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CASO STUDIO: IL PROGETTO ART & BUSINESS E L’ARTIFICA ZIONE DELLE IMPRESE

2. Approfondiamo la collaborazione tra Andreco e De Castelli 1 L’Artista: Andreco

2.2 L’Azienda: De Castelli S.r.l.

De Castelli è un’azienda situata a Montebelluna, in provincia di Treviso, nata nel 2003 per volere di Albino Celato.

Albino Celato discende da quattro generazioni attive nella lavorazione del metallo e nel 1980 ca. inizia a lavorare presso l’azienda di famiglia, la Celato S.r.l.

Dopo un periodo rivoluzionario, con grande attenzione rivolta al progresso tecnologico, Albino decide di cambiare strada, ripensando completamente l’azienda e ripristinando l’attenzione e la cura per il gesto manuale.

Nasce così De Castelli S.r.l il cui nome non ha alcun riferimento al reale – scelta volon- taria per distinguersi dall’azienda di famiglia – ma è fortemente evocativo: “volevo un

nome forte, importante, elegante. Il “De” dà quel tocco nobile che mi è sempre piaciuto, e “Castelli” rimanda all’idea di un passato glorioso; inoltre, era abbastanza facile da ricordare”, racconta l’imprenditore.

In De Castelli convivono due elementi fondamentali: l’industrializzazione e la manualità artigianale.

A caratterizzare l’azienda vi è sicuramente l’introduzione del design, declinato con il ferro nell’ambito della casa e del dehors, riuscendo così a combinare l‘amata tradizione artigianale con le più avanzate tecnologie. Alla base della lavorazione c’è sempre un in- tervento manuale, prezioso ed accurato, che ne caratterizza i dettagli e la qualità. Grazie alla mission aziendale, all’originalità dei progetti e all’abilità degli artigiani, la produzio- ne di De Castelli sa coniugare design, arte e artigianato, sia che si tratti di ferro, di acciaio corten e di acciaio inox.

La qualità della produzione non è solo un obiettivo da raggiungere, ma un requisito fon- damentale per De Castelli e si esprime attraverso la minuziosa cura dei dettagli e l’ese- cuzione manuale di tutte le operazioni di rifinitura e decorazione. Il perfetto connubio tra design e tecnologia hanno reso possibile in questi anni la realizzazione di oggetti unici, ottenuti per mezzo di un’alta artigianalità, lavorati con scrupolo estremo, dall’idea inizia- le fino alla realizzazione finale.

La qualità viene costantemente implementata grazie al lavoro continuo del dipartimento R&S e a collaborazioni con architetti, designer e paesaggisti internazionali. Nel 2010 viene fondato il brand De Castelli Edition, una linea di prodotti in cui si intravede il linguaggio contemporaneo degli autori: Michele De Lucchi, Aldo Cibic, Ramon Esteve, Philippe Nigro, Philippe Nigro.

Le linee e le forme prodotte da De Castelli oscillano tra l’innovativo contemporaneo ed il richiamano ad oggetti familiari.

Attraverso l’utilizzo di materiali inconsueti, tutti i prodotti si caricano di significato gene- rando un inatteso impatto visivo ed emozionale, facendosi presenza materica e spaziale all’interno dell’ambiente in cui sono collocati.

A distinguere De Castelli, dunque, un elevato know-how interno che permette una diffe- renziazione interna nella produzione con tre linee principali: De Castelli Collection, le cui linee richiamano oggetti dalle forme più familiari, Collection Pensieri e disegni, caratte- rizzata da forme innovative attentamente studiate dal reparto R&S dell’azienda, e la già citata De Castelli Edition, frutto del know-how messo a disposizione da grandi architetti e designer, partner dell’azienda.

quali è Enrico Benetta che, nel 2008, realizza numerose opere in città ed un evento con- clusivo nella città di Asolo.

Nel 2014 collabora con l’architetto Ciro Zucchi con il quale realizza il grande portale del Padiglione Italiano alla 14° Mostra internazionale di Architettura a Venezia. Affet- tuosamente chiamato Archimbuto per la sua forma che risuona nello spazio esistente e introduce i visitatori alla mostra, valorizza le potenzialità espressive del metallo con l’in- dividuazione di una speciale finitura che esalta il tipico spettro cromatico del ferro. De Castelli è nuovamente presente alla Biennale di Venezia del 2015, Padiglione Vene- zia, alla mostra curata da Aldo Cibic: Guardando avanti. L’evoluzione dell’arte del fare.

9 storie dal Veneto: digitale - non solo digitale per mostrare la peculiare ricerca sulle la-

vorazioni e le finiture nell’uso del ferro, applicata nella realizzazione di oggetti esclusivi, spesso di piccola serie.

Molti altri ancora sono gli interventi realizzati in occasione di eventi artistici tra la città di Milano e Venezia.

Tuttavia, il progetto Artificare/ Art&Business è per De Castelli qualcosa di assolutamente nuovo e per questo estremamente stimolante.

L’azienda non ha mai ospitato un artista al suo interno in modo costante e questo rappre- senta per Albino Celato “una grandissima opportunità da sfruttare, per andare oltre il

pragmatismo del lavoro quotidiano. L’artista all’interno dell’azienda deve potersi con- frontare con i lavoratori per trasmettere, in modo dinamico, nuove idee di lavoro.” Conti-

nua dicendo “l’artista può avere molte influenze positive. C’è bisogno di contaminazione

e continua interazione per far sì che il connubio arte e produzione funzioni nel migliore dei modi” e conclude “collaborazione e contaminazione nelle visioni di fare prodotto, crescendo nelle aspettative. Dall’artista mi aspetto che illustri la sua ricerca: i lavoratori non devono essere meri esecutori ma devono comprendere a fondo le dinamiche dell’arte, appassionasi all’opera.”

Andreco non è nuovo alle collaborazioni con imprese “anche se non è sempre facile.

Molto spesso la produzione artistica viene percepita come qualcosa di “inutile” perché non ha una funzione immediata”. Anche per lui, però, il progetto in analisi rappresenta

qualcosa di nuovo in quanto le passate esperienze si sono sempre limitate al semplice utilizzo di strumenti e di materiali per la realizzazione fisica dell’opera, senza un reale rapporto di collaborazione.

2.3 Action research