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6 L‟ ANALISI LINGUISTICO SEMIOTICA DEL CORPUS

Colbert Akieudji

6 L‟ ANALISI LINGUISTICO SEMIOTICA DEL CORPUS

L‟analisi delle scritte raccolte si riferisce prevalentemente al valore linguistico, semiotico e sociale delle singole parole (nomi propri di persona, nomi di città e di altri luoghi), dei simboli che si riferiscono all‟italicità (bandiera, monumenti, ecc.) e delle espressioni cristalizzate; al ruolo dell‟italiano nel suo rapporto con le lingue presenti nello spazio linguistico camerunense; alla percezione, creatività e libertà linguistica dei negozianti che scelgono di usare la lingua italiana per pubblicizzare i loro prodotti. 6.1. Rilevanza e dominanza degli italianismi

In base al contenuto testuale delle insegne, le scritte possono essere distinte a seconda della loro “rilevanza” o “dominanza”. Per “rilevanza”, Bagna e Barni intendono «la lingua che a prima vista risulta più evidente, quella alla quale intenzionalmente si è voluto attribuire il maggiore carico semiotico, anche attraverso accorgimenti quali la grandezza e il tipo di carattere utilizzati nell‟insegna» (2007: 537). Le voci smalto e pura delle figure 1 e 2 possono essere considerate “rilevanti” conferendo così un valore tanto al prodotto che pubblicizzano quanto alla lingua che rappresentano. Come lo dimostrano le ricerche sugli italianismi in altre aree del mondo, molte espressioni presenti nelle insegne possono far riferimento anche ad altre lingue. È il caso di pura che è anche una parola spagnola: in questo caso specifico non è stato ancora possibile avere informazioni circa l‟origine e il motivo dell‟uso di questa parola, ma anche nel caso in cui non si riferisse direttamente alla lingua italiana, ci sembra evidente notare il valore percettivo che porta gli italofoni o alcuni non italofoni a leggere tale insegna pensando all‟italiano.

64 Figura 2. Pannello pubblicitario acqua “Pura”, Douala

Il concetto di “dominanza” si riferisce invece alla «lingua semanticamente dominante in un testo, quella alla quale è demandata la trasmissione del maggior carico di significato, anche in un messaggio plurilingue» (Bagna e Barni, 2007: 537). La figura 3 illustra, ad esempio, un caso in cui sono presenti una decina di “lingue dominanti”, tra cui anche l‟italiano, con l‟espressione Ti mangiare e godere (nonostante una deviazione grammaticale), che traducono l‟espressione in camfranglais tchopetyamo, questa ultima inserita come “lingua rilevante”.

Figura 3. Fast food camerunense “Tchopetyamo”, Yaoundé

6.2.

Le parole

Sulla base dell‟analisi quantitativa del nostro corpus, si può osservare che le principali parole italiane visibili nella comunicazione pubblica e sociale camerunense appartengono al campo dell‟alimentazione, a dimostrazione del valore simbolico e identitario di tale ambito. Le parole più ricorrenti, pizzeria, pasta, pizza e bar, coincidono in qualche modo con i risultati delle indagini su scala mondiale già ricordati. In questo senso, la parola pizza assume la funzione di internazionalismo che mantiene però un valore di evocazione identitaria legata all‟Italia. Grazie alla sua presenza in diverse lingue, la voce pizza si è infatti incardinata nei sistemi linguistici delle dette lingue.

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Per quanto riguarda i nomi delle città italiane che compaiono nelle insegne, non mancano le città d‟arte come Milano, Roma, Venezia, Siena, ad esempio con le pizzerie Pizza Roma (Bastos-Yaoundé) (fig. 4) e Piccola Venezia (Bonanjo-Douala) (fig. 5). Queste insegne trasportano così il valore artistico che rappresentano le città a cui fanno riferimento e che sono tra le mete più ambite del turismo culturale mondiale in quanto ricche di monumenti, chiese, musei, castelli, ecc. Ecco che queste insegne, ben al di là degli esercizi commerciali che identificano, molto più delle città che vengono pubblicizzate, rappresentano dal punto di vista metonimico tutta la Penisola. A questa dimensione metonimica, la città per il paese, se ne aggiunge un‟altra: illuogo simbolico per la città. È il caso del Restaurant Le Campo (Bonapriso, Douala) che si riferisce alla piazza del Campo di Siena e quindi alla città omonima, universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Tra i nomi delle altre città ricordiamo anche Sorrento e Brescia, rispettivamente con la Pizzeria le Sorrento (Douala) e il negozio di moda Brescia (Deido-Douala).

Figura 4. Pizzeria Pizza Roma, Yaoundé

Figura 5. Pizzeria “Piccola Venezia”, Douala

Non mancano i nomi propri di persona e di luoghi che a loro volta rimandano ad alcuni valori identitari italiani. L‟uso dei nomi e cognomi nelle insegne si riferisce spesso all‟identità dei proprietari, ma è anche una strategia pubblicitaria che consiste nel “rubare” un nome famoso italiano o nel tradurre - anche lasciando per ignoranza alcune interferenze con il francese - il proprio nome in italiano per attirare il più gran numero di clienti. Insegne come Paolo coiffure (Bafoussam), Paolo Option (Douala), Flora shopping (Ekié-Yaoundé), Paolo 48h (Douala), Le catalogue de Carla (Douala), Régina bar (Dschang), Paola coiffure (Bepanda-Douala), Cecilia prêt-à-porter (Douala), Rolando pressing (Douala) ne sono alcuni esempi.

In questi meccanismi di costruzione e ricostruzione dell‟identità antroponimica, la resa di alcuni nomi è talvolta scorretta nella grafia, come vedremo più avanti con Del Pierro: ciò è dovuto al fatto che ai proprietari interessa soltanto l‟aggiunta dei suffissi

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femminile -a o maschile -o, consapevoli del fatto che questi rappresentino le desinenze per eccellenza dei nomi italiani. Dimostrazione questa di un grado di consapevolezza linguistica che avvicina i camerunensi alla lingua italiana anche fuori dagli ambiti formali di insegnamento. La diffusione dei nomi italiani è legata anche all‟influenza delle telenovele, molto amate e seguite in Camerun, che raccontano la vita degli emigrati italiani in America latina (è il caso, ad esempio, di Terra Nostra).

Nelle insegne si trovano anche i diminutivi dei nomi italiani, come nel caso di Cybercafé chez Tchesco, a Dschang, dove Tchesco è il diminutivo di Francesco. Il contatto diretto con i proprietari di questi negozi durante la raccolta dei dati ci ha confermato che questi ultimi sono camerunensi i cui nomi sono spesso prestati dalla cultura antroponimica italiana.

Oltre ai nomi frequentemente usati dall‟immaginario collettivo, esistono nomi di “lusso” di persone e luoghi, come il negozio di moda Versace a Dschang; il bar San Siero a Mbanga, dove San Siero sta per lo stadio San Siro di Milano; la copisteria Espace Capello center a Bafoussam, in riferimento all‟allenatore italiano Fabio Capello. Quest‟ultimo esempio, oltre ad illustrare il carattere identitario dell‟italiano «a partire dall‟evocazione di cui sono capaci segni linguistici» (Vedovelli, 2005: 603), evidenzia anche la dimensione dell‟italiano come “lingua di contatto”. Notiamo, infatti, la compresenza dell‟italiano con altre due lingue presenti sul territorio locale: francese, inglese.

La tabella 2 illustra le varie combinazioni linguische delle insegne che abbiamo esaminato. Da tale tabella, emerge che sono presenti nel nostro corpus una cinquantina di insegne bilingui francese-inglese e diciassette insegne, esclusivamente monolingui, in italiano. Sono invece otto le insegne trilingui (francese-inglese-italiano) raccolte. Questi dati rilevano il dialogo e il contatto tra l‟italiano e le lingue locali, nonché le varietà pidginizzate, come il camfranglais.

Tabella 2. Grado di plurilinguismo delle insegne raccolte