II. Eventi chiave della storia della NATO
II.1. a 1949: Firma del Trattato di Washington, 4 aprile
Finita la Seconda guerra mondiale tutti i paesi coinvolti contano danni economici e milioni di vittime. Nel clima di disperazione si affermano due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, e si costituisce l’ONU14, su iniziative del presidente americano Roosevelt15, con l’obiettivo, non solo di sostituire la
13 L’ACT, a Norfolk (USA), si occupa principalmente di rafforzare la credibilità e prontezza operativa delle azioni intraprese dall’Alleanza.
14 Il 24 ottobre 1945 51 Stati costituiscono le Nazioni Unite, impegnate a preservare la pace e la sicurezza collettiva grazie ad una cooperazione internazionale. Attualmente fanno parte dell’ONU 193 Paesi. Approfondimenti in www.unric.org/it/informazioni-generali-sullonu.
15 Il 1943 è un anno di svolta per la Seconda guerra mondiale perché gli alleati cominciano a capire che c’è la possibilità di sconfiggere la Germania. Dal 28 novembre al 1° dicembre del 1943 a Teheran, capitale della Persia (Iran), tre grandi leader si incontrano: sono Franklin Delano Roosevelt, presidente degli Stati Uniti, Winston Churchill, primo ministro britannico, e Stalin, capo politico dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. L’obiettivo dell’incontro è organizzare lo sbarco in Normandia e pensare alla futura risistemazione dell’Europa dopo la fine del conflitto. Dopo aver pianificato lo sbarco in Normandia (operazione Overlord) e ragionato sullo smembramento del territorio tedesco, il presidente americano, in un incontro esclusivo con il maresciallo Stalin, propone l’esame della futura organizzazione della pace per cui sarebbe necessaria la creazione di una organizzazione che garantisca realmente una pace durevole dopo la guerra. È precisamente con questo scopo che alla Conferenza di Mosca (30 ottobre 1943) è stata firmata una dichiarazione tra USA – URSS – Gran Bretagna - Cina. L’attuale proposta di Roosevelt a Teheran è l’istituzione di un’organizzazione mondiale, basata sui principi delle Nazioni Unite (1° gennaio 1942), che si occuperà di questioni militari. La nuova organizzazione avrà un carattere mondiale, sarà composta di trentacinque o forse cinquanta nazioni e emanerà raccomandazioni; avrà con un comitato esecutivo
fallimentare Società delle Nazioni, ma di risolvere pacificamente le eventuali future controversie internazionali.
Nell’ambito della conferenza di Yalta prima (febbraio 1945) e di Potsdam poi (luglio-agosto 1945), Stalin, Truman (neopresidente americano) e Clement Attlee (nuovo primo ministro inglese) stabiliscono la spartizione del territorio tedesco costituendo due Stati: a ovest, la Repubblica Federale Tedesca, controllata dagli angloamericani e dai francesi; a est la Repubblica Democratica Tedesca, occupata dall’Armata Rossa. Anche Berlino, come la Germania, viene divisa in quattro zone di occupazione e poi, a partire dal 1961, e fino al suo abbattimento nel 1989, viene attraversata da un muro invalicabile per separare la popolazione di Berlino ovest (sotto occupazione occidentale) da quella di Berlino est (sotto occupazione sovietica).
Nel 1946, a seguito del discorso di Stalin al teatro comunale di Mosca, si comincia a parlare di Guerra Fredda, un confronto non combattuto tra le due
composto da URSS, Gran Bretagna, USA, Cina, da due paesi europei, da un paese sud-americano, da un paese del Medio Oriente, da un paese dell’Asia (oltre la Cina), da un Dominion britannico.
Compito del comitato esecutivo sarà la risoluzione dei problemi agricoli, economici, del rifornimento e della salute pubblica. Sarà inoltre istituito un comitato di polizia, composto da USA, URSS, Gran Bretagna e Cina per curare la salvaguardia della pace, per impedire una nuova aggressione da parte della Germania e del Giappone. Il pensiero del presidente è che, in caso di pericolo di aggressione o qualsiasi altra minaccia alla pace, bisognerà avere un organo che agisca rapidamente, poiché in caso di aggressione, non si avrebbe il tempo sufficiente per discutere la questione. Il 1° dicembre 1943 la conferenza è conclusa. I tre capi sottoscrivono la Dichiarazione di Teheran in cui si ribadisce l’alleanza dei paesi lì rappresentati ad agire di concerto sia nella guerra contro la Germania, sia nella pace che seguirà; i presenti si impegnano a ottenere la collaborazione o la partecipazione attiva di tutti i paesi, grandi e piccoli, i cui popoli sono intenti e protesi all’eliminazione della tirannia, della schiavitù, dell’intolleranza e dell’oppressione. Questo documento finale segna l’adesione dell’Unione Sovietica ad alcuni principi di base della Carta Atlantica del 1941, quali la fondazione nel dopoguerra dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il 4 febbraio 1945 in Crimea, a Yalta, si incontrano di nuovo Roosevelt, Churchill e Stalin per discutere sull’assetto geopolitico post-guerra. È l’occasione per approfondire le proposte fatte a Dumbarton-Oaks sull’organizzazione generale internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. In quella occasione non viene raggiunto un accordo (che è stato raggiunto in questa sede) sulla questione della procedura per la votazione unanime dei membri permanenti - USA, URSS, GB, Cina - del Consiglio di sicurezza. Al termine della conferenza di Yalta, 11 febbraio 1945, i capi di governo degli Stati Uniti d’America, della Gran Bretagna e dell’URSS concordano di convocare il 25 aprile 1945 a San Francisco una conferenza delle Nazioni Unite per preparare il piano di questa organizzazione secondo le linee proposte durante le conversazioni preliminari di Dumbarton--Oaks.
Anche il governo della Cina e il governo provvisorio francese saranno consultati e invitati a farsi patrocinatori della conferenza.
superpotenze16. La divisione della Germania in Repubblica Federale Tedesca e Repubblica Democratica Tedesca innesca tra mondo capitalista e blocco socialista una tensione scaturita dalla minaccia dell’arma atomica, dalla dottrina di Truman e dalla creazione del Kominform (con il quale i partiti comunisti dell’Europa dell’Est e dell’Ovest si univano all’URSS).
A Berlino si svolge il primo confronto della Guerra Fredda: il mondo capitalista e quello comunista devono dimostrare (per affermare la validità delle loro idee) di essere capace di far risorgere la città devastata dalla Seconda guerra mondiale. Le strategie dei due avversari sono agli antipodi: i sovietici pretendono riparazioni per i danni di guerra, gli alleati occidentali no, anzi gli Stati Uniti inseriscono la Germania ovest nel piano Marshall, assegnandole fondi per la ricostruzione post-bellica. La pressione americana sui sovietici aumenta con la dottrina Truman: gli americani sono disposti a offrire sostegno a popolazioni oppresse o dominate da minoranze armate o da autorità esterne. Stalin risponde con l’accerchiamento di Berlino e la pretesa che le altre potenze ritirino le loro armate: per indebolire Berlino ovest impone il blocco dei rifornimenti. Ma gli alleati con un ponte aereo riescono a rifornire di viveri gli abitanti: i sovietici sono costretti a ritirare il blocco per la pubblicità negativa che si stava riversando su di loro.
La conseguenza del blocco di Berlino è la stipula del Patto Atlantico, il 4 aprile 1949, tra Stati Uniti, Canada e quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale, compresa l’Italia. Sulla base di tale alleanza si giunge alla creazione della NATO.
Nel maggio del 1955 i paesi dell’est europeo stipulano il Patto di Varsavia, trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza, ma soprattutto alleanza militare tra i Paesi del Blocco Orientale speculare e antitetico alla NATO.
16 L’espressione guerra fredda viene coniata nel 1947 dal giornalista americano Walter Lippmann per definire lo stato delle relazioni internazionali che si andava delineando dopo la Seconda guerra mondiale, dominato tensione tra blocco occidentale e blocco orientale, tra USA e URSS. La tensione sfocia sempre in una sfida soffocata dalla necessità di mantenere un equilibrio all’interno dei due blocchi che erano minacciati dall’ipotesi di un conflitto combattuto con armi atomiche. La guerra dunque resta fredda perché alle provocazioni, alle minacce, alle competizioni nella corsa agli armamenti i due blocchi non rispondono mai con uno scontro diretto, ma indiretto e sempre localizzato in aree relativamente ristrette.