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c Bilancio nel 2019: l’Alleanza Atlantica "un insuperato baluardo di pace"

III. L’italia e la NATO: la situazione iniziale

III.3. c Bilancio nel 2019: l’Alleanza Atlantica "un insuperato baluardo di pace"

In occasione del 70° anniversario il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella attraverso una frase tratta dal preambolo del Trattato dell’Atlantico del Nord firmato a Washington il 4 aprile del 1949 afferma lo scopo dei paesi dell’alleanza atlantica: “Vivere in pace con tutti i popoli e con tutti i governi”. Perciò occorre l’impegno di tutti per salvaguardare la libertà dei popoli, il loro comune retaggio e la loro civiltà, fondati sui principi della democrazia, sulle libertà individuali e sulla preminenza del diritto.

La Repubblica Italiana ha scelto di aderire a un patto fra Nazioni libere ed eguali come principio della propria politica estera. La scelta del 1949 è stata lungimirante: si sono previsti contrasti da superare, è stata data la priorità alla difesa, attraverso un’intesa comune, dei valori vitali delle società indipendenti, democratiche e aperte.

La fine del bipolarismo, invece di sciogliere l’alleanza, ne ha rinnovato il valore e la Comunità internazionale ancora una volta ha riconosciuto alla NATO la responsabilità di garantire la sicurezza e la stabilità. Per questo attualmente è ancora chiamata a fronteggiare le nuove minacce alla pace delle rispettive comunità.

Poiché l’Italia crede nel lavoro della NATO ad oggi, come ricordato dal Ministero della Difesa, le nostre Forze Armate partecipano a 10 missioni sotto l’egida Nato con oltre 1.800 militari. I militari italiani sono impegnati nelle missioni NATO con la Joint Enterprise in Kosovo116 e con la Resolute Support in Afghanistan117. Per questo il Ministro della Difesa sostiene che l’Italia continuerà a sostenere con forza, in ambito alleato, la necessità di una NATO capace di guardare e intervenire per fronteggiare tutta la gamma dei rischi. Continuerà, come sempre, ad essere parte attiva e propositiva nell’Alleanza, ad onorare gli impegni assunti e ad aggiornare le proprie capacità di difesa in coerenza con tali impegni. In particolare la Difesa italiana continuerà a promuovere tutte le iniziative atte a orientare e rafforzare l’Alleanza verso il Mediterraneo e il Medio Oriente.

Nel Mediterraneo, infatti, è stata avviata dopo il 2001 l’operazione Sea Guardian, prima operazione Active Endeavour, con l’obiettivo di mantenimento della sicurezza marittima nel Mediterraneo combattendo il terrorismo che potrebbe minacciare da mare. L’Italia è coinvolta in prima linea con fregata Esperto della Marina Militare.

116 Compito dell’Italia è offrire assistenza allo sviluppo istituzionale del Kosovo e della Macedonia, assistenza alle autorità militari bosniache e alla cooperazione NATO Serbia.

117 Compito dell’Italia è la formazione, la consulenza e l’assistenza alle forze di difesa e di sicurezza afghane e alle istituzioni governative.

CONCLUSIONI

L’attualità storica documenta come il fine della NATO, e che dà il titolo alla mia tesi, “Vivere in pace con tutti i popoli e tutti i governi”, è ancora una lunga strada da percorrere. Gli ostacoli provengono da coloro che per natura devono affermare continuamente il loro potere e che non evitano, in questo processo, di sottomettere o disaffermare gli altri: non a caso homo homini lupus, dice il filosofo Hobbes, nella sua opera De cive.

Perciò uno stato di guerra esclude la condizione pace, che tuttavia può essere raggiunta. Il percorso seguito ha messo in evidenza che guerra e pace parlano due lingue diverse, tanto che per esempio l’istituzione della NATO, che nasce come alleanza politica, votata al dialogo per risolvere i conflitti, è anche alleanza militare, che fa uso di guerra “difensiva” per garantire prima la difesa collettiva, poi la sicurezza collettiva. Nella parola collettiva è presente quel tratto altruistico che anima la politica del particolare: ciò che viene fatto per affermare il potere di un Paese è giustificato dal raggiungimento del benessere della comunità autoctona, anche compromettendo, momentaneamente, la dignità umana. Machiavelli in questo docet quando nel cap. XVIII de Il Principe scrive “nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de’ Principi ... si guarda al fine ... I mezzi saranno sempre iudicati onorevoli e da ciascuno lodati”. Forte di questo principio i Paesi occidentali hanno costituito la NATO per difendersi dalla minaccia sovietica prima, attualmente da quella terroristica. L’opportunismo legato al vantaggio di questa alleanza ha spinto Paesi come l’Italia a vivere contraddizioni interne, ad esempio con il proprio ordinamento costituzionale: infatti la compatibilità tra l’art. 11 della Costituzione e l’art. 5 del Trattato Atlantico ha innescato una serie di reazioni oppositive che ancora non si sono concluse nonostante l’invito della Corte di Cassazione a giustificare le sfumature di significato dovute all’interpretazione linguistica nel passaggio da una lingua originaria ad un’altra di destinazione.

Per quanto le contraddizioni siano state e siano tuttora evidenti, la NATO ha festeggiato i suoi 70 anni di attività e non ci sono le premesse per dichiarare il suo pensionamento. A Washington, il 04 aprile 2019, il Segretario Generale della NATO

Jens Stoltenberg ha tenuto un discorso in cui pace, libertà e sicurezza erano i termini più ricorrenti. Ai rappresentanti dei 29 Paesi presenti si è rivolto con queste parole: “Non esiste causa più importante della libertà. Abbiamo fermato l’espansione dell’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda. Abbiamo combattuto il terrorismo dall’Afghanistan al Medio Oriente. Facciamo parte della Global Coalition per sconfiggere l’Isis”118. Ciò significa che la NATO ha ancora compiti da portare avanti.

Certo è evidente che c’è una crisi di alleanza con gli Stati Uniti119, la superpotenza che in virtù della dottrina Truman ha promosso la fondazione dell’organizzazione NATO. La discussione verte sull’aspetto economico dell’alleanza sul burden sharing squilibrato120 al quale i vari Paesi rispondono con la presenza delle basi militari Nato e USA sul terrorio, con la partecipazione a missioni anche out of area atlantica, con un contributo proporzionato al PIL interno. Ma il presidente americano Trump non è soddisfatto e in alternativa propone il “Cost Plus 50121”. Sul versante europeo la NATO è salda: ha confermato alleanze (come con Londra, nonostante la Brexit122) e rafforzato altre, in particolare con l’UE123 e con l’Italia124, quest’ultima fondamentale per la sicurezza marittima nel Mediterraneo, per la gestione dei flussi migratori e per la funzione mediatrice con la Russia.

118 Approfondimento in https://eastwest.eu/it/la-notizia-del-giorno/settanti-anni-nascita-nato-jens-stoltenberg.

119 Nicolas Burns e Douglas Lute, due ex ambasciatori americani alla Nato, hanno pubblicato uno studio: “Nato at Seventy: An Alliance in Crisis” in cui scrivono: “la più grande sfida della Nato è l’assenza per la prima volta nella storia di una forte leadership americana”.

120 “Noi paghiamo un conto pesante per la Nato che di base protegge l’Europa”, ha detto Trump incontrando Stoltenberg nello Studio Ovale. “Quindi noi proteggiamo l’Europa. Allo stesso tempo l’Europa si avvantaggia di noi per il commercio, che in America è il migliore del mondo” (leggere in https://www.ilsole24ore.com/art/trump-e-70-anni-nato-tono-minore-ABFuOjkB).

121 Il piano Cost Plus 50 stabilisce chei i paesi alleati definiti ricchi coprano integralmente tutti i costi del contingente statunitense ospitato, oltre ad un ulteriore 50% del totale. il piano è diretto principalmente a, Giappone, Qatar, Corea del Sud ed Emirati Arabi Uniti e a Germania, soprattutto dopo la stipula del Trattato di Aquisgrana tra Germania e Francia che sancisce la loro alleanza economica e culturale, ma anche in politica estera e militare, diventando una mminaccia al centro dll’Europa.

Da punto di vista militare la NATO deve controllare ancora fronti caldi che destano preoccupazione, tra tutti quello russo e il Medio Oriente per il terrorismo, nonostante il ruolo collaborazionista della Turchia che ad Ankara ospita la sede del Centro di Eccellenza NATO per il Contrasto al terrorismo in Afghanistan, in Asia, in Iraq, in Ucraina e nei Balcani.

Contro l’evidente crisi, Stoltenberg invita all’unità, affermando che “l’Europa e l’America del Nord non sono separate dall’Oceano Atlantico. Da questo sono unite. E proprio come l’Atlantico, la Nato unisce i nostri continenti. Le nostre nazioni. I nostri popoli. Così ha fatto per 70 anni. Oggi dobbiamo fare tutto ciò in nostro possesso per mantenere questa unità per le future generazioni. Qualunque cosa accada, siamo più forti e sicuri se restiamo uniti”125.

125 Approfondimento in https://eastwest.eu/it/la-notizia-del-giorno/settanti-anni-nascita-nato-jens-stoltenberg.

ENGLISH SECTION

INTRODUCTION

The following thesis analyzes the North Atlantic Treaty Organization (NATO) by remembering its 70th anniversary from a historical point of view that highlights the contradictions and divisions within the member states that joined the organization.

The title of my dissertation, to Live in peace with all peoples and all governments, is a quotation written in the introduction of the Treaty of the North Atlantic Organization signed in 1949. The reference has been pronounced by the Italian President of the Republic, Sergio Mattarella, in occasion of the 70th anniversary of the Treaty. This sentence enshrines the main principles of NATO’s constitution, that aims at creating a peace treaty among the member states by defending the overall freedom and human dignity through peace. However, in the Third millennium, concepts like dignity, freedom and peace became utopias since in many parts of the World these ideas were established throughout the use of armed threat; as a result of this scenario, NATO is called to take action.

This dissertation is developed into three chapters; the first chapter is completely dedicated to NATO in order to fully understand the Treaty, the purposes that led to this organization, the member countries that drafted the Treaty, the analysis between the principles and the objectives of NATO and its member states and the hierarchical, decision-making and administrative structure.

The second chapter is a historical narration among which are described the main events that involved the organization; NATO’s history is developed into three main periods. The aim of the chapter is to highlight the changes, objectives, functions, complications, controversies, decisions etc. The most important events that must not be omitted are the Cold War, the fall of the Berlin Wall, NATO’s partnership with former members of the USSR, the Bosnia-Herzegovina’s war that on one hand caused the crisis of the Western world after the fall of the Berlin Wall

but on the other it gave importance to missions out of the Euro-Atlantic area introducing the concept of security.

After a few years from the Bosnia-Herzegovina’s war, a tragic terroristic event has triggered concern among not only the USA but also throughout the World causing a sense of uncertainty. We are talking about the attack on the Twin Towers and on the American Pentagon. After these events, for the very first time in history, Article 5 of the Washington Treaty was invoked. The United States of America and NATO decided to work jointly according to a military point of view in Afghanistan. It is now clear that what threatens humanity is Islamic terrorism.

The third chapter analyzes Italy’s adhesion to the Atlantic Alliance and its motivations giving importance to the constitutionality of the Italy-NATO bilateral agreement in accordance with Article 11 of the Italian Constitution and Article 5 of the Atlantic Treaty, in order to outline how Italy cooperates with NATO regarding funds, NATO/US military bases, missions, etc. In this section, opposing theses emerged regarding the constitutionality of the Italian presence in NATO and the participation in out of area missions.

Military intervention is regulated by Article 5 that can be applied by defending and guaranteeing security in case a member country is threaten; this is why the motto written on the military emblem is Vigilia Pretium Libertatis.

In 1995, after the fall of the Berlin Wall, NATO decides to intervene in Bosnia and Herzegovina using forces such as IFOR, SFOR, KFOR.

The debate regarding out of area missions divide those who are in favor of military operations because they are seen as an intervention to safeguard a NATO’s member state that has been threaten, and those who are against because according to their point of view military intervention must take place only within the borders of Atlanticism. The first out of area mission occurred in 1995 while the second one took place in 2001 due to the invocation of Article 5 of the Washington Treaty. From now on the main focus is on security and not defense; this concept will lead to the Active Engagement and Modern Defense strategy that has been adopted

in 2010. The costs incurred by this strategy (also known as burden sharing) must be equally distributed among the Allies.

A much-debated issue in Italy regards the constitutionality of NATO’s alliance:

Italy must respect art. 11 of the Constitution and NATO must respect art. 5 of the Treaty.

The question arose in 1949 but the debate is still topical despite the reference to the sibylline judgment No. 1920 of the Court of Cassation of 22/03/1984 which states that during the interpretation of international conventions it should never be given to a word a literal meaning but is should be interpreted following the agreements and compromises made to coordinate the standards with other international conventions. “Pro NATO” supporters state that the Alliance fulfills the constitution. The expression "repudiation of war" can be seen as a military intervention in compliance with international standards. The examples that are used by the opponents to prove the unconstitutionality are: the bombing in Kosovo that is seen as an act of aggression, the intervention in Serbia that is considered an out of area mission that did not prevent security and the aggressive operations in Iraq, Somalia, Sudan, Libya, Syria. Alongside this theme, another issue that is addressed regards the economic participation that is considered too high for the Italian economic condition. In opposition to this opinion, President Donald Trump claims that allied countries have “impoverished” due to the payment of military interventions, while others benefit from security without sharing the risk.

The disseration ends with final consideratons.