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Brevi cenni storici sulle origini del caffè e sulle prime botteghe mondiali

Il caffè, il cui nome deriva dall’arabo «qahwa»100 ovvero vino, liquore, affonda le proprie radici nella provincia di Caffa in Abissinia, odierna Etiopia, e fu proprio il popolo etiope ad importarlo nello Yemen dove venne coltivato e usato per la prima volta come infuso. In seguito la sua coltivazione si diffuse nel mondo arabo conquistando La Mecca e Medina.101

La storia del caffè è alquanto controversa e intrisa di numerose leggende riguardanti le sue origini. La più nota narra di un pastore etiope di nome Kaldi il quale si lamentava con alcuni monaci dell’iperattività delle proprie capre nelle ore notturne. Durante una notte di veglia il priore, al quale il pastore si era rivolto, notò che le capre stavano ingerendo dei frutti provenienti da una pianticella. Incuriosito decise di cogliere questi

100 Treccani.it – Ultima consultazione marzo 2016 http://www.treccani.it/vocabolario/caffe/ 101 Norita UKMAR, I caffè e i curiosi recapiti nei caffè a Trieste (1895-1940) (Trieste 2002), 385.

frutti e farli bollire con dell’acqua e si accorse del loro effetto eccitante. Da quel giorno decise di preparare la bevanda per i propri monaci affinché pregassero durante la notte.102 Un’altra leggenda attribuisce l’invenzione della bevanda ad Allah, un’ altra ancora ad un religioso di un convento situato nello Yemen.103 Le origini del caffè risultano alquanto contese tra le varie culture.

I turchi contribuirono notevolmente alla diffusione del caffè attraverso la loro espansione territoriale in seguito alle conquiste militari e divenne altresì un prezioso sostituto del vino proibito nella cultura musulmana. Alcuni storici ritengono che il caffè sia stato portato a Vienna nel 1683 durante l’assedio da parte dell’Impero ottomano, al termine del quale in seguito alla sconfitta dell’assediante, l’ufficiale polacco Kolschtzky prese alcuni sacchi come bottino di guerra e grazie alle sue conoscenze propose questa nuova bevanda ai viennesi.104 Nello stesso anno venne aperto il Zur Blauen Flaschen (Alla Bottiglia Azzurra), il primo Caffè dell’Impero Asburgico.105 Tuttavia le prime testimonianze europee riguardanti l’esistenza di questa pianta si attribuiscono al botanico tedesco Leonard Rauwolf nel 1583 ed all’italiano Prospero Alpini nel 1591 con la sua opera Medicina Aegyptiorum, nella quale non veniva ancora descritta la presenza delle bacche.106

Venezia, grazie allo sbocco sul mare ed alle rotte mercantili, fu una delle vie principali per la propagazione del caffè, e città nella quale sorse la prima bottega italiana, le cui fonti più affidabili attestano fra il 1647-1683 senza dare però una risposta esauriente. Fu aperta sotto le Arcate della Procuratie Nuove e sancì l’uso del caffè come costume europeo dell’epoca dando il via al propagarsi del fenomeno. Tuttavia non è del tutto certa l’esistenza di una bottega di caffè situata a Livorno e con datazione precedente a quella veneziana.107 Carlo Goldoni nella sua commedia “La bottega del caffè” aveva già compreso l’innovatività di questa bevanda aromatica scura: «Una volta correva

102 Filippo LUSSANA, Il caffè, (Premiata Tip. Alla Minerva dei Fratelli Salmin 1872), 14. 103 Mario SCAFFIDI ABBATE, I gloriosi Caffè storici d’Italia (Priamo, Editore Meligrana 2014), 9. 104 UKMAR, I caffè e i curiosi recapiti nei caffè a Trieste, 386.

105 Bennet Alan WEINBERG, Bonnie K. BEALER,The World of Caffeine: The Science and Culture of the

World’s Most Popular Drug (Routledge 2004), 77.

106 Caffè Mania – Ultima consultazione marzo 2016 http://www.caffemania.com/storia_del_caffe.htm 107 Mario SCAFFIDI ABBATE, I gloriosi Caffè storici d’Italia (Priamo, Editore Meligrana 2014), 18.

l’acquavite, adesso è in voga il caffè».108 Nel 1720 aprì il Caffè Florian di Venezia che esiste tutt’ora ed è attestato come il Caffè più antico d’Europa in attività109 e, naturalmente, anche uno dei più frequentati dai turisti.

L’istituzione delle caffetterie e la loro diffusione inizialmente destarono polemiche e furono viste con sospetto dai produttori d’alcool d’Occidente ed Oriente, ma la consacrazione della bevanda avvenne attraverso personaggi illustri della storia e sovrani, tant’è che Luigi XIV decise di tassarlo per finanziare alcune campagne militari. Anche in Italia l’infuso fu osteggiato dalla Chiesa e condannato come “bevanda del diavolo”, ciononostante Papa Clemente VII volle assaggiarla e, compiaciuto, decise di ribattezzarla “bevanda cristiana”.110 Il caffè iniziò a diffondersi nelle corti reali, salotti, case borghesi delle principali città d’Europa, raggiungendo Parigi, Marsiglia, Amsterdam, Londra e Amburgo. Le classi sociali più abbienti furono le prime a consumare la bevanda che ne rivoluzionò i gusti e costumi, giungendo in seguito a tutte la classi sociali. Personaggi famosi, politici, intellettuali, artisti, erano soliti frequentare i Caffè e questo fenomeno contribuì ad accrescere la notorietà ed il prestigio dei Locali e della bevanda stessa.111 Non a caso l’illuminista italiano Pietro Verri scelse come nome del proprio periodico: “Il Caffè”, esaltando la caffetteria in quanto luogo fertile per gli incontri e discussioni accompagnati da questa nuova bevanda che, a differenza dell’ebbrezza e deliri del vino, provoca meditazione e chiarezza di idee risvegliando le menti dal sonno. L’Inghilterra nel 1673 vantava già la presenza di più di tremila botteghe di caffè denominate Coffehouses.112 A Parigi nel 1686, Francesco Procopio dei Coltelli, aprì il Caffè Le Procope,113 tutt’ora uno dei più famosi al mondo e apprezzato dai turisti, e che si distinse subito per la propria modernità attraverso l’abbandono degli arredamenti in stile turco e la vendita, oltre al caffè, di bevande e gelati.114 Presto i Caffè si diffusero anche oltreoceano e la prima bottega del caffè statunitense fu aperta nel 1689 a Boston, seguita

108 Carlo GOLDONI, La bottega del caffè (Rizzoli 1984)

http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_7/t173.pdf

109 UKMAR, I caffè e i curiosi recapiti nei caffè a Trieste, 387.

110 Caffè Malabar – Ultima consultazione marzo 2016 http://www.caffemalabar.it/it/la-storia-del-

caffe.html

111 UKMAR, I caffè e i curiosi recapiti nei caffè a Trieste, 387.

112 Kurt BENESCH, Dolce come l’amore ovvero il caffè ieri e oggi (Ferro Edizioni 1972), 25. 113 Restaurant Le Procope – Ultima consultazione marzo 2016

http://uk.procope.com/?_ga=1.141601851.866039482.1458056229

dal Cafè The King’s Arms di New York nel 1696.115 Verso la fine del XVII secolo la Compagnia delle Indie iniziò a coltivare le prime piante di caffè in Olanda che raggiunsero poi le colonie inglesi e francesi. La coltivazione nel Nuovo Continente fu diffusa dall’ufficiale della marina francese Gabriel de Clieu che salpò nel 1720 in direzione dei Caraibi portando con sé alcune piante, e dagli olandesi che esportarono il caffè nelle loro colonie dell’America del Sud. Nel 1727 in Brasile vennero create le prime piantagioni.116 Negli ultimi anni del XVIII secolo, le botteghe del caffè si diffusero su larga scala in tutto l’Occidente e diventarono luogo fisico di ritrovo, cultura, piacere, consumo, gioco, discussione, contrattazione, habitué ed inoltre fucine di complotti, movimenti politici e rivoluzioni.117

Oggigiorno il caffè è una bevanda universale che è entrata a far parte della quotidianità delle persone e le caffetterie rappresentano degli imprescindibili punti di incontro ed evasione dalla vita frenetica.