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Il budget delle fonti e degli impieghi

4.9 I Budget Finanziari

4.9.2 Il budget delle fonti e degli impieghi

Il prospetto in oggetto, definito anche rendiconto finanziario, si pone l’obiettivo di determinare le cause di variazione di una definita risorse finanziaria nel periodo temporale di riferimento attraverso la determinazione delle fonti (variazioni in aumento) e degli impieghi (variazioni in diminuzione). Se la risorsa di riferimento è il Capitale Circolante Netto i principali flussi determinanti sono:

Particolare importanza assume il flusso di Capitale Circolante Netto (CCN) della gestione caratteristica, ottenuto con una delle due seguenti modalità:

a) Diretta, attraverso la contrapposizione tra ricavi e costi finanziari (e monetari) della gestione

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SPt SPt+1

d’azione   e   sull’opportunità   di   accettare   determinati   livelli   di   indebitamento   presso   il   sistema bancario.

Con la costruzione del budget di tesoreria, si ottengono anche dei valori da inserire nel conto economico previsionale: oneri e proventi finanziari.

10. 2. Il prospetto delle fonti e degli impieghi

Il prospetto in oggetto, definito anche rendiconto finanziario,  si  pone  l’obiettivo   di determinare le cause di variazione di una definita risorse finanziaria nel periodo temporale di riferimento attraverso la determinazione delle fonti (variazioni in aumento) e degli impieghi (variazioni in diminuzione).

Se la risorsa di riferimento è il Capitale Circolante Netto i principali flussi determinanti sono riportati in Figura 50.

Figura 50. Le cause di sintesi di una variazione di capitale circolante netto

Per una miglior interpretazione del prospetto è necessario identificare un criterio di aggregazione dei flussi elementari, che coincide con quello presentato in relazione al budget di tesoreria (Figura 51.).

IMPIEGHI FONTI

FLUSSO CCN GESTIONE CARATTERISTICA FLUSSO CCN GESTIONE CARATTERISTICA

INVESTIMENTI DISINVESTIEMNTI

RIMBORSI DEBITI M/L TERMINE NUOVI DEBITI A M/L TERMINE

RIMBORSI di CAPITALE AUMENTI CAP. SOCIALE a PAGAMENTO DIVIDENDI PAGATI ONERI FINANZIARI IMPOSTE AUMENTO CCN DIMINUIZIONE CCN AB PB PB AB CCN CCN ∆ CCN

137 caratteristica:

+ Ricavi netti – Costo del venduto finanziario (e monetario) = Flusso di CCN gestione car. b) Indiretta, sommando al reddito operativo di gestione caratteristica i costi non finanziari

(monetari):

+ EBIT – Costi non finanziari (monetari) = Flusso di CCN gestione car. I Costi non finanziari (monetari) si identificano prevalentemente con la seguente espressione:

Se la risorsa di riferimento è la liquidità, a livello strutturale si passa da flussi finanziari a flussi monetari. Così anche in questo caso il flusso principale da sottoporre ad analisi è quello della gestione caratteristica.

Si ottiene rettificando il flusso di circolante dalle variazioni del capitale circolante stesso. Tale flusso permette di comprendere in quale misura l’attività tipica dell’azienda, oltre a produrre reddito, produca liquidità. Un fabbisogno (cioè un flusso negativo) indotto dalla gestione caratteristica è premessa per l’esistenza di forti tensioni monetarie.

Il flusso monetario della gestione caratteristica è così determinato:

In termini più analitici:

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I costi non monetari si identificano prevalentemente con:

(+) Ammortamenti immobilizzazioni materiali (+) Ammortamenti immobilizzazioni immateriali (+) Svalutazioni ordinarie immobilizzazioni materiali (+)Svalutazioni ordinarie immobilizzazioni immateriali (+) TFR di competenza

(+) Accantonamenti ai fondi non inseriti nel circolante (=) Costi non finanziari (monetari)

Se la risorsa di riferimento è la liquidità la rappresentazione è in forma analoga alla precedente: a livello strutturale si passa da flussi finanziari a flussi monetari. (Figura 52.)

Figura 52. Il prospetto fonti/impieghi delle variazioni di liquidità91

Gestione Fabbisogno/Impieghi finanziari Fonti finanziarie

Caratteristica corrente Flusso negativo di liquidità Flusso positivo di liquidità

Caratteristica non corrente

Investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali TFR pagato Disinvestimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali Complementare/Accessoria

Costi specifici di periodo

Investimenti in titoli, partecipazioni immobili civili e crediti di

finanziamento

Proventi specifici di periodo Disinvestimenti in titoli, partecipazioni, immobili civili e crediti di finanziamento

Finanziaria

Rimborso finanziamenti Oneri finanziari

Rimborso capitale sociale Dividendi

Acquisto azioni proprie

Nuovi finanziamenti Aumento capitale sociale

Cessione azioni proprie

Tributaria Imposte Rimborso imposte

Variazione cassa (liquidità netta) Variazione cassa (liquidità netta)

Anche in questo caso il flusso principale da sottoporre ad analisi è quello della gestione caratteristica. Si ottiene rettificando il flusso di circolante dalle variazioni del capitale circolante stesso. Tale flusso permette di comprendere in quale misura l’attività   tipica  dell’azienda,  oltre  a  produrre  reddito,  produca liquidità. Un fabbisogno (cioè un

91 Fonte: adattamento da TEODORI, 2002.

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flusso negativo)   indotto   dalla   gestione   caratteristica   è   premessa   per   l’esistenza   di   forti   tensioni monetarie.

Il flusso monetario della gestione caratteristica è così determinato:

(±) Flusso di CCN gestione caratteristica (+) Variazioni in decremento del CCN (+) Variazioni in incremento del CCN

(=) Flusso monetario della gestione caratteristica

In termini più analitici:

(±) Flusso di CCN gestione caratteristica (+) Variazioni in decremento di attività correnti (+) Variazioni in incremento di passività correnti () Variazioni in incremento di attività correnti () Variazioni in decremento di passività correnti (=) Flusso monetario della gestione caratteristica

Il rendiconto finanziario è uno strumento di programmazione finanziaria. Come tale, non si presenta alternativo al budget di tesoreria poiché non permette di gestire la liquidità nel breve-brevissimo periodo.

La sua finalità è riconducibile alla previsione dei cambiamenti nella grandezza finanziaria di riferimento i quali non emergerebbero dalla sola disponibilità del conto economico e dello stato patrimoniale previsionali. Inoltre, permette di valutare attentamente  l’impatto finanziario prodotto dalla gestione caratteristica.

Per concludere, va specificato che la predisposizione del rendiconto finanziario è logicamente  successiva  al  budget  di  tesoreria,  in  quanto  quest’ultimo,  oltre  a  fornire  il   valore degli oneri finanziari, indica eventuali fabbisogni la cui copertura è differente dallo scoperto di c/c (ad esempio: mutui, aumenti di capitale sociale) o eccedenze che possono dar luogo ad investimenti finanziari.

138 Il rendiconto finanziario è uno strumento di programmazione finanziaria. Come tale, non si presenta alternativo al budget di tesoreria poiché non permette di gestire la liquidità nel breve- brevissimo periodo.

La sua finalità è riconducibile alla previsione dei cambiamenti nella grandezza finanziaria di riferimento i quali non emergerebbero dalla sola disponibilità del conto economico e dello stato patrimoniale previsionali. Inoltre, permette di valutare attentamente l’impatto finanziario prodotto dalla gestione caratteristica.

Per concludere, va specificato che la predisposizione del rendiconto finanziario è logicamente successiva al budget di tesoreria, in quanto quest’ultimo, oltre a fornire il valore degli oneri finanziari, indica eventuali fabbisogni la cui copertura è differente dallo scoperto di c/c (ad esempio: mutui, aumenti di capitale sociale) o eccedenze che possono dar luogo ad investimenti finanziari.