promotore di un tentativo di espansione del business verso segmenti ancora inesplorati.

In ogni caso alle resistenze del nostro sistema bancario, le FinTech dovranno fare i conti con aspetti di psicologia dei consumatori implementando azioni volte alla conquista della fiducia di un pubblico restio ad abbandonare il classico sistema finanziario.

L’approccio iniziale di una startup FinTech è quello di partire in modo fortemente specializzato in un’area per poi mirare ai diversi segmenti interfacciandosi sempre di più con tutti gli attori del sistema ed abbattendo eventuali resistenze.

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Banca di Pisa e Fornacette Credito Cooperativo

CAPITOLO 4

LA NASCITA E L’EVOLUZIONE DEL BCCforWEB DELLA BANCA DI PISA E FORNACETTE S.C.P.A.

4.1 La cultura come scelta di posizionamento degli istituti di credito in