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4.7 I Budget Operativi

4.7.2 I budget dell’area di produzione

4.7.2.2 Il programma di produzione

Il programma di produzione, predisposto in funzione dei programmi di vendita e delle politiche delle scorte, permette di:

• Determinare le quantità da produrre nell’orizzonte temporale di budget, suddivise per periodo infrannuale;

• Definire i fabbisogni (impieghi) di risorse produttive, dirette e indirette.

Il programma di produzione non è un budget ma la premessa dei budget dei costi di produzione. Da questo deriva un’importante considerazione: nel processo di predisposizione del budget, vi sono due tipologie di flussi informativi che, seppur necessari, devono essere autonomamente considerati; da una parte le informazioni quantitative, dall’altra le informazioni quantitativo-monetarie.

Il programma di produzione è predisposto a partire da una data struttura produttiva: obiettivo è, il

69 Ad esempio: se in un certo mese le quantità previste di vendita sono 1.200 unità ed i giorni medi di copertura 10gg,

le quantità richieste a magazzino sono pari a 400. (1.200/30*10 = 400).

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X giorni di copertura = Quantità a magazzino

7. Instabilità   della   domanda   o   dei   mercati   in   cui   l’azienda   opera: rende difficile la programmazione delle vendite, ciò porta ad un accrescimento delle scorte per far fronte ad eventi imprevisti.

8. Politiche commerciali: alcune scelte aziendali comportano un necessario incremento delle scorte. Esempio: utilizzo come leva di marketing della rapidità nelle consegne.

9. Tendenze dei mercati: la previsione di modificazioni nei cicli congiunturali, nei mercati di sbocco e/o approvvigionamento, influisce sul  dimensionamento  delle  scorte  in  funzione  del  segno  dell’andamento. 10. Costi di gestione: all’aumentare  dei  volumi  di  scorta  aumentano  i  costi  di  

gestione del magazzino in termini di forza lavoro ed alla movimentazione interna.

11. Costi finanziari: le scorte rappresentano un investimento di risorse che deve essere opportunamente finanziato. Incrementi delle scorte sono causa di crescita dei costi finanziari.

In definita, va osservato che la politica delle scorte, cioè la definizione dei quantitativi desiderati, fa riferimento ai singoli periodi infrannuali nei quali è suddiviso l’arco  temporale  a  cui il budget si riferisce.

Nell’ambito  della  definizione  del  programma di produzione assumono rilevanza le scorte di prodotti finiti e di prodotti in corso di lavorazione. Per la loro corretta determinazione ed in funzione degli elementi appena descritti, è necessario determinare i giorni medi di copertura,   cioè   l’intervallo   temporale   di   sicurezza   nel   quale   i   beni   necessari sono disponibili a magazzino.

Per i prodotti finiti, il termine di riferimento è rappresentato dalle vendite70:

quantità previste di vendite periodo di riferimento

per i prodotti in corso di lavorazione ciò che assume rilevanza sono i fabbisogni della fase produttiva, a loro volta dipendenti dal programma di produzione.

70 Ad esempio: se in un certo mese le quantità previste di vendita sono 1.200 unità ed i giorni medi di

114 miglior utilizzo della stessa, che si deve riflettere nell’elevato grado di efficienza nell’impiego delle risorse, e dunque, determinare le due seguenti situazioni:

a) Fattibilità tecnica; b) Esistenza di vincoli.

Nella misura in cui emerga l’esistenza di vincoli produttivi, il programma di produzione, può rappresentare elemento generatore di nuove e cruciali decisioni. Tali decisioni si possono tradurre nelle seguenti, potenziali, quattro scelte effettuabili:

1. Nuovi investimenti per incrementare la capacità produttiva. I nuovi investimenti mirano ad un ampliamento della capacità produttiva sia direttamente, attraverso l’acquisizione di immobilizzazioni, sia indirettamente, attraverso la partecipazione in società esterne. Tale scelta, soprattutto nel primo caso, vincola l’azienda per periodi non brevi; inoltre, non sempre l’investimento è operativo nei tempi richiesti dal programma di produzione. Infine, il nuovo investimento influenza il budget dei costi indiretti di produzione, attraverso le quote ammortamento, i canoni di manutenzione, i canoni leasing.

2. Ridefinizione delle politiche delle scorte, così da agevolare una redistribuzione della produzione sull’arco temporale di riferimento. In particolare, si può intervenire sulla loro distribuzione temporale, con l’ottenimento di una miglior ripartizione dell’attività produttiva nel tempo. Va però considerato che tale politica non può essere compressa oltre determinati limiti per non aumentare il livello di rischio e può indurre maggiori costi di gestione.

3. Modificazione dei programmi di vendita. Tra le alternative disponibili è la scelta più critica, in quanto può dar luogo a perdite di opportunità economiche che manifestano i loro effetti non solo nel periodo di budget ma anche nei successivi. L’impossibilità di soddisfare la domanda di un cliente può portare quest’ultimo a rifornirsi presso i concorrenti e la scelta di privilegiare i clienti esistenti non ne permette l’acquisizione di nuovi, ponendo vincoli a sviluppi futuri.

4. Esternalizzazione di una fase del processo produttivo. Questa scelta influisce positivamente sulla flessibilità aziendale ma, allo stesso tempo, introduce rilevanti problemi di specie organizzativa connessi al necessario coordinamento e riduce, entro certi limiti, il grado di controllabilità del processo. Tale scelta richiede, anche, un’attenta identificazione degli effetti indotti in termini di valore aggiunto e della

115 criticità della fase esternalizzata.

Figura 28: Le reazioni all’esistenza di vincoli70

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In altre parole, il volume di produzione futuro deve essere scomposto sia in termini spaziali che temporali. La scomposizione spaziale permette di definire il concreto grado di impiego della struttura produttiva in ogni sua componente elementare; la scomposizione temporale permette di porre in essere la programmazione operativa della produzione.

Si è detto che il programma di produzione deve essere coerente sia con le politiche delle scorte (di prodotti finiti) sia con i programmi di vendita. Nella pratica questo avviene tramite questa espressione:

+Volumi di vendita + Scorte finali di PF –Scorte iniziali PF = VOLUME DI PRODUZIONE

70 BARALDI-DEVECCHI-TEODORI, I sistemi di Pianificazione e Controllo, Giappichelli Editore. Torino, 2003, pag.

342. 142

4. Esternalizzazione di una fase del processo produttivo. Questa scelta influisce positivamente sulla flessibilità aziendale ma, allo stesso tempo, introduce rilevanti problemi di specie organizzativa connessi al necessario coordinamento e riduce, entro certi limiti, il grado di

controllabilità del   processo.   Tale   scelta   richiede,   anche,   un’attenta  

identificazione degli effetti indotti in termini di valore aggiunto e della criticità della fase esternalizzata.

Figura 32. Le  risposte  all’esistenza  di  vincoli71

71 Fonte:   adattamento   da   “I sistemi di Pianificazione e Controllo”,   a   cura   di   BARALDI-DEVECCHI-

TEODORI, G. Giappichelli Editore. Torino 2003, p. 341.

BUDGET delle VENDITE POLITICA delle SCORTE PROGRAMMA di PRODUZIONE FATTIBILITA’   TECNICA ESISTENZA di VINCOLI INVESTIMENTI LAVORAZIONI ESTERNE COSTI DIRETTI COSTI INDIRETTI

116 In ultima analisi è possibile riportare uno schema di sintesi sui budget della produzione.

Figura 29: I budget della produzione: un quadro di sintesi71

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