7. Dalla teoria alla pratica
7.3 Liftactiv Serum 10 Occhi & Ciglia di Vichy
(da Amica, Maggio 2013)
ANCHE LO SGUARDO ORA HA IL SUO SIERO DI GIOVINEZZA
LIFTACTIV SERUM 10 OCCHI & CIGLIA
Effetto lifting e sguardo illuminato*
Le ciglia appaiono fortificate e densificate** Lo sguardo ideale non è più un sogno NOVITA’ ASSOLUTA
• UN SIERO CHE SI APPLICA SU TUTTA LA ZONA DEL CONTORNO OCCHI, COMPRESE LE CIGLIA.
Rhamnose 10% + Agenti illuminanti + Ceramici. 5 domande di brevetto depositate.
• TESTATO SOTTO CONTROLLO DERMATOLOGICO E OFTALMOGICO SU
OCCHI SENSIBILI.
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Attraverso questo annuncio pubblicitario la marca francese Vichy promuove il
siero Liftactiv Serum 10, che promette di ripristinare la giovinezza del contorno
occhi, una delle prime zone del volto a essere intaccata dai segni del tempo.
L’annuncio pubblicitario è contenuto nella rivista Amica ed è indirizzato ad un
pubblico femminile, tendenzialmente di età matura, dato che il prodotto in
questione ha principalmente un effetto anti-età.
La pubblicità del siero Vichy è stampata su doppia pagina e possiamo notare, a
prima vista, un’insolita predominanza della componente verbale, che occupa gran
parte della pagina destra dell’annuncio. Questo è abbastanza inconsueto per una
pubblicità volta a promuovere articoli per la cosmesi. Al visual è riservata quasi
interamente la pagina sinistra dell’annuncio, nella quale spicca in primo piano il
volto di una giovane donna, che dovrebbe rispecchiare il target cui è indirizzata la
pubblicità del siero.
Nella parte destra, oltre alla bodycopy, compare anche il packshot del prodotto,
inserito affinché le consumatrici siano in grado di individuare materialmente il
siero Vichy al momento dell’acquisto.
I colori predominanti sono il bianco, l’azzurro e il nero che viene utilizzato per
caratterizzare la parte verbale. Il packshot del siero, di colore grigio, si staglia su
una V molto grande, di colore azzurro, che rappresenta il simbolo della marca
Vichy, ormai associabile ad essa da qualunque lettrice.
L’azzurro, che riempie la lettera V, richiama il colore degli occhi della testimonial
a sinistra, creando un senso di continuità tra le due pagine dell’annuncio.
L’obiettivo del visual è testimoniare che, grazie al prodotto pubblicizzato, è
possibile prevenire e alleviare la comparsa delle rughe intorno agli occhi,
migliorando allo stesso tempo anche l’aspetto delle ciglia. All’utente vengono
mostrati i risultati determinati dal prodotto, facendole credere di poter facilmente
eguagliare la bellezza della modella, raggiunta grazie all’applicazione costante del
siero.
Nell’annuncio pubblicitario predomina il valore della giovinezza, che trova,
infatti, la sua massima espressione nello slogan: “Anche lo sguardo ora ha il suo
siero di giovinezza”, ma che ricorre attraverso riferimenti espliciti anche
all’interno della bodycopy.
La marca si rivolge alle proprie clienti, affermando di aver trovato una soluzione
per restituire freschezza alla zona del contorno occhi.
Il fatto che lo slogan abbia inizio con la congiunzione “anche” porta l’utente
dell’annuncio a pensare che la marca Vichy abbia già creato precedentemente altri
cosmetici altrettanto efficaci contro i segni del tempo, ma che soltanto adesso è
riuscita a creare un siero specifico per la zona perioculare.
Il concetto di un’idea nuova, appena nata e subito portata a compimento dalla
Vichy viene enfatizzato dall’avverbio di tempo “ora”, con il quale prende avvio lo
slogan pubblicitario del prodotto.
L’avverbio di tempo, inoltre, sembra alludere velatamente all’inadeguatezza delle
ditte cosmetiche concorrenti, le quali al momento non sono ancora riuscite a
realizzare un prodotto paragonabile per efficacia al siero Vichy.
Attraverso l’avverbio “ora” si fa riferimento alla situazione attuale, caratterizzata
dalla possibilità per le clienti di acquisire il cosmetico Vichy in contrapposizione
al passato, quando tale prodotto era ancora assente sul mercato.
Il termine “siero” viene attinto dal linguaggio della medicina
75e, oggi, risulta
essere molto in voga per definire i trattamenti cosmetici anti-età. Il significato
medico del termine, in italiano, viene esteso ad indicare un qualsiasi preparato
medicinale.
75 Nel dizionario Sabatini Coletti possiamo trovare questa definizione del lemma “siero”:
“Medicamento immunizzante, contenente anticorpi, ottenuto con il sangue di animali in cui sono stati in precedenza inoculati batteri o tossine.”
Notiamo quindi, a partire dallo slogan, una ricca presenza di tecnicismi del settore
medico, che conferiscono maggiore autenticità al prodotto.
L’utilizzo dell’aggettivo possessivo “suo”, che collega lo sguardo al cosmetico
Vichy, sottolinea implicitamente l’esigenza di possedere tale prodotto da parte
della donna, in quanto è proprio il suo sguardo a necessitarlo.
Il nome del prodotto “Liftactive” è un composto creato appositamente dalla marca
Vichy per denotare le proprietà fondamentali del prodotto. La parola “Liftactive”
non è altro che l’unione fra i termini inglesi “lifting” e “active”.
La parola “Lifting”, che deriva dal verbo inglese “to lift” ossia “sollevare”, è un
anglicismo non adattato, molto comune in italiano, col quale si allude a un
intervento di chirurgia plastica volto all’eliminazione delle rughe del viso,
“sollevando” la pelle. L’aggettivo “active”, anch’esso attinto dalla lingua inglese,
indica il modo di agire, straordinariamente attivo, del siero Vichy sulla pelle del
contorno occhi.
A partire dal nome vengono svelate le caratteristiche principali del prodotto.
Quest’ultimo, infatti, ha un effetto “lifting attivo” sulle imperfezioni estetiche del
contorno occhi. Il siero Vichy, infatti, leviga le rughe in modo attivo ed efficace,
come sarebbe in grado di fare soltanto una seduta lifting dal chirurgo estetico,
infoltendo, addirittura, le ciglia e illuminando lo sguardo.
Il termine “siero” viene riproposto più volte all’interno dell’annuncio; fa la sua
comparsa, infatti, anche la parola inglese corrispondente: “serum”, estrapolata
direttamente dalla lingua latina, così come numerosissimi termini appartenenti al
linguaggio medico.
La presenza di numerosi anglicismi, nonostante la provenienza francese della
marca in questione, favorisce la vendita del prodotto su base internazionale.
Il pubblico cui è rivolto l’annuncio, inoltre, viene lusingato dalla presenza di
questi lessemi, poiché considerato capace di comprenderli dall’emittente.
Il numerale dieci accanto alla parola “serum” viene inserito per marcare la
scoperta del prodotto, attribuibile solo alla Vichy. Non è un semplice siero, ma il
“Serum 10” ideato dalla marca francese.
Il numerale dieci può alludere alla presenza di un 10% di rhamnose, come
possiamo osservare nella bodycopy dell’annuncio stesso, nel punto in cui vengono
elencate le sue componenti. Può far riferimento, inoltre, al tempo che il prodotto
necessita per agire efficacemente, che corrisponderebbe quindi a dieci minuti.
Questa ipotesi è avvallata dalla pubblicità online del cosmetico, rintracciabile nel
sito web della marca Vichy, nella quale viene affermato che: “In 10 minuti, le
rughe si attenuano visibilmente”.
La parola inglese rhamnose viene attinta dal linguaggio della chimica e trova il
suo corrispettivo italiano in ramnosio. Quest’ultimo è uno zucchero che agisce sul
derma papillare alleviando la comparsa dei segni del tempo. È lo stesso annuncio
online ad informarci di questa sensazionale scoperta: “Il Rhamnose, altamente
concentrato al 10%, aiuta a stimolare l'attività del Derm Source, lo strato del
derma in grado di dare impulso alla rigenerazione di tutta la pelle.”
Nell’annuncio online possiamo notare una maggiore chiarezza informativa,
determinata dalla presenza di glosse volte a spiegare i benefici apportati dalle
componenti più inusuali del prodotto. Queste informazioni sono assenti
nell’annuncio a stampa per ragioni di essenzialità ed economia linguistica.
All’interno dell’annuncio a stampa vengono ribadite più volte le funzioni che
rendono eccezionale il siero Vichy: risolvere le problematiche del contorno occhi,
rinforzando le ciglia. Quest’ultima particolarità si evince a partire dal nome del
prodotto: “Liftactive Serum 10 Occhi e Ciglia”. È proprio la doppia funzione
esercitata dal cosmetico a renderlo straordinario.
Oltre alle funzioni sopraccitate nella bodycopy si fa riferimento anche a un altro
effetto generato dall’uso del prodotto: lo sguardo sarà più luminoso e di
conseguenza colei che lo utilizzerà potrà apparire più giovane rispetto alla sua età
effettiva.
Il siero promosso da Vichy, in poche parole, favorisce i benefici estetici per i quali
sarebbero necessari tre cosmetici differenti: un idratante per il contorno occhi che
illumini la zona nascondendo le occhiaie, un prodotto effetto lifting per le
palpebre e un rafforzante per infoltire le ciglia, che con il passare del tempo
tendono ad indebolirsi. La capacità di unire tre prodotti in uno consentirà alle
consumatrici di risparmiare tempo e denaro che invece necessiterebbero per
l’applicazione e innanzitutto per l’acquisto di più cosmetici.
Notiamo poi il concetto di novità assoluta, ampiamente presente in tutte le
pubblicità legate al settore cosmetico. Ogni ditta aspira a mettere sul mercato
prodotti sempre più all’avanguardia, in linea con i progressi della scienza
nell’ambito della cosmesi.
I pubblicitari fondano le loro campagne proprio sul concetto di novità e
innovazione, esemplificato da prodotti al passo con le scoperte scientifiche, mai
obsoleti e superati.
Successivamente, all’interno dell’annuncio, vengono elencati gli elementi che
contribuiscono alla tripla azione del prodotto: ramnosio, agenti illuminanti e
ceramidi. Notiamo come queste componenti siano unite dal segno “+”, tratto
direttamente dal linguaggio matematico, inserito per scandirle puntualmente e
mettere in luce la loro eccezionalità.
L’unica espressione non appartenente al linguaggio della chimica è “agenti
illuminati”. Risulta alquanto strano, per l’annuncio pubblicitario di un prodotto di
bellezza che aspira ad una seppur minima scientificità, il fatto che si faccia
riferimento a un generico “agenti illuminanti”, non esplicitando quali siano
effettivamente questi “agenti”.
Con l’espressione “agenti illuminanti” si focalizza l’attenzione su uno degli esiti
generati dell’applicazione del prodotto: illuminare la zona del contorno occhi.
Invece le “ceramidi”, molecole lipidiche naturali che si trovano nello stato corneo
della pelle, hanno il compito di rinforzare le ciglia. Questo termine viene
estrapolato direttamente dal linguaggio della chimica e inserito all’interno
dell’annuncio pubblicitario per assimilare la risolutezza del prodotto cosmetico a
quella di un farmaco.
Questa componente, ignota alle consumatrici, conferisce una maggiore
scientificità al prodotto, acuita dal suo accostamento alla frase: “5 domande di
brevetto depositate.”
L’utilizzo dei numerali e dei segni matematici è in linea con la necessità del testo
pubblicitario di essere breve, ma conferisce anche l’idea di un quantitativo ben
determinato e preciso.
La domanda di brevetto avviene soltanto in caso di invenzioni notevolmente
importanti a seguito di una ricerca specialistica. In questo caso il prodotto viene
associato a un’invenzione straordinaria che per la sua portata cambierà la vita di
molte donne. Per rivendicare l’esclusiva su tale scoperta la marca Vichy ha
depositato ben cinque domande di brevetto, sintomatico dell’urgenza di un
riconoscimento di qualità da parte della marca. Il prodotto in quanto innovativo ed
estremamente efficace necessita, quindi, di essere brevettato il prima possibile.
I prodotti di bellezza hanno proprio come fine ultimo essere brevettati, cosa che
donerà prestigio all’intera casa cosmetica. Questo prodotto non è ancora stato
brevettato, ma ci sono tutte le prerogative affinché possa esserlo.
La ditta cosmetica offre, inoltre, la garanzia che il prodotto è stato testato da
dermatologi e oftalmologi. Per sottolineare questo vengono utilizzati due avverbi
di
modo
abusati
nel
settore
cosmetico
“dermatologicamente”
e
“oftalmogicamente”, che, comparendo nella medesima proposizione, creano un
senso di ripetitività e ridondanza. Attraverso di essi colui che ha ideato l’annuncio
pubblicitario in questione ribadisce la capacità del prodotto di essere indicato per
coloro che hanno una pelle sensibile, non provocando neppure irritazioni in caso
di contatto con gli occhi.
Viene valutata la tollerabilità del cosmetico sotto controllo medico, a garanzia di
un prodotto che non arrechi danno alla salute di chi ne fa uso.
Accanto alla parola “oftalmologicamente” troviamo la dicitura “su occhi
sensibili”. In questo modo viene marcata nuovamente la delicatezza del prodotto,
facendo riferimento a un campione molto più esigente e sicuramente più ampio di
potenziali consumatrici.
Gli effetti generati dal siero Vichy sono accompagnati dalla presenza di alcuni
asterischi, che rimandano a frasi sottostanti in carattere più piccolo. Queste ultime
fanno riferimento a test scientifici attuati su un vero e proprio campione
femminile e al loro tempo di esecuzione.
La marca Vichy basa l’efficacia del prodotto non soltanto su test clinici, ma anche
su dati di fatto e su indagini a campione. Il termine test è molto adoperato in
questo settore pubblicitario ed equivale alla parola italiana “esperimento”. È un
prestito non adattato derivante dalla lingua inglese, che oramai è entrato
prepotentemente nel linguaggio di tutti i giorni e che risulta di facile
comprensione anche per l’utente meno istruito. Si preferisce il termine “test” al
corrispettivo italiano poiché l’uso dell’inglese, lingua per eccellenza dell’ambito
scientifico, conferisce maggiore prestigio e autenticità all’indagine.
Il termine test è utilizzato quotidianamente nell’ambito della medicina. All’interno
del dizionario Sabatini Coletti troviamo una definizione del termine proprio in
senso medico: “Esame che mira ad accertare una situazione clinica a fini
diagnostici.” L’utilizzo, quindi, di tale vocabolo è giustificato oltre che dal suo
uso comune, anche dalla sua connotazione medica e scientifica.
Il test in questione è “cosmetoclinico”. Possiamo definire “cosmetoclinico”,
utilizzando l’espressione coniata da Bruno Migliorini, una parola macedonia
76determinata dall’unione dei termini cosmetico e clinico. Essa allude
presumibilmente a un esperimento scientifico realizzato all’interno di una clinica
cosmetica. I due termini in questione possono comparire fusi all’interno di
un’unica parola, come in questo caso, oppure separati da un trattino. Anche
l’espressione “cosmetoclinico” marca l’ambivalenza del siero Liftactive: un
prodotto di tipo cosmetico ma paragonabile a un farmaco, realizzato in una clinica
specializzata ovviamente appartenente alla marca Vichy.
Si parla di test “cosmetoclinico” e di test di “autovalutazione”, cioè realizzato
dalle stesse utenti del prodotto. Ovviamente il primo test garantisce al cosmetico
una qualifica maggiore, ma di tipo astratto, mentre il secondo certifica la sua
efficienza a livello concreto, in quanto sono proprio coloro che lo hanno
sperimentato a testimoniarne la risolutezza.
L’annuncio pubblicitario ci comunica che il “test di autovalutazione” è stato
realizzato da 128 soggetti nell’arco di un mese. L’uso dell’espressione “soggetti”
spersonalizza il campione di riferimento, connotandolo di una valenza
maggiormente statistica e informativa. I “soggetti” in questione saranno
sicuramente di sesso femminile e di età matura. La precisione dei test portati
avanti dalla marca Vichy si nota a partire dal numero 128, un numero definito e
ben preciso, inserito per sottolineare che la cifra riportata non è stata citata
casualmente o per fini promozionali, ma rappresenta il numero di campionatura
reale.
L’annuncio contiene numerosi richiami extratestuali: il riferimento alle farmacie
nelle quali è possibile richiedere un campione gratuito del siero, il sito
dell’azienda, la sua pagina Facebook e il numero verde a cui i consumatori
76 Bruno Migliorini definisce “parole macedonia” le “parole che riuniscono in maniera arbitraria pezzi
di parole diverse”. Egli cita alcune esempi come ultimoda (dove i vocaboli ultima e moda si inseriscono l’uno nell’altro) o il più fortunato slogan digestimola, conglomerato nel quale viene messa in luce la capacità di stimolare la digestione del Fernet Branca.
Folena , invece, utilizza il termine “codimozze”:
“ [La pubblicità] per necessità sintattiche e sotto la spinta della moda esotica, e nella ricerca di sonorità o fisionomie grafiche inusitate, presenta un numero grandissimo di formazioni troncate o codimozze, come vien fatto di dire con una parola che ricorre a proposito di cani smarriti nella pubblicità economica; sono preferite le finali in consonante liquida e nasale e in sibilante, ma ve ne sono di ogni genere.”
Cfr. G.Folena Aspetti della lingua contemporanea. La lingua e la pubblicità, in A.Chiantera, Una