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II. Eventi chiave della storia della NATO

II.1. b 1989: Caduta del muro di Berlino

Gli anni che seguono sono caratterizzati dalla costruzione di “muri” (Berlino, Corea, Cina, Vietnam) per polarizzare maggiormente i due blocchi e creare alleanze internazionali ad hoc. Sono però anni in cui la NATO non compie azioni militari, mentre il Patto Atlantico è sempre in allerta.

La guerra fredda alimenta negli USA un’atmosfera di sospetto che peggiora dopo la perdita del primato nucleare e lo scoppio della guerra in Corea (1948 – 1953)17, zona al centro degli interessi di Cina18, URSS e Giappone.

Nello stesso anno in cui la Corea firma l’armistizio, a marzo, muore Stalin. Il nuovo capo del Cremlino, Nikita Krusciov avvia azioni19 di disgelo per una politica di

“coesistenza pacifica” tra comunismo e capitalismo20. Diversamente da quanto immaginato la politica di coesistenza non porta alla pace ma alla divisione.

Nell’agosto del 1961 Krusciov approva il progetto di Ulbricht21: non cercare un dialogo tra i due blocchi, ma “fortificare” i confini (che erano segnati da una striscia bianca) tra la Berlino est e ovest con la realizzazione di una barriera in filo spinato per chiudere i varchi di frontiera. Presto la barriera sarà sostituta prima da un

17 La Corea era un possedimento giapponese dal 1910; al termine della Seconda guerra mondiale il 38° parallelo divide la Corea in due zone: infatti nel 1948 si costituisce la Corea del Sud (maggio 1948), con un governo nazionalista ma anticomunista e appoggiato da USA, e la Corea del Nord (settembre 1948) guidata dal Partito comunista di Kim Il – Sung e appoggiato da cinesi e sovietici. Nel 1950 i coreani del Nord varcano il muro di confine, il 38° parallelo, e occupano Seul, capitale della Corea del sud. Il consiglio di Sicurezza dell’ONU autorizza gli USA ad intervenire insieme a Gran Bretagna, Australia, Canada e Turchia. Per tre anni i due blocchi (nord e sud) si scontrano, mentre tutta la popolazione coreana e il mondo vive sotto la minaccia dell’impiego delle armi nucleari. Nel 1953 si giunge all’armistizio ma il 38° parallelo diventa una barriera di cemento armato che, ancora oggi, segna il confine tra Corea del Nord e Corea del Sud.

18 In Cina la guerra civile (1946 – 1949) tra nazionalisti di Chiang Kai – shek e comunisti di Mao Tse – tung si conclude con la vittoria di Mao (gennaio 1949) che istituisce la Repubblica popolare cinese e stringe l’alleanza con Mosca durata fino al 1963, quando la politica di coesistenza pacifica di Krusciov comincia ad essere contestata.

19 Nel XX congresso del partito comunista ammette gli errori e i crimini commessi da Stalin, scioglie il Kominform.

20 Rispetto alla politica di coesistenza pacifica deluse sono le aspettative della Polonia e dell’Ungheria, dove nel 1956 ci sono sollevazioni popolari antisovietiche che si concludono con la concessione da parte della Russia di una blanda apertura verso l’occidente. Invece in Germania la politica di coesistenza pacifica viene seriamente compromessa da una rivolta civile di Berlino est contro il governo. Il governo della Repubblica democratica tedesca risponde con la repressione dei cittadini che, dall’Europa dell’est e da Berlino est, fuggono a Berlino ovest.

21Approfondimento in

https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/repository/relazioni/libreria/novita /XVIII/Brochure_Muro_di_Berlino_DEF_web.pdf

cordone di soldati sovietici armati, poi da un muro in cemento sorvegliato da militari pronti a sparare contro gli aspiranti fuggiaschi fino al 1989.

Gli anni ’60 sono cruciali per la determinazione del fallimento della politica di coesistenza pacifica di Krusconv: conflitti caldi, quali scenari di guerra fredda, sono a Cuba22, in Vietnam23 e in Medio Oriente24. Gli anni ’60 e ’70 sono cruciali perché si assistono ad episodi di crisi del bipolarismo in Asia25, in Europa26 e in America Latina27, mentre i fronti della guerra fredda si riaprono da un lato con l’invasione sovietica dell’Afghanistan (1979). Contemporaneamente l’aggressiva politica estera del presidente americano Ronald Regan spinge alla corsa agli armamenti atomici da parte dei due blocchi con conseguente incremento delle spese militari che toccherà

22 Cuba è un’isola dell’Atlantico sotto influenza americana. Nel 1959, dopo una rivoluzione di giovani guerriglieri contro il dittatore Batista, Fidel Castro assume il potere e avvia un programma politico di ispirazione socialista. È guerra fredda nell’Atlantico: il presidente americano Kennedy impone l’embargo e dichiara la rottura di ogni rapporto diplomatico con Cuba che, per contro, si avvicina alla Cina popolare e all’URSS. LA SCELTA DI Krusciov di installare basi missilistiche a Cuba provoca l’intervento americano che fa paventare il rischio di un conflitto. Per scongiurare questo rischio gli stati coinvolti giungono ad un accordo: gli USA ritirano i missili in Europa e a Cuba Krusciov smantella le basi missilistiche. Nel 1963 il trattato di Mosca firmato da USA, URSS e Gran Bretagna mette al bando gli esperimenti nucleari nell’atmosfera, nello spazio, nelle acque e nei sotterranei.

23 Dopo la Seconda guerra mondiale il Vietnam, in Indocina, lotta per la liberazione dal dominio francese. Si costituisce il Fronte di liberazione guidato da Ho Chi Minh e si giunge allo scontro con le truppe francesi che vengono sconfitte. La sconfitta francese allarma gli USA: infatti se in origine gli americani si erano dimostrati ostili alla dominazione francese in Vietnam, l’avvicinamento della regione indocinese all’URSS comporta l’appoggio americano ai francesi. Nel 1954 la conferenza di Ginevra determina la fine del dominio francese in Indocina e la costituzione di Cambogia, Laos e Vietnam. In Vietnam il 17° parallelo segna il confine tra Vietnam del nord (repubblica socialista) e Vietnam del sud (repubblica).

24 La storia del Medio Oriente si snoda attorno allo stato di Palestina (abitata da arabi) e Israele (abitato da ebrei) e a diverse crisi, tra le quali quella di Suez (1956), la guerra dei 6 giorni (1967), la guerra del Kipppur (1973) e la crisi del petrolio che vedono l’intervento dell’Onu e una fase di distensione dei rapporti USA – URSS in politica estera e poi di nuovo accesa ostilità.

25 L’Asia è protagonista sia della crisi del blocco orientale sia di quella del blocco occidentale. Infatti se l’affermazione della Repubblica popolare cinese rompe i rapporti con Mosca (1963) determinando la prima spaccatura nel sistema delle alleanze comuniste, la guerra in Vietnam insieme alle proteste giovanili e agli assassini di Martin Luther King e di Robert Kennedy contribuisce a rendere impopolare gli USA.

26 La Cecoslovacchia vuole uscire dall’orbita sovietica per realizzare un proprio socialismo dal volto più umano, meno rigido e accentrato. Dopo la crisi di Praga, 1968, Mosca, per riportare equilibrio nel suo blocco fa un intervento armato. Il brutale epilogo della “primavera di Praga” è la dimostrazione chr l’URSS riesce a tenere legati a sé i paesi del blocco orientale solo attraverso la forza.

27 In molti paesi dell’America Latina si afferma un vasto movimento volto a democratizzare la vita politica, caratterizzata dal rifiuto di ogni forma di controllo da parte degli USA. Gli esiti spesso sono tragici, come nel caso dell’Argentina e del Cile, dove si affermano feroci dittature militari appoggiate dagli USA che intendono così tutelare i propri interessi e respingere il pericolo di derive comuniste.

in modo negativo l’economia dei paesi dell’Europa dell’est. Territorio di guerra fredda è il Medio Oriente con fenomeni di instabilità in Iran e in Iraq28.

Nel 1985 si avvertono le premesse per la caduta della cortina di ferro: diventa segretario generale del Pcus Michail Gorbaciov, promotore della distensione attraverso la pratica del principio della trasparenza politica (glasnost) e della ricostruizione (perestrojka) del sistema economico russo. La perestrojka prevede la riduzione delle spese militari, base della politica estera di distensione. Tappe significative sono: l’incontro di Gorbaciov con il presidente americano Regan a Mosca (1988); il riconoscimento del processo di democratizzazione in Polonia (le elezioni 1989 avevano portato alla vittoria di Solidarnòsc, sindacato autonomo guidato da Lech Walesa) e in Ungheria (come in Polonia, con le elezioni del 1990 si insedia il primo governo non comunista); la concessione dell’indipendenza della politica della Repubblica Democratica Tedesca da Mosca.

Il 9 novembre 1989 il portavoce di Egon Krez, segretario del comitato centrale del R. D. T., in una conferenza stampa dichiara “cadute le restrizioni”, espressione intrepretata come libertà di viaggare ad ovest, quindi apertura delle frontiere. I cittadini di Berlino est iniziano ad abbattere il muro. La guerra fredda è finita29.

Bisogna adesso riorganizzare la nuova URSS e Gorbaciov per prima cosa ordina il ritiro delle truppe sovietiche da alcuni paesi del Patto di Varsavia (che decadrà nel 1991); poi progetta per la riunificazione tedesca e la riforma della federazione sovietica; nel dicembre del 1989 incontre il presidente americano George Bush a Malta per il superamento della spartizione del mondo decisa a Yalta (1945)30; nel 1991 firma il trattato Start 1 con il presidente americano Bush per

28 In Iran la rivoluzione islamica di Khomeini favorisce l’affermazione del fondamentalismo religioso tra le masse e grazie a ciò conquista il potere politico. Nasce la repubblica islamica che si colloca su posizioni anti–occidentali e anti–israeliane. Nel 1980 l’Iraq del neo-presidente Saddam Hussein attacca l’Iran per estendere l’egemonia sul Golfo Persico. Inizia una guerra che dura fino al 1988. Le superpotenze seguono la logica della guerra fredda sostenendo in modo diretto o indiretto i contendenti. Nel frattempo il fondamentalismo islamico si fortifica come soggetto autonomo.

29 La Nato dalla sua fondazione nel 1949 alla caduta del muro di Berlino non ha mai condotto operazioni militari. I due schieramenti si sono scontrati restando fedeli alla strategia della deterrenza nucleare, alla corsa agli armamenti e al possesso di armi nucleari.

30 Nell’incontro USA e URSS affermano la volontà di ridurre gli arsenali militari e di trasferire risorse economiche dal settore bellico a civile.

concordare la riduzione del 40% gli armamenti nucleari e la distruzione degli armamenti chimici; avvia rapporti diplomatici con la Cina.

Tuttavia, nonostante i successi a livello internazionale che denunciano l’effettivo cambiamento della Russia, sul piano interno Gorbaciov non riesce a risollevare la situazione economica tanto che forte diventa la sfiducia popolare e numerose le tendenze nazionaliste e separatiste. Si avvicina la dissoluzione dell’URSS (25 dicembre 1991), agevolata anche dall’ascesa al potere di Boris Eltsin.

II.1.c 1991: Dopo il crollo dell’Unione Sovietica la NATO crea i partenariati con gli