• Non ci sono risultati.

Business Angel

Nel documento Aziende Born Global e loro determinanti (pagine 95-99)

65 per la loro crescita e successo.

2.8. Difficoltà economiche: necessità di finanziament

2.8.4. Business Angel

I cosiddetti “Business Angel” (in italiano “investitori informali”) sono soggetti (ex titolari di impresa, managers in attività o in pensione) che dispongono di mezzi finanziari e di una buona rete di conoscenze ed esperienze e scelgono di investire direttamente parti del proprio patrimonio personale nelle fasi di avvio di un progetto imprenditoriale, assumendo anche una responsabilità di gestione a fianco del principale imprenditore. A rappresentare una sostanziale differenza tra i Business Angel ed il Venture Capital è il grado di istituzionalizzazione: i primi sono infatti gruppi di imprenditori o di soggetti che detengono dei risparmi, mentre il VC è una vera e propria attività istituzionalizzata. Inoltre, rispetto agli investitori di VC, i business angels destinano cifre minori (in media 100.000 Euro, o comunque una cifra compresa tra i 50.000 ed i 500.000 Euro) ed intervengono nelle primissime fasi di impresa. L’impatto positivo di questi investitori sulle dinamiche di sviluppo imprenditoriale è stato più volte riconosciuto a livello internazionale. Infatti il Business Angel agisce spesso come fondamentale risorsa per il decollo di molte start up tecnologiche che non riuscirebbero a reperire i capitali necessari attraverso canali di credito più comuni, quali gli istituti bancari. La loro funzione non si limita a fungere da intermediario finanziario ma spesso assistono alla redazione e allo sviluppo dei Business Plan e accompagnano l’imprenditore nelle sue decisioni.

87

Figura 12: Investimenti in operazioni di Angel Investing

Fonte: IBAN,sintesi survey 2011

L’Associazione IBAN nel 2010 ha censito 229 operazioni di Angel Investing per un controvalore investito pari a 33,3 milioni di Euro (il 27% del totale del comparto "Early Stage" del mercato nazionale). I principali settori di intervento sono stati ICT, servizi alle imprese e medicale.

L’anno successivo, nel 2011, le operazioni di Angel Investing sono state 281 per un ammontare di investimenti pari a 34,85 milioni di Euro (il 30% del totale del comparto “Early Stage” del mercato nazionale). Delle società oggetto di investimento circa il 70% sono start up innovative e High Tech. I principali destinatari dei fondi apportati dai BA sono stati i settori “ICT”, “Med Tech”, ed “Energia e ambiente”; tutti settori caratterizzati da un elevato potenziale di crescita grazie al loro contenuto di elevata innovazione.

Dai dati sopra riportati è facile intuire che il principale settore di destinazione dei finanziamenti è proprio l’high tech. La motivazione sta nel fatto che le aziende BG, caratterizzate per l’alto grado di tecnologia, possiedono spesso assets intangibili quali marchi, brevetti e know how: difficilmente possono essere destinati a garanzia per un finanziamento bancario. Questa ragione può spiegare il ricorso frequente a fondi di VC o a Business Angels da parte delle Born Global.

Nella realtà italiana il canale del finanziamento tramite Business Angel è troppo ristretto e non sufficiente a finanziare tutte le aziende che ne fanno richiesta. La motivazione sta nella mancanza di una mentalità da parte del mondo finanziario a finanziare anche queste aziende, non c’è la fiducia ad investire nelle opportunità di crescita. Questo comporta che ci sono pochi Business Angel e poca offerta di capitali.

In Italia i primi BAN (Business Angels Network) sono sorti a Milano e a Venezia (BAN NordEst, ad opera di Veneto Innovazione SpA).

88

2.9. Conclusioni

Dopo aver definito il concetto di azienda Born Global e aver spiegato la sua evoluzione nel tempo, ci siamo soffermati nel capitolo precedente ad elencare i fattori che hanno portato alla nascita di queste aziende. Nonostante soffrano della liability of smallness, newness e foreignness soprattutto, ci sono comunque dei fattori che favoriscono la loro nascita: il dinamismo del mercato e la necessità di adattarsi ai continui cambiamenti, la possibilità di sviluppare prodotti altamente tecnologici che incentivano l’internazionalizzazione, le conoscenze da parte dell’imprenditore e la sua propensione all’innovazione, la presenza in un network che spinge all’espansione aziendale, eventuali vantaggi localizzativi presenti in una zona e la situazione di crisi economica.

In questo capitolo sono stati analizzati i fattori che invece aiutano l’azienda BG già sorta ad ottenere una migliore performance e ad avere maggior successo nel mercato. La mentalità globale che ha generalmente il manager di una BG (integrator), ovvero la visione del mondo attraverso una prospettiva più ampia, è un concetto legato al senso di differenziazione e di integrazione. Si acquisisce attraverso un buon background ed è importante mantenerla durante lo svolgimento dell’attività. E’ inoltre essenziale che la BG si dedichi all’innovazione (ovvero creare qualcosa di diverso rispetto a quanto offrano le aziende rivali) per una ragione di lotta contro la concorrenza e perché soprattutto i beni tecnologici hanno subito un accorciamento del ciclo di vita che richiede l’inserimento di innovazione già in fase di maturità. Anche la conoscenza è una fattore che impatta la performance delle BG: puntare in una risorsa così intangibile (che fra l’altro migliora le capacità organizzative) permette di evitare l’imitazione da parte dei rivali. Si acquisisce tramite la conoscenza personale dell’imprenditore derivante dalle esperienze precedenti e attraverso il network. Quest’ultimo rappresenta la rete di relazioni che si formano all’interno del mercato in cui si opera. Si può trattare di legami forti o deboli (preferibili per le BG data l’economicità e gli altri aspetti di cui si è parlato). I legami si possono costruire attraverso le precedenti relazioni all’estero dell’imprenditore, la partecipazione alle fiere internazionali e altri metodi alternativi (per esempio l’EYE). Avere una buona rete di relazioni crea un accumulo di conoscenza e un maggior grado di internazionalizzazione attraverso per esempio la “client followership”. Anche un ricco background è un fattore di successo per l’imprenditore di una BG (spesso si tratta di un soggetto giovane perché maggiormente propenso ad adattarsi ai cambiamenti). Le esperienze utili in questo senso si acquisiscono attraverso le posizioni lavorative precedenti e periodi di studio all’estero: sviluppano conoscenza tacita e una maggior abilità di identificazione e sfruttamento delle opportunità. L’aspetto del territorio locale ha comunque la sua rilevanza. Il concetto di glocalizzazione può sembrare opposto rispetto alla definizione di azienda Born Global (e sarà ripreso nel prossimo capitolo), in realtà la localizzazione per le aziende BG può essere determinante per il loro successo. Se un’azienda riesce a trovare il giusto equilibrio tra locale e globale e se riesce a sfruttare i vantaggi localizzativi presenti in una zona e la cooperazione locale, può migliorare la sua performance. Inoltre, operare all’interno di settori ad alta

89

tecnologia, permette di sfruttare le potenzialità che vengono offerte da questo settore (avanzamenti tecnologici e competenza tecnologica globale sono vantaggi competitivi). Se si guarda alla realtà però ci si accorge che le BG si estendono anche in altri ambiti diversi dalla tecnologia; perciò si può parlare di un cambiamento settoriale che ha portato ad ibridazione tra settori diversi (convergenza).

I fattori appena elencati aiutano le aziende BG ad ottenere migliori risultati economici e ad avere una performance (anche dal punto di vista immateriale) che permetta loro di superare gli ostacoli che devono affrontare (compreso il problema finanziario). Questi aspetti singolarmente influenzano positivamente il livello della performance delle aziende Born Global ma considerati congiuntamente hanno un maggior impatto.

90

Capitolo 3

Nel documento Aziende Born Global e loro determinanti (pagine 95-99)