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Barriere all’entrata e allo sviluppo

Grafico VI: I Fornitori della nautica da diporto

3.3 Il settore della nautica in Cina

3.3.9 Barriere all’entrata e allo sviluppo

Il mercato nautico in Cina è estremamente giovane e immaturo, molti ostacoli si frappongono al suo sviluppo. Dalle interviste condotte sono emersi molti punti di criticità, alcuni sono momentanei e transitori (la politica anti-corruzione promossa da Xi Jinping), altri scompariranno quando il settore si espanderà (problematiche connesse alla carenza di infrastrutture e costi di manutenzione), altri ancora sono dinamiche culturali o attitudini radicate (la diffidenza di molti cinesi verso il mare): proprio questi ultimi rappresentano le difficoltà più ardue da superare.

Di seguito un’analisi per punti dei maggiori ostacoli allo sviluppo del mercato nautico: 1. La Cina presenta evidenti limiti ambientali e climatici: le acque dei mari, dei fiumi e dei laghi spesso sono soggette all’inquinamento e non hanno un colore limpido. Le province costiere del paese sono le più sviluppate economicamente, ne consegue che ampie porzioni di costa sono deturpate da impianti industriali, porti commerciali e urbanizzazione selvaggia. La Cina ha molti fiumi navigabili e il sistema fluviale interno è molto sviluppato, si tratta di vie di comunicazioni molto affollate: un diportista che volesse risalire un tratto fluviale sarebbe circondato da navi mercantili.

Dal punto di vista climatico, le province settentrionali hanno inverni molto rigidi, mentre le zone costiere meridionali sono soggette ai tifoni.

2. Le barriere legislative e burocratiche sono considerevoli: gli operatori del settore intervistati hanno lamentato una legislazione sulla navigazione alquanto restrittiva. Nel 2009 è stato promulgato dal ministero dei trasporti The Administrative Provisions on

Safety of Yachts, rappresenta il primo codice organico che regolamenta la navigazione

da diporto.140 Sulla carta i fiumi, i laghi e i mari sono accessibili alla navigazione da

diporto, de facto, ad oggi in Cina non è consentito navigare liberamente da una provincia all’altra, previo ottenimento di apposite autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti (uffici amministrativi regionali, provinciali, dogana, autorità portuale…), è necessario dichiarare varie informazioni, come il numero dei passeggeri a bordo e la rotta che si intende seguire. Nel complesso prima di salpare dal porto è necessario svolgere varie procedure burocratiche.141

                                                                                                               

140 “ICE”, 2011, Market Survey on China Yacht Industry, p. 42.

141 Si rimanda alle interviste in appendice a Stefano Caruso, Chief Designer presso DND, e a Paolo Bertetti, Vice Presidente R&D presso Sanlorenzo.

Yacht makers and sailing clubs […] woes are compounded by insufficient maintenance services and complicated regulations. Wu said the approval process before setting sail usually involves six departments-including tourism, port and border defence - and each one of them only takes charge when it wants to.142

Le Provisions hanno avuto il merito di semplificare e uniformare le procedure di registrazione degli yacht, prima alquanto nebulose e contraddittorie.143

Tramite le Provisions il legislatore ha voluto uniformare e standardizzare a livello nazionale i criteri per ottenere la patente nautica. Nonostante questi miglioramenti, ottenere una patente nautica in Cina è ancora molto difficile e presenta costi elevati.144

Come afferma Mark Woodmansey, China Chief Representative presso Burgess, la Cina sta facendo piccoli passi in avanti nella legislazione marittima, ma il processo è solo all’inizio.145

3. I dazi doganali imposti sull’importazione di imbarcazioni da diporto superano il 40%. Molti armatori cinesi decidono di registrare il proprio yacht ad Hong Kong per evitare questa imposta. Una tassazione così esosa penalizza chiaramente l’importazione degli yacht prodotti all’estero.

4. La mancanza di maestranze specializzate, infrastrutture adeguate come porti, marine, cantieri nautici attrezzati e l’assenza di una filiera nautica di qualità rappresentano un ostacolo per gli operatori del settore.

Una barca ha bisogno di manutenzione costante, i pezzi vanno sostituiti nel tempo perché soggetti alla forza di usura del mare, a bordo l’elettronica sta acquisendo un ruolo sempre più importante e guasti in questo ambito richiedono l’intervento di tecnici molto specializzati. In Cina spesso mancano le infrastrutture adeguate, gli accessori e i componenti nautici Made in China sono di scarsa qualità e poco affidabili, a tutto questo si aggiunge l’attitudine degli armatori cinesi che sovente non comprendono l’importanza di eseguire manutenzione periodica su uno yacht. Per tutti questi motivi gestire e mantenere uno yacht in Cina può essere più costoso che in Europa o in America: i pezzi di ricambio di qualità devono essere importanti ed anche essi sono

                                                                                                               

142 “Forbes”, 15 aprile 2015, China’s Yacht Market is Losing Steam http://www.forbes.com/sites/ywang/2015/04/16/chinas-yacht-market-is-losing-steam/, 20 settembre 2015.

143 “ICE”, 2011, Market Survey on China Yacht Industry, p. 43.

144 Appendice: intervista a Stefano Caruso, Chief Designer presso DND.

soggetti a dazi elevati, per guasti rilevanti può essere necessario l’intervento di un tecnico che viene dall’estero, la manodopera specializzata locale è carente.

Dalla situazione appena descritta, si può facilmente evincere quanto la nautica sia ancora agli albori in Cina.146

Secondo il parere di Mark Woodmansey la nautica in Cina decollerà solo quando si svilupperà in modo consistente la cantieristica locale e il settore non sarà più “foreigner-driven”. Una cantieristica nautica potente sarà di grado di fare pressione sul governo perché promuova la costruzione di infrastrutture adeguate, perché crei un set di norme appropriato, una cantieristica nautica cinese potente riuscirà a promuovere lo sviluppo del settore.147

5. Riguardo ai potenziali entrant e sostituti, essi attualmente non rappresentano una temibile barriera all’entrata per i player italiani: si può affermare che la nautica in Cina sia un recente prodotto di importazione, un elemento esogeno nel mare magnum dell’economia cinese. Negli ultimi dieci anni alcuni cantieri navali cinesi hanno affiancato alla loro produzione di navi commerciali e militari anche quella di imbarcazioni da diporto. Alcuni sono riusciti ad affermare il loro brand sul territorio nazionale, ad esempio Double Happiness o Sunbird, ma la qualità del prodotto resta inferiore agli standard europei. Inoltre i cantieri italiani hanno il valore aggiunto di potersi fregiare dell’etichetta Made in Italy, un valore riconosciuto e apprezzato dalla clientela cinese. I cantieri cinesi competono con quelli italiani ed europei solo sul prezzo, nettamente inferiore, e godono del vantaggio intrinseco di conoscere la lingua e la cultura locale.148

6. Da quanto emerso dalle interviste e dai media,149 la politica anti-corruzione lanciata

dal presidente Xi ha avuto un effetto molto negativo sul mercato del lusso, il settore nautico ha subito una pesante battuta d’arresto.

Now China’s yacht market is losing another source of business. Chinese companies are shunning luxury boats, as they fear ownership of this ultimate status symbol will invite

                                                                                                               

146 Si rimanda alle interviste in appendice a Stefano Caruso, Chief Designer presso DND e a Paolo Bertetti, Vice Presidente R&D presso Sanlorenzo.

147 Si rimanda in appendice all’intervista a Mark Woodmansey, China Chief Representative presso Burgess. 148 Si rimanda alle interviste in appendice.

149 “Oversea Huanqiu”, 11 febbraio 2015, “Meiti: weishenme Zhongguo fuhao dui chaoji youting bu gan xingqu.” 美媒:为什么中国富豪对超级游艇不感兴趣 (Media: perché i ricchi cinesi non sono interessati ai superyacht), http://oversea.huanqiu.com/article/2015-02/5647499.html, 2 ottobre 2015.

unwanted attention amid President Xi Jinping’s anti-graft campaign. Showing off in this environment could lead to disastrous outcomes, as luxury is now linked to corruption, a crime that has so far dragged down more than 70,000 cadres. The market really slowed down this year, as the big companies feel it is not “appropriate to buy boats”.150

Gli intervistati hanno sottolineato come l’invito alla sobrietà e la battaglia a sfoggio e ostentazione promossi dall’attuale leadership abbiano influenzato negativamente le vendite del settore. Secondo l’ing. Bertetti (Sanlorenzo) questa politica modificherà il mercato: in futuro in Cina solo i veri appassionati vorranno comprarsi uno yacht, non si tratterà più di clienti interessati esclusivamente allo show-off.

Questa crisi del settore sta spingendo gli operatori della nautica a rivalutare la loro strategia:

Delphine Lignieres, founder and CEO of China Rendez-Vous, organizer of SO! DALIAN and SO! HAINAN marine lifestyle shows, says she is promoting sailing and motorboats between 1 to 4 million yuan to the country’s upper-middle class. The company is trying to change the perception that yachts are just toys for the superrich. “We have to promote smaller boats to make leisure boats more accessible to a larger number of people in China, and change the perception of boating in China”, she says.151

7. L’ostacolo maggiore che il settore della nautica si trova ad affrontare in Cina non è di natura politica o riguardante le problematiche appena citate, bensì si tratta di una questione che influenza la radice della domanda di mercato per il prodotto yacht: l’assenza della cosiddetta “cultura del mare”. La cultura del mare è quella cosa per cui nei mesi estivi milioni di turisti si affollano lungo le coste del Mediterraneo dedicandosi a varie attività di svago, tra cui quella di andare in barca è solo una delle tante. La domanda del prodotto yacht nasce proprio da questa attitudine mentale verso il mare, da qui ha avuto origine il settore. In francese yacht si dice bateau de plaisance, e proprio di questo si tratta.

In Cina il concetto di una barca per svago è totalmente estraneo alla cultura locale tanto quanto è estranea la visione del mare come luogo rigenerante e di relax. Il punto di vista cinese è quasi opposto al nostro: per la Cina contadina il mare è minaccia, dal mare giungono i tifoni, dal mare sono arrivati i pirati e i giapponesi alla fine degli anni

                                                                                                               

150“Forbes”, 15 aprile 2015, China’s Yacht Market is Losing Steam, http://www.forbes.com/sites/ywang/ 2015/04/16/chinas-yacht-market-is-losing-steam/, 20 settembre 2015.

Trenta. I cinesi non amano prendere il sole, il bikini è considerato come un outfit alquanto provocante, pranzare all’aperto è una stravaganza introdotta di recente, la barca è vista come scomoda e poco spaziosa, la maggior parte dei cinesi non sa nuotare e soffre il mal di mare.

In Cina anche l’idea stessa di leisure è stata importata e introdotta solo negli anni Novanta, prima di allora concetti come tempo libero e weekend non erano presenti.152

Tradizionalmente in Cina non c’è un giorno della settimana dedicato al riposo, come per noi la domenica, bensì si lavora tutti i giorni a esclusione di determinati giorni di festa.

A causa di queste forti barriere culturali il mercato della nautica cinese è supply driven. Fino ad oggi gli yacht in Cina sono stati proposti come oggetti di lusso e di ostentazione. Anche l’uso che l’armatore cinese fa della barca è distante dall’idea di

leisure: lo yacht è primariamente uno strumento per il business e solo in modo

marginale è impiegato per svago.

Stefano Caruso, Chief Designer presso DND Dawn Yacht Design, ha sottolineato durante l’intervista: “[…] un grande errore è stato quello di puntare subito alla grande nautica di lusso senza prima partire dalla fascia bassa, come sarebbe stato più naturale.” Ovvero in Cina la nautica si rivolge principalmente ai super ricchi e resta un settore del tutto sconosciuto per la classe media. In questo momento di grande crisi si sta rivalutando questo approccio, come si evince dalle parole di Delphine Lignieres che qui ripetiamo di nuovo: “We have to promote smaller boats to make leisure boats more accessible to a larger number of people in China, and change the perception of boating in China”. Oltre alla dimensione lusso e show-off bisogna anche aggiungere alla nautica la componente leisure, solo così si avranno dei fedeli appassionati.

Antonio Luxardo, uno dei fondatori di Pro Ship, cita un esempio di diffusione di cultura nautica molto significativo:

Il mercato cinese è un mercato difficile perché manca la cultura del mare, a mio parere un’associazione di categoria dovrebbe promuovere attività ed eventi che avvicinano i cinesi alla barca e agli sport acquatici. Ad esempio, a Qingdao nel 2008 nell’ambito delle Olimpiadi si sono tenute le gare di vela. In seguito a questo evento Qingdao ha assistito all’incremento del

                                                                                                               

152 L’argomento è stato trattato in modo approfondito nel paragrafo 2.2 Concetto di tempo libero, leisure, 休闲 in

numero di imbarcazioni da diporto: prima delle Olimpiadi la marina era semideserta, oggi è quasi piena. Nel fine settimana i ragazzini vanno in barca a vela e proprio questi adolescenti saranno i clienti di domani. Senza dubbio le Olimpiadi sono servite a diffondere lo sport della vela, tuttavia per avvicinare le persone alla nautica le aziende insieme alle associazioni di settore dovrebbero organizzare più attività.