• Non ci sono risultati.

3. INNOVAZIONE E CREATIVITA’: ARTE, STRATEGIA E VANTAGGIO COMPETITIVO

3.3 L’incontro con l’Arte come stimolo alla creatività

Nonostante venga riservata più attenzione ai risultati che derivano dall’investimento in arte sugli asset esterni all’azienda, quindi in termini di immagine, comunicazione ed im- patto sul territorio, molto si può dire anche sugli effetti che l’intervento sortisce all’inter- no dell’azienda, in particolare sulla produzione, sul dipartimento di ricerca e sviluppo e nella gestione delle risorse umane.

E’ soprattutto il coinvolgimento, a vari livelli, del personale nella pianificazione e realiz- zazione di progetti co-gestiti tra Arte e Impresa, che permette di sviluppare un elevato grado di affezione all’impresa stessa, sviluppa il team building, la dedizione al lavoro e la creatività; permette di migliorare le relazioni tra colleghi e di favorire la loro interazione aldilà dei ruoli prefissati. (Berthoin Antal e Strauß, 2013).

Il coinvolgimento nelle attività può avere diversa intensità, dalla semplice informazione circa l’evolversi del progetto, all’inclusione nella fase di selezione fino alla partecipazio- ne per la sua realizzazione. (Comunian, 2010)

I benefici che le risorse umane possono trarre da un coinvolgimento più o meno attivo nei programmi culturali dell’azienda può raggiungere vari livelli proprio in relazione alla strategia intrapresa dall’azienda stessa e dal suo grado di coinvolgimento. Con la sponso- rizzazione di eventi culturali, ad esempio, ai dipendenti può essere data la possibilità di assistere gratuitamente o di intervenire all’evento in orari straordinari.

Molto più capace di influire sul personale di un’azienda, sembra essere la presenza all’in- terno dell’impresa di una collezione d’arte o di un museo: in Italia, alcuni di essi sono diventati veri e propri modelli per la formazione professionale e per lo sviluppo, l’evolu- zione e l’incremento di nuove competenze.

Un importante esempio lo troviamo in provincia di Treviso, con il Museo dello Scarpone e della calzatura sportiva di Montebelluna, che conserva oltre 2000 oggetti di carattere storico, legati al mondo del design, della progettazione, dell’innovazione tecnologica e della produzione delle calzature sportive, i quali rappresentano storicamente il frutto del know how distintivo del distretto di produzione. Il Museo nasce dalla lungimiranza e generosità di alcuni imprenditori, fondatori dei Marchi storici del distretto, uniti dal 1984 nell’Associazione Museo dello Scarpone e della Calzatura Sportiva. L’ Amministrazione del Comune di Montebelluna, dal canto suo, ha concesso l’uso della storica villa Zuccare- da Binetti allo scopo di recuperare un bene di grande valore architettonico e, nel contem- po, per creare un “luogo vitale” unico nel suo genere, che possa valorizzare e far vivere nel tempo la storia dell’ingegno e dell’imprenditoria legate alle attività della comunità artigianale e industriale che ha reso famoso nel mondo il distretto dello Sportsystem di Montebelluna.

A questo progetto, diventato nel tempo una vera Istituzione, hanno contribuito, con pas- sione ed entusiasmo, numerosi professionisti, artigiani, imprenditori ed appassionati for- nendo, oltre ad un esempio di valorizzazione delle risorse umane proprie delle aziende coinvolte, anche un riuscito esempio di collaborazione tra pubblico e privato e di coope- razione tra imprese “concorrenti” a beneficio comune del territorio.(montebellunasport- system.com).

Nonostante il fenomeno debba essere osservato dall’interno da un punto di vista manage- riale, è indubbio l’apporto positivo determinato da una collaborazione, quanto più dura- tura e continuativa, con organizzazioni culturali ed artisti che rappresentino uno stimolo ed un incoraggiamento alla creatività.

In alcuni casi si tratta di progetti dal carattere fortemente sperimentale come nel caso di Fabrica del gruppo Benetton, in cui la creatività e l’innovazione artistica legata a progetti culturali sviluppati internamente permettono al Gruppo di sperimentare nuove forme di comunicazione. (Comunian, 2010)

Esistono anche forme di coinvolgimento innovativo in cui arte e cultura si legano agli ambiti della formazione e permettono lo sviluppo di una mentalità creativa all’interno dell’impresa. (Art & Business UK, 2004)

E’ interessante analizzare a tal proposito l’impatto dei cosiddetti art-based training, che consentono lo sviluppo di capacità di leadership personali e fortificano rapporti di fiducia tra persone che condividono l’ambiente lavorativo, oltre a favorire un approccio creativo nella ricerca di soluzioni ai problemi. (Berthoin Antal e Anke Strauß, 2013).

Le imprese possono utilizzare diverse forme culturali – solitamente privilegiando forme in cui l’espressività personale sia fortemente incoraggiata - attraverso l’organizzazione di workshop, laboratori e seminari.

La presenza di artisti all’interno dell’impresa che condividono il proprio punto di vista rappresenta “una risorsa formidabile, in attesa di essere fruttata dalle imprese per la

ricerca di soluzioni sempre nuove e creative, e dai manager che cercano di attivare, po- tenziare e coinvolgere il proprio personale dipendente dotandolo di poteri immaginativi”

(Seifter e Buswick, 2005).

Ovviamente la riuscita positiva di questo tipo di progetti è fortemente influenzata dal contesto lavorativo e dai suoi fattori sociali e culturali.

Quando l’artista si trova ad essere a contatto con l’azienda può sperimentare due diversi aspetti dell’organizzazione: l’aspetto formale e quello informale.

Il primo riguarda l’organigramma organizzativo che determina ruoli ed incarichi all’in- terno di una struttura ben coordinata al fine di raggiungere i risultati aziendali prefissati.

Le relazioni che intercorrono tra ciascuna area funzionale sono pre-costituite, controllate e coordinate da una struttura gerarchica (indipendentemente dalla dimensione dell’impre- sa). La razionalità è alla base delle decisioni, per cui emozioni, relazioni e vita personale hanno ben poco peso all’interno della retorica formale.

Il compito dell’artista, affinché il suo intervento risulti efficace, è quello di comprendere rapidamente le dinamiche all’interno della seconda dimensione, quella informale, che non si mostra ordinata in una struttura gerarchica ma si compone di relazioni che restano esterne alla dinamica formale. (Berthoin Antal e Anke Strauß, 2013).

Una conseguenza positiva degli interventi artistici nell’ambito delle risorse umane è, si- curamente, il miglioramento delle relazioni interne all’azienda in quanto permette ai di- pendenti di interagire tra loro in modalità diverse dall’abituale e di scoprire nuovi e ina- spettati tratti caratteriali dei propri colleghi. In questo modo non solo è possibile allargare il proprio network di conoscenza, ma anche costruire l’identità di un team di lavoro forte e unito, favorendo un senso di appartenenza che va al di là dei ruoli e si basa su fiducia e rispetto reciproco.

Un intervento artistico diretto può, inoltre, favorire l’instaurarsi di nuovi valori all’interno dell’impresa, che permettano di sviluppare capacità di leadership e migliorino il clima aziendale generale.

Lo sviluppo di capacità di leadership, a diversi livelli, può essere un obiettivo specifico di determinati interventi artistici, come workshop e laboratori teatrali, che consentono di sperimentare diversi ruoli ed approcci al lavoro. Questo tipo di attività permettono non solo di pensare “out of the box” ma anche di indirizzare la creatività ad aspetti più pro- fondi ed emozionali.

Un altro tipo di coinvolgimento non tradizionale è il cosiddetto artist in residence, ovvero residenze che prevedono la presenza fisica dell’artista all’interno dell’azienda che mette a disposizione spazi e materiali per la realizzazione di opere.

Talvolta, al fine di sviluppare la creatività aziendale, le tradizionali forme manageriali di incentivazione e motivazione non sembrano essere sufficienti, così come la semplice esposizione a forme d’arte. (Panozzo, 2017)

Ciò che si mostra necessario in questi casi è una relazione più strutturata e un’interazione maggiore, ottenuta attraverso programmi di residenze d’arte che permettano un dialogo diretto e continuo tra artista ed impresa che va al di là di workshop ed incontri saltuari ma si costruisce nel quotidiano ambiente di lavoro. E’ importante sottolineare come, nel caso di forme d’arte utilizzate allo scopo di sviluppare determinate competenze o atteggiamen- ti nei lavoratori dell’azienda, il focus non sia solo ed esclusivamente sui lavoratori ma

anche sui consumatori, le cui richieste rappresentano l’obiettivo ultimo da raggiungere attraverso programmi di questo tipo.