«
Che
lupo malinconico! che Cerberotaciturno!» brontolòBurot, chesiavanzòadagio,esedèpermetà sullosgabellovuotodiBiot.«Ma
inconclusione, biso-gnach’iosiainformatoconesattezza... »Poiripigliòa vocealta:
«Dicoio...quilepigioni
non
devonoessere care, giacc|iènon
v’èfolla...mi
pare...Ehi, galantuomo! sa-pete chenon
sietetroppopremuroso pergl’interessi del padronedicasa,mio
caro?»Romeo
sialzò,traversòilcasotto,e venne a fissar l’occhio suicristalli dellafinestraper veder tornare Gian-Maria.Inquella situazione, v’era luce bastanteper i^ia-rareilsuoviso.
Burotloriconobbe, e
non
potèfrenareun
gridodi sorpresa.— Romeo
sivolse.Burotera seduto, colle
gambe
ritirate,e neU’attito-dine diuno
chestaperislanciarsi.Romeo
siricordò confusamente,diaver vedutoinDigitizedbyCoogle
177 qualcheluogo quella figura spaventata. Mentrevi ri-pensava, l’astuto segretario, avvezzo a quelle fughe pre-cipitose,scappò
come
un dardofra luielaporta.Ildisgraziatosi
rammentava
dellafamosauscita dal-l’Opera, e del funesto mulinellochegliaveva costato unabellapipa eduedenti.Ma Romeo,
dicuis’eradestata l’attenzione,lo rav-visòquandopassavalasoglia.Stesela
mano
perghermirlo,enon
locolse.«Fermai»gridò, scagliandosi anch’egli fuori in fret-ta;«ferma!»
Così urlava a Biot,cheappuntoscendeva.
Biot troncòlaviaalfuggiasco.Seavessesaputo che
ilportoneera socchiuso,,sarebbestatafinita per Bu-rot;
ma
Gian-Maria,affidandosiaivecchi sportidi quer-cia,andòavanti,volendofinirlad’untratto.Burot aveva perdutoisuoicolori;era tra due fuo-chi;lasua situazionedava alquantosul tragico: colle pupille stralunate,sicercava intorno un’uscita, e
non
latrovava.• Dicesi essere intalioredisupremo periglio chesì •
manifesta l’uomogrande.Burot tremavain tuttele
membra, ma
conservavaquel colpo d’occhiod’aquila chedecidelasorte dellebattaglie.Allorchévideil mo-vimentodiBiot,sullelabbraritirate glicomparveun
sorriso napoleonico.—
Sivolse d’improvviso versoRo-meo,
finsedivolerlo attaccare, rinculò,saltò...Biot e
Romeo
siguardarono.Ilbriccone era sparito, lasciandosi dietroloscrosciodiuna lungarisata.Santaaveva ringraziato Iddio,perchècredeva alle
,
paroledelvecchio servo della sua famiglia; si sentiva pienadi fiducia,elasuaprecesalivaal cielo ricolma di speranza.
Ma
essa erasola.La
notteavevasparse intorno da moltotempo
lesue tenebre, elànon
era piùBiot adDigilizedbyGoogle
178
appoggiarecoll’ottimosuo aspetto le sueconsolanti parole.
A
chi è ignotalaterribileinfluenza dellanottee del-lasolitudinesopraildolore?..Santa procuròdicombattere;chiamòa sè dolci so-gni,l’immaginediGastone aleireduce,ilcontentodi rivedersi,edilsorriso fralelagrimedi letiziache pre-cedeilprimo bacioalbenvenuto.
— Venne
l’immagi-nediGastone,ma
diGastonecoricatosopraun
ietto straniero,pallido,cogliocchi chiusi,lachioma scom-posta,ilpetto anelante...Ahi, meschina!
Ed
inqualcheparte, sullebianche lenzuola, mac-chie rossicce!Sangue...
oh
Dio!sanguediGastone!Una
parolaamica,l’usatosuonodiuna vocecognita, bastanoa sca^'ciare l’angosciadi sì aifliggentivisioni.Ma
Santaerasola.Sola,perlaprimavolta invitasua!
EssaeGastonenonsierano mailasciati.
Erano
cre-sciutil’unoalfiancodell’altrasempreinsieme,e pas-sandosenzasaperlo dalla sconsiderata tenerezza del-l’infanziaaU’immensoamor
fraterno,ilqualeriempiva loroilcuore,efaceàleveci d’ogni altroamore.Ed
eglinonera piùlaiQuanto dovea soflrir crudel-mente,eglichesoffrivalungidaleilChe
balsamo sa-rebbestatoperlasuafronte infocata quel baciodella sera, atteso esperato tuttoilgiorno!..Eglilachiamavalcom’eradeboleecambiatalasuavoce!
Santa stendevalepoverebraccia,supplicee pazza dal duolo!.,
Gastone chiamavaancora...
ma
gliscemavalavoce...che avevaglistraziantiaccentidirimproverodelle gen-tiche
amano
evengono abbandonate...Santa sedevaaccantoaltavolinodalavorosucui ar-devaunacandela.
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170 ' Difuorimugghiavano cupamentegliultimisoffi del-latempesta.
Dentrosiudivadicpiando inquando, dal tramezzo dellacameradell’avola,il
rumore monotono
di mada-migelladiMailleprécheleggevaaliaduchessa alcuni squarci della Vita dei Santi;ma
quelrumore non
pro-ducevaaSantaveruneffetto consolante.—
L’infelice Bertaera ormaigiuntaa taledanon
esseretampoco
dalia sorella considerata nelnumero
dei viventi1...La
suavoce uniforme arrivava all’orecchiodellagermana come
un vanomormorio — come
ilfragore delvento chegemeva
trale fessuredella finestra...Nullaera dessa più inquesto
mondo
,senon
sela sa-cerdotessa consecratadiuncultomortale, laVestale incatenataaliacustodiadiun
fuoco divino,ma
chenon
èpiù delnostro secolo:—
ilsanto rispettodegli avi...Santasistavaimmobile,coll’occhiofisso,aperto, affascinato dalleimmagini che passavanonell’affannoso suo sogno.
Non
avrestepotuto,senzacommovervi
ditenerezza e pietà,mirarequelpoveroangiolovaghissimo, debo-letroppo controlostraziochepativa.Santa
non
tentava piùdicombattere;era alcolmoilsuodolore.DimenticavaleconsolazionidiBiot,nè altrorimembrava cheipropri timori...
Eppure
,nelmaggior impetodi quell’ambascia,che compieval’opera dellepenedellagiornata,etroncava lepocheforze che rimanevano,lecorse allamente
-unpensiero,e sparsequalchelume
nelle pupille già spente...Dal cuoreallaguancialeascese
un
pocodi sangue.L’ avreste detto
un
balenofugacedisperanza frala buia notte delloscoraggiamento.Ma
in talmomento
Santanon avrebbesaputo rispon-dervi,se chiestaleavestelacausadiquest’apparenza di gioia.Spessolegiovanettesonoignaredi ciòch’esi-DigitlzedbyCoog(e
k
180
I
steinfondoallorocuore. Quelsorrisoconturbato,
'
trattenutodapudico rossore,quelcigliochesi
abbas-|
sa dolce insieme e cruccioso,quelsenochesollevale armoniosepromesse delleformedelineate,tuttiquei sintominonparlano senonallosguardopratico, esper-to.
La
verginellasentee stupisce.—
Tosto che impa-ra asbigottirsi,v'èpronta unacaduta.La
prudenza èsoltantounavirtùterrena;ilcandoreèU
vezzodegli angioli...Era
sospesoiltormentodiSanta:lesembrava cheun
braccio forte sostenesselasuadebolezza.Inessa,tuttoriferivasiper
una
partea Gastone.11 bracciosoccorrevolesorgeva adifendereGastone.Le
siriscaldavail cuore—
virisonavailnome
diRomeo come
unabuonaparoladisperanza.Romeo
non aveva mancatoallapromessa;era tor-nato;eglistessoavevadetto:Gastonevive,Gastone csalvo.—
Oh
1Santa credeva contutta l’anima.Romeo
poteva forsementire?Quel balsamo chesiversasopraunaferita
inGam-mata
calmeràperun
istantelesueacutetradite...ma
intornoalla piagaètumefattalacarne;sisvapora il
balsamo,ed il paziente sicontorce dinuovo sottoi
colpiraddoppiati delmale che1’opprime...
La
derelittaSantanon
ebbe che unistanteditregua.Ilfreddopungentedellasolitudinevenne agelare qii^
passeggieròbenessere.
L’
immagine
protettricesicopersediun
velo.Romeo non
aveva ancoraneldileicuoreun
posto abbastanza grande.Ella erainprocintodiamarlo...loamava.. .ma a quelle prime meditazioni diamore
fad'uopo
di calma...Quando
mugghialaprocella,si odonoforseidolci suonidiun’orchestra festiva?...Santa temevatroppo.
Non
videpiùRomeo —
ch’eraDigitizedbyCoogle
181 la
speme —
edinqualche luogo,tralamezzaoscurità dellastanza deserta,rivideun
lettobiancomacchiato dirosso.Allora fu suppliziofierissimo:chèlatribolata
non
avevapiù forzapercontrastare opregare.Le
sichinòlatesta sulpetto,sollevato inmoti con-vulsidasinghiozzisenzalagrime.Mandava
,fiaccae spossata,lamentid’agonia.Ed
ora,un
sogno!Oh
, quanto era bello Gastone!come
soavemente parlavalasua voce!Avea
sulvolto bei colori di saluteedivigore.— La
sua boccasorrideva.—
Eisi.appoggiavaal braccio diRomeo.
Parevaeh’essiduesivolesseropurbene1Sischiuseroun pocolelabbradiGastone.
Chiamò Romeo
suofratello.Perchè Santa avevaintornoai capelliuna vaghissima coronadi fiori dimelarancio.
— La
coronasi scorge-vaattraversaallungovelo dellesposenovelle.Chiaroe indoratoerailgiorno. Sirespirava1’aria tepidadimolti profumi.Sulla vìagiacevanofiori bian-chi, e poi rose,sparse,e fra mille emille.ramoscelli verdi.
Che
diremo?...erano tranquilledelizie, contento grave,allaguisadiquelle allegrezze- raccolte,chela poesiapaganaattribuivaaicampielisi.E
Santadomandava
asè stessaperchèavesse tanto pianto1...Queisogniuccidono
—
perocché bisognadestarsi.Santasialzò,vacillante,smarrita.11 giornoerasi fatto notte.11silenzioavevaestintolecare voci.. .San-tavoleva credere tuttora.
Almeno
,seilcontento eraun
sogno,anche l’ango-scia era bugiarda.Non
v’eranèdisperazionenègiubilo.La
realtàerailquieto riposo della vita consueta...Santa cercavaavvinchiarsi aquestopensiero.
Preselacandela,edentrò nellacameradisuofratello...
VOI.,li. , Il
DigitizedbyGoogle
182
Ivituttoeraassenza,vuoto,desolazione e lutto.
Ella sentì
come
unagelidamano
chelestringesseilpovero cuoreangosciato.
'
Ah
1credeteanoi:quellegiocondechimere che ven-gonoa schernireladisperazione,sonomillevollepiù crudedelladisperàzionemedesima.Arrivano, spietate, arigirareilpugnalenella piaga.Scuotonoildoloreche erapresso asopirsi...uccidono...
Santa,almirareillettovuoto,ilcamiciottoturchino, ricevèl’ultimo colpo.
Xe
forzes’abbandonarono. Cad-deginocchioni,e lasua testa si celò trale pieghe scomposte della coltre...