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2 BREVE DESCRIZIONE DEL PAESAGGIO LINGUISTICO CAMERUNENSE

Colbert Akieudji

2 BREVE DESCRIZIONE DEL PAESAGGIO LINGUISTICO CAMERUNENSE

Come già illustrato in Siebetcheu (2013a), il Camerun è l‟unico paese africano ad avere subito una triplice esperienza coloniale (sarebbe più corretto parlare di protettorato): quelle tedesca, francese e inglese. Questa situazione ha naturalmente avuto delle influenze anche dal punto di vista linguistico. «Conosciuto come Africa in 74 Università per Stranieri di Siena.

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miniatura, il Camerun si contraddistingue da elementi linguistici, culturali e geografici presenti in tutti gli altri paesi africani» (Siebetcheu, 2013b: 119). Dal punto di vista linguistico, con 248 lingue (Binam Bikoi, 2012), il Camerun è, dopo la Nigeria, il paese con il maggior numero di lingue in tutta l‟Africa. Questa ricchezza linguistica ha però determinato una situazione di conflitto linguistico nel paese. In realtà, per evitare un permanente dissapore tra queste varie lingue locali, il governo locale istituì il “bilinguismo ufficiale” francese e inglese, non tanto per dare la possibilità ai camerunensi di parlare due lingue (in ogni modo non era sicuramente il primo obiettivo), quanto perché l‟inglese e il francese erano considerati degli idiomi neutri, scelti per costruire un‟unità linguistica e nazionale. Il plurilinguismo camerunense è ampliato da tre idiomi di contatto – il pidgin english, il camfranglais (contatto tra francese, inglese e lingue locali camerunensi) e il franfufulde (contatto tra francese e fufulde) – formati quindi sulla base della fusione tra le lingue locali e le ex lingue coloniali. Oltre alle due lingue ufficiali, le principali lingue straniere insegnate nel sistema scolastico e/o accademico sono il tedesco, lo spagnolo, l‟arabo, l‟italiano e il cinese.

Nell‟analizzare il ricco mercato delle lingue camerunensi, Feussi, Eloundou Eloundou, Tsofack (2013) osservano che gli usi linguistici e le pratiche linguistiche sono prevalentemente plurali e rivelano modi di gestione della diversità e dell‟eterogeneità linguistica che contraddistinguono il paese. In riferimento alle lingue che compaiono nelle insegne, dalla ricerca risulta che: «sur 255 énoncés relevés dans six universités d‟Etat du Cameroun, 38,82% sont rédigés uniquement en français, 31,37% en anglais, 24,70% en des formes alternées de l‟anglais et du français, et 2,74% en allemand, espagnol et latin». A questo elenco manca però l‟italiano. In questo lavoro osserveremo che la lingua di Dante Alighieri occupa invece uno spazio importante nel panorama linguistico urbano camerunense.

3.

LA LINGUA ITALIANA NEL MERCATO LINGUISTICO URBANO CAMERUNENSE

La situazione sociolinguistica camerunense appena descritta rivela una chiara situazione di diglossia tra le due lingue ufficiali e le lingue locali, purtroppo ancora marginalizzate negli ambiti comunicativi formali. In questo senso, con una metafora tra la lingua e la moneta, Calvet (2002) osserva che se la principale moneta internazionale e la moneta imperiale vanno di pari passo con la lingua veicolare internazionale e la lingua imperiale, c‟è anche una tendenza alla svalutazione delle lingue locali a vantaggio appunto delle lingue più “forti”. Così, per Calvet (2002: 10):

Il y a des monnaies non convertibles, avec lesquelles on ne peut pas acheter des dollars ou des euros, comme il y a des langues d‟usage restraint, des langues non convertibles… On voit que nous sommes confrontés à la valeur en quelque sorte marchande des langues, à un marché aux langues, comme il existe des marchés aux épices, aux fleurs ou aux oiseaux … Sur ce marché, les langues, comme les monnaies, n‟ont pas de parité fixe.

A questa visione centralistica del mercato delle lingue, Vedovelli (2014) propone un modello alternativo che vede il mercato globale delle lingue, con i suoi valori intrinseci, in grado di superare l‟idea di quello che chiama il “supermercato” delle lingue. A

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differenza del «supermercato, dove gli spazi per gli individui sono ridotti alla semplice funzione di acquirenti le cui scelte sono se non imposte, certamente condizionate», Vedovelli suggerisce l‟idea del «mercato tradizionale delle nostre città, quello dove le merci sono esposte, vengono presentate e gridate. Il mercato dove si stabilisce prima che un rapporto cliente-merce, un rapporto tra le persone che vivono quel rapporto sociale» (2014: 293). Il mercato globale delle lingue, attraverso il confronto fra i prodotti dei sistemi economici e fra i valori simbolici veicolati dalle lingue di tali sistemi appare dunque molto più dinamico della pura e semplice struttura centralistica. Nell‟ambito dell‟indagine Italiano 2000 sulla diffusione dell‟italiano nel mondo, De Mauro et al. (2002) notano che per definire la condizione dell‟italiano nel mondo, non è sufficiente considerare solo l‟aspetto linguistico. Per questi autori, «il ricorso a concetti che coinvolgono altri piani consente di elaborare un quadro che, grazie alla sistemica interazione fra i propri elementi costituitivi, giustifica lo sviluppo di una serie di ipotesi coerentemente collegate fra di loro per la messa in atto della ricerca sui pubblici dell‟italiano L2 e sul loro nuovo assetto complessivo» (De Mauro et al., 2002: 37). Sulla scia di queste considerazioni, intendiamo ora esplorare le parole italiane e gli pseudoitalianismi che decorano i panorami linguistici urbani delle strade e città del Camerun attraverso un legame molto forte non solo con le lingue già presenti nel paese, ma anche con la società, la cultura e l‟economia locale.

4.

I PANORAMI LINGUISTICI NEL MONDO

I panorami linguistici e semiotici urbani costituiscono i terreni dove i rapporti fra le lingue si concretizzano in tensioni e competizioni che sono sia la testimonianza della vitalità di una lingua nella dimensione internazionale, sia il piano dove i processi di comunicazione sociale coinvolgono anche le lingue straniere (Bagna e Barni, 2007). Le tensioni e i contatti linguistici che avvengono nell‟ambito dei panorami linguistici non sono dunque altro che l‟espressione di un mondo globale dove ogni lingua diventa ambasciatrice della propria nazione. L‟analisi linguistica dello spazio di comunicazione pubblica e sociale si colloca nel settore della ricerca linguistica sul campo: linguistic landscape. Espressione coniata da Landry e Bourhis nel 1997 e definita come «The language of public road signs, advertising billboards, street names, places names, commercial shop signs and public signs on government buildings combined to form the linguistic landscape of a territory, region or urban agglomeration» (1997: 25). Alla base di questa affermazione Landry e Bourhis dimostrano che il panorama linguistico può assolvere due funzioni principali: la funzione informativa e la funzione simbolica. Mentre la prima determina la capacità di segnalare, in aree plurietniche e quindi plurilingui, la presenza delle comunità linguistiche presenti sul territorio attraverso una rappresentazione sociolinguistica, la seconda sostiene che la presenza e la visibilità di una lingua è segno di un atteggiamento positivo da parte di gruppi etnolinguistici verso la propria identità di origine. A queste due funzioni, si potrebbe aggiungerne una terza, quella di evocazione di un modello identitario, cioè la presentazione di sé e della propria identità da parte delle comunità linguistiche presenti in un territorio attraverso l‟uso della propria lingua (Vedovelli, 2005).

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5.

METODOLOGIA DELLA RACCOLTA DEI DATI

La rilevazione delle insegne di lingua italiana in Camerun (iniziata nel 2011 e tuttora in corso), ci ha consentito di raccogliere un centinaio di insegne in otto città del Camerun: Douala, Yaoundé, Bafoussam, Dschang, Limbé, Kribi, Mbanga e Batié. A questo numero bisogna poi aggiungere anche le località collocate nelle periferie di queste città. Sulla scia delle ricerche del Centro di Eccellenza della Ricerca dell‟Università per Stranieri di Siena (da ora in poi CE) in riferimento agli studi sull‟italiano nei panorami linguistici urbani del mondo (Vedovelli, 2005; Bagna e Barni, 2007) e tenendo conto delle specificità geografiche e logistiche del contesto camerunense, la raccolta dei dati è avvenuta in tre fasi diverse:

a) la cattura del testo contenente la traccia linguistica tramite una fotocamera digitale; b) la localizzazione dell‟insegna in base al quartiere e alla città in cui è stata resa

pubblica;

c) l‟archiviazione e l‟analisi linguistico-semiotica delle insegne raccolte.

A differenza delle altre ricerche del CE – tenuto conto della maggiore difficoltà nel localizzare le insegne in realtà urbane come quelle camerunensi rispetto a quanto avviene nelle città occidentali, molto più sviluppate dal punto di vista dell‟odonomastica – in questo lavoro ci limiteremo a localizzare gli italianismi in base alle città, ed eventualmente in base ai quartieri, in cui sono state scattate. Una quarta fase della raccolta dei dati (i cui risultati non vengono presentati in questo lavoro per motivo di spazio) consisteva nell‟intervistare, quando possibile, i negozianti per avere informazioni specifiche rispetto all‟uso delle insegne in lingua italiana.

La tabella 1 illustra la distribuzione delle novantasette insegne raccolte in base alle città e ai settori di riferimento. Tra i principali settori di riferimento degli italianismi in Camerun, come d‟altronde in tutto il mondo, il settore della ristorazione/alimentazione è il più importante con quarantaquattro insegne, ovvero quasi la metà delle insegne raccolte. Ricordiamo alcuni italianismi legati al settore della ristorazione a Yaoundé: Restau-cabaret Dolce&freddo, ristorante Trappola, ristorante La Salsa, ristorante Le Monte Cristo. Interessante anche quest‟altra insegna dal titolo Poissonerie Alimentation Sorella (Douala). Dopo il settore della ristorazione, segue quello della moda che conferma il luogo comune attraverso il quale gli italiani vengono identificati in riferimento alla bellezza e all‟eleganza nel modo di vestirsi. Citiamo alcuni esempi di questo settore trovati nella città di Douala: Europa prêt-à-porter Hommes femmes enfants, Keenzo Martini, Bambino Les îles aux bambinos. In riferimento al settore legato alla cura alla persona sono presenti insegne di erboristerie, parafarmacie e negozi di parrucchiere: ad esempio, Viva coiffure Max (Douala), Bell‟Natura (Odza-Yaoundé), Natura Bio (Douala). Nella categoria “servizi vari” del nostro corpus sono presenti le strutture ricettive (Hotel Serena, Douala; Hotel Vita, Maképé-Douala), i negozi specializzati nella vendita dei materiali da ufficio, i negozi legati all‟ambito meccanico e delle costruzioni (Ideal Ceramica, Mvan-Yaoundé; Quincaillerie la Primavera, Odza-Yaoundé); gli uffici di cambio valute (Change Cambio, Douala).

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Tabella 1. Settori di riferimento delle insegne in lingua italiana nelle città camerunensi.