7. Dalla teoria alla pratica
7.1 Baby doll di Yves Saint Laurent
(da Marie Claire, Giugno 20013)
MASCARA VOLUME EFFET FAUX CILS baby doll
IRRESISTIBILMENTE AUDACE. TERRIBILMENTE PRECISO. La nuova attitudine dello sguardo. Baby Doll di Yves Saint Laurent. La seduzione avvolge ogni ciglia. Uno sguardo profondo che cattura la luce.
Un applicatore microsfaccettato, che definisce le ciglia una ad una: moltiplicate, ridisegnate, esaltate.
Occhi che catturano l’attenzione di tutti. Una sensualità apparentemente innocente. Abbagliante.
L’annuncio pubblicitario in questione, estrapolato dalla rivista mensile Marie
Claire, è rivolto ad un pubblico essenzialmente giovane, di sesso femminile.
Questo, infatti, reclamizza il nuovo mascara baby doll della celebre marca
francese Yves Saint Laurent.
L’annuncio è disposto su doppia pagina ed è caratterizzato, come la maggior parte
delle pubblicità moderne, quasi completamente dal codice iconico.
La pagina sinistra, infatti, presenta unicamente il visual e, sotto di esso, il nome
della marca Yves Saint Laurent su sfondo bianco, in modo che risulti
immediatamente visibile all’occhio fugace della lettrice.
Nel visual compare il volto di una giovane ragazza, la modella del momento Cara
Delevingne, raffigurata dinanzi ad uno specchio, mentre sta applicando sulle sue
ciglia il mascara pubblicizzato. Interrotta improvvisamente, rivolge il suo sguardo
verso il pubblico, continuando però a tenere l’applicatore del cosmetico in mano.
Nella parte destra dell’annuncio possiamo osservare la figura di un giovane uomo,
vestito elegantemente, che osserva la ragazza, affascinato dal gesto che sta
compiendo. Il giovane si trova in penombra, sullo sfondo dell’annuncio. Più in
basso, in primo piano, compare uno specchio che riflette il volto della ragazza.
Il colore primeggiante è il nero, che domina lo sfondo, creando un’atmosfera di
seduzione e mistero. Possiamo ritrovare questo colore nell’abito della ragazza e
nello smoking del ragazzo. Nell’annuncio compare anche il bianco che fa da
sfondo alla bodycopy, allo slogan e al trademark e infine il rosa, che possiamo
individuare nelle unghie laccate della testimonial, nel nome baby doll e nel
packshot del prodotto che si situa nella parte in basso a destra dell’annuncio.
La componente verbale si trova interamente nella parte in basso dell’annuncio
pubblicitario e ne fanno parte il trademark, ossia il nome del brand Yves Saint
Laurent, lo slogan, dotato anche di sottotitolo e subito riconoscibile in quanto a
carattere stampatello e infine la body copy, immediatamente sotto lo slogan, alla
quale viene affidata la comunicazione delle caratteristiche e degli effetti benefici
del prodotto. Quest’ultima, inoltre, fa riferimento alle peculiarità che una donna
può acquisire grazie all’uso del mascara baby doll, piuttosto che descrivere le
componenti innovative del prodotto, prerogativa di molti annunci pubblicitari di
questo settore.
L’unica menzione a una caratteristica strutturale del mascara si ha in relazione al
suo applicatore che viene definito “microsfaccettato”. La novità del prodotto
stesso sta proprio in questo elemento, in quanto l’applicatore è funzionale a ciò
che la donna desidera esprimere semplicemente con uno sguardo ossia “una
sensualità apparentemente innocente.”
Lo slogan “MASCARA VOLUME EFFET FAUX CILS baby doll” contiene il
nome, volutamente ambiguo, del prodotto. Il nome baby doll compare in lettere
corsive e in rosa e va interpretato nel suo significato letterale “bambola”, piuttosto
che in riferimento all’indumento intimo. Questa interpretazione è deducibile
anche alla luce della body copy, nella quale si menziona una “sensualità
apparentemente innocente”.
Anche il colore che caratterizza il nome del prodotto non richiama un’idea di
sensualità provocatoria, della quale potrebbe essere emblema il colore rosso, ma
più probabilmente si allude, attraverso il rosa accesso, ad un’idea di
spensieratezza e civetteria.
Il nome del prodotto è ben visibile all’interno dello slogan, in quanto posizionato
alla fine di esso, in lettere corsive e di colore rosa. Questi elementi permettono
alla lettrice di ricordare il nome dell’articolo, trovandosi alla fine dell’enunciato
più importante e spiccando al suo interno per colore e carattere grafico.
Lo slogan, come in qualunque annuncio pubblicitario, predomina sulla bodycopy,
in quanto scritto a lettere maiuscole e staccato dalla restante parte verbale da uno
spazio vuoto. L’inserimento di questa spaziatura favorirebbe una lettura
maggiormente prolungata dell’annuncio pubblicitario, giungendo almeno fino al
sottotitolo dello slogan.
Come abbiamo già osservato, infatti, lo slogan, insieme al visual è l’unica parte
dell’annuncio alla quale le lettrici, sfogliando una rivista, prestano una minima
attenzione.
Già all’interno dello slogan possiamo individuare la presenza di forestierismi,
attinti dalla lingua francese e da quella inglese, che sono rispettivamente “effet
faux cils” e “baby doll”. L’uso dell’anglicismo per il nome del prodotto
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Il termine Naming fa riferimento a quel processo creativo mediante il quale le aziende creano un nome che caratterizzerà per sempre il prodotto, esaltandone le qualità positive e quindi creando un’immagine totalmente positiva di esso. Grazie a quel nome il consumatore sarà portato a scegliere quel prodotto e non i prodotti concorrenti della medesima categoria. La scelta del nome è di primaria importanza, in quanto basata su strategie specifiche che considerano non solo le qualità proprie dell’oggetto da denominare ma anche il contesto e l’uso che ne sarà fatto.
frequente nel settore cosmetico, in quanto il brand auspica un richiamo mondiale
delle sue merci e l’utilizzo dell’inglese, lingua più diffusa e conosciuta al mondo,
favorirebbe la loro internazionalità e di conseguenza anche quella del brand.
Il francese è riscontrabile nelle parole “effet faux cils” ossia “effetto ciglia finte”,
utilizzato nell’annuncio in quanto il cosmetico in questione fa capo ad una marca
francese molto conosciuta, alludendo quindi a un prodotto d’elite, raffinato e
prestigioso. L’espressione “effet faux cils” è facilmente traducibile anche da
coloro che non conoscono la lingua francese, grazie alla somiglianza con il
termine italiano corrispondente. Il francesismo, inoltre, risulta comprensibile
anche in relazione al contesto, ossia la sponsorizzazione di un mascara che
aumenta il volume delle ciglia.
L’uso del francese, lingua della cosmesi per eccellenza, impreziosisce il prodotto,
facendolo emergere sugli altri prodotti concorrenti come maggiormente alla moda
e di alta qualità.
Già nello slogan possiamo notare uno stile prevalentemente nominale,
caratterizzato dall’assenza di costrutti verbali, che verrà riproposto anche nel
sottotitolo e nell’intera bodycopy.
Nel sottotitolo osserviamo la ridondanza degli avverbi di modo. Entrambi
terminano in –mente e accompagnano due aggettivi. Sono avverbi inconsueti nella
lingua di tutti i giorni, ma molto in voga nel linguaggio pubblicitario. Gli avverbi
con il suffisso –mente intensificano l’azione espressa dal verbo e quindi gli effetti
positivi del prodotto. In questo caso servono a marcare maggiormente la
caratteristica che verrà successivamente esplicitata.
Il mascara in questione, infatti, è “irresistibilmente audace” e “terribilmente
preciso”. Possiamo notare l’assenza della congiunzione “e”, sostituita da un punto
fermo che ha il compito di porre l’accento su ogni singola caratteristica del
prodotto, generando un senso ritmico e di conseguenza una maggiore
memorizzazione del messaggio pubblicitario da parte della lettrice.
L’annuncio presenta una struttura fortemente paratattica. Inoltre l’aggettivo
audace difficilmente viene attribuito ad un oggetto. In questo caso il prodotto
viene personificato e gli viene attribuita una qualità caratteriale umana cioè
l’audacia. La personificazione è individuabile nuovamente all’interno della
bodycopy, dove si parla del mascara come “Baby Doll di Yves Saint Laurent”. In
questo caso le lettere maiuscole all’inizio di ogni parola sono un chiaro segno
dell’espediente retorico della personificazione. Il complemento di specificazione,
inoltre, denota un senso di affettività da parte del produttore Yves Saint Laurent
nei confronti del prodotto.
All’interno dell’annuncio si fa più volte riferimento al brand, per sottolineare
un’appartenenza di cui il mascara baby doll e pochi altri prodotti possono vantare
All’interno della bodycopy l’articolo viene presentato alla lettrice come “la nuova
attitudine dello sguardo”. Possiamo immediatamente osservare l’articolo
determinativo in funzione elativa. Il prodotto in questione non è un semplice
cosmetico che migliorerà il volume delle ciglia, ma è l’attitudine dello sguardo
femminile. Quest’attitudine oltretutto è nuova, appena scoperta, poiché
nessun’altro cosmetico prima del mascara baby doll è mai riuscito ad esprimerla.
Il concetto di novità è molto presente nelle pubblicità legate al settore cosmetico.
Il termine attitudine, osservando il dizionario della lingua italiana Sabatini Coletti,
sta a significare “predisposizione per un’attività mentale o fisica” e alla voce
sinonimi compaiono, tra i molti, i termini “inclinazione” e “talento”. In poche
parole questo mascara rappresenta tutto ciò che desiderano essere le ciglia di una
donna.
Anche in questo caso notiamo come lo sguardo della donna venga personificato.
Lo sguardo, infatti, ha una nuova attitudine, un talento naturale, appena scoperto e
del quale colei che indossa il prodotto può fare un simbolo di unicità.
Il nome del prodotto accompagnato dalla marca costituisce una proposizione a se
stante, priva di elementi verbali e connettivi, ad eccezione della preposizione
semplice di. Anche in questo caso il focus è tutto incentrato sul mascara.
Nella bodycopy notiamo la ripetizione delle parole chiave “ciglia” e “sguardo”.
Sono proprio queste armi di seduzione del genere femminile che il mascara ha
l’obiettivo di valorizzare.
La struttura della bodycopy è paratattica al fine di mettere in risalto ogni singola
frase. L’aggettivo “microsfaccettato” non trova riscontri nella lingua comune e
viene creato tramite la fusione delle parole micro e sfaccettato. L’aggettivo
sfaccettato, così come è possibile osservare sul dizionario Sabatini Coletti, sta a
significare vario, dai molteplici aspetti. Il prefisso micro-, molto in voga nel
linguaggio pubblicitario ma anche in quello tecnico-scientifico, viene associato a
questo termine creando un derivato abbastanza curioso. Tale prefisso viene
attinto direttamente dal greco col significato di “piccolo”.
L’applicatore microsfaccettato che può vantare questo portentoso mascara
presenta molte sfaccettature, ma di piccola entità. Molto probabilmente, in modo
abbastanza oscuro, si allude allo scovolino del mascara, che in quanto
caratterizzato da setole molto piccole e vicine l’una all’altra, riesce a definire
perfettamente ogni singola ciglia.
Il termine microsfaccettato viene creato evidentemente per esprimere in una sola
parola altisonante ed efficace queste caratteristiche, rispettando la necessità di
economia linguistica, propria del linguaggio pubblicitario.
Successivamente possiamo notare un trittico di aggettivi “moltiplicate,
ridisegnate, esaltate”, che denotano l’aspetto delle ciglia dopo l’applicazione del
prodotto. L’enumerazione avviene dopo i due punti, che compaiono per sostituire
la forma verbale corrispondente del verbo essere, vista in questo caso come
superflua. Per lo stesso motivo anche la congiunzione “e” che, secondo la
grammatica italiana, dovrebbe comparire prima dell’ultimo aggettivo enumerato
viene sostituita da una virgola.
I verbi sono tutti al presente, testimonianza che ciò che viene raccontato è un dato
di fatto, privo di dubbi.
Il verbo più ricorrente è catturare. Lo sguardo di chi indossa il prodotto cattura la
luce e di conseguenza anche l’attenzione di tutti coloro che i nostri occhi
incrociano.
In questo caso viene lusingato l’ego della donna, alla quale viene fatta la promessa
di attirare l’attenzione dell’altro, proprio come è testimoniato anche dal visual
dell’annuncio a stampa. Si parla, inoltre, di “sensualità apparentemente
innocente”, facendo riferimento al fatto che la donna, grazie a tale prodotto
cosmetico, riuscirà ad apparire sensuale, ma non in modo eccessivo. L’idea che la
sensualità possa essere innocente è da considerarsi un ossimoro, in quando la
donna acquisisce la capacità di essere sensuale soltanto nell’età adulta, quando
ormai è divenuta consapevole di se stessa ed ha perso quindi quell’ingenuità che
caratterizza l’età infantile. L’espressione “sensualità innocente” viene però
smorzata dall’avverbio di modo apparentemente, il terzo che compare
nell’annuncio.
La bodycopy termina con l’aggettivo abbagliante, isolato rispetto al resto del testo
e inserito fra due punti fermi, come una sorta di marchio indelebile che convalida
nella sua interezza l’annuncio pubblicitario stesso. Questo aggettivo è facilmente
collegabile al sostantivo sguardo, che compare più volte nella bodycopy e che
molto probabilmente non viene ripetuto,onde evitare un’eccessiva ripetitività del
messaggio pubblicitario. Abbagliante richiama, inoltre, l’idea della luce, già
espressa precedentemente nella bodycopy con queste parole: “uno sguardo che
cattura la luce.”
Gli elementi sui quali si vuole catalizzare l’attenzione vengono espressi in prima
posizione all’interno degli enunciati, rispettando l’ordine naturale della frase.
In questo annuncio pubblicitario possiamo notare l’uso di forestierismi
provenienti dalla lingua francese nello slogan e anglicismi nel nome del prodotto
stesso, ma una scarsa presenza di tecnicismi. Parole come “mascara” e
“applicatore” sono ormai entrate nel lessico giornaliero di ogni donna.
La pubblicità online del medesimo prodotto compare nel sito ufficiale
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prestigiosa marca Yves Saint Laurent. Il sito in questione, essendo totalmente in
lingua inglese, risulta difficilmente codificabile da coloro che non comprendono
questa lingua, ma consente allo stesso tempo una diffusione internazionale dei
prodotti.
Accedendo alla pagina riguardante la linea cosmetica “baby doll” possiamo
incontrare, oltre ai vari prodotti relativi alla collezione, anche un filmato
multimediale definito “the film”, nel quale viene presentata la pubblicità
televisiva del prodotto con la celebre modella Cara Delevingne nel ruolo di
protagonista. C’è quindi un richiamo evidente fra le varie forme pubblicitarie, in
quanto nel sito internet compare in primo piano la medesima immagine presente
nell’annuncio a stampa.
Oltre alla possibilità di accedere a contenuti multimediali e ad una maggiore
ricchezza di informazioni l’utente può acquistare anche il prodotto, cliccando su
un’apposita sezione definita “shop now”. Questo permette all’utente di comprare
ciò che desidera direttamente dalla poltrona di casa sua, senza necessariamente
raggiungere un negozio.
Internet consente una maggiore immediatezza, una ricchezza di informazioni
ineguagliabile, la possibilità di comunicare le proprie opinioni e soprattutto
visionare quelle espresse dalle utenti che hanno testato l’articolo precedentemente.
Nella sezione dedicata all’acquisto definita “shop now” è infatti possibile
raccontare la propria esperienza in relazione al prodotto. In questo modo
l’acquirente potrà leggere le recensioni delle altre utenti, togliendosi eventuali
dubbi, poco prima dell’acquisto.
Nel sito web il mascara baby doll viene così descritto: “
Yves Saint Laurent celebrates Haute Couture with a high tech attitude. Mascara Volume Effet Faux Cils Baby Doll.Wide open, her eyes attract all the attention. A falsely innocent sensuality. Stunning. Baby Doll. With one stroke our brush and patented formula magnifies your eyes through the innovative structure of dual-length bristles and intense color pigment for defined volume that last for 24 hours. The multifaceted brush alternates thick, widely spaced bristles to coat and magnify your lashes, while finer, more closely spaced bristles define even the shortest lashes, one by one, from the root to the tip.”