Capitolo 2: LE RETI MIGRANT
2.3 GLI EFFETTI ECONOMICI DELLE MIGRAZION
3.1.2 La Banca Mondiale
L’articolato programma di ricerca sul tema delle migrazioni avviato nel corso degli ultimi anni da parte della Banca Mondiale denota l’attenzione verso le sempre più palesi implicazioni economiche derivanti dagli spostamenti dei flussi di persone che, siano esse migranti economici o meno, abbandonando la madrepatria alla ricerca di migliori condizioni di vita, innescano paralleli movimenti di denaro in direzione opposta, dal paese di destinazione a quello di origine.
Il lavoro della Banca Mondiale si è incentrato sulla produzione di dati affidabili e sull’approfondimento dell’apparato conoscitivo già esistente sui benefici potenziali ed i costi delle migrazioni tanto al livello famigliare quanto al livello aggregato. L’attività di tipo operativa sui dati statistici si è focalizzata sulla ricerca delle modalità attraverso cui ridurre i costi di trasferimento delle rimesse, degli strumenti che offrono le migliori garanzie di una corretta e proficua canalizzazione dei risparmi dei migranti, degli orientamenti normativi da implementare per garantire la protezione e l’accesso ai diritti pensionistici ai lavoratori stranieri. L’obiettivo ultimo è quello di identificare politiche in grado di massimizzare le sinergie tra migrazione e sviluppo, inclusi i vari tipi di regolazioni e riforme istituzionali che dovrebbero essere implementate sia dai paesi d’origine dei flussi migratori sia da quelli di destinazione. Per poter realizzare un piano di lavoro che sia proficuo occorre però partire dalla raccomandazione più volte riportata nei documenti ufficiali della Banca Mondiale di porre attenzione al fatto che l’impatto delle migrazioni non è identico in ciascun paese dal momento che esso dipende in larga misura da come l’ambiente istituzionale di riferimento forgia gli incentivi allo sviluppo. L’impegno profuso ha prodotto una serie di importanti report globali e regionali ed ha affinato la disponibilità e la qualità delle statistiche sulle tematiche ritenute prioritarie. Particolarmente significativa a questo proposito è l’edizione 2006 del rapporto di ricerca Global Economic Prospects, che ogni anno propone un tema di grande interesse per lo sviluppo, fornendo le previsioni elaborate dalla Banca Mondiale. La scelta per il 2006 è caduta su un’analisi dal titolo Le migrazioni possono contribuire a ridurre la povertà
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, in cui lo sforzo sotteso è stato quello di cogliere i potenziali vantaggi economici della migrazione, con un’attenzione al contempo alla gestione delle implicazioni sociali e politiche ad essa associate. Nel testo si sottolinea come le rimesse e le migrazioni debbano essere intese come un complemento agli sforzi per lo sviluppo locale nei paesi a basso reddito, “la migrazione non deve essere vista come un sostituto dello sviluppo economico del paese d'origine in quanto, alla fine, lo sviluppo dipende dalla messa a punto di sane politiche economiche nazionali”. Inoltre secondo Uri Dadush, direttore del Development Prospects Group della Banca Mondiale, che redige annualmente il Global Economic Prospects, “programmi di gestione delle migrazioni, inclusi visti di lavoro temporanei per la manodopera non specializzata nei paesi industrializzati, potrebbero alleviare i problemi legati ai grossi contingenti di migranti illegali e consentire un maggiore movimento dei lavoratori temporanei. Ciò contribuirebbe ad una notevole riduzione della povertà nei paesi di provenienza dei migranti, fra i migranti stessi e le loro famiglie e, con l'aumento delle rimesse, nella comunità in senso lato”109. In sintesi, dunque, il rapporto, da un lato, incoraggia riforme volte a indurre un aumento delle rimesse, dall’altro, scoraggia l’imposizione di tasse sulle stesse da parte dei governi.
Quello delle rimesse, trattato con un ovvio taglio economico, è il tema di interesse primario per la Banca Mondiale che le considera come il più tangibile e non controverso legame esistente tra migrazione e sviluppo. Le indagini campionarie sui nuclei familiari condotte sull’argomento hanno chiaramente dimostrato che le rimesse, essendo la fonte più consistente di capitale esterno per molti paesi in via di sviluppo, contribuiscono alla riduzione della povertà, finanziano le spese per l’educazione e la salute ed alleviano le difficoltà di accesso al credito per l’avvio di piccoli business. Aiutano poi i nuclei familiari a mantenere gli stessi livelli di consumo anche nei momenti di drastica flessione economica. Gli effetti negativi, però, sono dati dal fatto che ingenti flussi di rimesse possono condurre ad apprezzamenti della valuta corrente e a conseguenze avverse sulle esportazioni. L’isterilimento dell’afflusso finanziario non è tuttavia una risposta politica valida a tutto ciò. L’evidenza empirica mostra che in taluni casi le
108 World Bank, Global economic prospects 2006: le migrazioni possono contribuire a ridurre la povertà,
2005.
109 All’interno della presentazione del Global Economic Prospects 2006: Le migrazioni possono
migrazioni comportano costi non indifferenti per i migranti e le loro famiglie, accrescendo la vulnerabilità rispetto a processi di sfruttamento o come accade nelle aree rurali del Messico, limitando la propensione ad investire nell’istruzione superiore, dal momento che i frequenti invii di denaro provenienti dai migranti impiegati in occupazioni dequalificate all’estero inducono desideri d’emulazione nelle fasce d’età più giovani. Inoltre, è utile riflettere sulle circostanze per cui in taluni casi le rimesse possono creare dipendenza, servire per il riciclaggio di denaro ed il finanziamento del terrorismo. Sulla base di recenti ricerche si evince poi che le tasse sulle rimesse stanno iniziando a scendere, anche se non abbastanza velocemente, e che i costi sono decisamente più alti per gli invii di denaro Sud-Sud, che tra l’altro come già ricordato rappresentano ben il 30/45 per cento delle rimesse totali, rispetto a quelli fatti dai paesi industrializzati verso realtà più povere (Ratha D., 2008)110.
Per rispondere al bisogno crescente all’interno del sistema della Banca Mondiale di facilitare e rafforzare le attività tecniche e politiche connesse all’importanza assunta oggigiorno dalla tematica delle migrazioni, si è scelto di istituire un apposito gruppo tematico sulle migrazioni e lo sviluppo coordinato dal gruppo sulla riduzione della povertà e composto sia da staff interno che da partecipanti esterni per la condivisione di esperienze ed informazioni. Fra gli obiettivi preposti vi è quello di predisporre delle linee guida operative per supportare i team nazionali che lavorano nei singoli paesi nell’affrontare gli specifici argomenti correlati al tema generale di migrazioni e sviluppo. Il fatto poi che la Banca Mondiale sia coinvolta in numerose partnership e coordinamenti a carattere internazionale che affrontano da diversi punti di vista il nesso tra migrazioni e sviluppo è emblematico della volontà di essere parte attiva nella definizione di una politica di coerenza globale sull’area della migrazione e di promuovere una conoscenza diffusa delle sfide che le migrazioni internazionali pongono allo sviluppo.