125 4.3 Fattori di nascita e scelte imprenditorial
4.6. Survey empirica sulle BG venete
In questa seconda analisi si vuole prendere in considerazione un campione di aziende venete per valutare alcuni dei fattori competitivi considerati anche per il caso i’m Watch. Sebbene più breve, la seguente analisi ha lo scopo di valutare se i risultati ottenuti con il caso precedente siano comuni anche per altre aziende presenti nel territorio veneto. I dati utilizzati sono stati estratti dalla survey condotta da un gruppo di lavoro4 dell’Università Ca’ Foscari che si occupa di un progetto di ricerca sull’imprenditorialità giovanile, promosso dalla Regione del Veneto (le giovani imprese sono state individuate partendo dai dati di InfoCamere). Sono state estrapolate alcune aziende a forte spirito imprenditoriale operanti nel Veneto in ragione a particolari dati quantitativi:
si è considerata l’età dell’azienda e si sono fatte rientrare nella selezione soltanto le aziende fondate da 5-10 anni;
per quanto concerne il fatturato estero, ci si è basati su una percentuale più bassa rispetto al 25% semplicemente perché sono state considerate aziende davvero molto giovani, sorte da meno di un anno e perciò, per rispettare il limite dei due anni dalla nascita dell’azienda, si è scelto di abbassare la soglia percentuale impostata inizialmente in modo da considerare i tempi necessari ad iniziare il processo di internazionalizzazione delle aziende;
Si è considerata l’età dell’imprenditore dato che le aziende BG sono spesso fondate da manager di giovane età: la selezione ha considerato le aziende il cui imprenditore abbia un’età inferiore ai 40 anni.
In ragione a questi parametri, è stato estrapolato dal database un campione di aziende che vengono di seguito descritte brevemente:
1. Alfa: fondata nel 2006 da due giovani fratelli nati nel veronese, l’azienda produce e commercializza mobili in legno, tavoli e tavolini, sia in stile antico che moderno. La scelta di iniziare un’attività imprenditoriale legata al settore dell’artigianato del mobile, rappresenta il frutto di insegnamenti accumulati nel tempo e tramandati dalle generazioni precedenti. Questo comporta due importanti considerazioni: innanzitutto la voglia di continuare un’attività imprenditoriale nel settore del mobile (settore tradizionale per l’economia veneta); in secondo luogo la volontà di arricchire la tradizione con l’innovazione offrendo prodotti in stile moderno.
2. Beta: nasce nel 2011 e lavora nel settore dell’illuminotecnica. Propone una gamma di prodotti tra cui incassi da interno e da esterno, applique e paletti, profili e accessori vari. Si impegna anche nelle fasi
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di progettazione e sviluppo per proporre prodotti innovativi e realizza articoli su richiesta del cliente per poter rispondere alle esigenze più specifiche. L’innovazione di Beta sta anche nell’utilizzo di un materiale nuovo che offre una lunga serie di vantaggi sebbene sia entrato da poco nel mercato: il led. 3. Gamma: è stata fondata nel 2011, sorge nei pressi di Rovigo e opera nel settore della
metalmeccanica.
4. Delta: è un’azienda sorta nella zona di Bassano del Grappa (nella provincia di Vicenza) nel 2009 e si occupa dell’organizzazione di eventi e concerti nel Veneto.
A questo campione di aziende è stato sottoposto telefonicamente un questionario il cui scopo era finalizzato alla raccolta di particolari dati per la verifica di due aspetti:
se le aziende che sono risultate idonee ai requisiti sopra esposti siano effettivamente BG;
se nelle aziende sorte nel Veneto sono realmente presenti alcuni dei fattori competitivi, legati in particolare alle caratteristiche specifiche dell’imprenditore (in base a quanto affermato dall’International Entrepreneurship, per esempio si è voluta analizzare l’importanza delle esperienze precedenti).
Con il questionario si sono ottenuti dei dati interessanti, sebbene alcuni di essi non sembrino essere in linea con quanto ha affermato la letteratura finora.
Le quattro aziende che rientrano nella selezione iniziale e che si sono rese disponibili per l’analisi sono in linea con il concetto di aziende Born Global. Si tratta infatti di aziende giovani, sorte da pochi anni: tre di esse sono sorte in un periodo temporale inferiore ai cinque anni (Beta e Gamma sono nate lo scorso anno, mentre Delta nel 2009) e la quarta ha invece sei anni. Inoltre sono entità piccole, in ragione anche alla giovane età aziendale. Tutte hanno meno di 50 dipendenti ed un fatturato inferiore ai 10 milioni di euro. L’entità di fatturato realizzato con l’estero è inferiore al 25% per la maggior parte di esse (soltanto Delta ha un fatturato estero superiore a tale percentuale) ma questa è una caratteristica comunque preventivata anche nella selezione iniziale in ragione del fatto che, trattandosi di aziende davvero molto giovani, è necessario abbassare la percentuale per permettere loro di cominciare le esportazioni. Il fatto che ben tre aziende abbiano un fatturato estero inferiore al 25% (o addirittura inferiore al 15%) fa riflettere sul fatto che le giovani aziende venete siano legate al territorio in cui operano perché tendono a lavorare ancora molto in Italia prima di sviluppare un processo di internazionalizzazione più impegnativo. Questa ricerca non è collegata a tale questione ma sarebbe comunque interessante valutare quanto effettivamente rapido sia questo processo per le aziende venete sorte da pochi anni.
Per quanto riguarda le caratteristiche strettamente imprenditoriali, si tratta di soggetti molto giovani: il più giovane ha 24 anni, il meno giovane ne ha 36 (questa caratteristica era stata fatta rientrare fra i requisiti per la selezione dal database).
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Queste prime considerazioni fanno vedere quanto le aziende selezionate inizialmente siano effettivamente associabili al concetto di aziende Born Global, nonostante qualche aggiustamento ragionevole. Di seguito alcune considerazioni riguardo ad altre caratteristiche.
Le aziende che si sono rese disponibili per l’intervista per puro caso sono dislocate in modo omogeneo in provincie diverse all’interno della regione in questione: Alfa è sorta nella provincia di Verona, Beta in quella di Treviso, Gamma a Rovigo e infine Delta vicino a Vicenza. Inoltre lavorano in mercati completamente differenti perciò c’è una buona eterogeneità settoriale: servizi (organizzazione di concerti ed eventi), metalmeccanica e arredamento (mobile e led). Soltanto Beta partecipa alle fiere, le altre aziende invece non vi partecipano ancora. La rete di relazioni è perciò costruita principalmente in base alle precedenti esperienze, sia di studio che di lavoro. In realtà però, per quanto riguarda le esperienze estere, non sono così comuni come si pensava. Soltanto tre imprenditori su un totale di otto hanno vissuto delle esperienze all’estero, tutte di lavoro e per tempi molto brevi (in Cina, in Inghilterra e in altri Paesi dell’Unione Europea). Anche le esperienze gestionali legate a possibili attività imprenditoriali precedenti non sono così diffuse fra gli imprenditori delle aziende che compongono il campione: su otto imprenditori, soltanto due hanno avuto altre aziende prima dell’attuale e lavoravano per altro all’interno dello stesso settore. Verrebbe perciò da pensare che per queste aziende venete non siano cosi importanti gli aspetti strettamente personali dell’imprenditore (legati al suo passato) per la formazione dell’azienda Born Global. Anche per quanto riguarda il caso i’m S.p.A., sebbene sia un’azienda molto più internazionalizzata, non sembrano così rilevanti le esperienze vissute precedentemente dai soci (infatti solo Bertolini ha vissuto alcune brevi esperienze di studio in altri Paesi diversi dall’Italia). Per quanto riguarda infine l’aspetto finanziario, è interessante notare che alcune delle aziende intervistate hanno dovuto far ricorso alla ricerca di credito, per altre invece gli imprenditori sono stati in grado di automunirsi dei mezzi economici necessari per l’avvio dell’attività. Per concludere, alcuni dei tratti più salienti che sono emersi nel corso di questa seconda analisi sono i seguenti:
i finanziamenti non sono strettamente necessari per gli imprenditori veneti, probabilmente ciò è legato alla composizione del sistema economico che caratterizza l’economia veneta, fortemente industrializzata e composta da piccole e medie imprese a gestione pressoché familiare;
le esperienze precedenti vissute dall’imprenditore all’estero non vanno a creare in maniera cosi forte ne’ la mentalità globale e ne’ la conoscenza necessarie per la realizzazione di una azienda Born Global; probabilmente ciò è dovuto al senso di tradizione e al legame al territorio veneto, zona probabilmente più tradizionalista rispetto ad altre aree come gli Stati Uniti;
infine il network non viene costruito in maniera decisiva ne’ con la partecipazione alle fiere e ne’ con le esperienze precedenti, ma si cerca probabilmente di costruirlo nel corso del business attraverso altre relazioni e situazioni.
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Le precedenti considerazioni possono essere in parte condivise con quanto si è detto nel caso precedente, soprattutto le prime due. Nel prossimo paragrafo saranno presentate certe conclusioni che si possono trarre osservando soprattutto il caso i’m Watch.
4.7. Conclusioni
Dal caso che si è analizzato, una prima considerazione riguarda l’aspetto delle esperienze dell’imprenditore. Durante i primi capitoli di questo elaborato si è sottolineato quanto siano importanti le esperienze che hanno vissuto i soci in una fase precedente rispetto allo svolgimento dell’attività attuale. Si è parlato di “experential learning”: l’apprendimento attraverso le esperienze passate è un buon modo per la costruzione di una certa mentalità e per lo sviluppo di determinate capacità che sono fondamentali per la creazione ed il successo di un’azienda Born Global. L’espansione di queste aziende (e dunque il grado di internazionalizzazione) nasce spesso da fattori o occasioni che derivano dalle esperienze precedenti. L’importanza di questo aspetto si e’ evidenziata anche nell’analisi di Oviatt e McDougall (1995): “initial inspiration for many of the ventures we studied came from an international experience of its founder” (Oviatt e Mc Dougall, 1995). Secondo la loro ricerca, le varie esperienze internazionali sviluppate prima di fondare la nuova impresa, sono utili per il manager di una BG per acquisire l’abilità di comunicare con le persone che hanno una nazionalità differente. In un certo senso si può dire che prima è l’imprenditore ad andare all’estero e a conoscere l’ambiente globale, poi vi porta la sua azienda.
Dalla nostra analisi sembra però che il successo di i’m Watch non sia associabile alle esperienze precedenti. Infatti Zanella e Bertolini non hanno molte esperienze all’estero, ne’ di studio e ne’ di lavoro. Zanella per esempio non ha mai avuto importanti esperienze all’estero. Solo Bertolini ha vissuto tre vacanze in altri Stati per motivi di studio durante il periodo scolastico, non nel periodo recente:
- Un mese e mezzo in Inghilterra nel periodo estivo del 1997 e 1998; - Tre settimane negli Stati Uniti d’America nel 1999;
- Tre settimane in Canada nel 2001.
Si tratta in tutti i casi di vacanze-studio che, sebbene siano state importanti e distribuite in modo omogeneo fra Stati diversi e sebbene abbiano contribuito alla costruzione di una mentalità globale, sono state molto brevi.
Ciò che ha influenzato maggiormente la spinta alla creazione di i’m S.p.A. è probabilmente la serie di esperienze imprenditoriali che hanno avuto i due soci e che hanno arricchito il bagaglio di competenze:
- Zanella con Zeromobile, nel 2007;
- Bertolini nella “Bertolini arte” del padre, nel 2003;
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In sintesi, a parte l’accorpamento nella gestione familiare di Bertolini, le altre quattro aziende sono state create in soli quattro anni. Si riconferma il loro status di “serial entrepreneurs”. Però non si tratta di esperienze estere, perciò non è ancora chiaro da dove derivi il carattere Born Global dell’azienda.
In sintesi, sebbene nella parte letterale siano state valorizzate le esperienze all’estero, in questo caso specifico non si sono rivelate così determinanti per la costruzione dell’azienda, ne’ tantomeno per il suo successo (per le ragioni sopra spiegate). Si pensa perciò che l’internazionalità di i’m sia dovuta ad altri fattori che posso aver influenzato di più l’espansione globale dell’azienda.
Un secondo aspetto da considerare dopo aver preso in analisi il caso i’m Watch ed i casi delle aziende venete, riguarda il legame con il territorio di nascita. Dai dati ottenuti durante le interviste, si è notato che le aziende venete, soprattutto se giovani, tendono a stabilirsi in maniera solida nel territorio in cui sorgono. Ciò è dimostrato dalla bassa percentuale di esportazioni delle aziende venete ma soprattutto dai dati del caso i’m Watch. La produzione al 100% italiana è il simbolo di quanto l’azienda stia puntando sul Made in Italy per differenziarsi da altre imprese rivali che possono imitare il prodotto che i’m ha ideato. Una produzione unicamente nazionale porta qualità e inimitabilità: si appoggiano ad una grossa azienda di Gorizia che si occupa della produzione di telefonini e di schede elettroniche, poi si appoggiano anche ad altri fornitori, per esempio per la produzione dei cinturini si rivolgono ad un’azienda di Treviso. I due soci credono molto in questo aspetto come fattore competitivo: la targhetta del Made in Italy presente in ogni singolo esemplare, la dislocazione produttiva nel Nord Est dell’Italia, l’utilizzo del marchio anche nel sito (primo step per l’acquisto del prodotto), sono simboli della valorizzazione che attribuiscono all’etichetta Made in Italy. Perciò, per quanto abbiano un DNA altamente internazionale, le aziende venete sono comunque legate al territorio in cui nascono.
Un’ultima considerazione tocca l’aspetto della partecipazione collettiva e del team. Quando gli imprenditori sono privi di determinate capacità o di altri mezzi necessari alla costruzione dell’azienda e al suo successo, si appoggiano a persone esterne che possono contribuire in questo senso. In questo caso, i due co-fondatori di i’m hanno impiegato il primo anno di attivita’ esternalizzando tutte le mansioni ed hanno fatto ricorso a:
personale specializzato (ingegneri dell’Universita’ di Padova) per lo sviluppo del prodotto stesso, (dato che mancava loro la competenza tecnologica necessaria);
un soggetto che potesse finanziare la loro idea (considerata la mancanza delle adeguate risorse economiche);
un’azienda esterna che si occupasse dell’aspetto del marketing, l’ingegner Lombardi per l’aiuto gestionale.
Zanella e Bertolini hanno ricercato un team di persone che, ognuno apportando il proprio contributo in ambiti differenti, hanno creato l’azienda ed il suo successo.
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Di conseguenza, le esperienze precedenti nominate poc’anzi sono sicuramente utili ed il background di Zanella e Bertolini è stato fondamentale per l’apprendimento di determinate capacità (soprattutto quelle gestionali acquisite tramite i business che tuttora sono in corso), ma tutto ciò non è sufficiente per creare un’azienda come i’m. Si è quindi resa necessaria la costruzione di una sorta di “squadra” per avere così la possibilità di accedere a risorse esterne e poi internare ed assorbire le capacità.
Inizialmente Bertolini e Zanella hanno fatto uso di risorse e persone esterne per poter avere nuove competenze quali il marketing, la produzione, i finanziamenti, lo sviluppo del prodotto, ecc. Successivamente hanno accumulato e assorbito queste competenze attraverso l’apprendimento (non per forza personale dei due soci).
In tutto questo ci deve essere rapidità. Per ottenere buoni risultati e vincere la competizione contro le imprese rivali più solide e storiche e per poter far fronte in maniera adeguata alle tre liabilities di cui si è parlato nel corso dei capitoli, le BG, data la loro crescita internazionale, non possono permettersi di spendere il tempo per apprendere perciò la soluzione sta nell’esternare: fanno riferimento inizialmente a risorse esterne che compensino i lati che mancano alle BG, ovvero ai loro imprenditori. Per far questo devono riuscire ad accedere alle risorse di cui necessitano; ecco che allora emerge per l’ennesima volta l’importanza del network per questa tipologia di aziende. In un momento successivo ma molto prossimo, assorbono le capacità che mancavano per poi occuparsene internamente (com’e’ stato anche il caso di i’m). Questo è necessario perché, trattandosi di aziende che hanno un’espansione internazionale immediata, devono riuscire ad avere buoni risultati aziendali fin da subito e li possono avere se ricercano l’aiuto esterno. La rapidità per queste aziende non c’è solo nel processo di internazionalizzazione ma anche nell’apprendimento interno dell’azienda, quindi nell’assorbimento delle capacità che prima mancavano.
Nel concetto di azienda Born Global c’è dunque molta rapidità: nel processo di internazionalizzazione, nell’organizzazione, nel commercio, ma c’è rapidità anche nell’accesso alle risorse e nell’apprendimento attraverso queste risorse, non solo attraverso le esperienze. Si può parlare dunque di partecipazione collettiva, il cui scopo è di poter crescere di più, aver più successo, continuare nel processo di innovazione ed espandersi continuamente.
L’importanza del team è un aspetto presente nel caso di i’m anche per le seguenti ragioni:
nel sito è presente un forum attraverso il quale l’azienda fornisce alcune indicazioni per l’apertura di una filiale in franchising, utile a chiunque fosse interessato a partecipare alla distribuzione di i’m Watch attraverso l’apertura di uno store;
per garantire la continua innovazione del prodotto e per poter offrire ai clienti miglioramenti continui anche in una fase post vendita, come già detto, i soci hanno creato il portale i’m Developer; in questo modo tutti indistintamente possono partecipare al miglioramento del prodotto e delle sue funzionalità (ad oggi, contano più di 2000 sviluppatori di applicazioni).
Questa sorta di partecipazione collettiva è possibile grazie alla natura del prodotto stesso (la tecnologia da questa possibilità; se fosse un prodotto diverso, non si potrebbe avere un contributo simile da parte di
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persone esterne) ma grazie anche alla scelta dei soci di coinvolgere la collettività e alla loro capacita’ di coordinare le fonti esterne.