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Vicky Mazoua, Megni Tchio

2. IL CONTESTO E GLI STRUMENTI DI INDAGINE

Il sistema formativo del Camerun prevede da diversi decenni l‟insegnamento di lingue straniere di notevole importanza sul mercato delle lingue

Se il francese e l‟inglese sono lingue ufficiali dello stato, spagnolo, tedesco e arabo godono di una lunghissima tradizione di insegnamento. L‟italiano e il cinese sono scelte più recenti delle politiche educative e linguistiche, rispettivamente adottate nel 2011 e nel 2012. L‟organizzazione generale del sottosistema francofono101 prevede

l‟insegnamento delle lingue straniere a partire dal terzo anno della scuola secondaria per due anni obbligatori. Chi poi sceglie di proseguire con l‟indirizzo umanistico-linguistico, mantiene la stessa lingua straniera per altri tre anni. Nel suo breve studio diacronico sull‟evoluzione dell‟insegnamento delle lingue straniere in Camerun, Njate (1999) mette in evidenza il fatto che, durante i primi decenni, la didattica delle lingue straniere in Camerun era centrata sulla grammatica, e sul il metodo grammaticale-traduttivo che fa uso della versione. Poi è stato il decreto ministeriale n° 234/D /60/MINEDUC/ SG/IGP dell‟8 settembre 1977 (Njate, 1999:38) a definire in quegli anni i nuovi obiettivi di tale insegnamento, obiettivi orientati verso la formazione all‟espressione orale spontanea, alla conoscenza della cultura straniera e alla formazione del “gusto”, dell‟intelligenza e del senso critico. Le recenti normative del Ministero camerunense degli Insegnamenti Secondari promuovono un approccio basato sulle competenze102

attraverso lo sviluppo delle abilità linguistiche, socioculturali e comunicative. Maggior spazio è dato all‟uso della lingua in situazioni reali di vita quotidiana e il monte ore assegnato alle lingue straniere è di quattro ore settimanali.

La scelta della metodologia e degli strumenti da usare nelle ricerche di scienze umane, e in maniera particolare in sociolinguistica, dipende dalla quantità e dalla qualità del campione, dal tempo e dai mezzi da impiegare, dalle possibilità fisiche di raggiungere il pubblico da indagare.

Abbiamo pensato per la nostra indagine di utilizzare due strumenti: un questionario somministrato agli studenti, con domande aperte e domande chiuse e un‟intervista semi- strutturata ai loro docenti. È vero che Balboni e Santipolo (2003:23) richiamano l‟attenzione sul fatto che «il questionario non rileva la realtà ma la deforma, in qualche misura, sulla base dell‟idea della realtà che ha l‟estensore. In altre parole, c‟è il rischio che i punti che vengono inseriti nel questionario e il modo in cui sono poste le domande orientino le risposte». Avendo chiaro questo limite, abbiamo cercato di non ridurre la realtà in scelte costringenti per gli informanti, dando loro la possibilità – attraverso domande a risposte aperte – di riportare la loro visione soggettiva e libera.

101 La divisione del paese, dopo l‟ indipendenza, in due territori rispettivamentesotto tutela della Francia e

della Gran Bretagna si è proiettata anche nel sistema educativo. Il sottosistema francofono è presente nelle otto regioni francofone e segue il modello educativo della Francia, quello anglofono è presente nelle due regioni anglofone e segue prevalentemente il sistema anglosassone.

102 Cfr. Murayi A. et al., 2000, che definisce i programmi provvisori di italiano per i primi due anni di

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Questa scelta risponde all‟esigenza posta nei nostri obiettivi, ossia dare voce ai primi studenti delle classi sperimentali di italiano per far emergere la percezione personale rispetto allo studio della lingua italiana, a pochi mesi dall‟inizio della loro esperienza. In effetti, il nostro questionario è organizzato in ventiquattro domande divise in due sezioni: un primo gruppo di undici domande relative alle motivazioni che hanno condotto alla scelta e allo studio della lingua italiana come lingua straniera viva; un secondo gruppo di tredici domande sui metodi e le tecniche di insegnamento.

I questionari risultati accettabili ai fini della nostra ricerca sono 546in totale,raccolti nelle quatrième et troisième103(Fig.1) su un totale di 573 studenti iscritti in tutte le scuole

scelte per la sperimentazione dell‟insegnamento dell‟italiano. In realtà, abbiamo voluto coinvolgere tutti gli studenti iscritti per l‟anno scolastico 2012-2013 nelle classi di italiano delle otto scuole in cui era possibile scegliere di studiare la lingua italiana. I questionari, redatti in lingua francese (visto che la maggior parte degli informanti frequentava il corso di italiano da solo cinque mesi), sono stati somministrati direttamente dalla scrivente nel formato cartaceo.

Figura 1. Apprendenti di italiano ripartiti per classe

In quanto all‟intervista semi-strutturata, era rivolta ai dodici insegnanti che avevano un ruolo attivo nella didattica dell‟italiano in quelle scuole sperimentali. La scelta di coinvolgere i docenti - dato che il focus della nostra indagine è la percezione degli studenti e il suo impatto sulla motivazione allo studio dell‟italiano - non deve essere vista come un confronto,bensì un‟integrazione, una visione della stessa realtà da un altro punto di vista. Abbiamo registratogli scambi intercorsi tra il docente e la scrivente intorno a quattro punti fondamentali:

- la percezione che gli studenti hanno della lingua italiana;

- il rapporto lingua-cultura e il modo in cui i docenti presentano l‟elemento culturale; - la motivazione e la consapevolezza del suo ruolo nell‟apprendimento linguistico; - le scelte metodologiche e il materiale didattico.

L‟analisi dei dati implica un‟interpretazione del materiale empirico raccolto attraverso gli strumenti di ricerca. È un‟attività di decostruzione e ricostruzione di quanto affermato dagli informanti, allo scopo di dare un senso all‟insieme delle informazioni raccolte all‟interno dei vincoli imposti dal quadro metodologico adottato. Interpretare i dati significa fare una selezione e una valutazione dei contenuti. Abbiamo optato, ai fini della nostra ricerca, per un‟analisi qualitativa rispetto ad una quantitativa. Anche se i numeri sono importanti, le informazioni raccolte attraverso i commenti degli studenti e degli insegnanti ci permetteranno di avere una rappresentazione degli asserti salienti

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sulle loro caratteristiche individuali e sulle loro opinioni riguardo alla lingua e alle scelte metodologiche dei loro docenti.