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I. Il Trattato Atlantico

I.2 L’importanza dell’art. 5

L’articolo fulcro del trattato è il 5 in cui si legge: The Parties agree that an armed attack against one or more of them in Europe or North America shall be considered an attack against them all and consequently they agree that, if such an armed attack occurs, each of them, in exercise of the right of individual or collective self-defence recognised by Article 51 of the Charter of the United Nations8, will grado di schierare forze che possano spostarsi rapidamente ovunque si trovino sono necessari, sostenere le operazioni su distanza e tempo e raggiungere i loro obiettivi”. Ciò anticipa il dibattito della validità delle missioni out of area, come si vedrà in seguito.

In www.nato.int/cps/en/natolive/topics_67656.htm

7 Lo Statuto dell’ONU elenca gli scopi: la salvaguardia delle future generazioni dal flagello della guerra, l’affermazione dei diritti fondamentali dell’uomo, della dignità e del valore della persona umana, della eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole, la creazione di condizioni in cui la giustizia ed il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altri fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti, la promozione del progresso sociale ed un più elevato tenore di vita in una più ampia libertà. Tali scopi sono funzionali a sostenere i principi di tolleranza e convivenza pacifica in rapporti di buon vicinato tra le nazioni, l’impegno e la cooperazione a mantenere la pace e la sicurezza internazionale, il divieto dell’uso della forza delle armi salvo che nell’interesse comune, la promozione del progresso economico e sociale di tutti i popoli. Lo Statuto dell’ONU è in www.unric.org/it.

8 All’art. 51 della Carta dell’Onu si legge: “Nessuna disposizione del presente Statuto pregiudica il diritto naturale di autotutela individuale o collettiva, nel caso che abbia luogo un attacco armato contro un Membro delle Nazioni Unite, fintantoché il Consiglio di Sicurezza non abbia preso le misure

assist the Party or Parties so attacked by taking forthwith, individually and in concert with the other Parties, such action as it deems necessary, including the use of armed force, to restore and maintain the security of the North Atlantic area. Any such armed attack and all measures taken as a result thereof shall immediately be reported to the Security Council. Such measures shall be terminated when the Security Council has taken the measures necessary to restore and maintain international peace and security.

In 70 anni di esistenza della NATO (1949 – 2019), la prima applicazione di quanto stabilito dall’art. 5 del Trattato di Washington è stata in seguito all’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti9, che da quel momento sono entrati in un clima di instabilità psicologica collettiva che ha condizionato tutte le scelte di politica interna ed estera.

Dopo questo tragico evento l’Alleanza ha ritenuto opportuno integrare il documento di alleanza difensiva e mutuo soccorso con il Concetto Strategico 201010, un documento in cui si adotta una strategia politica improntata sulla prevenzione e attribuisce alla NATO tre funzioni principali:

necessarie per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Le misure prese da Membri nell’esercizio di questo diritto di autotutela sono immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza e non pregiudicano in alcun modo il potere e il compito spettanti, secondo il presente Statuto, al Consiglio di Sicurezza, di intraprendere in qualsiasi momento quell’azione che esso ritenga necessaria per mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza internazionale”. La Carta dell’ONU, Art.

51, è in www.comitatoatlantico.it.

9 L’11 settembre si è verificato negli Stati Uniti un terribile attacco terrosristico compiuto da 4 arerei di linea dirottati da uomini Kamikaze e utilizzati come missili. Due aerei hanno distrutto le Twin Tower del World Trade Center di New York, un terzo aereo si è schiantato contro il Pentagono, sede del dipartimento della Difesa, a Washington, mentre un quarto aereo è caduto vicino a Pittsburgh, in Pennsylvania. L’attentato ha provocato circa 3000 vittime. La responsabilità dell’attacco terroristico è stata attribuita al fondamentalismo islamico organizzato nell’Al Qaeda, il cui leader era Osama Bin Laden. Bin Laden, appoggiato dai talebani, aveva instaurato in Afghanistan un regime sanguinario e oppressivo. Il presidente Bush, scaduto l’ultimatum per la consegna di Bin Laden, autorizza i bombardamenti su Kabul, la capitale dell’Afghanistan.

10 Il Concetto Strategico è un documento politico-strategico nel quale sono delineati il ruolo e i compiti dell’Alleanza al fine di fronteggiare i nuovi rischi, visto il continuo mutamento dell’attuale scenario geopolitico mondiale. Le zone a maggiore rischio di sicurezza sono l’area europea e nord-atlantica, minacciate da crisi regionali diffuse, minacce terroristiche e cibernetiche, criminalità organizzata, interruzioni dei flussi di risorse energetiche, proliferazione delle armi di distruzione di massa, instabilità permanente di alcune realtà statuali e minacce ibride (non convenzionali). Nel sottoscrivere questo documento i Capi di Stato e di Governo hanno voluto inviare un messaggio politico rimarcando l’importanza del legame euro-atlantico, riaffermando la missione principale della NATO: “prevenire le crisi promuovendo la stabilità internazionale prima che le criticità geo-strategiche mettano in crisi la sicurezza dei 28 Alleati”. Approfondimento in

- deterrenza e difesa;

- gestione delle crisi;

- sicurezza cooperativa11.

Attualmente i fronti caldi nei quali opera la NATO sono:

- l’Afghanistan; Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Islanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Gran Bretagna e Stati Uniti), gli altri si sono aggiunti successivamente (Grecia, Turchia, Germania, Spagna, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia, Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia, Albania, Croazia, Montenegro).

Gli aderenti alla NATO, si riconoscono nel simbolo della bandiera del 1953:

fondo blu, che richiama il colore della acque dell’Oceano Atlantico che unisce gli USA e gli alleati dell’Europa Occidentale; campo centrale dominato dalla rosa dei venti, che indica i quattro punti cardinali della bussola, e che simboleggia la volontà della NATO di trovare la giusta rotta sulla via della pace; un cerchio legante i quattro punti cardinali, che simboleggia l’unità dei Paesi membri e, implicitamente, la loro risolutezza a sostenersi l’un l’altro in caso di attacco esterno.

www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/periodico/periodico_2013/Documents/R2_2013/28_37_R2_

2013.pdf

11 I pilastri del Concetto Strategico sono: la difesa collettiva (Collective Defence), e quindi la centralità dell’articolo 5 del Trattato di Washington, attualizzato ed adeguato al nuovo concetto di sicurezza che concepisce la propria difesa anche attraverso attività di stabilizzazione che superano i propri confini territoriali; la gestione delle crisi (Crisis Management), con riferimento al rafforzamento del concetto denominato Comprehensive Approach (approccio multidimensionale), fattore ritenuto chiave per la risoluzione delle crisi moderne; la sicurezza cooperativa (Cooperative Security), da attuarsi per il tramite di partnership con Organizzazioni e Paesi esterni all’Alleanza Atlantica, e che mira alla stabilità del panorama internazionale. Approfondimento in www.difesa.it/InformazioniDellaDifesa/periodico/periodico_2013/Documents/R2_2013/28_37_R2_

2013.pdf

A sottolineare il principio guida dell’alleanza è il motto che si legge sull’emblema militare: Vigilia Pretium Libertatis, ovvero la vigilanza è il prezzo della libertà, come sosteneva nel 1790 John Philpot Curran, membro del parlamento irlandese.

I.4 Il Segretario Generale NATO.

I 14 articoli del Trattato del Nord Atlantico non solo definiscono le responsabilità e le azioni dell’Alleanza, ma fanno riferimento anche all’esistenza di una sua struttura organizzativa.

A Bruxelles è la sede della NATO: qui si incontrano gli ambasciatori degli Stati membri con lo scopo di partecipare a sedute di discussione per quanto riguarda situazioni critiche. Le consultazioni tra gli Stati avvengono sotto la supervisione del più alto funzionario internazionale dell’Alleanza, il Segretario Generale, il cui compito è guidare il processo decisionale all’interno nella seduta di consultazione, garantire l’attuazione delle decisioni, fornire consulenza, orientamento e assistenza amministrativa alle delegazioni nazionali nei quartieri generali della NATO. Il Segretario Generale, carica ricoperta dal primo ottobre 2014 dal norvegese Jens Stoltenberg, presiede l’organo più importante che è il Consiglio del Nord Atlantico (NAC). Il Consiglio si riunisce di norma una volta alla settimana, o quando occorre, per prendere decisioni militari. Una decisione NATO è espressione della volontà collettiva di tutti i 29 Paesi membri poiché tutte le decisioni vengono prese all’unanimità.

Il Consiglio del Nord Atlantico è organizzato in:

- Comitato Militare, composto dai Capi di Stato maggiore della difesa dei Paesi membri della NATO;

- Comando Alleato Operazioni12 e Comando Alleato per la Trasformazione13.

12 L’ACO, in Belgio, è responsabile della pianificazione e dell’esecuzione delle operazioni NATO;

guidato dal 2016 dal Comandante Supremo Alleato in Europa (SACEUR) Mike Scaparrotti, Generale statunitense di origini pugliesi.

II. Eventi chiave della storia della NATO.

Per comprendere il ruolo Patto Atlantico e del suo braccio militare, la NATO, in 70 anni di esistenza è opportuno delinearne un quadro storico. Il discorso verrà articolato in 3 fasi attraverso le quali si percorreranno diversi aspetti della Nato, dalla sua fondazione ad oggi, parlando anche degli obiettivi che nel 1949 erano completamente diversi da quelli di oggi; un oggi dove il sistema interazionale è totalmente cambiato in quanto non si assiste più, come nel 1949, a conflitti dove a fronteggiarsi erano Stati, ma a conflitti dove gli attori principali sono Stati ed Organizzazioni Terroristiche, che mettono, quindi, davanti alla NATO degli scenari assolutamente diversi rispetto a quelli per i quali era stata creata.

II.1 FASE 1: Nascita della NATO e Guerra Fredda.

II.1.a 1949: Firma del Trattato di Washington, 4 aprile.

Finita la Seconda guerra mondiale tutti i paesi coinvolti contano danni economici e milioni di vittime. Nel clima di disperazione si affermano due superpotenze, Stati Uniti e Unione Sovietica, e si costituisce l’ONU14, su iniziative del presidente americano Roosevelt15, con l’obiettivo, non solo di sostituire la

13 L’ACT, a Norfolk (USA), si occupa principalmente di rafforzare la credibilità e prontezza operativa delle azioni intraprese dall’Alleanza.

14 Il 24 ottobre 1945 51 Stati costituiscono le Nazioni Unite, impegnate a preservare la pace e la sicurezza collettiva grazie ad una cooperazione internazionale. Attualmente fanno parte dell’ONU 193 Paesi. Approfondimenti in www.unric.org/it/informazioni-generali-sullonu.

15 Il 1943 è un anno di svolta per la Seconda guerra mondiale perché gli alleati cominciano a capire che c’è la possibilità di sconfiggere la Germania. Dal 28 novembre al 1° dicembre del 1943 a Teheran, capitale della Persia (Iran), tre grandi leader si incontrano: sono Franklin Delano Roosevelt, presidente degli Stati Uniti, Winston Churchill, primo ministro britannico, e Stalin, capo politico dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. L’obiettivo dell’incontro è organizzare lo sbarco in Normandia e pensare alla futura risistemazione dell’Europa dopo la fine del conflitto. Dopo aver pianificato lo sbarco in Normandia (operazione Overlord) e ragionato sullo smembramento del territorio tedesco, il presidente americano, in un incontro esclusivo con il maresciallo Stalin, propone l’esame della futura organizzazione della pace per cui sarebbe necessaria la creazione di una organizzazione che garantisca realmente una pace durevole dopo la guerra. È precisamente con questo scopo che alla Conferenza di Mosca (30 ottobre 1943) è stata firmata una dichiarazione tra USA – URSS – Gran Bretagna - Cina. L’attuale proposta di Roosevelt a Teheran è l’istituzione di un’organizzazione mondiale, basata sui principi delle Nazioni Unite (1° gennaio 1942), che si occuperà di questioni militari. La nuova organizzazione avrà un carattere mondiale, sarà composta di trentacinque o forse cinquanta nazioni e emanerà raccomandazioni; avrà con un comitato esecutivo

fallimentare Società delle Nazioni, ma di risolvere pacificamente le eventuali future controversie internazionali.

Nell’ambito della conferenza di Yalta prima (febbraio 1945) e di Potsdam poi (luglio-agosto 1945), Stalin, Truman (neopresidente americano) e Clement Attlee (nuovo primo ministro inglese) stabiliscono la spartizione del territorio tedesco costituendo due Stati: a ovest, la Repubblica Federale Tedesca, controllata dagli angloamericani e dai francesi; a est la Repubblica Democratica Tedesca, occupata dall’Armata Rossa. Anche Berlino, come la Germania, viene divisa in quattro zone di occupazione e poi, a partire dal 1961, e fino al suo abbattimento nel 1989, viene attraversata da un muro invalicabile per separare la popolazione di Berlino ovest (sotto occupazione occidentale) da quella di Berlino est (sotto occupazione sovietica).

Nel 1946, a seguito del discorso di Stalin al teatro comunale di Mosca, si comincia a parlare di Guerra Fredda, un confronto non combattuto tra le due

composto da URSS, Gran Bretagna, USA, Cina, da due paesi europei, da un paese sud-americano, da un paese del Medio Oriente, da un paese dell’Asia (oltre la Cina), da un Dominion britannico.

Compito del comitato esecutivo sarà la risoluzione dei problemi agricoli, economici, del rifornimento e della salute pubblica. Sarà inoltre istituito un comitato di polizia, composto da USA, URSS, Gran Bretagna e Cina per curare la salvaguardia della pace, per impedire una nuova aggressione da parte della Germania e del Giappone. Il pensiero del presidente è che, in caso di pericolo di aggressione o qualsiasi altra minaccia alla pace, bisognerà avere un organo che agisca rapidamente, poiché in caso di aggressione, non si avrebbe il tempo sufficiente per discutere la questione. Il 1° dicembre 1943 la conferenza è conclusa. I tre capi sottoscrivono la Dichiarazione di Teheran in cui si ribadisce l’alleanza dei paesi lì rappresentati ad agire di concerto sia nella guerra contro la Germania, sia nella pace che seguirà; i presenti si impegnano a ottenere la collaborazione o la partecipazione attiva di tutti i paesi, grandi e piccoli, i cui popoli sono intenti e protesi all’eliminazione della tirannia, della schiavitù, dell’intolleranza e dell’oppressione. Questo documento finale segna l’adesione dell’Unione Sovietica ad alcuni principi di base della Carta Atlantica del 1941, quali la fondazione nel dopoguerra dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Il 4 febbraio 1945 in Crimea, a Yalta, si incontrano di nuovo Roosevelt, Churchill e Stalin per discutere sull’assetto geopolitico post-guerra. È l’occasione per approfondire le proposte fatte a Dumbarton-Oaks sull’organizzazione generale internazionale per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. In quella occasione non viene raggiunto un accordo (che è stato raggiunto in questa sede) sulla questione della procedura per la votazione unanime dei membri permanenti - USA, URSS, GB, Cina - del Consiglio di sicurezza. Al termine della conferenza di Yalta, 11 febbraio 1945, i capi di governo degli Stati Uniti d’America, della Gran Bretagna e dell’URSS concordano di convocare il 25 aprile 1945 a San Francisco una conferenza delle Nazioni Unite per preparare il piano di questa organizzazione secondo le linee proposte durante le conversazioni preliminari di Dumbarton--Oaks.

Anche il governo della Cina e il governo provvisorio francese saranno consultati e invitati a farsi patrocinatori della conferenza.

superpotenze16. La divisione della Germania in Repubblica Federale Tedesca e Repubblica Democratica Tedesca innesca tra mondo capitalista e blocco socialista una tensione scaturita dalla minaccia dell’arma atomica, dalla dottrina di Truman e dalla creazione del Kominform (con il quale i partiti comunisti dell’Europa dell’Est e dell’Ovest si univano all’URSS).

A Berlino si svolge il primo confronto della Guerra Fredda: il mondo capitalista e quello comunista devono dimostrare (per affermare la validità delle loro idee) di essere capace di far risorgere la città devastata dalla Seconda guerra mondiale. Le strategie dei due avversari sono agli antipodi: i sovietici pretendono riparazioni per i danni di guerra, gli alleati occidentali no, anzi gli Stati Uniti inseriscono la Germania ovest nel piano Marshall, assegnandole fondi per la ricostruzione post-bellica. La pressione americana sui sovietici aumenta con la dottrina Truman: gli americani sono disposti a offrire sostegno a popolazioni oppresse o dominate da minoranze armate o da autorità esterne. Stalin risponde con l’accerchiamento di Berlino e la pretesa che le altre potenze ritirino le loro armate: per indebolire Berlino ovest impone il blocco dei rifornimenti. Ma gli alleati con un ponte aereo riescono a rifornire di viveri gli abitanti: i sovietici sono costretti a ritirare il blocco per la pubblicità negativa che si stava riversando su di loro.

La conseguenza del blocco di Berlino è la stipula del Patto Atlantico, il 4 aprile 1949, tra Stati Uniti, Canada e quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale, compresa l’Italia. Sulla base di tale alleanza si giunge alla creazione della NATO.

Nel maggio del 1955 i paesi dell’est europeo stipulano il Patto di Varsavia, trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza, ma soprattutto alleanza militare tra i Paesi del Blocco Orientale speculare e antitetico alla NATO.

16 L’espressione guerra fredda viene coniata nel 1947 dal giornalista americano Walter Lippmann per definire lo stato delle relazioni internazionali che si andava delineando dopo la Seconda guerra mondiale, dominato tensione tra blocco occidentale e blocco orientale, tra USA e URSS. La tensione sfocia sempre in una sfida soffocata dalla necessità di mantenere un equilibrio all’interno dei due blocchi che erano minacciati dall’ipotesi di un conflitto combattuto con armi atomiche. La guerra dunque resta fredda perché alle provocazioni, alle minacce, alle competizioni nella corsa agli armamenti i due blocchi non rispondono mai con uno scontro diretto, ma indiretto e sempre localizzato in aree relativamente ristrette.

II.1.b 1989: Caduta del muro di Berlino.

Gli anni che seguono sono caratterizzati dalla costruzione di “muri” (Berlino, Corea, Cina, Vietnam) per polarizzare maggiormente i due blocchi e creare alleanze internazionali ad hoc. Sono però anni in cui la NATO non compie azioni militari, mentre il Patto Atlantico è sempre in allerta.

La guerra fredda alimenta negli USA un’atmosfera di sospetto che peggiora dopo la perdita del primato nucleare e lo scoppio della guerra in Corea (1948 – 1953)17, zona al centro degli interessi di Cina18, URSS e Giappone.

Nello stesso anno in cui la Corea firma l’armistizio, a marzo, muore Stalin. Il nuovo capo del Cremlino, Nikita Krusciov avvia azioni19 di disgelo per una politica di

“coesistenza pacifica” tra comunismo e capitalismo20. Diversamente da quanto immaginato la politica di coesistenza non porta alla pace ma alla divisione.

Nell’agosto del 1961 Krusciov approva il progetto di Ulbricht21: non cercare un dialogo tra i due blocchi, ma “fortificare” i confini (che erano segnati da una striscia bianca) tra la Berlino est e ovest con la realizzazione di una barriera in filo spinato per chiudere i varchi di frontiera. Presto la barriera sarà sostituta prima da un

17 La Corea era un possedimento giapponese dal 1910; al termine della Seconda guerra mondiale il 38° parallelo divide la Corea in due zone: infatti nel 1948 si costituisce la Corea del Sud (maggio 1948), con un governo nazionalista ma anticomunista e appoggiato da USA, e la Corea del Nord (settembre 1948) guidata dal Partito comunista di Kim Il – Sung e appoggiato da cinesi e sovietici. Nel 1950 i coreani del Nord varcano il muro di confine, il 38° parallelo, e occupano Seul, capitale della Corea del sud. Il consiglio di Sicurezza dell’ONU autorizza gli USA ad intervenire insieme a Gran Bretagna, Australia, Canada e Turchia. Per tre anni i due blocchi (nord e sud) si scontrano, mentre tutta la popolazione coreana e il mondo vive sotto la minaccia dell’impiego delle armi nucleari. Nel 1953 si giunge all’armistizio ma il 38° parallelo diventa una barriera di cemento armato che, ancora oggi, segna il confine tra Corea del Nord e Corea del Sud.

18 In Cina la guerra civile (1946 – 1949) tra nazionalisti di Chiang Kai – shek e comunisti di Mao Tse – tung si conclude con la vittoria di Mao (gennaio 1949) che istituisce la Repubblica popolare cinese e stringe l’alleanza con Mosca durata fino al 1963, quando la politica di coesistenza pacifica di Krusciov comincia ad essere contestata.

19 Nel XX congresso del partito comunista ammette gli errori e i crimini commessi da Stalin, scioglie il Kominform.

20 Rispetto alla politica di coesistenza pacifica deluse sono le aspettative della Polonia e dell’Ungheria, dove nel 1956 ci sono sollevazioni popolari antisovietiche che si concludono con la concessione da parte della Russia di una blanda apertura verso l’occidente. Invece in Germania la politica di coesistenza pacifica viene seriamente compromessa da una rivolta civile di Berlino est contro il governo. Il governo della Repubblica democratica tedesca risponde con la repressione dei cittadini che, dall’Europa dell’est e da Berlino est, fuggono a Berlino ovest.

21Approfondimento in

https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg18/file/repository/relazioni/libreria/novita /XVIII/Brochure_Muro_di_Berlino_DEF_web.pdf