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CAPITOLO L
Buona Signora.
I
Quantiprologhiromanzeschiv’hannonella vita
co-mune,
eCome
sono pochigliscioglimenti!Noitutti, e ad ogni oradiciascun giornomettiamoinazionel’eter-no
proverbio:L’uomo
proponeeDiodispone.Nelleprime paginediquestolibro
vedemmo
cinque uominiriunitiperìstipulareun
contrattoche perloro dovevavincolare lafortuna. Essi dovevano porre a profittoquelsolco ordinario, cioè l’amore,chenel no-stro secolomercantile èun
capitale materialmente scontabile.Imperocché
a’giorninostri ildon
Giovanninon è
piùqueiranima lecui bestemmie sorprendono, ele cui temeritàmuovono
insieme ad ammirazione ed or-rore.Da
noidon Giovanniama
per progredire.OgUu-node’suoi'sospiri pesa pertanti biglietti di ban-ca0 pertanti soldi dirame
,secondolasua posizione sociale.Seduce eoa metodo, conarte, nello stessomo-Digilizedby GocJgle
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do
ch^altrimaneggiano abilmente ilgrimaldelloe le mollettedarompere
leserrature.—
Ilnostrodon
Gio-vannièun
ladro,unbirbante,unosciagurato,,capace difareinpc/ziun cuoreperun
aumentodistipendio, di adoraregenuflessoun
idolo di Sessa'nt’anni pur-chésiadorato,divenderel’amanteperuna medaglia dibronzoall’esposizione dei prodotti deirindustria ua-ziónale...Frainostricinquesocivenne una donna, es’ im-possessòdei benefizi del contratto.
Indipassaronosette anni.
La
stipulazioneha dato ri-sultatiassai tenui.EccoRoby
che ha vuota laborsacome
prima;Denisart,adontadellasua idea, e ridotto a fondareun
giornaleconcapitaliassenti, giornale di avvenire bensì,intitolatoII Proletario^politico, mo-rale, letterario,commerciale,industriale, agricolo, re-ligioso,filosoGco, istruttivo, dilettevoleeduniversale, adiccisoldi lasettimana,compilatodaunasocietà di artisticdisapientinon
paridiFrancia.Glialtritresonoavanzati,
ma
discretamente: Du-randinhastudiodiprocuratore;Josefin è dottore di mediaclasse, efaventiotrentamila franchi d’introito annuo;Duchesnelèsempresegretariod’ambasceriai
CosVvail
mondo.
Intesigenerale,hanno
forsealtri effetti glisforzifebbrilidellegentichesivanno
agi-tandointornoanoi,mettendoinuncanto ognipudore,•purchépossanoarrivare?
Alcuniarrivano,
ma
questaè l’eccezione.E
la ragio-neèsemplicissima: nella nostra bellaFranciav’è soloun
datonumqfo
disituazioniincui collocarsi.Checchésidica,
non
bastaperprogredire ringoiar-siogni vituperio:civuoleanchefortuna.-
E
lavoletesapere?Trequartidiquelliche declamano controlavenalità,sonoinvidiosi!Delresto,Durandin,Josefin,Uuchesnel
non
si era-notiratiinnanzida persé.Una mano
, chedobbiamo
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(59 crederepossente,liavevaaiutati tutti,in iscambiudi servigi prestati.
A
rigore, ciascunodi essipoteva dirediessersifatta unascaladidonne;ma
unbracciobetiforteaveva so-stenuto quelfragilemontatoio,chespesso barcolla, e dalqualesicade semprenel fango.Ora siamoscriiunavoltae spieghiamoci chiaro:non
siriesceormaipiùpermezzo delledonne.Sono ripie-ghi usati,consumati,perduti.
—
Cadendocosi albasso,ildon Giovannisiè schizzatodimota. Nessunolovuol più.Fraqualcheannosìcercheràuiiimpiegoda
caccia-tore. .
Ascoltatebenequesto, o voi giovani Francesichela solalarghezzadiun bancosepara daliemarchesee dal-lebanchiere^ voicheladomenicaportateiguanti gial-li,edin. tuttiigiornidellasettimana poteteprovare
sciallidìcascemiro sopranobilispalle.Piùd’unavolta, nes.iamo certi,v’entròincuorel’ambizione.Avetecapelli Iwrghì e-benunti,camicecollo sparalo,stivaliinverniciati, e sàpetodanzarelapolka,quel ballo che, natoinun pa-lazzo,,èora agonizzanteallaChaumière]siete belli,
pu-liti,benvestiti,avetespirito
come
tuttiifiglidella na-zione maliziosachecreòilvaudemlle;senzadubbio do-vetemaledirelasortechevimiseuna mezza-cannainmano
elapennasull’orecchio..—
Imprudènti! vi so-gnateforse carrozze,castelli,un
romanzo?Una
donna?Ma
ledonne sonoautricie giornaliste, diplomatiche, generalesse:di voi,checosahanno dafarsi?Apritegliocchi. Si estingueildon Giovanni maschio.
Ecco chevieneildon Giovanni
femmina
.. .Donna
Giovanna,seviparepiùacconcio,ladonna
conquistatriceche porràinmoto
tuttoilmondo
conun
colpo delsuoventaglio!Giovanotti, date retta a noi: cercate altrovè: pensate alsolido: labottegaconduce atutto; lavostra
mezza-DigitizedbyGoogle
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cannaèlavergadelle fate...Ilmestiered’
uomo
se-ducenteè rovinato,veloassicuriamosulnostroonore.Le
signorenon hanno
piùbisognochediuncalzolaio odiun
libraio.,
Era
laseradiquelgiorno in cuiilcavallodel bril-lante FeliceChapitaux avevabuttato in terraGastone aiCampi
Elisi.V’erariunione, ossia roout, nel palazzodiPontlevau, sala mista, casa neutrale, situata suiconfìni del sob-borgo Sant’Onorato,
ma
che guardaa traversoallapiazza dellaConcordiasugliultimi palagi delsobborgoSan Germano.
L’ottimocaratteredima,damadiPontlevau, elasua parentela divisa fraiduepartiti,raccoglievano ne’ suoi salonipersone chealtrove
non
s’incontravano, dei fe-delie deinuoviproseliti.Ellaavevamaritatalafigliuolamaggiorealsignor di Varannes,servitoreentusiasta del
ramo
primogenitodei Borboni,ela figliaminore avevasposatoilsignor di Baulnes,auditorealconsigliodiStato.La
buonasignoraadoravailducadiBordò,ma
vo-levabenealducad’Orleans.Piangevanel ricordarsidi Madamigellaedisuamadre,ma
era aflezionatissima alleprincipessefiglie diLuigiFilippo.£
tutto ciòdibuon
cuore, senz’altroscopo chedi divertirsi piùche potesse.Era
natanel17^
,ma
lasuatestaavevasedici anni.Era
una donnafreddi<\sima,che prendevacosì super-ficialmenteunpo’dipassioneperciascheduno.Aveva
molta premuraservizievole,epocadisposizione reale a-giovare.Perleiilproteggere erauna grande contentez-za:ne abusava,elasuaprotezione, divisaall’infinito^
non
facevabeneaveruno. Intuttal’indolesua non v'erami atomo
dimalvagità:incompenso non
via-DigitizedbyGoogl
71 vreste trovataunaparticellaqualunquedìvera bontà.
Era
qualche cosadi nullo,di negativo,una crea-tura senz’angoli, tagliata inmaniera dapassare frala gente senzaattaccarsinessuno,ma
anche senza urtare animaviva.Ilsuospiritoeradiquella specie volatileed
impon-derabilechescivoladinanzi aH’intelletto,come
ilfuoco fatuo davantiagliocchi.Quando
ellasitaceva,altri cer-cavanole bellecosecheavesse detto, enon
le trovava-no:lasuaparolascorreva senzalasciartracce.'Eppure
bisognava qualche tempo peraccorgersiche nonpensasse.Era
amabileal.conversare.Su
ciò leopinionierano unanimi.Doveva
essere stata leggiadra.La
sua fisonomia sor-rideva tuttoraconfinezza...ma
sempre.Avrestegirato tutta Parigi,idipartimenti,ipaesi e-steri
,senzaraccapezzareuna
madre
piùamorosa.Facevaintenerireudendoladiscorrere dellesuefiglie.—
Ma
ciònon
toglievache Maria,lasignoraviscontessa diVaraones,avessepassatotutta lasua gioventùin con-vento;—
che Diana,madama
diBaulnes, avesse avu-ta,lontanadallagenitrice,un’educazionebizzarrae pessima.E
nonostante chetutto ciò vi fossenoto,non
avreste potutofarameno
diamarla.Questo è l’uUimotrattoperdipingerla.
Esisteva
un
certoched’inquietudine edimestizia sul volto gentiledellasignoradiVarannes, seduta accanto allamadre. Parevaabbattuta.1suoi sguardiastratti er-ravanotrala folla,enon
sianimavanosenon
qualche volta,quandolavocediun
servomandava
insalaun nome
nuovo.Ai primisuonidìquellavoce* l’occhio della viscon-tessasiaccendevadi
un
lampoimprovviso.Poi,prò-' nunzìatoilnome,
lasuapupillatornava adoscurarsi.DigilizedbyGoogle
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Lasua sorellaDianateneva circolo apocadistanza.
Kra
bellissimainquellasera,oportava perlaprima
voltauno
de’foruimentidigioieavutiindonodinozze.Tacita,immobile,senzatropposussiego,prendevaparte allaconversazionesolamentecol distribuirea caso qua elàqualchesorriso.
Gliuominiabilipretendononon ingannarsimai,, e distinguere aprimavistaunafanciullada una giovane moglie.
Quegliabilil’avrebberochiamata madamigella.. .
La
riunioneeranumerosaenonmancava
dibrio.La
signoradiPontlevau possedevasullapuntadelleditala formuladelicata delmanualeinedito dellepadronedi casaChe tengonosocietà.Questoeralostudiodell’ in-tera suavita.Avrebbeinciò dato lezioneallepiù esper-te,egovernava egregiamentelamoltitudine ibrida, com-postadidueelementiemuli,che consentivano a mi-schiarsinelledileisale.D’altrondeisuoiduegenerieranoiluogotenentiche occorrevano pervincereinquellascabrosa posizione.
Ilvisconteprofessavatali opinioniche spiegavanola presenzadel contingentelegittimista;ilsignordi Baul-ncsstava in
una
situazioneche scusava F ammissione. deinuovi^detti.
Delresto v’era in ciòunaleggetacita,
ma
osservata scrupolosamente.Era
terreno sicuro: v’era escluso qua-lunquepartitodipropaganda.Nón
sipotevacitareniun esempiodiconversione operatavi.Quinoiadoperiamoilvocaboloconversixmenel vero suo sensolatinoemondano, esprimentel’azione dei ven-tipoliticisullebanderuole umane.
IsignoridiVarannesediBaulnes eranodue uomini diaspetto distintissimo.Ilprimoarrivavaall’età matu-ra,l’altroapparivaancorgiovane.
— Ambidue
in quelmomento
sembravano preoccupatidaidee malinconi-che,dacuinon
potevatotalmentesvagarliillaboriosoDigitizedbyGoogl
^•
73 incaricoimpostoallaloro cortesia.
Erano
gentili, gar-bati, sorridenti,ma
qualchemisteriosa inquietudine lispingevadicontinuo dalla parte della stanzaove tro-vavansileloro consorti.IIvisconteavevaindisprezzola gelosia,edera gelo-sissimo:lasuaposizionedavacosì sulmartirio.
IlsignordiBaulneserainnamorato.Aveva incontra-to
un
argine,unabarriera,e piùin lànon un
docile pu-dore,ma
un’ esperta resistenza, un’amazzone vesti-taperlabattaglia,e coll’usbergodifreddi sofismi—
u-nadiquelle gelide statuechedicesi gl’imperatori
mo-scovitifacciano scolpire nei'loro durissimi ghiacci.
Un
terrore interno, occulto,glistringevailcuore.
Non
a-vendolachiave di quello straordinario enimoia, avea pauraditutto, dituttodubitava, e stancavailsuo intel-lettoacercare altracosachelaverg ogna,sottola men-zognadelsuotitolodisposo....11signordiVarannesfaceva la fostaallamoglie.Il signorde Baulnesosservavalasua.
La
viscontessa pativa dell’attenzione del marito, per-chèinsostanzasisentiva rea, senon
di fatto, almeno nelsegreto delcuore.Diana,quieta,impassibile,
non
sicurava punto nè poco ddle smanie checagionava.L'animo suo,ormaiguast^^era
insensibile, esiriposavasulla coscien-zadi^er
osservatoilprecetto delsuostravagante fa-natismo.Era
quasimezzanotte. 'Una
doppiasplendidissima Giàdidonneprolungava-;siperlestanze. Traquelle-transitavano altre donne reggendosialbraccio deiserventi. L’aria era calda, densa, odorosa.
—
Ilpasseggio, indolenteed a moti monotoni; pareva unaghirlanda interminabile, che tratto trattositroncavaun momento
perquindi rian-nodarelasuacatena serpeggiante.— Da
per tutto era-no Boridicoloripallidi,fra lalucida seta dellechiome;voL.n. 5
DigilizedbyGoogle
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collanefalgidissiraeche superavano superbe la bian-chezzasenzariflessidei vezzidiperle,gentili pennac-chi,diademimagnifìci
—
esorrisifurbettioteneridie-troallatrinad’avorio dei ventagli.
Non
siannunziavapiù alcuno.—
^Eraentrato Duche-snel coldottor Josefln,medicodicasa.'Josefìnsiera avvol(a tuttalalunga personacon
una
tintadiposatezza,per darsibuon
garbo.All’opposto,Duchesnelsi adattavaprecisamente al-l’elegantee frivolasocietà.
Era un
ragazzodi meri-to,ilquale sapeva graduareilportamento, e cammi-navainun
salone colla stessa disinvolturacheinun
caffè.
'
Quando
salutòmadama
diPontlevau,questaglidisse graziosamente:«
Sempre
solo,signore?ma
dunquelasignora vi-scontessacitratteràineternoconpuntiglio? »Duchesnel intavolò unascusaaguisad’un
compli-mento
d’uso, e lasciòilpostoalbiondo professore, il qualeriverì,sitiròsugliocchialid’oro, sorrise, arros-sì,balbettò,sialzòetossì.La
Pontlevaufudiciò assai soddisfatta.Duchesnelfece
un
giro pel salone.—
-S’imbattè inJo-sefin,chepigliòpossessodilui.«Ehi »glidisse questo, « in sostanza,mio
caro,ma-dama
diPontlevauharagione. »«Inchecosa? »
domandò
Duchesnel.«Pertua moglie...
non
cicapisco niente,^io...sei geloso? »'
Duchesnelsìstrinse nellespalle^e sìmirò attorno primadirispondere.
«
La
duchessa, dottoreiladuchessa! » disse poi;«la duchessaù
Elisabetta,iosonoLeicester, lamia
sposa èAmy
Robsart...»«
Non
intendo, » fece Josefin.«
Ma
dunque nonhailettoWalter-Scott?»Digilizedby CiOOgli
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«
Ho
senile avutointenzionedileggerlo. »«Allora,
mi
toccaa Elisabetta era regina ediunacerta età; Leicester ambizioso;Amy
Robsart bellina...»«.Ah,ah! cospettacciol »
« Sì,bellina
come
Carlotta,ch’èla piùavvenente creatura...»«
Manco
malel»interruppe Josefìn; « sicchétitro*vid’aver fattaunabestialità?...»
«
Nè
più,nè meno! unaspeculazionefallita.» aUn’inciampata...»«Credeidifarbene...lecoseàonitemale...ladu- • chessahastrepitato,quasicheilmeschinoposto pro>
curatomi dal suo misero credito meritasse il con-to...VergognaI.-.
Da
unaltro lato, Carlotta, chea-, vevo presaperJasua ciera vispa,
non
ha mantenuto quelche promettevala ciera...È un
pezzodivirtù ter-ribile!»c(
Ho
lettoGilblas,»brontolò Josefin..
«Perchè,mo,
mi
diciquesto?»«PerchèdianzisiparlavadiWalter-Scott... siamo allaletteratura, e
mi
ricordo dell’onestocommediante MelchiorZapata... »Duchesnelsife’
un
pocorosso,e siguardòd’ in-torno.Quando
videche nessuno badavaaldialogo,simise a ridere,etoccòlaspallaaldottore.a Josefin, »glidisse,« haimessoildito sulla piaga...
ma non
basta...è bellainmodo
adorabile. »c(Meschinello!»
mormorò
Josefin.« Sì,aimè!Leicesterera innamorato... »
«
E
gliconvennerestar segretariod’ambasciata, » soggiunseildottore.«
Era
ministro... oqualcosa all’incirca... fu 'de-stituito.»Josefinsigrattò l’orecchio
come
seruminassefra sè unaricetta.DigitizedbyGoogle
76
«Figliuol mio... questoromanzo dev’essere curio-sissimo...
ma
poichéIoleggesti, seidoppiamentecol-pevole.» •
Vifuqualche
movimento
dallapartedellaporta d’in-gresso, efra lemille conversazioni incominciate,passòun nome
ripetutocon grandeinteressedatutte le boc-che femminine.Era
ilgiovaneGastone diMaillepré—
ilmarchese Selvaggio—
colà introdotto.Moltebelletestinesivolseroversol’uscio;molte o-recchierestarono astratte; molti begli occhi,dicui prin-cipiavaadestinguersilafiammaalpeso dellanoia, si riaccesero,edaffilaronolapuntadellaloro
arme
bric-concella.Ilmarchese Gastoneeral’uomopiù ricco, più bello, più originale.
—
Giovaneancora,aveva unastoriache eraun
romanzo.Aveva unavita mezza notaemezzamisteriosa.
—
Diluisisapevanoalcuniamori scelti,diretti egregia-mente,eduelli all’estero,in-cuiavevaucciso
un
conte OrdolT,unlordEffingham,un
maggioreAnspach,un cavaliere Barberino,edancheunprincipepolacco del qualenon
ciricordailnome... insomma
tuttiquelli ch’èusanza diuccidere....^— Ma
diciamouccisi deli-ziosamente,condolcemaniera,inguisadafarmorire di gelosia...Era
adorato.E
n’avevabend’onde.Una
brevescenamuta
accompagnòilsuoingresso.Madama
de Varannes,ch’era pallidissima, arrossìe chinògliocchi quasisuomalgradonelvederlo avanza-re.Ilmaritolaosservava attento.SuasorellaDiananello stessopuntoalzòsopradi lei
uno
sguardocosìduramentecurioso,e penetrante,che loavrestepresoperuno sguardod’odioastioso...Il si-gnor de Baulnesosservava Diana....Videlosguardo; aggrottòleciglia;,fissò le pupille torve cd inquietesulmarchesiuo.
Digiti^edby
Googl-77 II raarchesino, precisamente nel passare, salutava Diana conunodc’suoi più graziosisorrisi... S’incammi-navaversolasignoradiVarannes.
Duchesnel, chenullaavea perdutodi vista, accennò-aJosefìnìduemariti.
Ildottore, sottogliocchiali d’oro,disse:
«In coscienza,